4° capitolo- A steal kiss
Quando io e Ryan passeggiamo è normale
che qualche ragazza faccia degli apprezzamenti su di lui. Ma questo non mi turba
minimamente. So che lui è innamorato di me e ha la mia più totale fiducia
poiché mi ha dimostrato più di qualche volta che non farebbe mai qualcosa che
potrebbe ferirmi, tipo quella di tradirmi con qualcuna di quelle puttanelle che
li girano intorno.
Non credo di essere mai stata invidiosa
perché mi ritengo una ragazza abbastanza fortunata, anzi, molto fortunata. Ho
vissuto nella mia vita cose che le altre mie coetanee possono solo lontanamente
immaginare.
Allora perché per la prima volta in
vita mia ho provato questi due stati d’animo terribili. È successo tutto per
colpa di quel Richard. Da quando è arrivato, è come se vuole portarmi via
Ryan.
Capisco che è suo fratello, capisco che
Katrine ha espresso il desiderio di vederli insieme, ma questo è troppo.
Stavo guardando fuori dalla finestra
della mia camera. Era primavera, tuttavia la giornata era uggiosa. Vi era una
pioggerellina quasi impercettibile.
Forse Richard vuole allontanare da me
Ryan perché crede che io non sia la ragazza adatta per lui. Se è questo che
pensa è proprio un sciocco che ha sbagliato in pieno.
Guardo l’orologio. Dovrebbe essere
ancora in albergo.
Adesso gli ne dico quattro a quel
ficcanaso.
Scesi come una furia per le scale, presi
il giubbotto di Jeans e uscii di casa. Aveva finito di piovere e approfittandone
cominciai a correre.
Arrivai a destinazione. Mi sorpresi nel
vedere che l’edificio era lussuosissimo. È pure uno scroccone, se lo sarà
fatto pagare da Ryan…
Entrai.
S: mi scusi? Può chiedere al Signor
Shirogane di scendere. Sono la fidanzata del fratello.
Albergatore: certo. Attenda un attimo.
L’albergatore si voltò e chiamò la
stanza. Non riuscii a sentire ciò che disse. Dopo un paio di minuti attaccò la
cornetta e venne verso di me dicendomi che potevo salire e che la camera era la
354.
Mi congedò e io mi diressi verso
l’ascensore. Ero assorta nei miei pensieri, quando il rumore delle porte che
si aprirono mi riportò con i piedi per terra. Uscii dall’ascensore.
La camera era poco più avanti. Arrivai
dinanzi alla porta e bussai sicura di me. Non ricevetti nessuna risposta. Cercai
di aprirla e con grande stupore vidi che la porta era aperta. Entrai. Era una
camera lussuosissima.
Vidi che era deserta.
Si diverte anche a prendermi in giro!
Contrariata stavo per andarmene,quando una mano mi girò bruscamente e mi trovai
faccia a faccia con quello sbruffone.
Ri: sai che sei proprio maleducata! Non
si entra senza bussare! Il suo sorriso beffardo mi mandava in bestia. Era lo
stesso di Ryan.
S: io ho bussato! Se tu sei sordo non è
colpa mia! Voleva la guerra e l’avrebbe avuta!
Ri: che caratterino! Forse è questo che
piace tanto a mio fratello!
S: cosa!!? Lavati la bocca prima di
nominare Ryan.
Ri: perché dovrei!
S: perché un essere spregevole come te
non merita neanche di pronunciarlo!
Ri: e cosa avrei fatto per meritarmi
questa etichetta: ESSERE SPREGEVOLE?
S: lo sai bene! Vuoi che io e Ryan ci
lasciamo per tenertelo tutto per te e fare la bella vita a sue spese! Il tono
della mia voce era leggermente aumentato come la pressione.
Ri: sei proprio stupida!
Quella frase mi fece uscire di testa.
Come si permetteva di darmi della stupida!
Senza pensarci due volte, gli diedi uno
schiaffo in piena gota. Lui ne fu sorpreso e prese a massaggiarsi la parte lesa
con il capo chino.
Poi alzò il capo mi prese violentemente
per un braccio tirandomi a se. Io non ebbi il tempo neanche di reagire che lui
aveva gia posato le sue labbra sulle mie e la sua lingua stava già cercando di
incontrare la mia. Serrai le labbra e li morsi le sue. Lui si staccò e mi
sorrise.
Fuggii in lacrime. Ma prima di varcare
la soglia mi girai verso di lui e li rivolsi uno sguardo di disgusto. Lui per
tutta risposta mi continuò a sorridere beffardo e mi fece un cenno di saluto
con la mano, per poi leccarsi le labbra.
Io disgustata corsi via più lontano che
potevo da quel mostro. Non mi accorsi neanche di essere uscita dall’albergo e
di essermi ritrovata davanti a casa di Ryan.
Pensai che non potevo raccontarli tutto.
Non perché lui non mi avrebbe creduto, ma perché potrei passare per quella che
rovina la famiglia. Non li dirò niente. Non credo che quel porco ci riproverà.
Almeno credo…
To be continued…