Anime & Manga > Digimon > Crossover Digimon
Segui la storia  |       
Autore: darkroxas92    11/11/2009    1 recensioni
un anno dopo la sconfitta del D-Reaper, i Digimon Tamers si ritrovano di nuovo all'opera. ma stavolta dovranno affiancare un nuovo gruppo digiprescelti, i membri della DATS! Altro mio cross-over tra due serie dei digimon, stavolta tra tamers e savers.
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Finalmente, dopo quasi 6 mesi, mi ritrovo ad aggiornare questa fan fiction.

E colgo l’occasione per annunciarvi un paio di novità:

la prima è che la mia precedente fan fiction “The last battle” è stata sospesa momentaneamente, poiché la sto sottoponendo ad una completa revisione, ma posterò la nuova versione solo dopo aver finito le due ff sui Digimon in corso, che non dureranno troppo, state tranquilli.

Ora però è arrivato il momento di rispondere alle recensioni:

@ Soruccio: lo so, ormai sn ripetitivo, ma al momento l’altra ff è sospesa

@ Fly89: chissà chi potrà mai essere… beh, nn ti resta che leggere i successivi capitoli per scoprirlo XD

 

Detto questo, buona lettura

 

 

Capitolo 02: Un nuovo nemico? Il ritorno dei Digimon!

“Eccoci arrivati” disse Yoshino, scendendo dalla macchina insieme a Masaru e ai Digimon tamers.

“Però… siete tipi che si accontentano di poco” disse ironicamente Rika, guardando l’enorme palazzo davanti a loro, ed essendo l’unico palazzo nella zone, doveva essere per forza la sede della DATS.

“Beh, rispetto a dove lavorava il signor Yamaki, questo è niente” rispose Takato.

“Seguitemi” disse Yoshino, entrando nel palazzo.

Impiegarono diversi minuti prima di arrivare a destinazione, e Masaru, Takato, Henry, Rika e Ryo ringrazziarono il fatto che c’era Yoshino a fare da guida, altrimenti si sarebbero sicuramente persi in quel labirinto di corridoi.

Finalmente si trovavano davanti a quello che doveva essere l’amministrazione della DATS.

Una volta dentro, ebbero la conferma di ciò. Era un enorme sala, piena di computer e altri apparecchi. Dentro c’erano solo tre persone: due donne, che continuavano a digitare sulla tastiere e un uomo, con una strana sciarpa bianca attorno al collo, che era chiaramente il capitano.

In più c’erano anche altri tre esseri che si muovevano all’interno della sala.

La prima impressione di Takato fu quella di vedere due pezzi di scacchiera giganti e una tartaruga gigante che stava su due zampe che si muovevano. Ma la sua esperienza di domatore non ci mise nemmeno mezzo secondo per rendersi conto che erano dei Digimon.

Istintivamente, Henry tirò fuori il Digivice e provò ad analizzarli, ma non ottenne risultati.

“Strano…” disse Rika, dopo averci provato anche lei.

Poi tutti si girarono verso il capitano.

“Capitano Satsuma, eccoci qui come aveva chiesto” disse Yoshino.

“Benvenuti” disse il capitano, rivolto a Masaru e ai Digimon Tamers. “Prima di tutto, credo che sia il caso di presentarsi. Io sono il capitano Rentaro Satsuma, come avrete capito. Mentre lui è Kudamon” disse accarezzando la testa del suo Digimon, che fino ad allora i Tamers avevano creduto una sciarpa.

“Io invece sono l’agente Fujieda Yoshino, e lei è Lalamon”

“Noi invece siamo le operatrici Kurosaki e Shirokawa, mentre loro sono i nostri Pawnchessmon” si presentarono le due operatrici.

“Piacere. Io mi chiamo Henry Wong”

“Rika Makino”

“Takato Matsuda, piacere”

“Io invece sono Ryo Akiyama, consociuto come il Re dei Digimon” disse Ryo, ricevendo un’occhiataccia da Rika.

“Si, eravamo già a conoscenza dei vostri nomi, come quasi tutto il Giappone dopotutto. Non si dimentica facilmente una battaglia vista in mondo visione. Il mondo intero è in debito con voi” disse il capitano Satsuma.

“Cosa? In mondo visione?” chiese Masaru.

“Beh, è stato un piccolo inconveniente del nostro combattimento finale. Il nostro nemico aveva preso possesso di tutte le frequenze radio e televisive, e di conseguenza tutto il mondo ha assistito al combattimento con gli occhi del D-reaper” spiegò Henry.

“Ma immagino che sconfiggere il D-reaper non sia stato sufficiente, vero?” Intervenne Rika, rivolta a Satsuma.

“Purtroppo ha ragione, signorina Rika. Il mondo digitale è di nuovo in pericolo, anche se ignoriamo per quale motivo. L’unica cosa certa è che i Digimon hanno ricominciato a bioemergere.

“Ma non è possibile!” disse Takato, senza nascondere un velo di tristezza. “Il varco verso il mondo digitale si è chiuso davanti ai nostri occhi e ha riportato nel mondo digitale tutti i Digimon che erano rimasti nel mondo reale!”

“Beh, il varco a quanto pare non si è chiuso definitivamente” disse Lalamon. “Noi Digimon siamo arrivati qui poco meno di un anno fa. Ma non sappiamo come mai il varco si sia riaperto”

Solo Ryo sembrava stesse pesando a qualcosa per dare una spiegazione.

Poi all’improvviso prese il Digivice e si mise ad osservarlo.

“Perché no… potrebbe anche essere…” disse a bassa voce.

“Che cosa potrebbe anche essere?” chiese Takato.

“Uh? No, niente… stavo solo pesando ad alta voce” disse Ryo, in un modo piuttosto sbrigativo.

“A proposito, signor Akiyama, avrei da farle una domanda se non le spiace” intervenne il capitano Satsuma.

“Uh? Dica pure”

“Come vi abbiamo già detto, abbiamo fatto delle ricerche sul vostro conto, ma su di lei… nonostante i nostri mezzi, abbiamo informazioni solo a partire da 3 anni fa. Prima è come se lei non fosse esistito.”

Gli altri Digimon Tamer si girarono verso Ryo, che improvvisamente era diventato pallido.

“Ora che ci penso, anche in tutte le interviste non hai mai fatto una parola sulla tua infanzia” disse Rika.

“Non si offenda capitano, ma preferisco non risponderle. Sappia soltanto che è inutile che continuate questa ricerca”

Satsuma non sembrò sorprendersi da questa risposta. “Non si preoccupi. Immaginavo una risposta del genere. Mi auguro soltanto che un giorno sia disponibile a rispondere”

Solo Takato, che era il più vicino a Ryo, vide che fece più forza sul Digivice e mosse le labbra come per dire qualcosa, forse un nome, ma che Takato non riuscì a leggere.

“Comunque sia, vi ho convocati qui per un motivo ben valido. Vi propongo di unirvi a noi. Sono sicuro che la vostra esperienza ci sarà molto utile”

I Digimon tamers rimasero sorpresi da tale proposta.

“Ma, capitano Satsuma, lei dimentica il fatto che i nostri Digimon sono ritornati a Digiworld un anno fa” disse Ryo.

“È vero! Ma in realtà vi abbiamo nascosto un particolare” disse Yoshino.

“Cioè?” chiesero in coro i quattro Digimon Tamers.

“Cioè che siamo in grado di aprire un varco verso il mondo digitale e viceversa” rispose Lalamon.

Se la notizia di prima aveva scosso i quattro domatori, questa li pietrificò.

“COSA?!?!” Urlarono tutti e quattro insieme.

“Ma com’è possibile? Solo i Digivice D-3 possono aprire un varco verso il mondo digitale!” disse Ryo, accorgendosi troppo tardi dell’errore fatto.

“Digivice D-3? Ma sono i Digivice usati da Davis e gli altri digiprescelti nel cartone animato. Qui non esistono” disse Takato, senza capire il vero senso della frase di Ryo, cosa che non sfuggi invece a Rika.

“Tu ci stai nascondendo qualcosa, vero Ryo Akiyama?” disse con un tono che non ammetteva risposte negative.

“No, ti sbagli!” disse Ryo, alzando un pochino la voce. “È come dice Takato, ho fatto un paragone con il cartone animato, nient’altro!”

“E allora perché hai alzato la voce?” replicò Rika

“SILENZIO!” urlò Henry, ponendo fine alla discussione. “Scusi capitano. Comunque come fatte ad aprire il varco verso il mondo digitale”

“In realtà non è così semplice. Da soli non siamo in grado di aprirlo. Fortunatamente, voi avete ciò che serve”

“E cosa?” chiese Takato, per poi trovare la risposta da solo.

“Aspettate…” disse cominciando a frugare in tasca, per poi tirare una carta blu.

“Questa mi è rimasta dall’ultimo combattimento… può essere che sia ancora lei a tirarci fuori dai guai, come è successo un anno fa”.

“La carta blu di Mizuno...” disse Henry, ricordandosi come fosse stato grazie a quella carta che avevano conosciuto i loro Digimon, e nel caso di Takato, creato.

“Proprio così, signor Wong. La carta Blu, l’unica in grado di fornire energia al varco. In quella carta è contenuta parte della struttura stessa di Digiworld e dei Digimon, ma questo immagino lo sapevate già”

“Dovevamo immaginarlo… dopotutto è stato grazie a questa carta che abbiamo conosciuto i nostri Digimon” disse Rika.

“Quindi vi basterà usare questa carta per farci arrivare a Digiworld?” chiese Takato.

“Possiamo fare anche di più” rispose una delle due operatrici. “Potremo mandarvi direttamente dai vostri Digimon, e a quel punto farvi ritornare insieme nel mondo reale”

“Potete farlo davvero?” chiese Henry.

“Certo” rispose l’altra operatrice.

“Allora procedete pure, siamo pronti” disse Ryo.

“Aspettate!” intervenne Henry, per poi rivolgersi al capitano. “Veda di scusarci Capitano, ma vorrei porre due condizioni. Immagino che voi adesso ci stiate aiutando a recuperare i nostri Digimon per poi potervi aiutare, vero?”

Il capitano annui.

“In questo caso avrei una richiesta da farvi: come saprà, noi ci siamo solo noi come domatori, ma ce ne sono altri sei. Vorremo avere il permesso di recuperare anche i loro Digimon. Dopo aver fatto ciò, vorrei che ci deste il tempo di incontrarci tutti insieme per decidere il dar da farsi. Dobbiamo essere tutti d’accordo se vogliamo aiutarvi”.

Il capitano Satsuma sembrò pensarci su per un po’ prima di dare la risposta.

“La tua osservazione è giusta. Dopotutto siete riusciti a sconfiggere il D-reaper solo perché eravate uniti e avete fatto gioco di squadra, quindi accetto le vostre condizioni, anche se confido nel vostro aiuto”

Henry fece un leggero inchino. “Grazie”

“Kurosaki, Shirokawa! Fate partire subito la scansione del mondo digitale alla ricerca dei loro Digimon. Terriermon, Renamon, Cyberdramon, Lopomon, Guardramon, Marinangemon, Impmon e Guilmon, giusto?” chiese poi rivolto ai Tamers, che annuirono.

“Subito capitano!” risposero le due operatrici insieme, cominciando a digitare in modo frenetico.

“Avrete capito che le nostre attrezzature derivano da quelle di Hypnos” disse Kudamon.

“In effetti avevamo questo sospetto. Ma come avete fatto a recuperarle? Credevo fossero state distrutte dal D-reaper. E sia i pioneri digitali che il signor Yamaki hanno deciso di non continuare, visto che il pericolo era finito”

“Dimenticate che Hypnos era del governo, e anche noi siamo sotto il governo, quindi abbiamo gli stessi strumenti”

“Trovati!” dissero insieme le due operatrici, facendo arrivare su di loro gli sguardi di tutti e facendo piombare i quattro tamers davanti a loro.

“Dove sono?” chiese Takato.

“Siamo stati fortunati. Sono tutti insieme” disse una delle due operatrici.

“Hanno avuto la buona idea di rimanere uniti per fortuna” disse Ryo, sorpreso di come Cyberdramon avesse deciso di rimanere con gli altri Digimon.

“Allora che cosa aspettiamo? Andiamo subito a prenderli” disse Rika, mostrando un entusiasmo che faceva vedere raramente.

“Tutti ai vostri posti!” disse il capitano Satsuma. “Prepararsi all’apertura del varco”

“Scusi, signor Matsuda, potrebbe darmi la carta blu?” chiese una delle due operatrici.

“Ecco qui” disse lui. “Ma posso chiedervi un altro favore?”

“Ditemi pure”

“Potreste smetterla di chiamarmi per cognome e di darmi del lei? Mi sento a disagio” disse con un sorrisetto e mettendosi la mano dietro la testa.

L’operatrici si permise anche lei una lieve risata, per poi tornare subito al lavoro.

Posizionò la carta blu in una specie di lettore cd, che però aveva la forma delle carta.

“Bene” disse. “Posizionatevi all’interno di quel cilindro!” e indicò un enorme cilindro di vetro.

I quattro domatori fecero per andare, ma furono fermati dall’altra operatrice.

“Aspettate, prendete questo” disse, porgendo una specie di telecomando. “Questo vi permetterà di comunicarci quando sarete pronti per il rientro”

Takato prese l’apparecchio e lo mise in tasca. “Grazie mille”

Poi insieme, andarono nel cilindro.

“Apertura del Digivarco in trenta secondi.

I quattro amici non dissero una parola. Stavano per rivedere i loro Digimon, e la cosa bloccava qualsiasi altro pensiero.

“3… 2… 1… Varco aperto!” dissero le due operatrici insieme.

Immediatamente, il cilindro con all’interno i Digimon Tamers si riempì di luce e pochi secondi dopo, la luce sparì, lasciando il cilindro vuoto.

“Incredibile!” disse Masaru, senza voler credere ai suoi occhi.

Satsuma guardò verso il cilindro, per poi rivolgere lo sguardo a Masaru.

“Speriamo che vada tutto bene… e non come nel precedente viaggio”.

 

Guilmon stava osservando la grande sfera azzurra che li sovrastava.

“Takato…” disse triste.

“Momentai Guilmon! Sono sicuro che un giorno li rivedremo di nuovo” disse Terriermon, assicurandosi che il fagotto che aveva sulla schiena fosse ben saldo.

“Ormai è passato un anno…” disse Renamon.

“È stato proprio dolorosi doversi separare proprio dopo aver vinto” disse Lopomon.

“Io mi ero appena riunito ai miei Digimon Tamer” disse Impmon, guardando il fagotto di Terriermon. Ancora non poteva credere che la fortuna gli aveva dato la possibilità di rimediare a quel suo errore.

“Io mi chiedo come sta Kazu” disse Guardramon, con la sua solita voce meccanica.

“Io invece sono sicuro che arriveranno al più presto” disse Monodramon, la versione a livello intermedio di Cyberdramon.

L’unico che non disse niente fu Marinangemon, ma questo perché non era in grado di parlare.

In quel momento i sette Digimon avevano trovato rifugio in una grotta per notte. Non potevano rischiare di addormentarsi a cielo aperto perché sarebbero potuti venire colpiti da uno dei fasci rosa, che li avrebbe separati.

Non avevano smesso per un giorno di cercare un modo per ritornare nel mondo reale e potersi così ricongiungere con i loro domatori, e anche se ormai era già passato un anno, non avevano ancora perso la speranza.

Proprio in quel momento, Guilmon vide partire dal globo blu che li sovrastava quattro raggi luminosi, che sembravano diretti proprio verso di loro.

“Attenzione!” disse rivolto agli altri Digimon, facendo notare anche a loro quello strano fenomeno.

“Meglio spostarci” disse Impmon. “Qualunque cosa sia, sembra proprio diretta qui”

Ma prima che ebbero il tempo di pensare, le loro orecchie acute sentirono qualcosa. Ed era quello che aspettavano da molto tempo.

 

I quattro Tamers erano in caduta libera, ma la cosa non li spaventava. Anzi, rendeva il tutto ancora più emozionante.

“Guardate!” disse Henry, indicando un punto in basso sotto di loro. I quattro amici riuscirono a distinguere le sagome inconfondibile dei loro Digimon. A quel punto, Takato non riuscì più a trattenersi.

“GUILMON!” urlò, per poi essere seguito dalle urla anche di Rika, Ryo e Henry, che chiamavano anche loro i loro Digimon.

 

“SIAMO QUI!” cominciarono a urlare i Digimon, avendo finalmente riconosciuto le voci dei loro domatori.

“TAKATO!” Urlò Guilmon.

Pochi secondi dopo, nel deserto davanti a loro, si formarono quattro piccole voragini, il che significava che i quattro Digimon Tamers erano finalmente arrivati a destinazione.

La nuvola di sabbia che si era alzata cominciò lentamente a sparire, rivelando agli occhi dei Digimon Takato, Henry, Rika e Ryo.

“TAKATO!” urlò Guilmon, correndo incontro al suo Digimon Tamer, che fece lo stesso.

Lo stesso accadde anche con Henry e Terriermon e Ryo e Monodramon.

Renamon invece si materializzo dietro a Rika, come era solita fare.

Le due si guardarono per qualche secondo senza dire niente. Fu Renamon a rompere il ghiaccio.

“Te lo avevo detto che ero sicura che ci saremmo riviste” disse lei.

Rika non poté più trattenersi e si buttò addosso al suo Digimon, cominciando a piangere.

“Lo so, e non vedevo l’ora” disse lei.

Gli altri Digimon però sembravano tristi.

“Dove sono li altri?” chiese Lopomon.

“Non vi preoccupate” disse Henry. “Noi siamo venuti a recuperarvi, e gli altri non lo sanno. È accaduto tutto così in fretta che non abbiamo fatto in tempo a contattarli. Comunque sono sicuro che moriranno di gioia nel rivedervi”

Solo in quel momento, Henry notò il fagotto che Terriermon teneva sulle spalle.

“Cos’è quel fagotto, Terriermon?” chiese.

“Ah, questo?” disse Terriermon. “Questo è”

“Se permetti, spiego io. In fondo mi riguarda” si intromise Impmon. “Quello è il digiuovo di Leomon”

I quattro Digimon Tamer rimasero sorpresi da questa rivelazione.

“I quattro supremi” cominciò a spiegare Renamon. “Ci hanno rivelato che c’è un modo per riportare indietro un Digimon che è stato acquisito. Ed è concentrare tutti i suoi dati insieme”

“Ho passato quasi tutto l’anno per riuscirci” disse Impmon. “Ma ero deciso che dovevo fare qualcosa per farmi perdonare. Alla fine sono riuscito a comprimente i dati di Leomon in quel Digiuovo. Ma molto probabilmente non si può schiudere da solo. Forse deve essere a contatto con Jery per schiudersi”

“Questa è una notizia magnifica. Sono sicura che Jery sarà contentissima” disse Takato.

“Ora però” disse Rika. “È arrivata l’ora di ritornare nel mondo reale. Takato, ci pensi tu a contattarli?”

“Si” rispose Takato, tirando fuori l’apparecchio e premendo l’unico tasto che c’era sopra.

Immediatamente, davanti a loro si aprì un varco di luce.

“Wow! Direi che è decisamente più pratico dell’arca, vero?” disse Terriermon.

“Non lo sappiamo. Come avete visto, prima siamo arrivati dall’alto” disse Ryo.

“Basta perdere tempo. Ci stanno aspettando!” disse Takato, per poi varcare il varco insieme a Guilmon, per poi essere seguiti da tutti gli altri.

 

La sala della DATS si riempì di luce, e davanti agli occhi delle operatrici, di Yoshino, di Masaru, del capitano e dei vari Digimon, dal cilindro cominciarono a uscire per primi Takato accompagnato da Guilmon, poi seguiti da Henry e Terriermon, Rika e Renamon, Ryo e Monodramon, Lopomon, Impmon, Marinangemon e Guardromon.

“Che gruppo numeroso” fu il commento di Yoshino davanti all’enorme folla di Digimon che ora aveva davanti.

Senza perdere tempo, Henry andò davanti al capitano. “Vi ringraziamo ancora per averci permesso di riunirci con i nostri Digimon. Ora, come già detto prima, vorremo riportare gli altri Digimon dai loro domatori e poi riunirci con loro per discutere della vostra offerta. Vi faremo sapere al più presto”

“Va bene” rispose il Capitano. “Ho fiducia in voi, perciò siete liberi di andare. Spero solo che ci sentiremo al più presto”

Senza dire più niente, Henry e gli altri uscirono dalla sala, per poi dirigersi verso l’uscita del palazzo.

“Ma cosa succede Henry?” chiese Terriermon

“Ci hanno aiutato a trovarvi, e ci hanno fatto una proposta di cui dobbiamo discutere anche con gli altri. Ma per prima cosa, direi di riunire i vari Digimon ai loro Digimon Tamer, no?”

“Più che giusto” rispose Takato. “E a questo proposito avrei un idea niente male” e fece cenno ai tre amici di abbassarsi per dirgli che cosa aveva in mente.

“Perché non impachettarci come dei regali, eh?” disse ironicamente Impmon, intuendo le loro intenzioni. Anche se subito dopo preferì non aver detto quelle parole.

I quattro domatori si girarono verso di lui, con un sorrisetto che prometteva poco.

“E-ehi! C-che cosa avete intenzione di fare?” chiese preoccupato Impmon.

Sempre mantenendo il loro sorriso diabolico, Takato tirò fuori dalla tasca del nastro colorato.

“Eh no, non vorrette davvero… Ehi FERMI!!!” l’ultima parola riecheggio nella via, mentre Impmon veniva immobilizzato e ricoperto dal nastro.

Il risultato fu un involucro colorato che continuava a muoversi nella speranza di liberarsi e che sembrava stesse dicendo cose che era meglio non riuscisse a pronunciare chiaramente.

“Scusa Takato” chiese Ryo. “Ma come mai avevi del nastro in tasca?”

“Beh… a dir la verità era l’avanzo di un lavoro fatto oggi a scuola…” disse Takato, facendo una lieve risata.

“Comunque, ora che Impmon è sistemato come desiderava” riprese Henry. “Meglio fare le cose seriamente e riportare i Digimon dai loro domatori”.

Il primo da cui andarono fu Kazu. Fu Henry a chiamarlo per farlo uscire da casa. Dopotutto, anche se i suoi erano già al corrente di Guardramon, era meglio che Kazu li mettesse prima al corrente.

Lo stesso fu anche per Kenta, anche se ovviamente lui avrebbe avuto meno problemi a nascondere Marinangemon, vista la sua capacità di cambiare dimensioni fino a stare nella tasca di Kenta.

Poi fu il turno di Impmon, che senza slegarlo, lo lasciarono davanti alla porta dei suoi due piccoli domatori, Akemi e Mako, senza però chiamarli. Dopotutto volevano farli una sorpresa completa.

A quel punto rimaneva solo Lopmon è il digiuovo di Leomon.

“Il digiuovo lo porto io da Jery, se a voi non dispiace” disse Takato. “Credo che sarà contenta, ma preferisco parlarne con calma”.

I tre amici annuirono. Dopo quello che era successo un anno prima, Jery s’era ripresa, ma non aveva ancora accettato completamente la morte di Leomon, e la notizia che sarebbe tornato avrebbe potuto farle venire un colpo.

“Io invece ovviamente porterò Lopmon da mia sorella” disse Henry.

“Mi devo già preparare psicologicamente?” chiese ironicamente Lopmon.

“Non ti preoccupare. Suzie è cambiata molto quest’anno” li rispose Henry. “Ha lasciato perdere le bambole. Anche se tue sei tornata a Digiworld, ha preferito anche lei dedicarsi alle carte, nel caso fossi tornata. Quindi alla peggio preparati a venire usata come cavia per le sue mosse” concluse facendo una lieve risata.

“C-cavia?” ripeté preoccupata Lopmon. “Forse sarebbe stato meglio rimanere una bambola” disse infine, facendo tutti scoppiare a ridere.

“Poi…” riprese Henry. “Dovrò parlare con mio padre. Sono sicuro che lui era al corrente di questi episodi.”

“Buona idea” disse Rika. “Comunque sia, allora ci vediamo domani al rifugio di Guilmon per la riunione. E tu, Ryo, vedi di esserci e preparati per l’interrogatorio di terzo grado. E se non vieni, stai tranquillo che riuscirò a rintracciarti, dovessi tornare a Digiworld!” disse rivolta a Ryo con aria minacciosa.

“C-cerchero di esserci” rispose Ryo, ben sapendo che se così non fosse stato l’avrebbe pagata cara.

“Allora a domani” salutò Takato, per poi dirigersi a casa di Jery.

 

Takato prese tranquillamente la metropolitana con Guilmon. Era tardi, e non c’era nessuno a quell’ora.

“Guilmon…” disse. “Sono felice che tu sia ritornato. È diventato strano e noioso vivere senza di te, sai?”

“Anch’io sono felice di essere tornato, Takato” rispose il Digimon, proprio mentre la metropolitana si fermava.

Dopo pochi minuti di cammino, i due si ritrovarono davanti alla casa di Jery.

“Guilmon, resta un attimo qui. Se ti vedessero i genitori di Jery, potrebbero anche spaventarsi. Dopo quello che hanno passato non me ne sorprenderei nemmeno”

“Non ti preoccupare, ti aspetto qui insieme a Leomon” disse rivolto al Digiuovo.

Takato si tranquillizzò. Si ricordava ancora come Guilmon li disubbidiva sempre per poter giocare con Calumon o per scoprire le stranezze del mondo reale. Ma ora ne era sicuro che non avrebbe più fatto niente del genere.

Ora veniva la parte più difficile, chiamare Jery e metterla al corrente.

Per sua fortuna, fu proprio Jery ad aprire la porta dopo che Takato ebbe suonato il citofono.

“Takato, che ci fai qui a quest’ora?” chiese sorpresa. “C’è qualche problema… di quel tipo?” chiese Jery, facendosi seria.

Questa volta fu Takato a rimanere sorpreso. Aveva intuito subito il motivo della visita.

“Beh, non esattamente…” cominciò lui. “Ma potresti venire un attimo con me per piacere? E porta uno zaino vuoto se puoi”.

Jery rimasse sorpresa da tale richiesta, ma sapeva anche che Takato non sarebbe venuto a chiamarla e a chiedergli una cosa del genere se non ne aveva un motivo valido. “Ok, arrivo subito” disse rientrando, per poi riapparire pochi minuti dopo con lo zaino.

“Eccomi” disse. “Ho detto ai miei che sei venuto a portarmi dei quaderni che avevo dimenticato a scuola, in modo da non preoccuparli”

Takato annui. Poi cominciò a parlare.

“Jery…” comincio. “Stasera sono accadute tante di quelle cose… ma di questo te ne parlerò in seguito. Comunque, io, Rika, Henry e Ryo siamo tornati a Digiworld”

A quelle parole, Jery si fermo. Nella sua mente tornarono le immagini che non avrebbe mai più dimenticato in tutta la sua vita. Leomon, dopo essere stato colpito a morte da Beelzemon, che spariva davanti ai suoi occhi, per poi venire acquisito da quest’ultimo.

“Non te l’ho detto per farti tornare in mente quel momento” disse Takato, immaginando a che cosa stava pensando la sua amica. “Ma vedi, c’è una novità che ti riguarda. Si tratta di…” ma venne interrotto da Guilmon, che non appena vide Jery le salto addosso per salutarla.

“Ciao Jery!” disse lui, con il suo solito sorriso.

Takato si sbatte una mano sulla faccia. “Guilmon, ti avevo detto di aspettarmi” disse rivolto al Digimon, senza però essere troppo arrabbiato.

“Ciao Guilmon” disse Jery, dopo essersi ripresa dallo spavento. In quel momento, notò l’enorme uovo dietro Guilmon.

“E… e quello cos’è?” chiese.

“È quello per cui ti stavo facendo tutto quel discorso, prima di venire interrotti” disse Takato. “Ora, promettimi che non mi svieni sul colpo, ok?”

“O-ok, ma perché?”

“Perché quel digiuovo è… il digiuovo di Leomon” disse Takato.

Per Jery, sentire quelle parole, fu come il tempo che si fermava per tutti tranne che per lei. Aveva sentito bene? Quello era il digiuovo di Leomon? Questo voleva dire che presto…

“Questo significa…” disse a bassa voce. “Che Leomon potrà ritornare?” finì guardando Takato negli occhi, sperando nella sua risposta.

“Proprio così” rispose Guilmon al posto del suo domatore. “Impmon ci ha quasi rimesso la vita per poterlo creare. Ha dovuto usare i dati originali che aveva acquisito, usando quasi tutte le sue energie. Questo è il suo modo per chiedere perdono. Siamo stati un anno con lui, e non è mai riuscito a perdonarsi per quello che ti aveva fatto. Era veramente disposto a sacrificarsi, se questo ti avesse permesso di riunirti a Leomon”

Jery rimase sorpresa. Impmon aveva davvero fatto questo per lei? E lei che mentre era prigioniera nel D-Reaper non aveva fatto altro che pensare con odio a lui, fino a quando non l’aveva visto rischiare di venire acquisito dal D-Reaper per salvarla.

“Quindi questo… è tuo” disse Takato, porgendo il digiuovo a Jery, che lo prese con delicatezza.

“Leomon…” disse sussurrando. Come per rispondere alle sue parole, una luce illuminò la sua tasca, e lei tirò fuori il suo Digivice.

“Il Digivice… si è illuminato” disse sorpresa. Poi, proprio mentre finiva quella frase, una raggio giallo partì dal Digivice per poi colpire il Digiuovo, che si illumino per qualche secondo per poi tornare normale. A quel punto, Jery notò che sullo schermo del Digivice era sparito l’ormai fisso segnale disturbato, e in quel momento c’era un immagine del digiuovo che pulsava.

Jery si avvicinò il Digivice, e Takato vide che stava piangendo. Poi cosa che lo sorprese, Jery abbracciò lui e Guilmon.

“Grazie per avermi riportato Leomon” disse lei, senza smettere di piangere.

“D-di niente” disse lui, evidentemente imbarazzato.

“E Impmon dov’è? Lui è quello che devo ringraziare più di tutti” disse Jery, cercando con lo sguardo il Digimon.

“Lo abbiamo lasciato dai suo Digimon Tamers” disse Takato. “Comunque lo potrai vedere domani. Se riesci, puoi venire domani mattina al rifugio di Guilmon? Abbiamo indetto una riunione di tutti i Digimon Tamer. Dobbiamo discutere di alcuni recenti avvenimenti”

Jery abbasso lo sguardo. “D’accordo” disse infine. “Ci sarò”.

Poi mise il Digiuovo di Leomon nello zaino e dopo aver salutato i due amici, torno in casa.

Takato e Guilmon fecerò per andare, quando Guilmon si girò all’improvviso.

“Che succede?” chiese Takato.

“Mi era sembrato… no, mi devo essere sbagliato” disse il piccolo dinosauro rosso.

“Forza andiamo. Ti aspetta il panino a forma di Guilmon a casa. Ha avuto un successo strepitoso, sai?” disse Takato. “E poi sono sicuro che i miei saranno felici di rivederti. Poi immagino tu abbia una certa fame, vero?”

A risposta della domanda di Takato, dallo stomaco di Guilmon si senti un rumore, che confermava il fatto.

“Eh eh… a Digiworld è difficile trovare del pane, sai?” disse lui, per poi avviarsi insieme a Takato verso casa.

Guilmon non si accorse dell’essere che era rimasto sopra un ramo di un albero. Non appena i due si furono allontanati, l’essere enorme, di colore verde, con la mascella spalancata e con una clava in mano, saltò giù dall’albero, per poi guardare la casa di Jery.

“Uff… c’è mancato poco” disse lo strano essere. “Non ho mai visto quel genere di Digimon prima d’ora…” poi fece un sorriso, che nonostante la mascella aperta si poteva distinguere facilmente.

“Finalmente ti ho trovato…” disse lui, battendo la clava sulla mano “Leomon!”.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Crossover Digimon / Vai alla pagina dell'autore: darkroxas92