13/11/2009
4 recensioni#3-“Talk without
speaking”
Quando apro gli occhi è già pomeriggio inoltrato.
Una fitta alla testa mi fa piegare il capo in avanti.
La stanza tremola, come se fosse solo un miraggio.
Maledetto
sedativo.
A fatica mi alzo in piedi.
Cammino incerta verso la finestra e la spalanco, permettendo alla pungente aria autunnale di carezzarmi il viso.
Per un attimo, uno solo, ho creduto di aver fatto un brutto sogno.
Speranza vana.
Sono ancora immersa in questa realtà che non mi appartiene.
Non lo sopporto.
Non mi voglio arrendere.
Rabbia.
Sento qualcosa toccarmi la spalla.
Allarmata, mi volto di scatto, per incontrare i suoi occhi.
Non l’ho sentito entrare.
Chissà se è stato seccante salvarmi.
Shikamaru.
Non dice una parola.
Mi afferra il polso e, lentamente, mi allontana dalla finestra.
Per qualche strana ragione, non riesco a decifrare la sua espressione.
Ha in mente qualcosa.
Continuiamo a camminare fino alla porta, davanti alla quale oppongo una poco convincente resistenza.
Non mi va a genio l’essere condotta.
Lui si volta, e mi basta guardarlo per capire.
“E’ ora di
uscire.”
Non sono convinta, ma sono ancora debole a causa dei farmaci, quindi mi lascio trascinare fuori dall’ospedale.
Camminiamo per la via principale, poi saliamo verso una piccola collina che si trova giusto dietro il palazzo dell’hokage.
Il villaggio si srotola ai miei piedi, come fosse solo un modellino per bambini.
Lui ammicca.
“Bello, non credi?”
Shikamaru si stende sull’erba coperta di foglie secche.
I suoi occhi mi parlano.
Mi invitano ad imitarlo.
“Guarda il mondo da un’altra prospettiva.”
Titubante, mi inginocchio tra le foglie.
Affondo una mano nel mucchio variopinto di fronte a me.
A Suna non è facile trovarne, avrei sempre voluto sapere che rumore fanno quando sono secche.
Difficile scoprirlo, ora.
Sento tirare una manica del mio vestito.
Shikamaru sta guardando verso l’alto, completamente indifferente al resto.
Non si volta, ma non lascia la presa.
“Alza gli occhi.”
Non mi è mai piaciuto seguire i consigli degli altri.
A maggior ragione quelli di ragazzi più piccoli di me.
A maggior ragione quelli di un piagnucolone.
L’ultima volta
è accaduto il contrario.
Il vento soffia tra di noi.
Mi sento una stupida.
Ma ho voglia di fare un po’ la viziata.
Una bambina di diciassette
anni.
Si volta.
Stringe un po’ di più la stoffa tra le mani.
“Non farti pregare.”
Non stiamo parlando.
Non posso sentire il rumore del suo respiro, il battito del suo cuore.
Non mi sta nemmeno guardando.
E allora
cos’è?
Ho la sensazione che le parole non mi servano.
Sono certa di aver sempre pensato il contrario.
Ho sempre avuto bisogno di parlare, e sentire per capire.
Sta volta è diverso.
Cedo.
Mi stendo a mia volta e sposto lo sguardo verso il cielo.
Le nuvole, mutevoli, dipingono il cielo di sfumature bianche.
La presa sulla manica, ancora non cede.
A volte basta un gesto per
capire.
Che situazione paradossale.
Da quando sono così sentimentale?
Deve essere colpa del sedativo.
O colpa sua.
Chiudo gli occhi.
Lascio che il vento accarezzi le mie guance.
Mi piace questa sensazione.
“Te l’avevo detto…”
Rimaniamo distesi per un tempo indefinito.
La consapevolezza di quello che mi sta intorno mi sfugge.
Nemmeno mi interessa, a dirla tutta.
“Il tempo è solo una gran seccatura.”
Il Silenzio mi avvolge ancora.
Non sembra più un muro insormontabile.
Forse, potrei imparare a conviverci.
Infondo, sono la migliore kunoichi di Suna.
“Voi donne siete veramente strane.”
Il viso di Shikamaru ora è voltato verso di me, con un sorrisetto di vittoria stampato sopra.
Le braccia dietro la testa e la bocca ancora ermeticamente chiusa.
Che ragazzo assurdo.
Sguazzare senza fatica nel
silenzio.
Mi alzo, senza interrompere il contatto visivo con Shikamaru.
Raccolgo tutto il fiato che posso e urlo, di nuovo.
Non sento nulla, ma non è importante.
Sorrido fiera a Shikamaru con le mani sui fianchi.
Sabaku no Temari è
tornata.
“Che seccatura…”
NdA: Allora, qui un po’ di spiegazioni sono d’obbligo:
-E’ Shikamaru che ha trovato Temari dopo che è stata ferita.
-Forse il cambiamento d’idea di Temari può sembrare troppo frettoloso, ma ho voluto dare questo taglio alla storia per rendere l’idea di come bastino pochi gesti silenziosi per cambiare la prospettiva di un problema, quando le parole ci metterebbero molto più tempo e con risultati molto meno positivi.
-Le scritte in grassetto corsivo, rappresentano le “parole non dette” di Shikamaru, che Temari riesce a percepire nonostante la sordità.
-Quando Temari pensa:”l’altra volta è successo il contrario”, si riferisce a quando ha parlato con Shikamaru fuori dalla sala medica dove era ricoverato Choji dopo lo scontro contro Jirobo. In quell’occasione era stata lei a dare consigli (non propriamente dolci) a Shikamaru.
-Ah, e no, non è ancora finita!!XD
RINGRAZIAMENTI&RISPOSTE:
Scusate il gigantesco ritardo nell'aggiornamento, ma purtroppo l'influenza (quella normale) mi ha messa k.o. per alcuni giorni, ed anche la scuola ha contribuito...T_T Devo aggiornare anche un'altra fic, ma per oggi mi sa che non potrò fare altro.
@ginnyx:mi hai fatto morire dal ridere con la tua recensione, ti giuro!! Shikamaru ha sempre qualche buon consiglio! E voglio conoscere tua sorellaaaa!! XD Ah, e grazie dei complimenti!^///^
@ Shatzy:Evvivaaa! Un'altra sorellona come me! Potrei aprire un club dei fratelli maggiori, sì sì!U_U Ma adesso la pianto di divagare!^^' Beh, non preoccuparti. Io, in genere amo gli happy endings. Per quanto riguarda i capitoli, beh, SORPRESA! Ebbene sì, amo anche la suspance...
Okay, ora non mi uccidere! Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto e grazie dei complimenti!!
@beat:grazie dei complimenti^^. Come ho detto, ci ho messo davvero il cuore in questa fic, e sono felice che si percepisca! Spero che anche questo chap ti sia piaciuto!^^
Grazie mille a chi legge e a chi a messo la fic tra i preferiti!! Alla prossima!
Kissu