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Autore: Eternal Fantasy    14/06/2005    2 recensioni
Nel tranquillo (?) mondo di Slayers fanno irruzione i Saiyuki Boys sulle tracce del Sutra perduto, e si uniranno a Rina e compagni per imprdire la resurrezione del Gran Demone Shabranigdu... Avevo già postato questa storia come Crossover, ma ne ho corretto alcuni piccoli errori ^^; Spero possa piacere...
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Slayers, Altri, Xelloss Metallium, Zelas Metallium
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cross-over Slayers & Saiyuki:

Cross-over Slayers & Saiyuki:

 

“I Predatori del Sutra perduto”

Scritta da Eternal Fantasy

 

 

Cap. 6: la trappola scatta a metà

 

Ventiquattro ore dopo, Xelloss entrò in azione. A parole, il piano era molto semplice; ma il demone aveva scoperto, con dolorosa esperienza personale, che avendo a che fare con certi individui la situazione poteva ribaltarsi in un attimo, e ritorcersi senza preavviso contro di lui. Per questo motivo procedette lungo il corridoio usando tutta la propria abilità per mescolarsi alle ombre della notte e al silenzio interrotto solamente da un ritmico russare proveniente da alcune delle camere.

Era una fortuna che quella locanda avesse a disposizione stanze singole per ognuno dei membri della compagnia; una fortuna insperata soprattutto per lui, dato lo scopo della sua missione. Senza dare nell’occhio aveva scrupolosamente memorizzato la distribuzione operata da Rina poche ore prima: dietro le porte del lato sinistro dormivano, nell’ordine, Zelgadiss, Rina, Amelia e Goku; sul lato destro, invece, Hakkai, Gourry, Sanzo e Gojyo.

Un sogghigno ferino brillò nelle tenebre, e il demone aprì l’ultima porta a sinistra senza produrre il minimo scricchiolio.

Un fioco raggio di luce lunare si posò sul corpo del ragazzo dagli occhi dorati, che dormiva saporitamente (e scompostamente) di traverso nel letto, con le membra spalancate a quattro di bastoni; sognava, e un filino di saliva unito a un inconscio masticare rendeva scontato l’oggetto delle sue fantasie oniriche: “Mmhhh… arrosto… ciambelle… crostata!”

Xelloss si avvicinò con un gocciolone sulla testa, ma lo fece sparire subito: aveva un compito da svolgere! Lentamente, fatalmente, la mano guantata si posò sul diadema dorato di Goku…

“Che diavolo credi di fare?”

La voce di Sanzo precedette di una frazione di secondo il proiettile della sua pistola, che si conficcò nella parete dov’era prima la testa di Xelloss. Il demone capì di essere con le spalle al muro, e tra un istante il secondo colpo l’avrebbe preso in pieno; l’unica via di fuga era preclusa dal bonzo, e lo sparo aveva svegliato l’intera locanda, compreso Goku: “Sanzo?” chiamò, distraendo il monaco.

Xelloss ricacciò il panico e capì che aveva una sola possibilità. Si lanciò contro il biondo a demoniaca velocità, pregando che tale mossa lo prendesse in contropiede quanto bastava, chinandosi per offrire un bersaglio minore al colpo successivo. LoN gliela mandò buona, e prima che l’umano potesse spararne un altro lo spintonò contro lo stipite e si scaraventò nel corridoio, sparendo tra le ombre all’estremità opposta proprio mentre le altre porte si spalancavano.

“Che diavolo combini, bonzo psicopatico!?!” esordì gentilmente Gojyo entrando per primo nella stanza di Goku, seguito da tutti gli altri.

“Ti pare il caso di mettersi a sparare all’impazzata in piena notte? Qui c’è gente che gradirebbe dormire!” rincarò Rina furiosa, con in sottofondo un sonoro sbadiglio di Gourry. Ma la gelida risposta di Sanzo, rinforzata dal suo sguardo furibondo, provocò ai presenti un brivido che ebbe il potere di svegliarli completamente:

“Quel maledetto §£$%&$#§$£$%&$%£&% voleva togliere a Goku il dispositivo di controllo del potere demoniaco!”

Gojyo impallidì e gli altri ammutolirono; e in quel silenzio tutti poterono udire chiaramente…

“KYUUUU!!!!!”

“Hakuryu!” Goku riconobbe il grido di dolore del draghetto.

“HAKKAI!!!” urlò Gojyo, lanciandosi fuori dalla stanza verso la camera dell’amico.

Spalancò la porta quasi scardinandola: Hakuryu, sanguinante ai piedi della parete contro cui era stato gettato con violenza, gemeva disperato.

Hakkai era scomparso.

 

“OK, ricominciamo dall’inizio.”

Rina prese in mano la situazione col consueto piglio deciso. Era l’unica in grado di farlo, in quel momento: Amelia si occupava di Hakuryu, Gourry e Goku non avevano ancora ben chiara la situazione, Zelgadiss sembrava gareggiare con Sanzo per l’espressione più cupa e inca**ata e Gojyo, dopo un primo momento di rabbia incontrollata, era sprofondato in un angosciato nervosismo e si fumava una sigaretta dopo l’altra cercando di nascondere così il tremito alle mani.

La maga rossa fissò la sua attenzione su Sanzo: “Allora? Come hai scoperto Xelloss nella camera di Goku?”

Il bonzo sbuffò scocciato, ma per risolvere la situazione aveva bisogno di quei ragazzini, quindi decise di sciogliere la lingua: “Ero andato dalla scimmia per fare scambio di stanza; non riuscivo a chiudere occhio tra due che russano come tromboni” dichiarò guardando bieco Gourry e Gojyo, uno troppo ingenuo e l’altro troppo depresso per prendersela a male “Quando sono entrato ho visto quel miserabile infingardo (“Cosa? Io non parlo così! >.<” NdSanzo “Ho dovuto fare una ‘piccola’ revisione lessicale… il tuo linguaggio non è molto consono a un sant’uomo, sai? =___=” NdA) che allungava le mani…”

“Non lo facevo così maniaco…” rifletté Rina squadrando il biondo.

“…sul diadema! Cosa credi, che mi preoccupi per la stupida scimmia?” si difese brusco Sanzo.  Rina notò che il ragazzo dai capelli castani rimase molto male a quelle parole, ma tornò a seguire il discorso del monaco:

“Ho sparato per impedire che glielo levasse: se quel bastardo fosse riuscito nel suo intento, sarebbe stata la fine per tutti. Se c’era un’emozione nella voce, era la contrarietà per non essere riuscito a uccidere Xelloss. Rifletté tra sé: “La trappola è scattata solo a metà. Ci è andata bene.”

Ci è andata bene?” ripeté Gojyo in un tono strozzato che rendeva quasi irriconoscibile la sua voce “Bene? Quell’innominabile rifiuto £%§$#%&$&£§#$&$%$$% ha rapito Hakkai!!! E tu dici che…” la rabbia gli mozzò il fiato, costringendolo a tossire “Non te ne frega proprio niente di lui, vero?” ringhiò infine, gli occhi di rubino incandescenti che sfidavano il gelo delle ametiste del bonzo.

“Datti una calmata.” Replicò impassibile l’altro “Se usi il cervello capirai che il loro scopo non è ucciderlo.”

Zelgadiss lentamente annuì: “Ha ragione. L’obiettivo dei Metallium è il Sutra; quindi perché attaccare Goku e Hakkai? Non dimentichiamo che Xelloss era con noi quando ci avete parlato dei dispositivi di controllo che portano; io credo che con l’agguato di stanotte volessero raggiungere due scopi: primo, togliere alleati a noi e tentare di portarli dalla loro parte; secondo, avere degli ostaggi da usare se dovessimo diventare ‘fastidiosi’, ed eventualmente scambiarli con il Sutra.

Gli altri dovettero riconoscere che l’analisi della Chimera non faceva una grinza; Gourry, cercando di afferrare più chiaramente la situazione, tentò:

“E questo vuol dire che… ci è andata bene?”

“A me non sembra proprio.” Sbottò Rina.

“Già; ti spiace essere un po’ più chiaro?” rincarò Amelia; anche a lei non era piaciuta l’uscita del monaco.

Sanzo fissò su di loro uno sguardo duro come il diamante: “Forse vi è sfuggito un particolare: i demoni privi di dispositivo di controllo non sono che folli bestie assetate di sangue, guidate solo dall’istinto e da una distorta intelligenza animale che impone loro di uccidere e distruggere tutto ciò che li circonda. Se a Goku venisse tolto il diadema che sigilla i suoi poteri, si trasformerebbe in una creatura completamente diversa da ciò che è ora.”

“Non sarei più io.” La voce fievole e triste che si udì non sembrava davvero quella gioiosa e vitale del ragazzo dagli occhi dorati. “Io non ricordo nulla di quel che faccio quando mi trasformo; è come se fossi qualcun altro, qualcuno che non ha niente in comune con me, né ricordi né sentimenti. E io non posso controllarlo in alcun modo, neppure quando… vuole fare del male ai miei amici…” la voce del piccolo demone si spezzò.

Gourry gli posò una mano sulla spalla, e sembrò che il gesto fraterno dello spadaccino rincuorasse un poco la scimmietta.

“E questa sarebbe una buona notizia???” sclerò Rina, i canini che sembravano zanne pronte a mordere il bonzo. “Ciò che ha detto Goku vale anche per Hakkai, vero?”

Sanzo rimase imperturbabile: “Si. Probabilmente.”

“Probabilmente?”

“Nessuno di noi ha mai visto Hakkai nella sua forma demoniaca.

(Dì pure nessuno in generale… chiunque abbia avuto quest’onore, poi è morto! ^^;;;; NdA)

Tuttavia, a differenza di Goku, Hakkai un tempo era umano: divenne un demone in seguito alla maledizione che colpisce chiunque uccida mille demoni e si bagni del loro sangue. Qui però siamo in un altro mondo, lontani dall’influsso malefico di Gyuma-oh; c’è forse una remota possibilità che riesca a mantenere in parte la memoria. Questo sarebbe un vantaggio per noi se dovremo combattere contro di lui.”

“Combatteresti contro un tuo compagno?” chiese incredulo Gourry.

“Certo. E lo ucciderei, se necessario. Loro lo sanno benissimo.” Detto questo Sanzo lasciò la stanza, piombata in un silenzio teso.

Rina si voltò verso i compagni del bonzo, ma viste le loro espressioni decise di cambiare la domanda che aveva sulle labbra: “Una possibilità… quanto remota?”

Lo sguardo che le rivolse Gojyo conteneva la conoscenza di una lunga storia, una storia di lacrime e sangue e ferite mai rimarginate:

“Se il suo cuore di uomo vincerà il dolore del demone…”

 

 

 

 

  
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