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Autore: Arkadio    14/11/2009    17 recensioni
"Tu mi compreresti, 'Mione?"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A chi ha recensito “Ricominciare”.


E alla volpe, che come beta è il massimo.


Shopping...


[I used to love her, but I had to kill her 
I used to love her, but I had to kill her 
I had to put her 
Six feet under 
And I can still hear her complain 

I used to love her – Guns 'n roses] 




“Non la sopporto più! Davvero. È saccente, odiosa, antipatica...”


Harry smise di ascoltare il suo amico di sempre, aprendo un libro, prima di sistemarsi più comodo sulle poltrone della sala comune dei Grifoni. Era sempre la solita solfa. Ron non sapeva davvero parlare d'altro.


“E l'altra sera, ti ricordi? 'Ronald, credo che tu dovresti smetterla di comportanti come un undicenne e fissare il sedere a tutte le ragazze presenti alla festa!' Bah! Lei e la sua vocetta petulante!”


Ron scartò di getto una cioccorana e se la cacciò in bocca, evitando ogni futile tentativo di fuga.


“Mi odia! È definitivo. Mi odia!”


Il moro fissò con aria sconsolata l'amico mentre si produceva in uno dei suoi ormai tristemente famosi monologhi “Weasleyani” che lo avevano reso celebre in tutta Hogwarts. Fissava il vuoto e sparava cazzate, convinto di parlare a un livello di voce tale che solo l'interlocutore davanti a sé potesse sentirlo.

Il realtà, con un megafono sarebbe stato più discreto.


“Pronto, Harry! - urlò il rosso tirando l'amico per l'orecchio – ci sei?!”


“Sì, Ron – disse l'altro staccando lentamente la mano dell'amico dal suo padiglione auricolare – ci sono...”


“E...? - lo incalzò – non dici nulla? Non ti pronunci? Lei mi odia!” disse, con un'aria da cucciolo bastonato, il re dei grifoni.


“Non ti odia, Ron – sbuffò Harry, parlando come si fa a un bimbo piccolo, o a un idiota – non conosci il detto babbano 'chi disprezza, compra?' ”


Ron guardò l'amico con aria di sufficienza “Che detto stupido... se a me fanno schifo i broccoli, mica li mangio!”


Harry scosse la testa rassegnato. “Non con le cose da mangiare, zucca vuota!”


Ron lo guardò male “Scusa, ma hai detto tu che chi disprezza compra! Se a me fanno schifo i broccoli e non li voglio mangiare, non li compro mica!” disse, con lo sguardo soddisfatto.


“Che logica tremenda! Cavolo, ma ragioni sempre e solo con lo stomaco?!?”


Il rosso incassò la testa. “Beh, ma io ho fame!”


Il moro scosse lentamente la testa, guardando il pendolo. “Dai, andiamo a mangiare...”



Hermione era sul punto di impazzire.

Sì, ora era decisamente troppo.

Era dalla sera prima che Ron la fissava, dopo la loro solita lite stupida.

Stupida, poi. Lei semplicemente faceva valere il suo inoppugnabile diritto d'anzianità. E poche storie. Lui, le altre non doveva nemmeno guardarle.

Questo non toglie che, da ormai 24 ore, ovverosia dalle nove della sera precedente, Ron continuasse a fissarla. Nei corridoi, a lezione, in sala grande. E non tentava nemmeno di nascondersi o di non farsi vedere. Cioè, ci provava, ma era come chiedere a un rinoceronte di passare inosservato in un museo.

Quindi prese il coraggio a due mani e aspettò che la sala comune si svuotasse. Rimase solamente Ron che, imperterrito, continuava a guardarla.

Una vera guardia svizzera.


“Ho qualcosa in faccia, Ron?”


“Eh?” il rosso non tentò nemmeno di dissimulare lo stupore nel vedersela in piedi davanti alla poltrona su cui era seduta.


“Ti sto chiedendo – ripetè lei con estrema pazienza – se ho qualcosa in faccia.”


Lui si fece attento un istante. “... no... non mi sembra...”


“E allora posso sapere perché mi fissi da ieri sera?”


“Io? Io non ti fisso!” disse il rosso estremamente imbarazzato.


“Sì che mi fissi! - fece Hermione risoluta – è da ieri sera che continui a fissarmi!”


“Ti dico di no!” esplose Ron.


“Sì!”


“No-ho!”


“Sì-hì!”


“Ho detto di no!”


“Invece mi fissi.”


Erano vicini. Senza accorgersene, quasi inconsciamente, si erano avvicinati. Così tanto che potevano sentirsi respirare l'un l'altro.

Erano rossi in viso. Sia per le grida, che per l'evidente imbarazzo.


“Ron senti... - iniziò la ragazza - … no, lascia stare.”


Si voltò per andarsene. Per l'ennesima volta, a seguito di una stupida discussione, era costretta a battere in ritirata. Era già sulle scale, quando un bofonchio la raggiunse.


“Io credo ti comprerei...”


Hermione si girò, un sopracciglio alzato. Scese di nuovo e vide il viso di Ron fare a pugni con i capelli.


“Cosa?” Disse, dubbiosa.


“Sì, cioè – Iniziò Ron concitato – voglio dire, è solo uno stupido detto di Harry, tipo 'se ti fa schifo, compralo'...”


“Chi disprezza compra, Ron” lo corresse lei, pedante.


“Ecco, vedì! - riprese lui con foga – lo fai sempre, mi fai arrabbiare, mi mandi fuori dai gangheri, e anche se i broccoli mi fanno schifo e so che non li comprerei mai, anche se mi fai incazzare e non fossi in saldo ti comprerei, cioè, se non fossi in saldo metterei da parte i soldi perché nell'oro non ci navigo, ma varresti la spesa perché anche se mi fai incazzare e tutto, credo che ti comprerei perché mi fai stare bene. Comunque però i broccoli non li mangio.” Concluse, soddisfatto.


Hermione ormai aveva entrambe le sopracciglia alzate. “Ron, scusa... non credo di aver capito...”


Lui respirò a fondo, poi alzò lo sguardo convinto. “Io ti comprerei. Anche se non fossi in saldo.”


Rimase senza parole. Per una volta, la secchiona, il maledetto genio, la miglior strega che Hogwarts non vedeva da anni, rimase senza parole. “B-beh... non so cosa dire... g-grazie Ron...”


Il ragazzo sorrise, poi abbassò lo sguardo. La sua voce appena udibile. “E... tu?”


“I-io cosa?”


“Tu – continuò, fissandola negli occhi – tu mi compreresti, 'Mione?”


Hermione annaspò. Aprì e chiuse la bocca un paio di volte, poi si guardò in giro, probabilmente in cerca di una via di fuga. Ron era sicuro che da lì a un paio di secondi avrebbe sentito un 'Guarda dietro di te, un asino che vola'.

Ed era anche sicuro che ci avrebbe creduto, sentendolo da lei.

Invece nulla. Rimaneva davanti a lui a strofinarsi le mani. Rossa in viso.


“Lascia stare” disse il ragazzo amareggiato.


“No, cioè... aspetta – Ron si fermò e la fissò un secondo. Lei deglutì prima di riprendere – credo... di sì... credo che ti comprerei...”


Lui sgranò un secondo gli occhi, avvicinandosi a lei. “Davvero?”


“Sì – sorrise Hermione, dandogli un bacio a fior di labbra – davvero”.


“Bene... - una voce li fece saltare entrambi. Harry, Seamus e gli altri del loro anno erano sulle scale con un sorriso stampato in faccia. - però a quest'ora i negozi sono chiusi. Rimandate a domani lo shopping.”





Nda


… ok. Non dite NULLA. Niente. Nada. Non parlate. Ammettete che il monologo di Ron è spettacolare però!


La fiction è nata nei miei vari momenti di sclero. Ma di quelli pesanti. In cui mi è stato detto “chi disprezza compra”. Io ci ho ricamato sopra un casino.


Comunicazione di servizio: “Ricominciare”, mi ero dimenticato, andrebbe letta con in sottofondo “Not an angel” dalla OST di Trigun. Così è stata scritta e pensata. Con quel tema. Provate a leggerla così.


Ora, mi raccomando, cliccate sulla scritta qui sotto, quella che contiene la parola “recensioni”... e lasciatemi un commentino^^


Waitin' the next


Arka

  
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