Salve a tutti!!! Chiedo perdono
per il terribile ritardo con cui il capitolo è arrivato, ma è stato davvero un
periodaccio dal punto di vista ‘ Ispirazione ’.
Si è cercato di fare un capitolo
più lungo, ma non è stato possibile! Godetevi la lettura del tredicesimo
capitolo e speriamo che il quattordicesimo possa venire alla luce più presto,
ma temo che dovrete pazientare…
Scusate ancora…
Capitolo 13
La strada tranquilla, il
paesaggio sempre più bello, le cicale cantavano e ogni creatura della natura
viveva nella quiete di quel posto meraviglioso, ma nell’animo inquieto di Maya,
che non riusciva a vedere tutto questo, non c’era spazio per cotanta serenità.
Seguiva Kakashi nel silenzio più
cupo, la cui andatura placida e lenta le metteva quasi più ansia di tutte le
sue paure.
Non sapeva perché, né come si
sarebbe comportata dopo aver esaudito questo strano capriccio.
Sì, perché non era altro che un
vile capriccio, si rimproverava di continuo al riguardo, ma voleva vederla,
almeno la sua tomba. Assolutamente.
Yaeko…il suo amore…la ragazza
che aveva ucciso.
Molte volte si chiedeva come
fosse stato in grado di farlo. E come avesse vissuto fino ad allora con quel
peso nel cuore.
In quel momento i suoi occhi
dolci e tristi si fecero strada tra i ricordi.
Tutto quello che avevano vissuto
in quel tempo trascorso insieme, quando ancora non ricordava il suo passato.
Lei l’aveva davvero perdonato? O
il suo amore bloccava la sua razionalità? Perché le era cosi difficile
comprendere che per un ninja gli ordini sono vitali? Era colpa d’Itachi quanto
lo era di quelle persone che gli avevano ordinato di commettere un abominio del
genere, erano loro la vera feccia… solo loro, non quel ragazzo così tormentato.
A rompere il filo dei ricordi fu
la voce lontana di Kakashi che le disse “Eccoci…” senza alcun calore nella
voce, indicando un piccolo cimitero circondato da un muricciolo di legno
dipinto di bianco. La ragazza titubante entrò, tremava come una foglia e
sentiva freddo, tuttavia non ne capiva il motivo o non voleva saperlo.
“La tomba di Yaeko è quella al
centro delle due file, vicino le camelie bianche…”
Lei si girò per guardarlo come a
sperare che la fermasse, e il copia ninja notò che il suo viso era una maschera
di sofferenza.
‘Troppo tardi Maya…’ pensò l’uomo che non proferì più parola, lasciandola avanzare
verso qualsiasi cosa stesse cercando in Yaeko o probabilmente in se stessa.
La ragazza osservò quel luogo
così solitario, ma al contrario di quanto aveva pensato non era deprimente,
anzi sembrava pacifico e delicato nel profumo dei fiori freschi e ben curati
che emanava. Sicuramente qualcuno se n’occupava egregiamente.
Fermatasi davanti la tomba,
lesse il nome di colei che vi era sepolta.
“Io…” quell’unica parola sembrò
un sibilo, chiuse la bocca mordendosi il labbro inferiore com’era solita fare
nei momenti di nervosismo acuto.
Non sapeva cosa dire, non sapeva
nemmeno se era giusto dire qualcosa o essere lì. Aveva davvero avuto un’idea
pessima, la peggiore di tutte…
L’unica cosa in comune era
Itachi, anche se non esattamente nello stesso modo.
Lei era stata la sua ragazza, il
suo amore e lei invece era…?
Appunto, non lo sapeva nemmeno
lei!
Respirò a pieni polmoni e poi si
decise a mormorare “Io non so perché sono venuta, perdonami se questo
t’infastidisce. Non voglio prendere il tuo posto nel suo cuore, non potrei mai
farlo” con voce strozzata aggiunse “…e non
voglio farlo…”
Una lacrima solitaria solcò la
pelle della guancia fino a scivolare sulla lapide.
“Ti giuro che lo amo con tutto
il cuore e anche se lui non ricambia, io voglio proteggerlo e desidero che si
sappia la sua verità. Lo riporterò a casa a qualsiasi costo, te lo
prometto…Yaeko”
S’inginocchiò e si raccolse in
una silenziosa meditazione, rammentando e proferendo poi un’antica preghiera
che le aveva insegnato la nonna.
“Dovrebbe avere la tua età
adesso” le disse Kakashi che fino a quel momento era rimasto in disparte.
“Itachi non mi ha mai parlato di
lei e io non gli ho mai chiesto…” ammise Maya continuando a guardare il marmo
bianco di fronte a sé.
“Era una ragazza per certi versi
simile ad Itachi, anche se era più socievole e terribilmente chiacchierona…”
sorrise nostalgico “…anche più indisciplinata se vogliamo, faceva sempre un
gran casino, si adoperava per le sue idee e il suo pensiero, se non era
d’accordo su una cosa era capace di contraddire l’Hokage stesso. Testarda ogni
oltre limite e innamorata d’Itachi alla follia…” queste ultime parole parvero
alle orecchie sensibili di Maya come un rimprovero.
“Era una ragazza forte…” ‘ Tutto quello che non sono io ’ pensò
tristemente, Itachi era un ragazzo di un certo tipo, una debole e patetica come
lei non aveva speranze.
Tutti i baci che si erano
scambiati erano stati prima che lui si ricordasse.
Appena ripresa la memoria non
aveva più voluto avere contatti con lei…
Si alzò e con la testa piena di
domande e dubbi tornò al villaggio scortata da Kakashi.
“Maya è troppo tardi per avere
rimpianti o dubbi, anche lei fa parte, adesso, di questa storia…” le disse
d’improvviso cogliendola di sorpresa.
Leggeva nella mente?
“Non ho intenzione di tirarmi
indietro, ma…”
“Cosa?”
“Kakashi voglio imparare a
combattere…”disse d’impulso, lasciando basito lo shinobi mascherato.
“Cosa!!!?”
“Desidero che m’insegni”
stavolta era seria e anche tanto disperata.
“No, non posso”
“Perché no? Non mi reputi in
grado?!”
Lui la fissò per un istante e
poi sospirando disse passando dal ‘ Lei ’ al ‘ Tu ’: “Non è per un motivo così
futile: semplicemente Maya tu non sei una persona che riuscirebbe a sporcarsi
le mani di sangue”
Quelle parole furono come uno
schiaffo per la ragazza. Possibile che la sua gentilezza d’animo fosse un
intralcio al suo obiettivo?
“Noi ninja cresciamo e viviamo
allenandoci continuamente mettendo già in conto la possibilità di morire e di
uccidere…” delle foglie volavano alzate dal vento, i capelli della ragazza si
muovevano senza una forma precisa e avvicinandosi Kakashi sistemò una ciocca di
capelli di Maya dietro l’orecchio.
“Ma l’Akatsuki…è un’altra
storia, un mio caro amico si è scontrato con i membri di quell’organizzazione
ed è morto, noi stessi abbiamo faticato ad ucciderli ed eravamo sette. Non
voglio la tua vita sulla coscienza e inoltre credo che una persona non mi perdonerebbe
mai se ti accadesse qualcosa”
Prese le piccole mani della
pasticcera tra le sue e infine disse “Queste sono mani di una persona che prepara
dolci non mani che brandiscono armi o formulano tecniche, Maya se vuoi
riportalo davvero a casa lo dovrai fare con quello di cui disponi: Noi.”
“Come?”
“Sono sicuro che l’Hokage ti
sosterrà, ma devi avere fiducia e pazienza. Non appena Naruto tornerà vedremo
il da farsi…”
“Sakura mi ha parlato di lui, ma
non ho ancora conosciuto questo ragazzo…”
“E’ una persona speciale, Maya,
lo vedrai, abbi pazienza per favore…”
La ragazza ci pensò sopra e poi
disse “Avrò pazienza finché mi sarà possibile dopo agirò come mi suggerisce
l’istinto” per la seconda volta in tutto il tempo passato con lei, Kakashi
rimase sbalordito, non era così debole come sembrava, aveva fegato e
determinazione e paradossalmente non se ne rendeva conto.
Sorrise contento ed esclamò
“Affare fatto allora”
Senza altre storie si fece
riaccompagnare al villaggio, adesso era più tranquilla rispetto a prima e
sentiva di potersi fidare di lui.
Chissà perché Yukia non aveva
mai parlato di Kakashi…
‘ Maya, non condivido la tua scelta, ma se non altro stai
prendendo finalmente una posizione, però dimmi ne vale davvero la pena? ’
Lei aveva sorriso decise ‘ Si…per me sì ’
Lei sospirando le prese la mano e aveva messo una lettera ‘ Cos’è?
‘‘
‘ Una lettera, puoi consegnarla a Kakashi…sai il tipo che hai
incontrato a Konoha…”
‘ Mi ricordo di lui…perché non vieni con me? ‘
‘ No…è che…ho da studiare… ‘ cercava di trovare una scusa da
inventarsi, ma era abbastanza imbarazzata ed anche triste. La sua testa era
presa solo da Itachi per rendersene conto, cosi senza chiedere ulteriori
spiegazioni mise la lettera nella manica del kimono e dandole un bacio
affettuoso disse ‘ D’accordo gliela darò non preoccuparti ‘
“Kakashi-san,
ha avuto modo di leggere la lettera?”
“Uhm?”
“Mi
perdoni, non sono affari miei…” era davvero mortificata per la troppa curiosità
inopportuna di quel momento ma quella domanda era uscita da sola dalle sue
labbra.
“Yukia…no,
non ho ancora letto la sua lettera, temo di avere quello che si dice un attacco
di panico…”
Sembrava
triste, almeno fu la prima impressione che ebbe, l’espressione accigliata di
quel momento le ricordava quella d’Itachi.
“Io…” non
sapeva che dire, tutti nascondevano qualcosa dentro e forse anche l’uomo che le
stava davanti poteva aver sofferto e magari patire ancora per qualcosa.
Certo
che gli uomini di quel villaggio erano davvero troppo complessi.
“Non si
dovrebbero temere i sentimenti, è stupido lo so…”
“Non è
stupido aver paura…io non posso pretendere di capire le vostre ragioni.”
“Maya,
per favore, dammi del ‘ tu ’ mi fai sentire troppo vecchio…” le chiese sorridendo.
Lei spalanco
per un secondo gli occhi e subito dopo con le guance in fiamme disse “Ci
proverò, Kakashi-sa… Kakashi”
Poi ci
fu di nuovo silenzio e ognuno dei due si perse nei propri pensieri.
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Quella notte un ragazzo con la
tristezza nel cuore, furtivamente cercava un modo per andare via.
Itachi si fermò un solo istante
a fissare il cielo ostacolato da nuvole nere.
La pioggia senza pietà batteva
furiosa, sulle case e sull’intero villaggio.
“Fuggi? Non è da te ‘Aniki ’”
Suo
fratello, era proprio dietro di lui, la sua voce tremava di rabbia e sarcasmo.
Purpurea e densa come sangue coagulato.
“Sasuke…” mormorò girandosi e
trovandosi addosso quegli occhi furenti che lo scrutavano.
“Madara mi aveva detto che eri
vivo, non gli avevo creduto. Ho pensato che mi stesse prendendo per il culo…”
“Tu credi a tutto quello che ti
dice?”
“No, ma su di te non ha mentito”
“E’ solo una versione…”
“Li ucciderò tutti…sono stati
loro ad uccidere la nostra famiglia e tu ti sei fatto usare”
“Ho
eseguito gli ordini… niente di più, niente di meno”
“Niente di più, niente di meno?!! Mamma, papà, Yaeko…non
c’entravano!” strillò com’era solito fare da bambino, ma poi, improvvisamente
consapevole della sua immaturità, Sasuke si calmò, lasciò cadere le braccia a
penzoloni e sconfitto disse “Cosi scegli nuovamente Konoha alla famiglia, a
me…”
“No, Sasuke stavolta scelgo me
stesso, ti ho sempre dato tutto e tu non hai mai capito niente dei sacrifici
che ho fatto per te. Pur sapendo quale fosse il mio sogno e ciò che volevo che
facessi dopo la mia morte, hai fatto tutto il contrario banalizzando il lavoro
e la sofferenza di una vita” sospirò “Hai sempre visto le cose solo per
convenienza personale e nel frattempo a Konoha tutti ti aspettano e c’è una
persona in particolare che ancora crede in te…”
“Non dire quel nome! Non lo
sopporto!!”
Itachi sorrise con l’espressione
di uno che aveva appena avuto conferma dei propri pensieri “Questa è la prova
che sei ancora un ragazzino Sasuke, ma io non posso fare più niente devi
arrivarci da solo”
“Da
solo! Da solo! “ fece eco “Come sempre!”
“Hai
scelto tu la solitudine, non sei mai
stato solo. Hai sempre avuto tu la
facoltà di scegliere cosa fare della tua vita e…ahimé, mi duole ammettere che
hai solo scelto la via più facile”
“Sei
stato tu a dirmi che dovevo vivere così!”
“No,
Sasuke, come ho già detto, io ti avevo messo davanti ad una scelta, il resto
spettava a te. Io volevo proteggerti, ma ti ho reso un mostro. In effetti, è
anche colpa mia…”
“Invece
di blaterare tante CAZZATE perché non sputi il rospo?! Cos’hai deciso? Cos’hai
scelto?!”
“Si…” sì fissò per qualche
istante le mani, la cicatrice dell’ustione al braccio spiccava come un segnale
di qualcosa di più di un ricordo doloroso “…io scelgo Maya…”
“Tu…bastardo”
Itachi lo colpì con un pugno in
pieno viso, cosi velocemente che Sasuke non lo vide arrivare, cadendo a terra.
Avrebbe voluto abbracciarlo e parlare della sua verità, ma non aveva tempo,
nessuno dei due poteva avere più tempo.
Avevano preso strade diverse e
con molta probabilità quello sarebbe stato un nuovo addio.
“Pensa ciò che vuoi, ma
proteggerò Konoha, per lei, io adesso vivo solo per lei…”
Con forte determinazione Itachi
espresse i suoi veri sentimenti, tanto che Sasuke ne rimase senza parole.
“Ti voglio bene fratellino,
addio” con queste ultime parole sparì in un turbinio di piume nere lasciando il
ragazzo ancora a terra a fissare il vuoto che adesso aveva preso il suo posto.
“IO TI ODIO!!!!!!” i fulmini
coprirono le sue urla di rabbia e dolore. Non era mai abbastanza per lui, non
lo era mai…
Dietro un muro si nascondeva
Madara che vedendo tutto ghignava perchè ogni tassello raggiungeva la meta da
lui designata.
Itachi non gli interessava più,
era Sasuke che aveva le risposte a tutto e presto avrebbe avuto anche quello
che aveva desiderato fino a perdere la sua stessa anima.
“L’ho lasci andare?”
“Oh non mi preoccuperei per
Itachi, vedrai che tornerà… perché adesso non ha più solo Sasuke o Konoha visto
che sta per perderli entrambi, adesso c’è quella ragazza che ama e quando anche
lei non ci sarà più, come Yaeko, la sua volontà sarà un patetico ricordo”
“Piuttosto Pain domani mattina
sarà a Konoha…”
“Eh, eh, il rinnegan…quasi mi
dispiace per loro”
“Si, certo. I preparativi per la
rimozione del bijou sono pronti manchi solo tu”
“Perfetto su andiamo Zetsu, ci
aspettano tre giorni di lavoro intenso”
“Grazie a te che hai fatto ammazzare quasi tutti”
“Sacrifici ragionevoli, si dice
cosi”
“Contento tu”
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Quella
mattina ognuno degli abitanti di Konoha viveva la propria vita.
Sakura
era all’ospedale, Shikamaru parlava con quella strana ragazza di nome Shiho sul
messaggio di Jiraya.
Kurenai
sorrideva accarezzandosi il pancione immaginando una bella bambina dagli occhi
come quelli di Asuma…
Maya
era uscita anche quella mattina: voleva preparare una torta, le era tornata la
voglia di cucinare.
Si
trovava al negozio per prendere la farina e uova, ma quando sentì un boato
terribile dal palazzo dell’Hokage uscì di fretta dal negozio.
Il
cielo sereno fu coperto da ninja che saltavano sui tetti.
La
gente cominciò a correre urlando, spingendola a terra. Poi un secondo boato,
combattimenti all’ultimo sangue, shuriken che volavano e colpi di metallo che
si scontravano.
Si alzò
per cercare un riparo e vide una bimba che piangeva senza genitori.
“Sta
tranquilla piccola!”
La
strinse tra le braccia e corse il più lontano possibile, ma un’esplosione
bloccò la sua strada facendola rimbalzare contro un muro.
Aveva
paura che colpisse la bimba e così si era girata in modo da andare a sbattere
lei stessa e proteggere la piccola.
Il
dolore fu indescrivibile, le urla della bimba si fecero più forti e stridule
poi il silenzio più terrificante che avesse mai udito. Come se tutto si fosse
fermato…
Pochi
istanti e tutto esplose, palazzi, negozi, ogni cosa che aveva visitato e tutti
i posti che non aveva potuto vedere…
Non
sentì nulla, solo macerie che le crollavano addosso e pensò che fosse arrivata
la sua ora, in quel momento rivide il volto sorridente d’Itachi.
‘ Itachi…dove sei… ‘
Ogni
cosa sparì, ogni rumore, ogni respiro e pensiero. Tutto finito.
Lady_KuroiNeko e Deliaiason88:
Damnedmoon: Itachi il sedere
l’ha mosso e ha scelto di tornare da Maya. Tutti i gatti nascondono qualcosa, è
il loro modo sornione di fare che affascina, anche le mie gatte sono dei veri
misteri per me >_>. Grazie per i complimenti e spero che anche
questo capitolo ti piaccia, anche se è un po’ cortino… ç_ç
Sasori_Akatsuki: Scusa se abbiamo
aggiornato cosi tardi, ma come ho già spiegato ci sono stati problemi di varia
natura… ma non preoccuparti non lasceremo a metà questa storia, prima o poi si
concluderà con un bel capitolo finale. Grazie per la tua presenza e
instancabile pazienza nel seguirla. A presto ^^
Sasori_Danna: E’ bello poter
avere qualcuno che ti pensa anche a distanza e che non smette di amarti
nonostante gli errori del passato. Volevamo creare appunto un aspetto tenero d’Itachi,
che purtroppo è mancato nel manga… La decisone è presa ora bisogna vedere come
si evolveranno le varie situazioni. Grazie alla prossima un bacio!!
Amily Ross: Ciao! Ti
ringraziamo tantissimo per i complimenti! Scusa se quest’aggiornamento è
arrivato tardi, quando l’ispirazione non viene c’è poco da fare, ahimé. A
presto baci ^^