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Autore: mafalda    15/06/2005    3 recensioni
ho volato con la fantasia, ma ero in astinenza da potter, è una storia decisamente lunga che ancora non ha un finale, ma ci sto lavorando... tante novità, alcune poco gradite sconvolgono la vita di Harry
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Lezioni di volo

Lezioni di volo.

La stagione di Quiddicth sarebbe iniziata, come tutti gli anni, tre settimane prima di Natale e la partita era Grifondoro contro serpeverde. La tensione era alle stelle, i componenti delle due squadre erano sorvegliati a vista da tutti gli appartenenti della casa, Harry, Ron, Ginny e persino Draco, non giravano mai da soli, c’era sempre qualcuno che li scortava. Le cose per Malfoy erano un po’ migliorate, nessun grifondoro l’aveva più insultato, anzi, lo consideravano ormai uno di loro. Era contento, ma il fatto di essere sempre scortato gli impediva di parlare con Harry, voleva sapere. Piton aveva momentaneamente sospeso le lezioni di Occlumanzia e erano cominciate invece quelle di materializzazione e materializzazione con Lupin. Sembrava che tutti aspettassero quel momento anche perché per fare pratica dovevano spostarsi da Hogwarts a Hogsmeade, come molte volte Hermione ricordava ai ragazzi, non era possibile materializzarsi e smaterializzarsi all’interno della scuola. Facevano pratica tutti i giorni la sera o la mattina presto, Lupin con il fatto che per circa tre giorni al mese era un lupo e per altri 6 era in uno stato pietoso, doveva ottimizzare al meglio il suo tempo. I ragazzi del sesto anno si divertivano a provare e riprovare, non tutti ci riuscivano, ma dopo un paio di settimane tutti erano in grado di materializzarsi dove il professore aveva deciso. L’incantesimo non era molto difficile, bastava semplicemente pensare intensamente al luogo dove ci si voleva trovare e pronunciare AETAS, non serviva nemmeno prendere la bacchetta e dopo molti esercizi non era nemmeno necessario l’incantesimo, bastava solo pensarlo. La settimana prima della partita era quella di luna piena e Lupin sospese le lezioni. I grifondoro andavano ad allenarsi  tutte le sere al campo. Alla fine della giornata, tra le lezioni e gli allenamenti erano tutti esausti. Anche Hermione, la quale a metà pomeriggio spariva per poi tornare al dormitorio esausta e con i capelli tutti arruffati. Non voleva dire dove andasse, anche se Ron glielo chiedeva in continuazione. Ginny, sapeva che se il fratello avesse saputo ciò che la sua amica faceva si sarebbe preoccupato tantissimo per non parlare di quanto si sarebbe arrabbiato. Hermione andava a volare, o meglio, Victor le stava insegnando come fare. Lei aveva sempre avuto paura dell’altezza e della scopa che riteneva un oggetto pericoloso, ma da quando aveva  visto Ron osservare con interesse Cho in sella alla sua scopa aveva deciso che il modo migliore per farsi notare da lui era quello di imparare a volare e, nonostante il suo cuore fosse con il rosso, le piaceva passare del tempo con il suo allenatore. In quel periodo stava facendo molti progressi anche se era sempre terrorizzata dall’altezza. Un giorno, la mattina dopo la partita contro Serpeverde (vinta da grifondoro per 240 a 20: grazie ai goal di Draco e Ginny, alla bravura di Ron come portiere e all’incapacità del cercatore di serpeverde che aveva permesso di prendere il boccino a Harry senza fare praticamente niente per fermarlo) Hermione stava volando con Victor. La giornata era ventosa e minacciava pioggia, ma Krum aveva detto alla ragazza di non preoccuparsi. Ron era in giro per il parco, quella domenica Harry aveva lezioni di Occlumanzia, voleva parlare con Hermione, era da tanto tempo che non avevano cinque minuti liberi per farsi due chiacchiere. La vide in lontananza, stava chiacchierando con  Victor, fece per andarsene, ma le sue gambe non risposero.

-         “ Così è questo il grande mistero sulle sparizioni di Hermione, va da lui, bene, molto bene… dannazione alla mia boccaccia… ora l’ho persa.” Non aveva nemmeno finito di formulare quel pensiero che vide Krum baciarla, un bacio molto appassionato al quale la ragazza non si sottrasse, si staccò solo per prendere la scopa e alzarsi in volo. Ron era arrabbiato, col cuore in frantumi e terrorizzato nel vedere come il vento sballottava qua e là la ragazza. Ad un tratto una folata troppo forte la disarcionò dalla scopa e la fece precipitare da almeno 10 metri. A quella velocità sarebbe morta sicuramente. La scopa gli arrivò in testa e la ragazza svenne, non poté mai vedere la corsa disperata di Ron per poter attutire la sua caduta con un incantesimo, le sue lacrime quando la portò in infermeria di corsa perché non riprendeva i sensi. Victor non aveva mosso un dito, era paralizzato dal terrore. Non ti preoccupare Weasley, la tua amica starà bene, ha preso solo una forte botta in testa, probabilmente dormirà per alcune ore, forse un paio di giorni. Io vorrei sapere per quale motivo questa graziosa signorina volasse con questo tempo terribile.- disse madama Chips

-         Io…- balbettò il ragazzo – io non lo so, c’era il professor Krum con lei, io sono arrivato per caso.

L’infermiera diede una sedia a Ron e lo fece mettere accanto a Hermione, aveva capito che il ragazzo non se ne sarebbe andato. Infatti Harry e Draco di ritorno da occlumanzia ( Piton aveva voluto vicino a se il suo figlioccio, in modo tale da evitare che Potter riuscisse di nuovo a sbirciare nella sua testa) lo trovarono con la mano di Hermione tra le sue, le stava parlando dolcemente. Si fermarono, volevano salutare la loro amica, ma non volevano disturbare quel momento di intimità perfetta.

-         Sapessi che paura che ho avuto, quando ti ho visto precipitare dalla scopa, mi sono sentito morire, mi sono detto che se tu fossi morta io sarei venuto insieme a te, non posso vivere sapendo che tu non ci sarai più, che non mi sorriderai o che non mi sgriderai più perché sono uno zuccone. Lo so che ti ho fatto soffrire quando ho urlato che non mi piacevi. Io avevo paura, il terrore che tu se avessi saputo quello che provavo mi avresti allontanato da te. Io sono solo Ron Weasley, un perdente, un bambino, un cretino che ti allontana ogni volta che invece tu vorresti starmi vicino. Vedi Hermione, io non riesco a dirti che ti amo perché so che rideresti di me, che mi diresti che ormai nel tuo cuore c’è quell’idiota di Krum che facendoti volare con questo tempo ti avrebbe potuto uccidere, ma tu ne sei innamorata e io non posso farci niente. Mi farò da parte, sarò il Ron di sempre, il tuo migliore amico, la spalla sulla quale piangere; non ti dirò che ti amo perché non voglio metterti nella condizione di dover scegliere e visto che so che sceglierai lui… non voglio perderti Hermione, svegliati… ti prego.

Draco e Harry salirono in dormitorio in silenzio, ognuno perso dietro l’immagine della ragazza di cui erano innamorati, aspettarono fino a tardi il loro amico tornare dall’infermeria, ma questi non tornò, la mattina seguente saltò tutte le lezioni e così anche il giorno dopo.

Il terzo giorno Hermione si svegliò.

-         Victor…- disse prima di aprire gli occhi

-         Sì Herr- mioni, sono ccui.

Ron si era allontanato non voleva farle sapere che il bulgaro era appena arrivato e non si era nemmeno degnato di chiedere come stesse , ma lei appena ripresi i sensi aveva chiesto di lui. Il rosso aveva il cuore spezzato, ma aveva deciso, si sarebbe messo da parte. Avrebbe voluto comportarsi nello stesso modo di sempre, gentile e pungente, invece dal momento in cui lei era entrata nella sala comune, abbracciata e festeggiata da tutti, lui provò come odio nei suoi confronti, si avvicinò gelido davanti a lei e le disse solo “bentornata” poi tornò al suo posto a leggere il libro di trasfigurazione. Era arrabbiato con Hermione, lo aveva escluso dalla sua vita, era innamorata di Krum e inoltre aveva messo a repentaglio la sua vita per una stupida cotta per l’allenatore. La ragazza si accorse della sua freddezza e chiese agli altri una spiegazione per quel comportamento, Harry non rispose e tanto meno gli altri due, Ron aveva fatto promettere loro di non rivelare mai a Hermione cosa fosse realmente accaduto.

  
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