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Autore: nebbiolina    15/11/2009    3 recensioni
Una ragazza combatte contro la propria natura autolesionista arrivando alla consapevolezza del potere che scorre in lei.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stai crollando miseramente.

Lo senti, è dentro di te.

La maschera da buffona che hai indossato per mesi si è slacciata ed è scivolata via dal tuo viso.

Chi vuoi ingannare, eh?

Combattere contro se stessi, contro la propria natura … è da folli se non si hanno le armi giuste.

E tu la tua guerra la stai combattendo con una spada di cartone.

Sei ridicola, vuoi essere la persona che non sarai mai, perché dentro di te sai già che non lo sarai.

Sei la tua sconfitta, il tuo fallimento.

Non riesci nemmeno più a piangere perché sai che non ci sarà nessuno ad asciugare le tue lacrime.

Ed è inutile prenderci in giro, tu vuoi disperatamente qualcuno accanto a te per non sentire più quel silenzio che senti dentro.

Che senti qui fuori, nel tuo mondo, nella tua casa, un silenzio indelebile che nemmeno la musica riesce più a cancellare.

Perché tutto questo? Che cazzo hai fatto di male? Sai di essere una persona fantastica quando vuoi esserlo, e sai che anche gli altri lo sanno.

Cosa ti manca allora?

Perché anche quando ridi dentro di te non riesci a farlo fino in fondo?

No, non puoi crollare ora, perché … dai cazzo, ci stai lavorando da anni su te stessa, sai perfettamente che non sarà una cazzo di ferita a farti stare meglio, lo sai perfettamente.

Ma allora perché senti questo disperato bisogno di farti male? Perché tornare indietro ora che sei arrivata così in avanti?

No, forse sei sempre stata su un tapis roulan, con l’illusione di andare avanti e invece sei sempre rimasta ferma.

Cambia il mondo intorno a te ma tu non sei cambiata per niente. La solita persona di merda che non riesce a non pensare almeno una volta al giorno a come farsi male senza che gli altri se ne accorgano.

E gli altri non se ne accorgono quando tu in camera tua dai di matto e sbatti la testa contro l’armadio, chiedendoti perché sei nata storta, quando ti mordi fino a quando la tua carne chiede pietà, quando stringi i pugni fino a che le tue unghie si affossano sui tuoi palmi.

Ora la potresti prendere una lametta e tagliarti, è inverno nessuno vedrebbe il segno.

Ma lo sai che dopo ti sentiresti una merda, perché sei crollata.

E questa volta non hai sbagliato nulla, non hai nulla da punirti.

Perché c’è questo perverso desiderio in te, fin da quando eri piccola, di farti del male?

Perché ti senti così sola fra la gente che ti vuole bene e a cui vuoi bene?

Perché non riesci mai ad accontentarti?

Sei cresciuta tanto, e non te ne sei mai accorta.

Però sei rimasta ferma lì, con la tua natura che preme per manifestarsi.

Il letto del fiume si sta riempiendo e non sempre siamo in grado di contenerlo.

E lo sai che quando si scatenerà inonderà tutto.

Perché non l’hai mai voluto prosciugare? Perché ti sei sempre illusa che qualcuno l’avrebbe fatto per te?

Nessuno fa niente per te, solo tu puoi fare le cose per te stessa.

Non ti senti neanche un po’ ipocrita quando dai questi consigli agli altri, incazzandoti se non li mettono in pratica quando tu sei la prima a non farlo?

Credi che ficcarsi due dita in gola e vomitare risolva qualcosa? Te lo dico io, non risolverà un bel niente.

Avrai mal di stomaco, mal di testa e non dormirai perché ti farai troppo schifo per dormire.

E a parte la pizza mangiata stasera e i vari succhi gastrici, rimarrà tutto dentro di te.

Perché senti dannatamente bisogno di vomitare allora?

Perché senti dannatamente bisogno di bruciarti o tagliarti?

Sai che è sbagliato e che non risolverà le cose.

No, tu non lo sai perché è sbagliato. Te l’hanno sempre detto, te lo stai dicendo da sola anche adesso, ma non hai mai capito veramente perché è sbagliato.

E’ inutile, sì, ma sbagliato … non sei mai stata del tutto convinta.

Perché è un tuo impulso, un bisogno.

Come il mangiare, il bere, il dormire, il sesso … sono tutti impulsi.

Sei nata storta e non sei ancora in grado di combatterti.

Forse perché non lo vuoi veramente o forse perché non ci credi veramente.

Perché sai che fallirai. Di nuovo.

Quante cose hai fallito nella tua breve vita?

Sei una persona come tante, nulla di eccezionale.

Hai sempre desiderato essere al di sopra, perché sei una persona superba, una sputa sentenze.

E continui a fingere di non esserlo, perché ti hanno sempre schifato le persone così.

Perché ti sembra di vivere sempre giornate uguali e allo stesso tempo non fai nulla per renderle diverse?

Perché te ne freghi talmente tanto del mondo intorno a te da conoscere solo la minima parte dei tuoi colleghi?

Senti sempre che ti manca qualcosa quando le tue amiche parlano di persone che anche tu dovresti conoscere e invece ti rendi conto di non sapere nemmeno che faccia hanno.

Ma dove cazzo hai vissuto fino ad ora, si può sapere?

Sei patetica.

Te ne freghi talmente tanto del mondo intorno a te che non ti interessa nemmeno dei torti che subisci.

Perdoni tutti, perché “massì, intanto…  chissenefrega”.

Non te ne frega mai un cazzo, non ti accorgi mai di un cazzo.

Passare due giorni dentro casa perché non hai voglia di vestirti e aprire la porta di casa … Cristo, non hai ottant’anni!

E ora vuoi tagliarti perché non ce la fai più.

Bhè effettivamente di cose per cui punirti ce ne avresti.

E un po’ ti piace questa cosa.

La vittima e la carnefice di te stessa. Che giochino perverso.

Ti fa sentire potente sapere che tu non stai male per gli altri, tu puoi star male solo per colpa tua e ogni tanto hai bisogno di dimostrartelo.

E infierisci sul tuo corpo, perché devi sempre ricordartelo guardando quei segni.

Solo tu puoi farti del male, non darai a nessun altro questo privilegio.

Sto già vedendo i tuoi occhi brillare da questo piacere.

Ma sai che se questa cosa si saprà c’è gente che ne soffrirà.

E tu questo non lo vuoi.

Sì sono dei luridi bastardi, egoisti.

Soffrono perché tu ti fai male, ma non capiscono che è una cosa che vuoi, e che non ci devono star male.

Loro pensano che potrebbe essere colpa loro, tzè … Non daresti a nessuno questo onore se non a te stessa.

Ti ci è voluto per capirlo, ma ora che l’hai capito come funzioni ti rendi conto che è giusto alla fine.

Sono gli altri a volerlo vedere sbagliato.

Perché non lo capiscono, ecco perché pensano sia sbagliato.

Stai sorridendo mentre pensi ciò e ti stai accorgendo che non ti serve neanche più farti male ora, ne vomitare.

Perché ti sei ricordata di quanto sei forte, ti sei ricordata di quanto sei potente e lo senti questo potere dentro di te.

Non gli vorrai mica permettere di uscire da te e scappare, no?

  
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