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Autore: Tsukino Chan    16/11/2009    0 recensioni
Ad ogni nazione spetta un compleanno. Progetto lungo un anno che si propone di festeggiare i compleanni delle nazioni Hetaliane. Iniziamo con la più vecchia ancora in vita: Wang Yao.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Stato Fantoccio

15 Novembre


Come d'abitudine in quella data Cipro s'isolò dal resto del mondo, ritirandosi per ventiquattro ore in un'abbandonata casupola nascosta tra la vegetazione del suo montuoso entroterra.
Anche quell'anno si era scusato con Heracles, aveva finto una folgorante, terribile emicrania con Sadiq ed era corso a nascondersi.
Un solo giorno del calendario e la vecchia nazione fuggiva tra le montagne, quasi fosse tornata indietro nel tempo, all'epoca del declino dei mercanti del mediterraneo e delle scorribande navali da parte degli stati vicini.
Oramai erano trentacinque anni che il giorno di metà Novembre Cipro scappava.
Passo veloce, respiro affannoso, avanzava tra il Pentadaktylos ed i suoi ricchi boschi, incurante delle persone che abbandonava dietro di se, incurante delle sterpaglie che infierivano sulle sue gambe, incurante dell'odore da preda terrorizzata che lasciava al suo passaggio.
Cipro correva al suo malmesso rifugio; il sangue pulsava troppo forte all'interno delle vene, le articolazioni gemevano, i muscoli protestavano tramite dolorose fitte, ma Cipro, insensibile a tutto, drogato dalla sua stessa adrenalina, correva.
Fuggiva per non mostrare a chi si preoccupava per lui la sua più gran debolezza, inconcepibile nell'evoluto, libero, mondo contemporaneo.
Per non rivelare a nessuno il proprio mostruoso riflesso, Cipro correva.
Mostrare se stesso e quello che lo accompagnava quel giorno non era possibile.
Ogni piccola lamina di metallo, ogni scia liquida rifletteva ciò che la nazione tentava ad ogni costo di celare.
Cipro chiudeva gli occhi e pensava alle sue dolci coste, ad eventi presenti e passati, rinchiuso nel buio del suo rifugio, estraniandosi dallo scorrere del tempo.
Internamente, inconsciamente, seguiva il passaggio d'ogni secondo che lo separava dal nuovo giorno.
Un estenuante conto alla rovescia.
Chiudeva gli occhi e piangeva, stremato da emozioni troppo forti.
L'ossidato specchio d'argento era l'unico testimone di ciò che avveniva all'interno della casupola.
L'unico a cui fosse concesso osservare una nazione piegata dal peso di contenere al suo interno uno stato fantoccio, macabra caricatura che nel giorno della propria formazione si materializzava nei riflessi limpidi e veritieri.
Trentacinque anni di lacrime liberatorie per il dolore provocato nel non rappresentare appieno ciò che si dovrebbe per diritto rappresentare.
Trentacinque giorni passati nell'oscurità per accettare il fatto di non essere completi e allo stesso tempo non completamente divisi in due ruoli contrastanti.
Trentacinque volte ventiquattro ore per lentamente perdere un pezzetto di lucidità mentale.
Cipro a volte si chiedeva quanti altri minuti avrebbero dovuto trascorrere prima che i suoi occhi divenissero vacui come quelli dello stato fantoccio.
Il mondo, a questo, non poteva rispondere.


Note:Non posso sempre scrivere di scene allegre o velate di malinconia. Probabilmente questa sarà l'unica FF della raccolta ad avere questi toni, almeno lo spero.
 Vi rimando a wikipedia per saperne di più su Cipro e La Repubblica Turca di Cipro Nord
http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica_Turca_di_Cipro_Nord   http://it.wikipedia.org/wiki/Cipro
  
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