XXVIII)
Lacrime nascoste
Cavoli, stanotte fa un caldo tremendo… meno male che non ho messo il
pigiama che mi ha dato mamma o sarei messa peggio di un ghiacciolo messo sotto
una lente d’ingrandimento in piena estate…
Afferro il telefonino e guardo l’orario… quasi le tre di notte?
Fantastico, ora per addormentarmi di nuovo ci vorrà un
sacco…
Seppur a malavoglia mi alzo dal letto per andare in cucina. Ora capisco
perché Koyo porta sempre una bottiglia d’acqua con se quando va a dormire, devo
prenderla d’esempio anch’io, almeno dalla prossima volta evito di andare un
attimo in cucina per via dell’afa aggressiva…
Nonostante la cucina non sia molto lontana sembra passare un’eternità
prima che riesca ad aprire il frigo e sentirmi improvvisamente rinfrescata.
Prendo una bottiglia e decido di portarla di sopra, dovesse di nuovo venirmi
sete…
Nel tornare in camera passo davanti al divano, dove Ryu è disteso a
riposare. Oggi aveva il lavoro in pizzeria, sarà tornato più o meno un’ora e
mezza fa…
Mi dispiace addossargli tutto il peso di sostenere sia me che sua
sorella, non deve essere facile. Dovrei cercarmi anch’io un lavoro, almeno non
sarei solo un peso extra per lui.
Mi avvicino per rimboccargli la coperta, quando mi accorgo che qualcosa
brilla leggermente sul suo volto.
Quella… quella è una lacrima…
Ora capisco come fa a non dar mai peso al suo passato ed a tutti i
problemi che ha…
La notte è il suo rifugio, e quando nessuno lo vede può sfogare
tutta la sua tristezza in un pianto
silenzioso.
Un pianto che però è diverso da quelli di molte persone, che piangono
solo per essere commiserate dagli altri e cercare
attenzione.
Il suo è un pianto di dolore vero, che però mostra l’orgoglio di un
guerriero, perché non permette a nessuno di essere
visto.
Gli asciugo le lacrime delicatamente per poi tornare in camera con uno
spirito del tutto diverso di quello con cui sono
scesa…
La visione di quelle lacrime versate dall’unica persona che credevo quasi
incapace di tale atto però continua a perseguitarmi, e per tutta la giornata.
Infatti la prof mi ha anche sgridata un paio di volte in classe, ma non potevo
farci niente.
Quando torneremo a casa devo chiedergli perché piange di nascosto. Prima
erano solo lui e sua sorella, ma ora ha anche me e le altre al suo fianco e
credo abbia capito che di noi può fidarsi o non lascerebbe che Koyomi passasse
giornate intere nelle nostre case…
Arrivati a casa cerco di parlargli, ma lui si butta pesantemente sul
divano e sbuffa.
Ryu: Suigintou, oggi prepara solo per te. Stanotte abbiamo finito verso
le due e mezza, preferisco dormire un po' prima di andare da
Enju.
Suigintou: Vedi che se ti serve puoi usare il letto
per…
Non ho il tempo di finire che mi si addormenta sul divano. Deve essere
davvero distrutto per crollare così.
Ho un solo dubbio… se ha lavorato fino alle due e mezza ed io mi sono
alzata poco prima delle tre QUANDO ha pianto
esattamente?
La risposta non si fa attendere.
Non è lui a piangere, o almeno non vorrebbe
farlo.
Probabilmente in questi anni ha messo così a dura prova se stesso che il
suo corpo ha trovato un solo modo per sfogare la
tristezza.
Piange nel sonno. Senza freno ed
inconsciamente
Da quando l’ho conosciuto ho iniziato a credere che Ryu non fosse proprio
umano, ma ora come ora… mi accorgo che è più umano di quanto potessi
credere.
Ora capisco perché il suo cuscino aveva un odore salmastro… era l’odore
delle sue lacrime, che, contro la sua volontà, uscivano dai suoi occhi senza
alcun controllo di notte, quando nemmeno lui sapeva di
piangere.
Prendo dalla borsa un opuscolo ed inizio a sfogliarlo. Non voglio essere
un peso inutile e manterrò fede a quanto ho deciso stanotte. Troverò un
lavoretto anch’io, ma ora voglio anche un’altra
cosa.
Ryu è la colonna portante del mondo di Koyomi, ma da solo non potrà mai
farcela.
E per questo io voglio essere un ulteriore sostegno a quella colonna. Se
c’è qualcuno che può e deve essere il sostegno di Ryu… quella sono
io.