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Autore: Fiorels    17/11/2009    4 recensioni
“Beh, se ti può servire, diciamo che hai la mia approvazione” dissi infine, consapevole di aver praticamente assunto quel ragazzo col quale mi ero sentita subito a mio agio. Cosa che tuttavia non si poteva certo dire di lui. Sembrava davvero che lo mettessi in imbarazzo nonostante avesse affermato il contrario ma mi convinsi che doveva essere stato il nervosismo e che si sarebbe sciolto dopo esserci conosciuti meglio. Doveva essere così. Quale altro motivo poteva averlo spinto a comportarsi in quel modo?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kristen Stewart, Robert Pattinson
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ecco un altro capitoletto! Vorrei ringraziare tutti coloro che mi seguono e che mi hanno aggiunto tra i preferiti e le storie seguite! E tutti coloro che mi commentano sempre! Vi adoro! J

 

P.S. Domani è il grande giornooooooooooooo!!!! Tutti al cinemaaaaaaa!!! Ancora non ci credo che sia passato finalmente un anno!!! O.o

A me mancano esattamente 24 ore al grande momento! A voi?! J

 

Capitolo 14

 

Terzo incomodo

 

POV Kristen

 

Wish I had what I needed to be on my own

‘cause I feel so defeated and I’m feeling alone.

And it all seems so helpless and I have no plans

I’m a plane in the sunset with nowhere to land.

 

Non poteva essere. Non potevo credere alle mie orecchie e cercai di  liberarmi dalla presa che mi rendeva cieca per vedere. Ai miei occhi non potevo non credere. Portando le mie mani agli occhi afferrai le sue, quelle mani che ormai conoscevo fin troppo bene e un altro indizio mi diceva che non mi ero sbagliata. Mi voltai lentamente, finalmente padrona della mia vista, e rimasi a bocca aperta.

“Oh mio dio!” esclamai. “Mike!” mi gettai fra le sue braccia.

Non potevo credere che fosse davvero lì. Da quanto non ci vedevamo? Un mese forse? In un modo o nell’altro c’era sempre stato un qualche imprevisto che aveva rovinato i piani.

“Auguri amore mio..” mi sussurrò all’orecchio prima di baciarmi.

“Che ci fai qui?!” esclamai ancora sbalordita quando mi fui ripresa dal lungo bacio. “Credevo avessi detto di non poter venire..”.

“Sorpresa!” mi interruppe con un sorriso.

Ricambiai. “Oddio! Ancora non posso crederci!”. mi attirò a lui e mi abbracciò forte. Stava per darmi un altro bacio quando improvvisamente ricordai che non eravamo soli.

Mi voltai di scatto e vidi Rob immobile, esattamente dove si trovava prima di quell’imprevista interruzione, nella stessa identica posizione, non si era spostato di un millimetro, eppure il suo corpo sembrava fremere, tremare. Mi sembrò di vederlo stringere denti e pugni per un secondo prima di passare a scrutare il suo viso. Era…deluso. Contratto da una sottile smorfia che non riuscii a decifrare. Cos’era quella ruga che scavava il suo volto? Rabbia, delusione, frustrazione, incomprensione, curiosità?

Improvvisamente il suo viso, che da molto tempo era diventato come un libro aperto per me si chiuse, trasformandosi in un assurdo codice criptato di cui non trovavo la soluzione.

L’unica spiegazione che potessi darmi a riguardo era che se l’era presa per la mia maleducazione, per averlo tenuto fuori dalle presentazioni e cercai di rimediare subito.

Oh…ehm…scusami Rob. Mike, lui è Rob” non c’era bisogno di spiegargli chi era. Gliene avevo parlato un paio di volte e immaginai si ricordasse che era la mia co-star.

Rob…Mike, il mio ragazzo..”.

Mi morsi le labbra pensierosa mentre Mike allungava una mano per stringergliela. “Piacere Rob”

“Piacere mio..” mugugnò accettando la mano per pochi secondi.

Mike continuò a parlare. “Allora come procedono le riprese?”

“Perfettamente”. La sua voce giunse secca e pungente, quasi con una vena di sfida.

Non capivo davvero quell’atteggiamento. Rob era sempre molto socievole con tutti, era un tipo alla mano, divertente, spiritoso, andava d’accordo con tutti e riusciva ad ambientarsi in ogni situazione in pochissimo tempo, eppure in quell’istante sembrava essersi completamente trasformato. Aveva abbandonato la sua naturale spigliatezza e uno strano e fino ad allora sconosciuto velo di acidità si era impossessato della sua simpatia. In quell’occasione, con un simile atteggiamento, avrebbe senza dubbio fatto una cattiva impressione a chiunque, ma io lo conoscevo troppo bene. C’era qualcosa sotto, solo che ancora non riuscivo a capire cosa.

Mike dal canto suo era del tutto tranquillo. Mi cingeva i fianchi da dietro tenendo le braccia incrociate sulla mia vita e il mento appoggiato sulla mia spalla.

Bene…d’altronde non poteva essere altrimenti con la mia Kris” disse orgoglioso e mi diede un bacio sulla guancia.

Rob aveva ancora il viso rigido e potevo chiaramente vederlo sbattere le palpebre lentamente.

Si…è una ragazza …piena di risorse…non c’è che dire!”.

Mike sorriso soddisfatto e mi strinse più forte. Abbozzai un sorriso ma concentrata com’ero a carpire il senso delle parole di Rob, tutto ciò che mi uscì fu una smorfia indecifrabile.

“Sei molto fortunato..” sussurrò infine per poi stringersi nelle spalle.

“Lo so” esclamò Mike e subito cambiò posizione per potermi baciare di nuovo, ma istintivamente voltai il viso per porgergli la guancia.

Mi guardò curioso ma ci passò subito sopra.

“Allora! Cosa vuoi fare oggi?” chiese entusiasta. “E’ un giorno speciale! Bisogna festeggiare!”.

Mike…oggi devo lavorare tutto il giorno”.

“Cosa?”

“Bè, è il minimo. Mancano ancora molte scene e siamo indietro, e non voglio rallentare tutto ora che posso fare di più”.

“Ma Kris..” iniziò a lamentarsi ma la voce di Catherine lo interruppe.

“Mike!” esclamò. “Che ci fai qui?” si abbracciarono. Mike e Cath si conoscevano da tempo, mi aveva raccontato una volta di come si erano conosciuti, ma in quel momento non riuscii a ricordarlo. In fondo il nostro era uno strano giro di amicizie e conoscenze. Bene o male ci conoscevamo o avevamo sentito parlare degli altri attraverso diverse persone o amici comuni.

“Sono venuto a trovare Kristen” rispose Michael.

“Oh, che carino! Però oggi la tua donzella sarà impegnata tutto il giorno!”

Già…me lo stava giusto dicendo..” sbuffò rassegnato.

…però se vuoi sei benvenuto ad assistere alle riprese!”

Pensai inizialmente che fosse una buona idea, in tal modo non avrebbe tenuto il broncio fino a sera, ma mi ci volle un secondo per cambiare idea. Non potevo sopportare l’atteggiamento di Rob e per quanto cercassi di convincermi che non c’entrasse nulla con l’arrivo improvviso del mio ragazzo, mi sembrava l’unico evento accaduto prima del cambiamento. Recitare in quelle condizioni sarebbe stato un disastro assicurato. Cercai di non pensarci troppo e sperai solo che almeno come Edward si sarebbe attenuto al personaggio.

“Certo! Mi farebbe piacere!” esclamò infine sorridente. “Se per voi non è un problema ovviamente” disse rivolto a me e Rob.

Io mi limitai a scuotere il capo mentre Rob stava in silenzio. Perfetto. Se quello era il clima in cui avrei dovuto lavorare forse sarebbe stato meglio evitare.

“Perfetto!” esultò Cath per poi rivolgersi a noi. “Ragazzi allora si inizia tra dieci minuti”.

“Bene” risposi automaticamente prima di rendermi conto che ancora non sapevamo su quale set saremmo dovuti andare e quale scena avremmo dovuto girare. Ma non ci fu bisogno di chiedere. Cath, quasi come se mi avesse letto nel pensiero, chiarì tutto.

“Oggi giriamo la scena del bacio” disse tranquilla e andò via, lasciandomi di pietra.

Quelle sei paroline bastarono a farmi irrigidire, improvvisamente tutto quello che avevo cercato di evitare e che era naturalmente sparito rivedendo Mike, mi piombò addosso tornando a opprimermi. Quel contatto a casa mia, quel messaggio, quel bacio… tutto quello che avevo deciso di tenergli nascosto e che abilmente avevo riposto in una scatola sigillata e dimenticata tornò a galla.

Ora era il momento della verità. Per tanto tempo avevo evitato di pensarci logorandomi nelle possibilità, cercando di scegliere tra verità o bugia. Ed ora non avevo tempo. Ogni secondo che passava era un passo verso la bugia e ogni sospiro era un tentativo di fare la cosa giusta. Ma qual era la cosa giusta? Forse avrei dovuto dirgli tutto semplicemente, in fondo non era successo niente. Però proprio perché non era successo niente sarebbe stato inutile parlarne, avrebbe potuto fraintendere. Ero così confusa da non riuscire a valutare le cose dal punto di vista più obiettivo, e la prospettiva di avere Mike a fissarci durante quella scena non alleggeriva per niente la cosa.

Basta Kris. Mi dissi. Smettila di farti le pippe mentali e affronta la situazione! Digli la verità e quel che succede, succede.

Sì! Decisi. La verità era sicuramente la strada più salutare da seguire, essere sinceri non avrebbe portato altro che bene. Ne ero sicura. Dovevo esserlo.

La voce di Mike mi riportò alla realtà. “Kris stai bene?”

“Si” mentii.

“Dobbiamo andare” si intromise Rob d’un tratto di buon umore e con voce pronta e squillante. Mike scattò voltandosi a guardarlo e fulminandolo con lo sguardo.

“Vi raggiungo” disse lasciandomi la mano e poi si rivolse a Rob. “Mi raccomando, trattamela bene” disse d’un tratto con diffidenza.

“Non preoccuparti. È in buone mani!” rispose a tono Rob.

“E chi si preoccupa?!” mi riprese per mano e attirandomi per i fianchi mi baciò prendendomi alla sprovvista.

Mi ci volle un secondo per rendermi conto della situazione.  

Quei due si stavano sfidando, e anche in modo piuttosto sfacciato. Quando mi resi conto di quella assurda intuizione, mi scostai brusca da Mike e mi liberai dalle sue mani e dalla sua bocca.

“Devo andare” dissi con voce confusa e incerta.

“A tra poco” rispose lui e mi diede un altro veloce bacio non prima però che mi accorgessi che nel farlo aveva gli occhi puntato verso Rob.

Risposi in fretta al bacio e mi defilai via con Rob.

Non potevo credere a quella situazione. Era assurdo che Mike fosse geloso. Oddio, non era assurdo, date le circostanze, però non si era mai comportato così. Sapevamo che i baci di scena facevano parte del lavoro, come sapevamo che lavoro e vita privata procedevano in direzioni del tutto diverse. Non potevamo essere gelosi di ogni partner di lavoro che avremmo avuto. Io non ero gelosa delle sue e lui non lo era dei miei. Fino a quel momento almeno. Cosa poteva avergli fatto cambiare idea? Cosa c’era di diverso questa volta?

Per non parlare di quell’altro idiota. Che cavolo gli era saltato in mente? Perché assumere quell’atteggiamento? Perché provocare Mike in quel modo? Forse non gli andava a genio, eppure nemmeno lo conosceva e giudicare le persone a prima vista non era affatto tipico di Rob. Lui rifletteva un’intera settimana per inquadrare una persona appena conosciuta, ero io quella che aveva un’ottima e rapida capacità di giudizio. Riuscivo subito a capire il carattere di una persona dopo averla vista una sola volta, Rob escluso. Lui era stato un caso a parte. Si presentava sempre con mille facce diverse, ai miei occhi perlomeno.

“Non vi sembra un tipo lunatico?” avevo chiesto a Nikki e Ashley uno dei primi giorni di prove.

Entrambe avevano negato asserendo che vedevo cose che non c’erano: Rob era un tipo tranquillo, socievole, simpatico, alla mano.

Solo con me l’inizio era stato drammatico.

Con lui avevo dovuto faticare per capire la sua personalità. Mi era apparso inizialmente criptica e impossibile da decifrare, eppure a distanza di due mesi dal nostro primo incontro tutto era talmente semplice che mi sembrava assurdo ripensare ai primi giorni e immaginare un periodo in cui non riuscissi a capirlo.

Allora…cos’era quello?” chiesi curiosa.

“Quello cosa?”

“Quell’atteggiamento…

Rise sotto i baffi ma non rispose. Avrei voluto chiedergli ancora spiegazioni, ma invece rimasi in silenzio.

Tu…sei sicura di conoscerlo bene?” chiese esitante a un certo punto.

Rimasi basita. “C-certo..” borbottai. “Siamo praticamente cresciuti insieme..”.

“Ecco appunto..”

“Che vorresti dire?”

“No niente…solo… viva le possibilità!” disse ironico.

“Scusa..?”. Non riuscivo a capire il senso di quell’affermazione. Voleva forse dire che stando col mio primo e unico ragazzo da oltre due anni mi ero preclusa ogni altra strada?

Mi sembrava assurdo pensarci dato che in fondo avevo solo diciotto anni, eppure Rob era capace di mandarmi in confusione anche con le affermazioni più stupide. Mi sentii un’idiota a preoccuparmi di quello che poteva pensare lui. In fondo non erano affari suoi con chi stavo e da quanto tempo, e non erano problemi miei se la cosa gli dava fastidio.

“Lascia stare..” mormorò quando già avevo deciso di lasciar passare il tutto. Proprio non mi andava di mettermi a discutere in quel momento, giusto prima della scena fondamentale.

Con tanti giorni in cui avremmo potuto girare la scena del bacio, proprio quello. Non poteva esserci momento peggiore. Ero nervosa. Non riuscivo a concentrarmi. Ma ciò che più mi preoccupava e sorprendeva era il fatto che non riuscissi a entrare in sintonia con Rob. Era la prima volta che mi capitava dopo due mesi di lavoro, e proprio nell’attimo della scena più importante, avevamo perso l’alchimia.

Catherine interruppe la scena per la centesima volta quando dimenticai di dire la battuta.

“Kristen c’è qualcosa che non va?” chiese gentile.

“Scusa Cath, ero distratta…”.

Avevamo già girato la scena diverse volte, ma non ricordavo nemmeno di aver parlato. Le battute mi uscivano dalla bocca per un riflesso incondizionato, abituate a venire fuori da sole per tutte le volte che le avevo ripetute. Potevo esserci con il corpo, ma con la mente ero da tutt’altra parte. Ricordavo appena di aver incontrato le sue labbra. Possibile che fossi così distratta? 

 

Come se non bastasse si aggiunse Michael, che ci osservava. Un ciak dopo l’altro, ogni angolazione, ogni primo piano. Non riuscivo a sopportare i suoi occhi su di noi, in una scena così delicata.

Rob divenne improvvisamente più concentrato e…impetuoso. Potevo sentire il suo desiderio mentre si avvicinava lentamente a me, le sue mani accarezzarmi il viso e le sue labbra premere contro le mie lentamente, molto lentamente, come se le stesse assaporando, come se provasse piacere a rendere lunghissimo quel momento. Eppure era diverso. Non era un bacio dolce e soffiato, era un bacio carico di sfida e pregno di vittoria. Non potei fare a meno di pensare che lo stesse facendo per provocare ancora Michael. E ci stava riuscendo bene. Anche dall’altra parte della stanza riuscivo a sentire il respiro di Mike farsi sempre più pesante e rumoroso.

Era impossibile lavorare in quelle condizioni. Non ne potevo più. Mike doveva andarsene.

Dopo l’ultima scena, l’unica che sembrava più decente, Catherine diede una breve pausa e ne approfittai.

“Quel presuntuoso mi sta provocando!” sbottò prima che potessi parlare.

Hey!” cercai di calmarlo. “Smettila…sai che non devi preoccuparti vero?”

Mi strinse i fianchi. “Si, lo so” sospirò alzando gli occhi al cielo.

“Bene, allora devo chiederti un favore…” dissi già immaginando la sua sfuriata.

“Dimmi”.

Devo…chiederti di andartene”.

“Cosa?” la sua voce era a metà tra sorpresa e incredulità. Si mise a ridere e capii che forse immaginava che stessi scherzando.

“Scusa amore, è che così non riesco a lavorare” continuai mesta.

“Kris fai sul serio?”

Mi strinsi nelle spalle accennando col capo leggermente.

Sbuffò rumorosamente.

“Ti prego non essere arrabbiato” lo supplicai. “Sai quanto è importante tutto questo per me, potrebbe essere una buona occasione e…non voglio rovinare tutto. Ti prego”.

Probabilmente catturato dalle mie preghiere sbuffò e annuì evidentemente infastidito.

“Bene..allora..ti vengo a prendere stasera..”

Improvvisamente mi venne in mente la chiacchierata con Rob poco prima del suo arrivo. Lo scoprirai stasera aveva detto.

Ecco che mi trovavo a un bel bivio.

Sapevo che la cosa giusta sarebbe stato accettare l’invito del mio ragazzo, ma la curiosità si impossessò di me e in un secondo mi trovai a pensare a una qualche sciocchezza per dargli buca.

“Amore, stasera finiremo tardissimo..sarò a pezzi” gli rifilai una mezza verità. Era vero che avremmo finito tardi, avevo solo omesso qualche particolare. Ormai la lista delle cose che gli tenevo nascoste diventava sempre più lunga. Alla faccia dei miei buoni propositi di essere sincera.

“Facciamo domani?” cercai di recuperare la situazione, ma non ci riuscii.

“Eh no Kris! Così non va!” urlò lasciandomi i fianchi. “Insomma mi faccio quattro ore di macchina per essere qui oggi e tu non sei disponibile, ma va bene, è il tuo lavoro. Poi mi dici di andarmene perché non riesci a lavorare e per te lo faccio, ma questo è troppo!”.

Mi resi conto che tutti si erano girati a fissarci. Rob incluso.

“Michael, possiamo parlarne fuori per favore..”.

“Col cavolo Kristen!”

“Vuoi smetterla per cortesia! Stai esagerando!”

“Io esagerando??!! E il tuo amichetto lì!? Lui non esagera?!”

“Questo è troppo!” sbottai.

“Si! Infatti! È troppo!” gridò.

“Vuoi smetterla di urlare?” urlai anche io.

“Sai che c’è di nuovo Kristen? Vuoi che me ne vada? Bene. Addio!”

Mi ci volle qualche minuto per riprendermi, e non perché fossi distrutta dal dolore della sua assenza, ero semplicemente infastidita e incavolata per quel comportamento, il che influì non poco sul lavoro. Era ormai l’una passata quando finimmo di girare e come primo giorno da diciottenne mi sentivo una completa fallita. Dire che le riprese erano andate da schifo era poco. Catherine si era accontentata di alcune scene, ma sapevo che in realtà erano lontane da quello che desiderava.

Non riuscivo a guardare nessuno in faccia, mi sentivo troppo male. Anche Rob aveva cercato di consolarmi.

“Mi dispiace…”.

“Non è colpa tua” lo interruppi prima che potesse arrivare a dire qualcosa di imbarazzante.

“Bè, comunque il tuo ragazzo è un vero idiota..”.

Lo interruppi di nuovo. “Rob, concentriamoci sulle scene per favore”.

Tuttavia le mie erano solo parole. Ormai la giornata era andata e ne avevo ricavato solo frustrazione, e stanchezza.

Presi la borsa con le mie cose e uscii dalla roulotte. Avrei tanto voluto tornare in camera a riposare, ma Catherine aveva detto di volermi parlare prima di andar via e mi incamminai verso la sala ristorante dell’albergo – dove avrei dovuto incontrarla - iniziando a pensare a qualche valido motivo che giustificasse la mia distrazione per tutto il giorno. Chissà cosa mi avrebbe detto, forse si sarebbe pentita della sua scelta. Preferii non pensarci mentre mi dirigevo nella sala.

Ero ancora nervosa per Michael. Non aveva mai reagito così, non ero un comportamento solito. Tutt’altro. Non alzava mai la voce con me. Mi chiesi dove fosse in quel momento. Forse era già ripartito, forse non mi avrebbe voluta più vedere, forse mi aveva davvero detto Addio.

Decisi di abbandonare anche quei pensieri per evitare di scoppiare in lacrima davanti a Cath e nello stesso istante in cui aprii la porta della sala un nuovo pensiero mi giunse in mente, lo stesso che mi aveva portato a mentire a Michael, il motivo per cui, tra l’altro, ero così nervosa.

Lo scoprirai stasera.

Bè, era sera e ancora non avevo scoperto niente. Iniziai a chiedermi se avesse scherzato, ma non potei rifletterci su a molto; un grido carico di voci irruppe tutta la stanza.

“AUGURIIIIIIIIIIIIIIII!”

 

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Risposte alle vostre recensioni:

Emmettina90: lu…a te non so proprio che dire…visto che già sai anche troppo…

Imaginary82: J potresti provarci! A farne una ff intendo! Chissà… J se dovessi farci un pensierino fammelo sapere! ^_^

Erika1975: ehm…leggi e vedrai! :P

signora degli anelli: grazie! Avrei voluto parlare di quella sera in effetti…ma ho paura che poi diventi tutto troppo lungo e pesante…quindi ho preferito lasciare solo gli accenni!

simo1726: grazie davvero molto! Sei sempre gentilissima! J ..se non mi fermassi sul più bello non ci sarebbe gusto ad aspettare no?  ;P

 

lindathedancer: grazie linda! ^^ sisi! Il capitolo su vanity fair era stabilito da tempo…e non ci vorrà molto…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   
 
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