Ecco un altro
capitoletto! Vorrei ringraziare tutti coloro che mi seguono e che mi hanno
aggiunto tra i preferiti e le storie seguite! E tutti coloro che mi commentano
sempre! Vi adoro! J
P.S. Domani è
il grande giornooooooooooooo!!!! Tutti al cinemaaaaaaa!!! Ancora non ci credo che sia passato
finalmente un anno!!! O.o
A me mancano
esattamente 24 ore al grande momento! A voi?! J
Capitolo 14
Terzo
incomodo
POV Kristen
Wish I had what I needed to
be on my own
‘cause I feel so defeated and I’m feeling alone.
And it all seems so helpless
and I have no plans
I’m a plane in the sunset with
nowhere to land.
Non
poteva essere. Non potevo credere alle mie orecchie e cercai di liberarmi dalla presa che mi rendeva cieca
per vedere. Ai miei occhi non potevo non credere. Portando le mie mani agli
occhi afferrai le sue, quelle mani che ormai conoscevo fin troppo bene e un
altro indizio mi diceva che non mi ero sbagliata. Mi voltai lentamente,
finalmente padrona della mia vista, e rimasi a bocca aperta.
“Oh
mio dio!” esclamai. “Mike!” mi gettai fra le sue braccia.
Non
potevo credere che fosse davvero lì. Da quanto non ci vedevamo? Un mese forse?
In un modo o nell’altro c’era sempre stato un qualche imprevisto che aveva
rovinato i piani.
“Auguri
amore mio..” mi sussurrò all’orecchio prima di baciarmi.
“Che
ci fai qui?!” esclamai ancora sbalordita quando mi fui ripresa dal lungo bacio.
“Credevo avessi detto di non poter venire..”.
“Sorpresa!” mi interruppe con un sorriso.
Ricambiai. “Oddio! Ancora non posso crederci!”. mi
attirò a lui e mi abbracciò forte. Stava per darmi un altro bacio quando
improvvisamente ricordai che non eravamo soli.
Mi voltai di scatto e vidi Rob immobile, esattamente
dove si trovava prima di quell’imprevista interruzione, nella stessa identica
posizione, non si era spostato di un millimetro, eppure il suo corpo sembrava
fremere, tremare. Mi sembrò di vederlo stringere denti e pugni per un secondo
prima di passare a scrutare il suo viso. Era…deluso.
Contratto da una sottile smorfia che non riuscii a decifrare. Cos’era quella
ruga che scavava il suo volto? Rabbia, delusione, frustrazione, incomprensione,
curiosità?
Improvvisamente il suo viso, che da molto tempo era
diventato come un libro aperto per me si chiuse, trasformandosi in un assurdo
codice criptato di cui non trovavo la soluzione.
L’unica spiegazione che potessi darmi a riguardo era
che se l’era presa per la mia maleducazione, per averlo tenuto fuori dalle
presentazioni e cercai di rimediare subito.
“Oh…ehm…scusami Rob. Mike,
lui è Rob” non c’era bisogno di spiegargli chi era. Gliene avevo parlato un
paio di volte e immaginai si ricordasse che era la mia co-star.
“Rob…Mike, il mio ragazzo..”.
Mi morsi le labbra pensierosa mentre Mike allungava
una mano per stringergliela. “Piacere Rob”
“Piacere mio..” mugugnò accettando la mano per pochi
secondi.
Mike continuò a parlare. “Allora come procedono le
riprese?”
“Perfettamente”. La sua voce giunse secca e pungente,
quasi con una vena di sfida.
Non capivo davvero quell’atteggiamento. Rob era sempre
molto socievole con tutti, era un tipo alla mano, divertente, spiritoso, andava
d’accordo con tutti e riusciva ad ambientarsi in ogni situazione in pochissimo
tempo, eppure in quell’istante sembrava essersi completamente trasformato.
Aveva abbandonato la sua naturale spigliatezza e uno strano e fino ad allora
sconosciuto velo di acidità si era impossessato della sua simpatia. In
quell’occasione, con un simile atteggiamento, avrebbe senza dubbio fatto una
cattiva impressione a chiunque, ma io lo conoscevo troppo bene. C’era qualcosa
sotto, solo che ancora non riuscivo a capire cosa.
Mike dal canto suo era del tutto tranquillo. Mi
cingeva i fianchi da dietro tenendo le braccia incrociate sulla mia vita e il
mento appoggiato sulla mia spalla.
“Bene…d’altronde non poteva
essere altrimenti con la mia Kris” disse orgoglioso e mi diede un bacio sulla
guancia.
Rob aveva ancora il viso rigido e potevo chiaramente
vederlo sbattere le palpebre lentamente.
“Si…è una ragazza …piena di risorse…non c’è che
dire!”.
Mike sorriso soddisfatto e mi strinse più forte.
Abbozzai un sorriso ma concentrata com’ero a carpire il senso delle parole di Rob,
tutto ciò che mi uscì fu una smorfia indecifrabile.
“Sei molto fortunato..” sussurrò infine per poi
stringersi nelle spalle.
“Lo so” esclamò Mike e subito cambiò posizione per
potermi baciare di nuovo, ma istintivamente voltai il viso per porgergli la
guancia.
Mi guardò curioso ma ci passò subito sopra.
“Allora! Cosa vuoi fare oggi?” chiese entusiasta. “E’
un giorno speciale! Bisogna festeggiare!”.
“Mike…oggi devo lavorare
tutto il giorno”.
“Cosa?”
“Bè, è il minimo. Mancano ancora molte scene e siamo indietro,
e non voglio rallentare tutto ora che posso fare di più”.
“Ma Kris..” iniziò a lamentarsi ma la voce di
Catherine lo interruppe.
“Mike!” esclamò. “Che ci fai qui?” si abbracciarono.
Mike e Cath si conoscevano da tempo, mi aveva raccontato una volta di come si
erano conosciuti, ma in quel momento non riuscii a ricordarlo. In fondo il
nostro era uno strano giro di amicizie e conoscenze. Bene o male ci conoscevamo
o avevamo sentito parlare degli altri attraverso diverse persone o amici
comuni.
“Sono venuto a trovare Kristen” rispose Michael.
“Oh, che carino! Però oggi la tua donzella sarà
impegnata tutto il giorno!”
“Già…me lo stava giusto
dicendo..” sbuffò rassegnato.
“…però se vuoi sei benvenuto
ad assistere alle riprese!”
Pensai inizialmente che fosse una buona idea, in tal
modo non avrebbe tenuto il broncio fino a sera, ma mi ci volle un secondo per
cambiare idea. Non potevo sopportare l’atteggiamento di Rob e per quanto
cercassi di convincermi che non c’entrasse nulla con l’arrivo improvviso del mio
ragazzo, mi sembrava l’unico evento
accaduto prima del cambiamento.
Recitare in quelle condizioni sarebbe stato un disastro assicurato. Cercai di
non pensarci troppo e sperai solo che almeno come Edward si sarebbe attenuto al
personaggio.
“Certo! Mi farebbe piacere!” esclamò infine
sorridente. “Se per voi non è un problema ovviamente” disse rivolto a me e Rob.
Io mi limitai a scuotere il capo mentre Rob stava in
silenzio. Perfetto. Se quello era il clima in cui avrei dovuto lavorare forse
sarebbe stato meglio evitare.
“Perfetto!” esultò Cath per poi rivolgersi a noi.
“Ragazzi allora si inizia tra dieci minuti”.
“Bene” risposi automaticamente prima di rendermi conto
che ancora non sapevamo su quale set saremmo dovuti andare e quale scena
avremmo dovuto girare. Ma non ci fu bisogno di chiedere. Cath, quasi come se mi
avesse letto nel pensiero, chiarì tutto.
“Oggi giriamo la scena del bacio” disse tranquilla e
andò via, lasciandomi di pietra.
Quelle sei paroline bastarono a farmi irrigidire,
improvvisamente tutto quello che avevo cercato di evitare e che era
naturalmente sparito rivedendo Mike, mi piombò addosso tornando a opprimermi.
Quel contatto a casa mia, quel messaggio, quel bacio…
tutto quello che avevo deciso di tenergli nascosto e che abilmente avevo
riposto in una scatola sigillata e dimenticata tornò a galla.
Ora era il momento della verità. Per tanto tempo avevo
evitato di pensarci logorandomi nelle possibilità, cercando di scegliere tra
verità o bugia. Ed ora non avevo tempo. Ogni secondo che passava era un passo
verso la bugia e ogni sospiro era un tentativo di fare la cosa giusta. Ma qual
era la cosa giusta? Forse avrei dovuto dirgli tutto semplicemente, in fondo non
era successo niente. Però proprio perché non era successo niente sarebbe stato
inutile parlarne, avrebbe potuto fraintendere. Ero così confusa da non riuscire
a valutare le cose dal punto di vista più obiettivo, e la prospettiva di avere
Mike a fissarci durante quella scena
non alleggeriva per niente la cosa.
Basta Kris. Mi dissi. Smettila di farti le pippe mentali e affronta la situazione! Digli la verità e
quel che succede, succede.
Sì! Decisi. La verità era sicuramente la strada più
salutare da seguire, essere sinceri non avrebbe portato altro che bene. Ne ero
sicura. Dovevo esserlo.
La voce di Mike mi riportò alla realtà. “Kris stai
bene?”
“Si” mentii.
“Dobbiamo andare” si intromise Rob d’un tratto di buon
umore e con voce pronta e squillante. Mike scattò voltandosi a guardarlo e
fulminandolo con lo sguardo.
“Vi raggiungo” disse lasciandomi la mano e poi si
rivolse a Rob. “Mi raccomando, trattamela bene” disse d’un tratto con
diffidenza.
“Non preoccuparti. È in buone mani!” rispose a tono
Rob.
“E chi si preoccupa?!” mi riprese per mano e attirandomi
per i fianchi mi baciò prendendomi alla sprovvista.
Mi ci volle un secondo per rendermi conto della
situazione.
Quei due si stavano sfidando, e anche in modo
piuttosto sfacciato. Quando mi resi conto di quella assurda intuizione, mi
scostai brusca da Mike e mi liberai dalle sue mani e dalla sua bocca.
“Devo andare” dissi con voce confusa e incerta.
“A tra poco” rispose lui e mi diede un altro veloce
bacio non prima però che mi accorgessi che nel farlo aveva gli occhi puntato
verso Rob.
Risposi in fretta al bacio e mi defilai via con Rob.
Non potevo credere a quella situazione. Era assurdo
che Mike fosse geloso. Oddio, non era assurdo, date le circostanze, però non si
era mai comportato così. Sapevamo che i baci di scena facevano parte del
lavoro, come sapevamo che lavoro e vita privata procedevano in direzioni del
tutto diverse. Non potevamo essere gelosi di ogni partner di lavoro che avremmo
avuto. Io non ero gelosa delle sue e lui non lo era dei miei. Fino a quel
momento almeno. Cosa poteva avergli fatto cambiare idea? Cosa c’era di diverso
questa volta?
Per non parlare di quell’altro idiota. Che cavolo gli
era saltato in mente? Perché assumere quell’atteggiamento? Perché provocare
Mike in quel modo? Forse non gli andava a genio, eppure nemmeno lo conosceva e
giudicare le persone a prima vista non era affatto tipico di Rob. Lui
rifletteva un’intera settimana per inquadrare una persona appena conosciuta,
ero io quella che aveva un’ottima e rapida capacità di giudizio. Riuscivo
subito a capire il carattere di una persona dopo averla vista una sola volta,
Rob escluso. Lui era stato un caso a parte. Si presentava sempre con mille
facce diverse, ai miei occhi perlomeno.
“Non vi sembra un tipo lunatico?” avevo chiesto a
Nikki e Ashley uno dei primi giorni di prove.
Entrambe avevano negato asserendo che vedevo cose che
non c’erano: Rob era un tipo tranquillo, socievole, simpatico, alla mano.
Solo con me l’inizio era stato drammatico.
Con lui avevo dovuto faticare per capire la sua
personalità. Mi era apparso inizialmente criptica e impossibile da decifrare,
eppure a distanza di due mesi dal nostro primo incontro tutto era talmente
semplice che mi sembrava assurdo ripensare ai primi giorni e immaginare un
periodo in cui non riuscissi a capirlo.
“Allora…cos’era quello?”
chiesi curiosa.
“Quello cosa?”
“Quell’atteggiamento…”
Rise sotto i baffi ma non rispose. Avrei voluto
chiedergli ancora spiegazioni, ma invece rimasi in silenzio.
“Tu…sei sicura di conoscerlo
bene?” chiese esitante a un certo punto.
Rimasi basita. “C-certo..”
borbottai. “Siamo praticamente cresciuti insieme..”.
“Ecco appunto..”
“Che vorresti dire?”
“No niente…solo… viva le
possibilità!” disse ironico.
“Scusa..?”. Non riuscivo a capire il senso di
quell’affermazione. Voleva forse dire che stando col mio primo e unico ragazzo
da oltre due anni mi ero preclusa ogni altra strada?
Mi sembrava assurdo pensarci dato che in fondo avevo
solo diciotto anni, eppure Rob era capace di mandarmi in confusione anche con
le affermazioni più stupide. Mi sentii un’idiota a preoccuparmi di quello che
poteva pensare lui. In fondo non erano affari suoi con chi stavo e da quanto
tempo, e non erano problemi miei se la cosa gli dava fastidio.
“Lascia stare..” mormorò quando già avevo deciso di
lasciar passare il tutto. Proprio non mi andava di mettermi a discutere in quel
momento, giusto prima della scena fondamentale.
Con tanti giorni in cui avremmo potuto girare la scena
del bacio, proprio quello. Non poteva esserci momento peggiore. Ero nervosa.
Non riuscivo a concentrarmi. Ma ciò che più mi preoccupava e sorprendeva era il
fatto che non riuscissi a entrare in sintonia con Rob. Era la prima volta che
mi capitava dopo due mesi di lavoro, e proprio nell’attimo della scena più
importante, avevamo perso l’alchimia.
Catherine interruppe la scena per la centesima volta
quando dimenticai di dire la battuta.
“Kristen c’è qualcosa che non va?” chiese gentile.
“Scusa Cath, ero distratta…”.
Avevamo già girato la scena diverse volte, ma non
ricordavo nemmeno di aver parlato. Le battute mi uscivano dalla bocca per un
riflesso incondizionato, abituate a venire fuori da sole per tutte le volte che
le avevo ripetute. Potevo esserci con il corpo, ma con la mente ero da
tutt’altra parte. Ricordavo appena di aver incontrato le sue labbra. Possibile
che fossi così distratta?
Come se non bastasse si aggiunse Michael, che ci
osservava. Un ciak dopo l’altro, ogni angolazione, ogni primo piano. Non
riuscivo a sopportare i suoi occhi su di noi, in una scena così delicata.
Rob divenne improvvisamente più concentrato e…impetuoso. Potevo sentire il suo desiderio mentre si
avvicinava lentamente a me, le sue mani accarezzarmi il viso e le sue labbra
premere contro le mie lentamente, molto lentamente, come se le stesse
assaporando, come se provasse piacere a rendere lunghissimo quel momento.
Eppure era diverso. Non era un bacio dolce e soffiato, era un bacio carico di
sfida e pregno di vittoria. Non potei fare a meno di pensare che lo stesse
facendo per provocare ancora Michael. E ci stava riuscendo bene. Anche
dall’altra parte della stanza riuscivo a sentire il respiro di Mike farsi
sempre più pesante e rumoroso.
Era impossibile lavorare in quelle condizioni. Non ne
potevo più. Mike doveva andarsene.
Dopo l’ultima scena, l’unica che sembrava più decente,
Catherine diede una breve pausa e ne approfittai.
“Quel presuntuoso mi sta provocando!” sbottò prima che
potessi parlare.
“Hey!” cercai di calmarlo. “Smettila…sai che non devi preoccuparti vero?”
Mi strinse i fianchi. “Si, lo so” sospirò alzando gli
occhi al cielo.
“Bene, allora devo chiederti un favore…”
dissi già immaginando la sua sfuriata.
“Dimmi”.
“Devo…chiederti di
andartene”.
“Cosa?” la sua voce era a metà tra sorpresa e
incredulità. Si mise a ridere e capii che forse immaginava che stessi
scherzando.
“Scusa amore, è che così non riesco a lavorare”
continuai mesta.
“Kris fai sul serio?”
Mi strinsi nelle spalle accennando col capo
leggermente.
Sbuffò rumorosamente.
“Ti prego non essere arrabbiato” lo supplicai. “Sai
quanto è importante tutto questo per me, potrebbe essere una buona occasione e…non voglio rovinare tutto. Ti prego”.
Probabilmente catturato dalle mie preghiere sbuffò e
annuì evidentemente infastidito.
“Bene..allora..ti vengo a prendere stasera..”
Improvvisamente mi venne in mente la chiacchierata con
Rob poco prima del suo arrivo. Lo
scoprirai stasera aveva detto.
Ecco che mi trovavo a un bel bivio.
Sapevo che la cosa giusta sarebbe stato accettare
l’invito del mio ragazzo, ma la curiosità si impossessò di me e in un secondo
mi trovai a pensare a una qualche sciocchezza per dargli buca.
“Amore, stasera finiremo tardissimo..sarò a pezzi” gli
rifilai una mezza verità. Era vero che avremmo finito tardi, avevo solo omesso
qualche particolare. Ormai la lista delle cose che gli tenevo nascoste
diventava sempre più lunga. Alla faccia dei miei buoni propositi di essere
sincera.
“Facciamo domani?” cercai di recuperare la situazione,
ma non ci riuscii.
“Eh no Kris! Così non va!” urlò lasciandomi i fianchi.
“Insomma mi faccio quattro ore di macchina per essere qui oggi e tu non sei
disponibile, ma va bene, è il tuo lavoro. Poi mi dici di andarmene perché non
riesci a lavorare e per te lo faccio, ma questo è troppo!”.
Mi resi conto che tutti si erano girati a fissarci.
Rob incluso.
“Michael, possiamo parlarne fuori per favore..”.
“Col cavolo Kristen!”
“Vuoi smetterla per cortesia! Stai esagerando!”
“Io esagerando??!! E il tuo amichetto lì!? Lui non
esagera?!”
“Questo è troppo!” sbottai.
“Si! Infatti! È troppo!” gridò.
“Vuoi smetterla di urlare?” urlai anche io.
“Sai che c’è di nuovo Kristen? Vuoi che me ne vada?
Bene. Addio!”
Mi ci volle qualche minuto per riprendermi, e non
perché fossi distrutta dal dolore della sua assenza, ero semplicemente
infastidita e incavolata per quel comportamento, il che influì non poco sul
lavoro. Era ormai l’una passata quando finimmo di girare e come primo giorno da
diciottenne mi sentivo una completa fallita. Dire che le riprese erano andate
da schifo era poco. Catherine si era accontentata di alcune scene, ma sapevo
che in realtà erano lontane da quello che desiderava.
Non riuscivo a guardare nessuno in faccia, mi sentivo
troppo male. Anche Rob aveva cercato di consolarmi.
“Mi dispiace…”.
“Non è colpa tua” lo interruppi prima che potesse
arrivare a dire qualcosa di imbarazzante.
“Bè, comunque il tuo ragazzo è un vero idiota..”.
Lo interruppi di nuovo. “Rob, concentriamoci sulle
scene per favore”.
Tuttavia le mie erano solo parole. Ormai la giornata
era andata e ne avevo ricavato solo frustrazione, e stanchezza.
Presi la borsa con le mie cose e uscii dalla roulotte.
Avrei tanto voluto tornare in camera a riposare, ma Catherine aveva detto di
volermi parlare prima di andar via e mi incamminai verso la sala ristorante
dell’albergo – dove avrei dovuto incontrarla - iniziando a pensare a qualche
valido motivo che giustificasse la mia distrazione per tutto il giorno. Chissà
cosa mi avrebbe detto, forse si sarebbe pentita della sua scelta. Preferii non
pensarci mentre mi dirigevo nella sala.
Ero ancora nervosa per Michael. Non aveva mai reagito
così, non ero un comportamento solito. Tutt’altro. Non alzava mai la voce con
me. Mi chiesi dove fosse in quel momento. Forse era già ripartito, forse non mi
avrebbe voluta più vedere, forse mi aveva davvero detto Addio.
Decisi di abbandonare anche quei pensieri per evitare
di scoppiare in lacrima davanti a Cath e nello stesso istante in cui aprii la
porta della sala un nuovo pensiero mi giunse in mente, lo stesso che mi aveva
portato a mentire a Michael, il motivo per cui, tra l’altro, ero così nervosa.
Lo scoprirai
stasera.
Bè, era sera e ancora non avevo scoperto niente.
Iniziai a chiedermi se avesse scherzato, ma non potei rifletterci su a molto;
un grido carico di voci irruppe tutta la stanza.
“AUGURIIIIIIIIIIIIIIII!”
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Risposte alle vostre recensioni:
Emmettina90:
lu…a te non so proprio
che dire…visto che già sai anche troppo…
Imaginary82:
J potresti provarci!
A farne una ff intendo! Chissà…
J se dovessi farci
un pensierino fammelo sapere! ^_^
Erika1975: ehm…leggi e vedrai! :P
signora
degli anelli: grazie!
Avrei voluto parlare di quella sera in effetti…ma ho
paura che poi diventi tutto troppo lungo e pesante…quindi
ho preferito lasciare solo gli accenni!
simo1726: grazie davvero
molto! Sei sempre gentilissima! J
bè..se non mi fermassi sul più bello non ci sarebbe
gusto ad aspettare no? ;P
lindathedancer:
grazie linda! ^^ sisi! Il capitolo
su vanity fair era stabilito da tempo…e
non ci vorrà molto…