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Autore: DreamWriter    17/11/2009    2 recensioni
§Andrea è un attore precario in cerca di lavoro§
§Giulia è un’attrice appena affermata§
§Roberto è uno fra gli scrittori più famosi del momento§
Le loro vite si intrecceranno in una girandola d’amore e odio, di lacrime e sorrisi.
Questa è la storia non di un amore solo, ma di amori diversi che si incrociano, si rincorrono, si perdono, ritornano...
Questa è la mia prima storia inserita qui e spero che vi piaccia!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo I
Precario

“A.A.A. Cercasi aspirante attore di bella presenza, preferibilmente biondo e con nessuna apparizione televisiva o cinematografica per ruolo da protagonista nel prossimo film che sarà prodotto dalla casa cinematografica Hives&Co. No perditempo”. Wow! Sembrava il ruolo adatto a me! D’altronde ero o non ero biondo? Non avevo o avevo mai fatto alcuna comparsata né in tv né tantomeno al cinema? E in fin dei conti ero anche abbastanza carino! Mi sfregai le mani soddisfatto e non resistetti alla tentazione di chiamare Lucia, la mia ragazza.

“Pronto?”
“Pronto amore! Sono Andrea! Non hai idea di cosa mi stia succedendo!”
“Uff…Andrea ho da lavorare…”
“Ma…ma…amore si tratta di pochi secondi, il tempo di spiegarti…”
“Sbrigati allora!”
“Ecco, ho comprato la rivista Provini&Affini e…”
“Cooosa? Ancora con quella rivista? Ma allora sei fissato! Non avevi detto che mandavi a quel paese il cinema e quant’altro?”
“S…sì ma…ero per caso in edicola e…per caso l’ho comprata!”
“Per caso eh? Oh Andrea, quando tornerai con i piedi per terra?”
“Tesoro, stavolta è diverso, stavolta la parte è cucita per me…”
“No Andrea! Per te è sempre diverso! E poi ti ritrovi a fare i provini e a venire scartato e a disperarti e a fare propositi sul suicidio e…”
“Ahah! Dai amore, te lo ripeto: stavolta è diverso, mi prenderanno!”
“Uff…tanto lo so già che sprofonderai di nuovo nella depressione una volta che non sarai preso…”
“Non è così: mi prenderanno! E se non sarò preso allora ti prometto che manderò davvero al diavolo tutto e mi cercherò un altro lavoro”
“Lo spero! Smettila di sognare amore mio…anche perché sono stanca di doverti consolare ogni volta…di dover ogni volta asciugare le tue lacrime”
“Te lo prometto: o mi prendono o basta!”
“Va bene amore mio…ti saluto!”
“Ciao…ti amo!”
“…”

Lucia era tutto il contrario di me, era una ragazza realista se non addirittura pessimista e non vedeva di buon occhio il lavoro di attore. O meglio, non lo considerava affatto un lavoro! Ma la capivo: tante e tante volte mi ero presentato a dei provini e tante e tante volte ero stato scartato. La mia autostima si era azzerata ed era sprofondato in un baratro da cui non riuscivo più a risalire. Lucia si era dovuta improvvisare psicologa più di qualche volta e non ce la faceva più a vedermi sempre soffrire. Ecco perché odiava i provini, i copioni e il mestiere d’attore. Ma amava me e doveva accettarmi per quello che ero: un eterno precario con la testa fra le nuvole!

Luci della ribalta
L’esaminatore mi squadrò da capo a piedi. Poi entrò un uomo dal viso burbero. Mi fissò dritto negli occhi. “Lei è la signorina Giulia Corsi?” mi chiese. Annuii intimidita. “La parte è sua!” esclamò tutto d’un fiato. Non ci potevo credere! Avevo ottenuto la parte da protagonista, ero riuscita a scavalcare altre migliaia e migliaia di ragazze. Mi buttai a terra e scoppiai a ridere. Il regista mi si avvicinò è si lasciò andare ad una risatina. “Signorina, Lei è la prima attrice che dopo aver avuto il ruolo da protagonista si mette a ridere invece che a piangere per la gioia!” disse. Mi rialzai in piedi e abbracciai il regista. “E Lei è il primo regista che…che…che vedo in tutta la mia vita!” risposi. Lui non trattenne le risate. “Fino ad ora ho visto solo tanti esaminatori e aiutanti registi che mi dicevano sempre no…ora vedo Lei e…mi sembra un sogno!” spiegai. “Ho visto i video dei suoi provini e mi è molto piaciuta…si vede che ha studiato recitazione” disse lui. “Già: dall’età di nove anni! Il teatro era la mia unica valvola di sfogo” risposi. Mi sorrise. “Ora però la devo mettere in guardia: in questo mondo non è tutto lustrini e paillettes: lacrime e sangue! Si ricordi bene queste due parole: l-a-c-r-i-m-e e s-a-n-g-u-e…mi ha capito? Ci sono molti squali pronti a saltarle sopra e molti mostri pronti a fare miriadi di proposte indecenti. Io con questo film la lancerò e spero di farla diventare famosa perché se lo meriterebbe ma…stia attenta alle luci della ribalta: molto spesso fanno montare la testa e perdere la dignità” mi avvertì. “Io so bene ciò che è giusto e no…so bene quanto ci ho messo ad arrivare fin qui…so bene che non è tutto rose e fiori e so che non mi venderò assolutamente al primo squalo che verrà” risposi risoluta. “Ne ho viste tante come Lei fare queste affermazioni e poi…bruciarsi la carriera per stupidaggini! Ma la tengo d’occhio signorina: ogni minima mossa che fa sarà controllata da me! Il cinema non può perdere un’artista meravigliosa come Lei!” disse facendomi l’occhiolino. Arrossii. “La ringrazio Lei è…” stavo per rispondere ma il regista mi interruppe. “Ahaha! Prima fa tutti quei discorsi e poi si scioglie con un semplice occhiolino e con uno stupido complimento? Stia attenta perché è proprio così che agiscono gli squali: adulano e fanno gesti galanti! E lei non ci deve cascare…” mi ammonì.
“Ho imparato la lezione!” risposi. “Bene, allora può presentarsi già domani sul set e…occhio!” disse.
Quando sia lui che l’esaminatore abbandonarono la stanza non potei fare a meno di cacciare un urlo: ero finalmente divenuta un’attrice!

Pagina bianca

C’è un male sottile che attanaglia tutti gli scrittori. Un male comune. Una sorta di “crisi del settimo anno” per i matrimoni. Una specie di nebbiolina che ti entra nella mente, ti avvolge e ti toglie l’ispirazione. C’è chi la chiama pagina bianca. Sì, ti ritrovi davanti a un foglio bianco, spremi le tue meningi per ideare qualcosa ma… niente! Nessuna Musa ispiratrice all’orizzonte!
Ecco, ero esattamente in questo stato di perdita d’ispirazione quando fui chiamato da un famoso produttore che avevo avuto modo di conoscere superficialmente a qualche festa mondana. Vidi il numero sconosciuto e senza riflettere risposi.

“Pronto?”
“Pronto, Lei è il signor Mottini? Roberto Mottini?”
“Sì, sono io…perché?”
“Oh, caro signor Mottini, Lei non sa quanto mi ha fatto penare per avere il suo numero personale! Non sa quanti giri e giri di telefonate ho dovuto fare, non sa quanta gente ho dovuto importunare…”
“No che non lo so! Ma con chi ho il piacere di parlare?”
“Oh, che maleducato! Signor Mottini, io sono Cesare Tecchi, si ricorda di me?”
“Ah certo! L’ho conosciuta a quel party della contessa Brianza!”
“Esattamente! E Lei lì era anche l’ospite d’onore! D’altronde è l’uomo del momento con quel suo ultimo libro che è primo nelle classifiche di molti Paesi europei e non e con il film che ne è stato tratto…”
“Lei è troppo gentile! In fondo è solo il mio lavoro!”
“E lo svolge divinamente!”
“Ma veniamo al dunque…”
“Come vuole Lei signor Mottini! L’ho chiamata semplicemente per proporle di trarre un film da uno dei suoi libri…”
“Un film? Ripetere quindi la stessa esperienza di “Lo scotch” ?”
“Esattamente! Le ho appena finito di dire che questo suo ultimo libro è un capolavoro ed è famosissimo, così come il film che ne è stato tratto…quindi vorrei proporle la stessa esperienza con la mia casa cinematografica…”
“Signor Tecchi Lei è fin troppo gentile ma…il produttore del mio ultimo film è anche un mio caro amico e diciamo che…ecco che…lui preferirebbe che le trasposizioni cinematografiche dei miei libri siano prodotte dalla sua casa cinematografica…e io non me la sento di fargli un torto…”
“Nooo…Lei così mi uccide! La prego signor Mottini: rifletta sulla mia offerta…il suo amico non si offenderà…e un po’ di sana concorrenza ci vuole sempre!”
“Non lo so…c’è di mezzo anche il fatto che sto vivendo la classica crisi da pagina bianca…e ho esaurito le idee!”
“Ma non dica così: ritroverà di certo la sua ispirazione! La prego, la prego!”
“D’accordo: rifletterò sulla sua offerta ma non le prometto nulla”
“E’ già un passo avanti!”
“Arrivederla…e buona giornata”
“Lo stesso a Lei!”

Incredibile! Un altro produttore che mi chiedeva un libro per un film! Non era vero che il produttore precedente era mio amico e non volevo fargli un torto offrendomi alla concorrenza. Anzi, a dir la verità lo conoscevo poco o niente! Semplicemente non mi andava che i miei libri divenissero troppo un effimero prodotto commerciale. Così si perdeva tutta la magia, spariva tutto il bello. Però collaborare nuovamente col cinema mi allettava molto. Peccato per quella dannatissima crisi da pagina bianca!


   
 
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