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Autore: mafalda    16/06/2005    3 recensioni
ho volato con la fantasia, ma ero in astinenza da potter, è una storia decisamente lunga che ancora non ha un finale, ma ci sto lavorando... tante novità, alcune poco gradite sconvolgono la vita di Harry
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Natale

Natale.

Le settimane che seguirono erano state terribili per la quantità di compiti da fare, per gli allenamenti al freddo, per le lezioni di Occlumanzia, ma soprattutto per l’insopportabile tensione di Ron. A ogni minima domanda il ragazzo scattava come una molla, per non parlare di come trattava Hermione, sembrava una versione molto peggiorata del vecchio Malfoy, non perdeva occasione per ferirla o denigrarla, lei dal canto suo passava meno tempo possibile con i suoi amici, non sopportava come la trattava il rosso e soprattutto non sosteneva più i suoi sguardi e l’indifferenza degli altri tre. Era sempre con Victor e Ron lo sapeva per questo si comportava in quel modo assurdo, poi quando lei non c’era assumeva uno sguardo triste e spento e non diceva niente. Le uniche ore in cui sembrava quasi felice erano quelle passate ad allenarsi sul campo insieme alla squadra. Serpeverde aveva perso anche con tassorosso, era l’ultima in classifica, quest’anno la sfida per la coppa era tra Corvonero e Grifondoro e si consumava in maniera pacifica, nulla a che vedere con la tensione di tre anni prima quando la coppa era contesa tra Grifondoro e serpeverde. Harry era orgoglioso della sua squadra, avevano un affiatamento speciale, specialmente Draco e Ginny, i quali sembravano leggersi nel pensiero. Tra loro nulla era mutato, erano sempre molto freddi l’uno con l’altro perché temevano che anche un solo piccolissimo contatto sarebbe sfociato in un incendio. Si tenevano lontano, anche se Harry e Hermione avevano notato che si lanciavano sguardi molto eloquenti. Una sera che Ron era già andato a dormire, i due restarono a chiacchierare nella sala comune, sulle loro poltrone preferite, davanti il fuoco.

-         Quanto credi che resisteranno prima di cadere l’una tra le braccia dell’altro?- chiese la ragazza, riferendosi a Malfoy e la piccola Weasley.

-         Non molto… quanto resisterai senza Ron fingendo che non ti importa niente di tutte le cattiverie che ti dice?

-         Io… non lo so. Non capisco perché sia così arrabbiato…

-         È talmente evidente, ma non posso dirtelo altrimenti romperei un patto e Ron romperebbe me, comunque mi dispiace che con il fatto che avete litigato con noi non ci stai più, mi manchi, ho bisogno di parlare con te di una faccenda personale…

-         Luna?

-         È così evidente?

-         Solo a chi ti conosce bene. Allora: mi dici quando hai intenzione di dirle quello che provi? Lei è pazza di te, si vede lontano un chilometro, se solo tu riuscissi a farti avanti, lei sarebbe più che felice, ma qualcosa mi dice che non lo farai. Perché allontani da te una ragazza che ti vuole bene? Vi ho osservato chiacchierare da quando siamo tornati a scuola, sembra che con lei tu sia sereno e felice, vi divertite e vi capite al volo, perché non provi a parlarle?

-         No, io non voglio farlo, tutte le persone che amo muoiono…

Harry solo in quel momento si accorse di quanto fosse vera quella frase, i suoi genitori, Sirius, per non contare quante volte i suoi amici avevano rischiato la vita per proteggerlo.

-         Io non metterò in pericolo Luna come troppe volte ho fatto con voi.

-         Noi eravamo in pericolo perché volevamo stare con te, non allontanarla, soffriresti troppo.

Detto questo la ragazza gli scoccò un bacio sulla guancia e se ne andò a dormire, lui sarebbe dovuto restare a concentrarsi per liberare la mente, la pozione la prendeva sempre più di rado, stava diventando bravo nelle lezioni di Piton, sia quelle di Occlumanzia sia quelle di pozioni, la verità era che Draco aiutava sia lui che Ron e i loro voti erano nettamente migliorati, anche perché il professore sembrava avere sempre la testa tra le nuvole e non si ricordava, se non di rado, di maltrattare Harry e gli altri grifondoro.

La vigilia di Natale, (prima di partecipare insieme ai pochi studenti che erano rimasti a scuola al consueto banchetto), Draco, Ron e  Harry  si stavano avviando alle lezioni di occlumanzia alle quali il rosso era stato trascinato da Malfoy perché si annoiava a morte nell’osservare i due che si assalivano la mente , passando per la sala comune videro Hermione.

-         Ciao Granger – la salutò il biondino con un mezzo sorriso – cosa fai qui tutta sola?

-         Aspetto il banchetto, voi dove andate?

-         A occlumanzia- rispose Harry – ma non dovevi passare il pomeriggio fuori… “ con Victor”?

-         No, io… non mi andava, sono stanca e devo studiare.

-         Senti – riprese Malfoy – ti va dopo di venire con noi a cena? Verranno anche Ginny e Luna.

-         Io, credo che sarei di troppo…

-         Bhe, sì, magari sei stata un po’ assente in questo periodo e diciamo che sei anche una secchiona un po’ mezzosangue, ma a noi ci vai bene così. – nel momento in cui il ragazzo aveva detto mezzosangue gli arrivò sulla nuca uno schiaffo leggero da parte di Harry, sapeva che stava scherzando anche perché lo stava dicendo sorridendo.

-         Io…- rispose la ragazza- penso di poter venire. Mi spiegate perché andate in tre da Piton?

-         Vedi, l’ultima volta che sono andato solo io- disse Draco – il prof. E Harry hanno pensato che fosse divertente vedere quello che c’era dentro la mia testa, e così hanno scorrazzato entrambi nei miei pensieri, allora ho pensato che con Weasley con cui chiacchierare, ci avrebbero pensato due volte prima di farlo di nuovo. Ora se non vuoi che Piton ci strappi gli occhi dobbiamo correre da lui. Ci vediamo dopo Granger.

Appena usciti dalla sala comune Ron fu sul punto di uccidere Draco.

-         Cosa ti è saltato in mente, perché cavolo l’hai invitata?

-         Perché mi sono stufato di vedervi così, tu ti comporti come facevo io in passato e lei sembra sempre sul punto di piangere. Io non sono pratico di amicizia, ma non credo che due persone che si vogliono bene dovrebbero comportarsi in questo modo.

-         Lo so – sospirò Ron abbassando lo sguardo – solo che ogni volta che le sono vicino rivedo il momento in cui è precipitata dalla scopa, mi sono sentito morire e oltretutto non posso dirle che l’ho salvata io perché dovrei anche confessarle la verità su Victor.

Si avviarono allo studio di Piton pronti ad affrontare un’estenuante lezione di occlumanzia, per Harry era faticosa, per gli altri due veramente noiosa. Non succedeva mai nulla di interessante, solo 2 uomini che si fronteggiavano cercando di entrare l’uno nella mente dell’altro. L’incidente di Halloween non era più capitato e non era mai stato più tirato in ballo da nessuno dei due, Piton non aveva nessunissima voglia di parlarne e Harry era spaventato di ciò che avrebbe potuto scoprire, ma quella sera successe di nuovo, Harry involontariamente vide un ricordo di Piton, più doloroso di quello della volta precedente, ma riguardava sempre sua madre.

“ -E’ successo, non chiedermi come o perché, ma è successo, Lily e James sono morti, è restato solo Harry.

-         Non è vero … stai mentendo…

-         Remus, vorrei fosse così, li ho visti, la casa era distrutta, Hagrid portava via il bambino e Sirius non c’era più.

-         HA TRADITO!!!! Quello schifoso, spocchioso, perfido mangiamorte, ha tradito i suoi due migliori amici.

-         Io non credo…

-         Non difenderlo solo perché è tuo fratello, solo il custode segreto poteva tradirli…

-         Lui li adorava, non può averlo fatto.

-         Severus, guarda in faccia la realtà, Sirius è diventato uno di loro, è un mangiamorte…

-         Remus, io…

-         Tu, tu sei come lui…

-         No, lo sai io non sono un mangiamorte e purtroppo non sono come Sirius, anche se a volte l’ho desiderato con tutte le mie forze.

-         Non mi importa un cavolo della tua infanzia infelice, ora c’è chi starà peggio di te, Harry crescerà da solo, con Vernon e Petunia… soffrirà e noi non potremo aiutarlo… se solo…

-         La vita non si fa con i se, Lily e James sapevano a cosa andavano incontro quando hanno deciso di sposarsi, lo sapevano…

-         Che vuoi dire?

-         Niente, ora devo andare da Silente .

Chiudo la porta e lascio Remus lì, ha perso i tutti suoi amici in una sera e ora perderà anche me, devo andare, non posso restare con lui, non più. Il mio piccolo Giglio se ne è andato e tutto per colpa di suo marito e di quel marmocchio…”

Questa volta il ricordo durò meno del precedente perché Draco e Ron resisi conto di quello che stava accadendo avevano prontamente interrotto il loro contatto. Harry aveva il cuore pesante e una gran voglia di piangere e Piton non  stava meglio. Si guardarono per un attimo e poi il professore invitò Ron e Draco ad uscire dalla stanza. Si sedette alla scrivania, da un cassetto prese una fiaschetta e ne bevve un sorso, poi la porse a Harry. Il ragazzo si ritrasse.

-         Non è veleno, ne veritaserum – disse il professore

-         Non voglio niente, grazie. Cosa vuole professore?

-         … io credo che per le vacanze non dovremmo vederci, siamo tutti e due molto stanchi e credo che queste lezioni ci sfiniscano.

-         Va  bene, posso andare ora?

-         Si… Potter?

-         Cosa vuole?

-         Non è stata colpa tua.

Detto questo si alzò e si infilò nello stanzino che c’era dietro alla sua poltrona. Harry lo seguì, sapeva quanto gli fossero costate quelle parole, lo trovò accasciato su una sedia, lo sguardo vuoto e una lacrima solitaria gli scendeva giù per il naso. Si avvicinò un momento, e gli disse solo questo

-         Nemmeno la sua, la colpa è solo di Peter, i miei genitori non avrebbero voluto che lei soffrisse così.

-         Potter, sei diventato bravo.

-         Lei è strano, lo sa?

Harry era un po’ sconcertato dai cambiamenti che c’erano stati nel professore e nel suo figlioccio in quell’anno. Uscì e chiuse la porta, attraversò l’aula e trovò tutti i suoi amici ad attenderlo. Sebbene non tutti fossero delle aquile, si accorsero immediatamente che c’era qualcosa che non andava. Aveva gli occhi bassi e  ne evitava lo sguardo, per la prima volta aveva sentito raccontare da qualcuno quello che era successo la notte del 31 ottobre di quindici anni prima, aveva sentito Piton dire ad un suo amico che Lily e James erano morti e che Sirius aveva tradito.

-         Stai bene? – chiese Ginny

-         Sì – quella voce lo aveva riportato alla realtà, era la vigilia di Natale, c’erano tutti i suoi amici e voleva divertirsi – andiamo a mangiare? Ho una fame…

Si incamminarono verso la sala grande, a memoria di Harry la scuola non era mai stata così vuota, c’erano solo i ragazzi del grifondoro, Luna e i professori. Si sedettero tutti insieme ad un unico tavolo. Prima di iniziare a mangiare Silente si alzò e disse.

-         Sono molto felice che oggi voi siate qui con me, cenare insieme la vigilia di natale mi fa sentire come se stessi con la mia famiglia. La scuola è la mia vita e voi tutti siete come miei figli. Quindi da bravo padre… bhe, forse nonno – aggiunse sorridendo – vi chiedo di mettere da parte tutti i dissapori, le incomprensioni e i vecchi rancori per goderci insieme questo meraviglioso banchetto.

Detto questo sui piatti di tutti i commensali apparve il cibo, mangiarono talmente tanto che la sera erano tutti sazi e non scesero per la cena. Harry fu il primo ad andare a dormire, la mattina nello studio di Piton si erano prosciugate tutte le sue energie. Appena salito nella stanza si accorse che Luna era lì.

-         Ciao, Sfregiato…- gli disse sorridendo – volevo darti il mio regalo di Natale, ma volevo farlo da sola senza tutti in torno-

detto questo prese da una tasca della gonna della divisa un piccolo pacchetto; lo porse ad Harry e aspettò che lo aprisse.  Era emozionatissimo, il cuore gli batteva all’impazzata, era da solo, nel suo dormitorio, con la ragazza di cui era innamorato e lei le aveva appena fatto un regalo di Natale. Lo scartò con reverenza, come se avesse paura di romperlo, quando ebbe finito di scartarlo vide che era un boccino, solo che invece di essere d’oro era colorato di rosso e giallo. Se lo mise sul palmo della mano e questo aprì le ali svolazzando di qua e di là per  la stanza.

-         Grazie, Luna è bellissimo. Il mio regalo è un po’ meno eclatante, ma penso che ti piacerà.

Detto questo dal baule prese un piccolo pacchetto e lo porse alla ragazza lei lo scartò e vide che conteneva un mazzo di tarocchi magici, Luna si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulle labbra. Il ragazzo arrossì vistosamente poi prese il viso della sua compagna e lo avvicinò al suo le diede un bacio, uno  molto impetuoso. Luna restò senza fiato.

-         Harry… io… lo de…

-         Anche io, volevo farlo da non so più quanto tempo, solo che avevo paura, anzi ho paura, tutte le persone a cui io voglio bene muoiono o si trovano in pericolo…

-         Lo so e credo che siano tutte stupidaggini, le persone che ami muoiono o corrono rischi perché ti amano e non vogliono lasciarti solo… nemmeno io. Ti voglio bene e non ti lascerò nemmeno se mi allontanassi tu.

I ragazzi si abbracciarono, erano felici.

Nella sala comune invece Ginny e Hermione stavano chiacchierando fino a quando Ron non chiamò quest’ultima. Da quasi un mese non si parlavano in maniera civile, ogni volta che stavano soli il ragazzo le lanciava delle battutine velenose o solamente si impegnava al massimo nell’evitarla. Erano agitati e in imbarazzo, tutti e due avevano sofferto molto in quel periodo e non avevano mai nemmeno provato a discuterne.  Si allontanarono e entrarono nel dormitorio delle ragazze, Ron era imbarazzato, doveva chiederle scusa, darle il suo regalo di Natale e tentare di farsi perdonare per la sua abissale stupidità.

Restarono in silenzio qualche minuto poi il ragazzo, guardando per terra, disse:

-         Herm, mi dispiace… mi sento un idiota per averti trattato in quel modo. Mi sono spaventato quando mi hanno detto che eri in infermeria per una cosa così stupida e credo che vedendoti con lui tutto il santo giorno mi faceva male…

-         Perché? Perché ti fa male? Se ben ricordo mi hai detto che di me non ti importa niente.

-         Il fatto è che ci manchi, passi tutto il tempo con Krum e con noi non ci sei mai…

-         Dì, la verità – disse la ragazza sorridendo -  non avete nessuno da cui copiare i compiti eh…

-         No, non è questo, Malfoy ci dà una mano, ma tu ci manchi… mi manchi…

-         Anche tu mi manchi molto…

Detto questo si abbracciarono, un gesto che racchiudeva tante piccole cose, Ron era felice, non le aveva detto tutto, ma almeno la riaveva accanto a se, anche la ragazza era felice essere di nuovo tra le sue braccia era quello che desiderava da tantissimo tempo. Si staccò con riluttanza e prese da sotto il cuscino un sottile pacchetto, lo porse a Ron e lui fece lo stesso con quello che aveva in tasca. Quando lo aprirono restarono tutti e due a bocca aperta, era la stessa identica foto di loro due il Natale precedente, lui dietro le aveva scritto : “ PERDONAMI, SONO UN IDIOTA, MA TI VOGLIO BENE” lei invece : “ RICORDATI CHE IO E TE SAREMO AMICI SEMPRE E COMUNQUE  si guardarono nuovamente negli occhi e rossi fino alla punta dei capelli sorrisero e si abbracciarono di nuovo.

-         Ora devo andare a dormire – disse Ron di malavoglia.

Ritornò in sala comune e si avviò al suo dormitorio, era felice, e non ci volle molto a scoprire che anche Harry lo era. Solo Draco sembrava non gioire di quell’atmosfera, aveva dovuto tornare prima in dormitorio quando si era accorto che da solo in una stanza con Ginny non ci poteva stare senza doversi obbligare a distogliere lo sguardo da lei. Voleva disperatamente aver il coraggio di dirle quello che provava, ma non ne era capace.

-         Svegliati Harry, è Natale, svegliati, sono arrivati i regali…

-         Ron, ancora 5 minuti…

-         Scendi, hai un sacco di regali da scartare.

Di malavoglia il ragazzo uscì dal suo letto e si infilò un vecchio maglione, aprì anche le tende di Draco, il biondino dormiva ancora, ma lo svegliò strattonandolo. Scesero tutti e due nella sala comune dove tutti i loro amici li aspettavano, c’era anche Luna. Quando Harry la vide il suo stomaco si contrasse e le guance presero a bruciargli, le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte augurandole buon Natale, anche la ragazza arrossì. Rimasero un attimo a fissarsi poi si dedicarono allo spacchettamento dei regali. Ron, Ginny, Hermione e Harry ricevettero un maglione dalla mamma dei due fratelli Weasley e alcuni dolci. Ron, oltre la foto di Hermione, che teneva nascosta sotto il cuscino, ricevette una quantità spropositata di dolci da parte di Harry, una sciarpa da Ginny e un pacco di merendine marinare da parte dei gemelli; Luna e Draco gli avevano regalato una piccola corona incantata che cantava a squarciagola “ perché Weasley è il nostro re, ogni due ne para tre, noi cantiamo in cor perché, perché Weasley è il nostro re”. Ron sorrise e ringraziò tutti. Fu il turno di Ginny, Hermione le aveva preso una graziosa spilla a forma di farfalla, Ron un ciondolo a forma di pluffa, Harry una penna di zucchero, comprata da Mielandia, per evitare che mangiucchiasse le sue, i gemelli le avevano mandato un pacco di scherzi, ma lei non ne rivelò il contenuto, quando l’aprì sorrise e la mise da parte, Draco e Luna invece un sacco di dolci, dalle gelatine tutti i gusti +1 alle cioccorane passando per gli scarafaggi a grappolo. Anche lei ringraziò tutti, pian piano i regali stavano diminuendo. Hermione ricevette da Ginny un ciondolo a forma di libro( il quale suscitò l’ilarità generale ) , da Luna un paio di orecchini, da Draco e Harry ( che per l’occasione avevano messo insieme le loro finanze) un manuale per l’uso corretto della scopa e per la sicurezza durante il volo. La ragazza finse di sentirsi offesa, ma entrambi si presero un bel bacio sulla guancia, i gemelli le avevano mandato un po’ di fuochi artificiali da sparare la notte del 31 dicembre. Luna ricevette le cose più bizzarre, Ginny e Hermione le avevano regalato un paio di orecchini dalla forma strana, Ron e Draco ( i quali non si detestavano più di tanto ) un manuale degli animali leggendari. Fu il turno di Draco. Ron e Harry gli avevano preso un maglione con i colori di grifondoro, Ginny, Luna e Hermione, una pluffa con i colori della casa, sua madre gli aveva mandato una bellissima sciarpa con i colori della sua nuova casa e Piton un calderone nuovo autopulente. Harry si aspettava di ricevere regali solo dai suoi amici invece fu quello che in assoluto ne ricevette di più. Lupin gli inviò un album con le foto dei suoi genitori, sue e di Sirius ai tempi di Hogwarts, i gemelli una cassa di orecchie oblunghe ( per spiare senza dover prendere il mantello e sentire i discorsi nel dormitorio delle ragazze ), Ron una massa di dolci soprattutto le gelatine tutti gusti + 1 e cioccorane, Hermione un libro di incantesimi per perfezionare la capacità di difendersi, Ginny e Draco  un nuovo set per la manutenzione della scopa, Malocchio uno spioscopio e infine sua zia invece dei soliti calzini vecchi e stuzzicadenti gli inviò una maglietta della nazionale inglese di Quiddicht e un piccolo libro.

Caro Harry,

perdonami se in tutti questi anni i tuoi Natali sono stati tristi perché nessuno di noi ti ha mai regalato qualcosa. Voglio rimediare, ti ho preso la maglietta della tua squadra preferita ( me lo ha detto Remus ) e ti invio una cosa che ho trovato in soffitta pochi giorni fa, quando hai finito di leggerlo fallo leggere anche a Severus, io e Remus già lo abbiamo fatto. Qui a casa va tutto bene, Dudley mi ha chiesto di raccontargli la tua storia e ( se sa che te l’ho raccontato mi uccide) alla fine si è anche messo a piangere, credo che solo ora riesca a capire chi sei veramente. Vorrei poterti venire a trovare, ma non posso, ti prometto che appena mi libero verrò da te e mi sa che con me vuole venire anche Dudley, penso che sia rimasto affascinato dalla descrizione del tuo mondo. Ti mando un bacio e un grande abbraccio. Ti voglio bene tua zia Petunia.

 

RINGRAZIO : SPHINX CHE è SEMPRE COSì CARINA DA SEGUIRMI E COMMENTARE, DAFFYDEBBY E EVER CHE HANNO AVUTO LA PAZIENZA DI LEGGERE E COMMENTARE.
  
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