SALVE A TUTTI!!!!!!!!
Ciao ragazzi! La vostra Liv è tornata! (oh no!
ndTutti) ^___^ stavano scherzando non vi preoccupate….
Voglio solo dirvi un paio di cose prima di lasciarvi al capitolo. Questa è il continuo della mia storia “Always” ma vi avverto che qui non troverete gli stessi personaggi, bensì dei personaggi nuovi e cresciuti. Anche James prima o poi doveva crescere…anche se in alcune battute rimane sempre lui! Jennifer cara, è ormai un’adolescente di ben quindici anni, alle prese con un mondo che non le piace, una famiglia che non la capisce perché lei non vuole essere capita…se poi ci mettiamo anche delle figure oscure…povera Janie! Ho rovinato la vita del mio caro personaggio! Comunque, per dare a tutti un’idea di com’è fatta per me Janie, vi pubblico le foto dell’attrice Liv Tyler (la figlia di Steven Tyler, il cantante degli Aerosmith).
Per me Janie è così:
Spero che vi piaccia!
Buona lettura.
Liv
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“Lizzie? Lizzie? Lizzie dove sei finita?”
James era al parco magico di Londra e chiamava ad alta voce una bambina.
“E dai Lizzie! Sai
che non mi piace giocare a nascondino con te…” quando vide la bambina
rannicchiata all’ombra di un albero che schiacciava un pisolino, il suo tono di
voce si addolcì molto, e la prese in braccio. “Amore,
ti sei addormentata…beh…è colpa mia, papà è un impiastro a questo gioco.”
Accarezzandole i capelli dello stesso colore rosso di Lily la riporto verso il
tavolo da picnic, dove Lily e
Janie
stavano preparando il tavolo. Janie crescendo
era diventata la copia al femminile del padre. I capelli neri e lisci(ok, questa
è l’unica differenza!) le incorniciavano il viso bianco e facevano risplendere i
due bellissimi occhi azzurri. Janie ormai aveva
quattordici anni, e a settembre sarebbe andata ad
Hogwarts per il suo quinto anno di scuola. La cosa però non pareva piacerle
tanto…la sola idea che avrebbe dovuto affrontare gli esami per il suo Gufo la
faceva tremate di paura, quanto le sarebbe piaciuto
rimanere a casa come il suo adorato fratello Harry…ma non poteva! Inoltre si
sarebbe dovuta sopportare quella scema di Lizzie! Non solo era più ordinata e
responsabile di lei, ma pretendeva anche che in sua presenza anche lei lo fosse!
E pensare che non sapeva nemmeno parlare bene! Era solo colpa di mamma e
papà che la trattavano meglio solo perché era la più piccola! Lizzie
invece, o Elizabeth, era uguale alla madre, aveva solo tre anni, eppure aveva
gli stessi occhi verdi e gli stessi capelli rossi di Lily.
Inoltre aveva la stessa pelle chiara, con una dolcissima spolverata di
lentiggini sul nasino e sulle guance.
“Lily, a me non piace la magia! Molti maghi
non sono mai andati ad Hogwarts!” ecco! Ci risiamo!
Janie si stava ancora lamentando per la scuola!
“Jennifer Potter! I maghi di cui parli sono
dei magonò! Quindi mi faresti
il piacere di passarmi quel piatto e di star zitta? Ho mal di testa!”
“Ma non ti darei
fastidio, anzi, ti aiuterei nelle faccende di casa, e baderei io a Lizzie quando
sei al lavoro con gli auror…ti prego…”
A quel punto decise di intromettersi James,
conosceva benissimo sua figlia, e doveva ammettere che non
erano uguali solo dal punto di vista fisico ma anche
caratteriale!
Così le disse abbracciandola da dietro e
lasciando scorazzare liberamente Lizzie, “E se ti regalassi il mantello dell’invisibilità e la Mappa del
Malandrino? Ovviamente modificandola per far si che
segnali anche gli animaghi come la McGrannit. Allora ci stai?”
Janie
ci pensò un po’ su, poi disse sicura “Ma stai scherzando? Fammi fare solo le
valigie! Sai quante scorazzate fuori di notte potrei
fare?” poi battendo il cinque al padre andò verso la madre.
“James? Ma ti rendi
conto che in questo modo riceveremo molte più lettere di demerito da Hogwarts?”
“Oh amore non c’è pericolo…non supererà mai il mio record!”
“Papi papi
papi!” la piccola Lizzie stava tentando di attirare
l’attenzione del padre.
“Che c’è amore?”
“Io andale a
Hogats! Io andale a Hogats!” James rise, e la prese in braccio, stringendola
forte. “Eh? E vuoi lasciarmi solo
soletto? Tu devi rimanere a casa con il tuo paparino!
Altrimenti il papà si sente solo…”
La bimba storse il naso, proprio come faceva
solitamente Lily quando si trovava in disaccordo con certe cose. “Ma tu
no stai sholo, sc’è la mamma con tle! E Janie dise
che così mi falete un flatellino
o una solellina! Lei mi ha detto che avete fatto me pelchè lei non ts’era più ed ela andata a Hogats!”
Il padre guardò per un attimo storto la
ragazza che faceva finta di niente seduta vicino la madre, poi prese Lizzie e la
portò in disparte.
“Guarda che i bimbi non si fanno solo perché
un figlio va ad Hogwarts, capito?”
La bimba annuì grattandosi distrattamente il
nasino, coperto di chiare lentiggini.
“Tsi, ma ha detto
Janie che sce io non tsi
sono voi potlete fale…mh…non
mi licoldo come si cliama! Ma ha detlo
Janie che vi spolcate!”
“Ah, davvero? Janie ha detto questo?” la piccola sorrise
annuendo.
“Bene, allora piccola ti devo dire che non è
affatto vero, si hanno dei bimbi perché due persone si amano. Harry ed Hermione
per esempio hanno avuto Ben”
“Papino ma se io
sono la tsia di Ben, pelchè
lui è più glande di me?”
“Perché tu sei nata
dopo”
“E pelchè io ho due papà?”
“Ma tu non hai due
papà!”
“Sti invece, ho te e
ho Abu! Me l’ha detlo
Janie!”
James guardò storto per la terza volta di fila
Janie!
“Amore, io sono il tuo papà, mentre
Albus è solo il tuo padrino, capito?”
“Ok…mi dai il mio occino?”
“Tieni, ma sta attenta a non perderlo ok?” e
dopo aver messo giù la bimba e averle dato un affettuoso bacetto sui capelli rossi, cacciò dalla tasca un piccolo
boccino dorato su cui splendeva la scritta “Elizabeth” .
Così la diede alla bambina che cominciò a farlo volare e poi a riprenderlo. Era
davvero molto brava per avere solo tre anni. Dopo però James distolse lo sguardo
dalla piccola per guardare con disapprovazione Janie.
“E così, mamma e papà
per fare dei bambini devono sporcarsi?”
La ragazza dai lunghi capelli neri, sbuffò
facendo oscillare distrattamente i lunghi capelli neri, per poi regalare la sua
attenzione al padre. “Senti James, io le ho detto solo
che fate le cose sporche, non che vi sporcate. In verità avevo l’intenzione di
parlarle del sesso, ma mi sono contenuta. Avresti preferito che le parlassi dei
preservativi? E di quelli che si rompono?”
“Guarda che parli di Lizzie! Mi dici che ti ha
fatto quella bambina? Da quando è nata sei diventata
molto scontrosa, e non sei mai stata, dico MAI STATA almeno una volta dolce con
lei! Ti da fastidio cosa? Che abbiamo avuto un’altra
bambina? Allora quello più ferito dovrebbe essere Harry! Lui non ci ha mai avuto
vicini, eppure era con noi quando tu sei nata, ed era
felice con noi, era lì quando è nata Lizzie e di nuovo era strafelice di aver
avuto una nuova sorellina, anche se adesso lui ha 30 anni! Anche se Lizzie ha tre anni in meno a sua figlia! Tu non
c’eri perché eri ad Hogwarts, e nessuno ti ha mai
rimproverato di questo, non è per niente colpa tua. Ma
allora mi dici dov’è il problema?”
Janie
si alzò di scatto furiosa.
“Il problema sta nel fatto che torno da scuola
e mi ritrovo una sorellina che non conosco, ma che mi abbraccia come se avessimo
passato gli ultimi dieci anni insieme! Il problema sta nel fatto che da unica
figlia, sono passata ad ultima figlia”
“Non è vero! Come puoi dire questo?” James si era alzato di fronte a Janie.
“Lo dico perché è vero! A me non
mi hai mai fatto un boccino d’oro personalizzato!”urlò indicando Lizzie
che ignara continuava a giocare.
“Ma tu non me l’hai
mai chiesto! Inoltre a te il Quiddicth non piace,
quindi a che scopo regalartelo?”
“Quindi in questa
famiglia per avere una cosa bisogna solo chiederla?”
“Ma che te ne facevi
di un boccino se non sai nemmeno usarlo! Non lo avresti comunque voluto!”
“Però nemmeno mi hai mai chiesto se lo
desideravo…” detto questo si girò di scatto prese una
passaporta e se ne andò.
James si mise le mani tra i capelli e si girò
dal lato opposto.
Lizzie si avvicinò tutta contenta.
“Occino è volato
tanto alto ma io ho saltato e l’ho pleso come fa una
bambina glande di Hogats!” e mostrò al padre il bel
sorrisino.
James la prese in braccio e la strinse forte.
“Ma certo amore…ma
aspettiamo un po’ prima di diventare grandi ok? Non sai quanti problemi ci
risparmiamo adesso…”
“James”
Lily richiamò la sua attenzione.
“Si?”
“Secondo te cosa abbiamo sbagliato con
Janie?”
“Niente, come non abbiamo sbagliato niente con
Harry o con Lizzie. Sono solo caratteri diversi. Harry
è cresciuto in un clima diverso, non ha mai ricevuto amore, non ha mai avuto
un amico prima di 11 anni, e normale che creda che ogni sorriso in più,
ogni regalo o un bacio siano dei doni preziosi.”
“Invece Janie crede
che tutto le sia dovuto! Va male a scuola, ma nemmeno
Harry era un granché! Lui però ha sempre affrontato
Voldemort, senza contare che si impegnava molto nel Quidditch!
Invece lei ignora ogni attività della scuola! Organizza sempre feste e scherzi.
Salta le lezioni…certe volte stento a credere che quella sia la stessa bimba di
due anni che spalancava la bocca appena Harry stringeva con
una braccio le spalle di Hermione…è così cambiata…”
“Solo non è più la bambina innocente che era.
Penso che non sia più vergine…”
“Cosa te lo fa
credere?”
“La facilità con cui parla del sesso…se non lo
provi non sai mai come parlarne, ci sono alcune cose che non impari leggendo
stupidi giornali sulle ragazza, molte cose le devi solo
provare”
“Papi?”
“Si Cocca?”
La bimba rise.
“Cocca? Ma non sono
una cosa da bele!”
“Beh…il cocco puoi anche non berlo, ma mangiarlo. Quello che tu bevi è il latte di cocco…e tu sei proprio dolce come
quello!”
La piccola rise ancora sulla spalla del padre.
“Papi? Io lo so pelchè Janie
non è più velgine”
“Davvero?E perché?” James si accigliò davanti
la bimba.
“Pelchè lei è
Scolpione!”
Mancò poco che James cadde a terra con la
piccola.
“Certo amore grazie, hai ragione. Mamma e papà
l’hanno dimenticato!”
“Plego!” e con un
ultimo sorrisone scese dalle braccia del padre e continuò a giocare con il suo
adorato boccino. James glielo aveva regalato quando aveva solo un anno, perché
una volta lei, si era avvicinata gattonando al set di palle del padre, e tra
tutte aveva scelto il Boccino d’Oro, lo cacciò e
cominciò a giocarci, fino a quando questo non volò così in alto che ci volle
l’intervento di James per riprenderlo. Comunque da
allora la piccola non riuscì più a far a meno del boccino, e visto che James non
voleva rischiare di perdere il suo gliene fece fare uno personalizzato solo per
lei. Ed ora era lì! A due anni di
distanza ma ancora splendente come nuovo!E Lizzie ci giocava ancora con lo
stesso entusiasmo di sempre. Pronunciava male Boccino, perché è stata la
prima parola che ha detto, quindi da allora ha sempre continuato a chiamarlo
così. I genitori le facevano presente che quello non era il suo nome, ma lei
rispondeva candidamente: “Lo tso!
Il occino tsi chiama Occino!” quindi dopo
molti tentatici ci rinunciarono!
James rise ancora ricordando quella volta che
Harry sfidò la piccola ad Acchiappa il Boccino, ci mancò poco che Harry si
mettesse a piangere per il dispiacere, infatti Lizzie
ci rimase così male che stette triste per due giorni! Ma
ora non era il momento di rivangare vecchi ricordi… James improvvisamente
richiamò Lizzie.
“Amore dobbiamo tornare a casa” e così la
prese in braccio.
“Ma papà io giocavo con Occino!!!”
“Ci giochi a casa”
Lily che aveva capito dove voleva andare James
lo fermò.
“Jamie…aspettami devo venire anche io!”
“Si ma veloce!”
Intanto Janie stava
a casa nella tenuta dei Potter, era in soffitta, dove aveva messo i libri
alla fine dell’anno. Non aveva fatto nemmeno un compito e la
cosa non la preoccupava minimamente. Rabbiosamente prese in mano un paio
di libri e li lanciò contro il muro!
“Cazzo!” urlò in
preda ad una rabbia incontenibile! Prese dei compiti in classe, i suoi voti
erano sempre più bassi del 6 e li strappò con violenza! Non aveva alcuna voglia
di tornare in quella scuola, eppure doveva!
Doveva…
Lei non era fatta per i doveri! Lei
era fatta per essere libera! Lei DOVEVA essere libera!
La scuola la stava opprimendo! Tutte quelle
regole da rispettare, gli insegnanti da rispettare, i compiti da consegnare
rispettosamente…rispetto…non sapeva nemmeno
quantificare quanto odiasse questa parola tanto era che l’odio che provava nei
suoi confronti!
Prese la sua borsa e la sbatté contro un altro
muro! Da uno scaffale cadde uno strano ciondolo…era nero, con laccio di caucciù
sempre nero…la forma del ciondolo non si capiva bene…ma Janie
fu attirata da essa…dei rumori di passi la fecero
tornare in se, e velocemente se lo mise in tasca.
James aprì velocemente la porta.
“Janie! Ti prego! Dimmi cosa
c’è che non va...dimmi cosa posso fare per aiutarti...”
La ragazza sbuffò facendo oscillare i lunghi
capelli, e con non chalance rispose. “Oh...James non
preoccuparti, non c’è niente che non vada, domani prenderò normalmente il treno,
e sparirò per circa nove mesi, per poi tornare a rompervi per altri due mesi”
“Janie non dire
scemenze! Tu non rompi! E comunque sono felice che ti
sia decisa a partire... anche se, per la sfuriata di prima addio mappa e
mantello cara”
Janie
si innervosì sbattendo contro il padre un vecchio quaderno.
“Vaffanculo! Spero di non rivederti per molto
tempo! Se la scuola durasse tutto l’anno per quanto
l’odiassi lo passerei tutto lì invece che qui con voi e con quella
stronza di Lizzie!”
James uscì fuori sbattendo la porta.
“vaffanculo...” mormorò Janie prima di cadere a
terra piangendo.
“Cosa è successo
James?” domandò Lily vedendo arrivare giù il marito sempre più scoraggiato.
“Cosa ha sbagliato
Janie? Perché si sente così sola, perché caccia tutti via e vuole
rimanere sempre sola, perché non ha amici a scuola, perché non vuole noi come
amici, perché ha allontanato anche il fratello che ha sempre amato, perché è
così...”
“Così sola?”
“Si...io cerco di starle vicino...ma lei si
allontana, non vuole il mio aiuto...ma così sta solo soffrendo! La scuola non
è il suo problema, il suo problema è quello di non parlare con nessuno
per nove mesi, di non riconoscere nessun volto amico per nove mesi...e alla
fine? Torna qui, ed è così abituata a stare sola che allontana anche noi...si
sente ferita...e vorrei capire perché...”
“Forse centra un ragazzo...o forse è solo un
periodo buio per lei...dobbiamo darle fiducia, penso
che quando si sentirà pronta ce lo dirà quello che le affligge l’animo...”
“Pensi davvero che abbia fatto qualche
sciocchezza con qualche ragazzo?”
“No...è bella, ma non stupida. Penso che sia
stata ferità però...ferita nell’animo”
“Dimmi chi è che l’uccido seduta stante!”
Lily sorrise
debolmente.
“Se lo sapessi a
questa ora non avresti potuto più far niente”
“Perché?”
“Sciocco, ci avrei già pensato io!”
“Rivoglio la mia bimba...”
“Non penso che sia possibile...oramai non è
più una bambina ma è cresciuta...forse solo troppo presto”.
La mattina seguente James, Lily, Harry,
Hermione, Ben e Lizzie, erano alla stazione di Londra per salutare
Janie che stava partendo per Hogwarts.
“Mi raccomando Jen scrivimi!!!”
“Certo Harry” rispose abbracciando stretta il
fratello.
“Ciao Janie! Tra
poco verrò anche io a scuola!” disse Ben tutto
entusiasta, stava per abbracciare Janie ma questa lo
formò subito.
“Ben…sei troppo piccolo. E quando verrai
ad Hogwarts io non ci sarò più. Inoltre dobbiamo vedere se sei un mago…io
ho qualche dubbio al riguardo…” concluse acidamente facendo arrossire il piccolo.
Ben era il figlio di Hermione ed Harry. Aveva
sei anni e presto avrebbe iniziato le scuole elementari
babbane. Aveva i capelli scompigliati come quelli del padre, solo castani come
la madre. Aveva gli occhi della stessa forma di quelli di Hermione, solo che erano dello stesso colore di quello di
Harry.
“Jen! Guarda che Ben ha già fatto molte magie e non ci sono dubbi al riguardo” il
padre sorrise sicuro al bimbo che rispose con un grande sorrisone per poi essere
stretto forte dal padre. Janie guardò disgustata la
scena, per poi salutare freddamente una Hermione
sconcertata. Si avvicinò alla sorella e mosse lentamente la mano in cenno di
saluto. La piccola cercò di abbracciarla e di darle un bacio ma questa subito la
spinse lontano bruscamente facendola cadere a terra.
“Janie! Sei pazza???
Lizzie amore…stai bene?” Lily si avvicinò alla piccola che guardava stupita e
spaventata la sorella. James semplicemente era indescrivibile. Guardava la
figlia con sguardo quasi indifferente, cosa che mise a disagio ancora di più la
ragazza.
“Allora…io vado.”
Prese velocemente la borsa e senza salutare i
genitori corse sul treno.
James rimase così, semplicemente fissando il
treno per diversi minuti, poi quando il treno partì, si girò e si smaterializzò
senza dire una parola a casa.
Janie
sul treno stava cercando un posto libero. Lo trovò in uno scompartimento
interamente vuoto. E vuoto sarebbe rimasto per tutto il
viaggio. Succedeva sempre così, nessuno voleva sedersi vicino a Jennifer-l’asociale, dicevano che avrebbe
danneggiato la loro reputazione…i ragazzi del primo anno subito venivano
avvisati dai più grandi, e da sempre Janie era
abituata stare sola…meglio sola ad Hogwarts che a casa…ma sempre sola. Ad
interrompere i suoi pensieri fu un ragazzo di Corvonero che si avvicinò alla
ragazza.
“Salve! Il mio nome è Cristopher Wyne! Sono
del quinto anno come te…e volevo chiederti se volevi
uscire con me.”
La ragazza lo fissò inespressiva. “Conosco le
voci che girano su di me…non sono andata a letto con Jason Carter, nemmeno conosco Jason
Carter! Quindi, se sei qui solo per questo…vattene
subito”
Il ragazzo sbattè un paio di volte gli occhi, ma poi continuò deciso.
“Nemmeno io conosco Jason Carter. E
tu mi piaci sul serio. Se vuoi possiamo diventare
amici.”
Janie
lo guardò interessata. Era proprio un bel ragazzo…aveva
i capelli neri, e gli occhi di un blu intenso. Era alto e aveva in volto davvero
un’aria simpatica. Per un certo senso le ricordava Sirius…si
trovò a pensare che forse avrebbe potuto avere un amico…così lo guardò e gli
porse la mano.
“Piacere, Jennifer Potter. Ma…puoi chiamarmi
Janie.”
“Janie? Come mai
questo nome?”
“In verità il mio diminutivo sarebbe Jen…ma
così mi chiama solo mio fratello…”
“Harry Potter”
“Si, e così gli altri mi hanno sempre chiamata
Janie. Sai, mio fratello voleva avere una specie di
esclusiva su di me…almeno all’inizio…poi ha avuto un bambino…ma questo non ti
interessa.”
“No, continua, mi interessa!”
“Forse non mi sono spiegata…non ti DEVE interessare!”
“Oh beh…ok…Jenny”
“Jenny?”
“Voglio avere anche io un’esclusiva su di te”
la
ragazza per la prima volta si ritrovò a sorridere, sorridere a quel ragazzo
semisconosciuto, ma che le portava un po’ di conforto.
Forse quest’anno
sarebbe stato diverso…
TO BE CONTINUED…
Eccomi!!! Sono
tornata! Spero di esservi mancata almeno un po’…(Si
si…come no! ndTutti). Ops…beh, la scuola è iniziata e quindi adesso stiamo tutti
molto impegnati. Io col primo anno di Ginnasio è una tragedia! Spero di poter
aggiornare spesso e velocemente…ma non credo! Spero solo che potrete portare
pazienza…e che recensirete! Mi piacciono sempre tanto!!!
Come primo capitolo questo mi sembra un po’ cupo…e noioso….ma
vedrete che le cose da qui in poi diverranno molto più dark…e povera Janie! Anzi, io direi di più povera Lizzie…
Ma questo lo scoprirete solo leggendo! E
recensendo ovviamente…
Una bacio
a tutti,
Liv