Buondì mie cara^^ eccomi qui con un
nuovo capitolo, prima però ho da dirvi due cosine, prima tra tutte sono i
soliti ringraziamenti per coloro che fedeli e solerti, ma soprattutto gentili
hanno recensito, e purtroppo per me allo scorso capitolo son state pochine…Sigh sigh , ed ecco che
così arriva la seconda cosina da dirvi, più che altro è un mio dubbio… Mi chiedevo ma non è che la storia vi ha già
stufato? Non vi piace più? Nuuuu ci rimarrei malissimo…vi prego non ditemi che è così…=(
Adesso passo ai ringraziamenti alla
mia beta Sara, Grazie Cucciola, e alla mia Adorata Flo
^^ non so come farei senza di voi…vi voglio bene Girls ^^
p.s: oltre alla solita fotina di Jay e Ash alla fine ne
trovata anche una di Chace,
per tutte coloro che non sanno chi sia…^^ , pare che i due siano stati davvero
insieme, io però ribadisco che quello che racconto è solo frutto della mia
mente bacata ^^ XOXO ( piccolo indizio
che porta a Gossip girl ^^)
Capitolo 7 Jackson
Lontananza.
La settimana che
seguì il servizio fotografico ; fu sicuramente indimenticabile: dopo la
domenica trascorsa insieme e la decisione finale di aspettare e di fare l’amore
soltanto dopo che Ashley avesse parlato con Chace, i giorni che seguirono
furono indimenticabili per due ragioni, la prima, sicuramente la migliore, era
trascorrere il mio tempo con Ashley. Stare con lei era qualcosa di unico: ogni
volta che le stavo accanto o che sentivo il profumo, era come stare in pace con
il resto del mondo; sentivo le farfalle nello stomaco tutte le volte che sapevo
di doverla vedere e, se per certi versi mi sentivo un ragazzino alla sua prima
cotta, per altri mi consideravo peggio
di un ragazzino. Sì, perché il secondo motivo per cui quei giorni furono
indimenticabili, era riuscire a resisterle … e così per la maggior parte del
tempo in cui stavo con lei, ma anche quando non ero con lei, dovevo sopportare
un’erezione perenne dentro i pantaloni, a cui i suoi baci e le sue carezze non
facevano certo bene.
Per
non parlare poi di quel venerdì sera, quando, dopo aver trascorso la serata in
un pub con Nikki e Kellan, la riaccompagnai a casa e, proprio nel momento in
cui, come le sere precedenti, stavo per tirare un freno, lei se ne uscì sussurrando
sexy -Resta…- sentii il mio cuore
fermarsi, per un momento pensai anche di rimanere con lei e fregarmene di
Chace, ma non potevo, tenevo troppo a lei e a quello che c’era tra noi.
-Ash… è meglio che vada! Vorrei ma… sai come
la penso- riuscii a balbettare,
ma lei mi zittì immediatamente con un bacio.
-Resta a dormire qui.- mi disse ancora
dolcemente e allo stesso tempo in modo dannatamente sensuale; non sapevo come
comportarmi, cosa rispondere, avrei saputo resistere una notte intera al suo
fianco senza fare nulla? Era già una tortura enorme ogni sera andare via con
addosso il suo profumo e la voglia di lei che straripava nei jeans, ero ancora
indeciso su cosa fare - Jay ascoltami,
domani Chace sarà qui e io gli parlerò, questa sera però non voglio starti
lontana, voglio addormentarmi tra le tue braccia!- mi disse guardandomi negli occhi, era ancora più sensuale. Ormai
mancava poco, l’indomani Chace sarebbe arrivato e forse tutto si sarebbe
finalmente sistemato; non potevo resisterle, deglutii e l’abbracciai, lei
appoggiò dolcemente la testa sulla mia spalla e quella sensazione di benessere
che provavo accanto a lei mi fece decidere, -Non so ancora come riuscirò a resisterti ma credo che domattina mi
piacerebbe una bella omelette per colazione!- le dissi baciandole
dolcemente i capelli.
Quella notte fu
la più infernale della mia vita, lei si addormentò dolce e sexy sul mio petto,
mentre io non riuscivo nemmeno a guardarla; sentire il calore del suo corpo
accanto a me, percepire i suoi seni schiacciati sul mio torace e dover far
finta di nulla, era la più atroce ma la più dolce delle torture. Per un istante
ripensai a quel cretino di Edward Cullen, va beh che era un vampiro vergine,
cosa totalmente assurda già di suo, ma non riuscivo proprio a capire come avesse
potuto resistere tutte quelle notti nello stesso letto con Bella. Io ero lì,
accanto alla creatura più meravigliosa e sexy che avessi mai visto, e non
riuscivo nemmeno a guardarla, avevo paura che un solo sguardo mi avrebbe fatto
impazzire e non avrei saputo resistere: sapevo cosa avrei fatto, l’avrei
svegliata e avremmo fatto l’amore per tutta la notte, mandando al diavolo Chace
e tutti i miei bei principi.
Quella
notte accettai di dormire con lei per due motivi: primo perché con quegli occhi languidi e
dolci con cui me lo chiedeva non sarei riuscito a rifiutarle nulla e secondo,
ma non meno importante, ero davvero convinto che il giorno successivo, con
l’arrivo del damerino, la tortura si sarebbe conclusa.
Ma
ovviamente dovetti ricredermi… il mattino seguente, mentre facevamo colazione,
il cellulare di Ashley iniziò a squillare, mentre bevevo il caffè e leggevo il
giornale; la vidi guardare il telefono e sorridermi prima di rispondere, capii
dalla sua espressione che dall’altro capo del telefono doveva esserci Chace,
cercai di sembrare disinteressato ma non potei fare a meno di ascoltare quello
che diceva:
-Pronto?- rispose Ashely tranquillamente,
-Ehi, ciao Chace. Sì tutto bene, grazie.- poi rimase
in silenzio ad ascoltare quello che il damerino le stava dicendo, alzai lo
sguardo dal giornale per controllare la sua espressione e la vidi sgranare gli
occhi -Oh certo capisco, no… no…
tranquillo, ma non per telefono.- le sentii dire mentre i suoi occhi
diventavano più tristi, iniziai a temere per il peggio -Sì certo… beh allora a presto, ciao!- concluse la telefonata con
quella frase, l’unione delle parole Presto
+ Ciao mi fece sperare ancora per il meglio, ma quando la vidi avvicinarsi
a me con lo sguardo triste e il broncio da bambina, tutte le speranze andarono
in fumo.
Sperando
di non sembrare troppo impaziente di sapere, -Allora? Quando arriva?- le chiesi dopo che si sedette al mio
fianco.
La
vidi sbuffare e poi rivolgermi un’occhiata triste -Non viene, dice che non si può allontanare dal set e ha rimandato il
viaggio di una settimana- disse d’un fiato abbassando lo sguardo. Non
sapevo cosa dirle, la notte precedente l’avevo passata a dormire, a fare finta
in realtà visto che non ero riuscito a chiudere occhio, convinto che la tortura
si sarebbe conclusa con l’arrivo del damerino e in quel momento lei mi diceva
che avremmo dovuto passare un’altra settimana come quella?! Se per certi versi
quella era stata la settimana migliore della mia vita, per altri era stata
un’orrenda tortura, ma per Ashley avrei atteso, per ciò che sentivo crescere
dentro giorno dopo giorno, avrei aspettato.
-Tesoro, che vuoi che sia una settimana quando poi
potremo avere l’eternità a disposizione? Ricordati mogliettina, noi siamo
vampiri-
le dissi semplicemente ottenendo una sua risata, e anche se per un istante mi
ero calato nei panni di Jasper, era la verità, un’altra settimana e poi lei
sarebbe stata finalmente mia, -Però tesoro…- iniziai serio, -Se ci tieni alla mia sanità mentale, non
chiedermi ancora di interpretare Edward per una notte- conclusi poi
sbattendo le ciglia e unendo le mani in preghiera, un’altra settimana avrei
anche potuto aspettarla, ma un’altra notte con lei che si rigirava sexy tra le
lenzuola e sarei impazzito letteralmente.
Quella mattina,
mentre scherzavo con lei sull’attesa di un’altra settimana, ero seriamente
convinto di potercela fare, ma non fu così; ogni giorno andava peggio, anche se
non avevo trascorso più nessuna notte nel suo letto, starle accanto e baciarla,
sentirla vicina, sentire il suo profumo ma non potere andare oltre un certo
limite mi stava facendo impazzire. Ogni sera mi maledicevo per i miei sani
principi e il mio “Non mettermi in mezzo”, ed ogni sera contro ogni voglia
interrompevo le nostre coccole e i nostri baci sul divano, trascinandomi via e
tornando a casa frustrato con la mia erezione perenne e dolorante dentro i
pantaloni. Ma ovviamente non era facile nemmeno per lei, tra una tortura e
l’altra il mercoledì arrivai a toccare il fondo, addirittura riusciva ad
eccitarmi anche il suono della sua voce durante una delle solite telefonate, e
dire che non si era nemmeno sforzata, si stava semplicemente lamentando di
quanto fossero stressanti le riprese del nuovo film, -Tesoro ti ho mai detto quanto
è sexy la tua voce?- le chiesi
improvvisamente, facendola ridacchiare dall’altro capo del telefono, ero
proprio arrivato al limite e non ero intenzionato a pensarci da solo per
l’ennesima volta. Durante quelle settimane ero improvvisamente regredito
mentalmente all’età di tredici anni e il più delle volte mi ostinavo a farmela
passare senza agire da solo, con il risultato di farmi diventare ancora più
sensibile al suo fascino, evidentemente doveva essere arrivata al limite anche
lei.
-Jay tesoro, non ce la faccio più nemmeno io!
Sai, sono due giorni che ci penso e finalmente ho deciso! Domani vado a New
York, vado a parlare con Chace e poi…- lasciò cadere la frase così, non
c’era bisogno di continuare, entrambi sapevamo che al suo ritorno finalmente
avremmo potuto considerarci una coppia a tutti gli effetti e avremmo fatto
anche l’amore,. Con ancora il telefono attaccato all’orecchio, sorrisi di
quella sua intraprendenza: visto che il damerino tardava ad arrivare andava
lei.
-Vuoi che
ti accompagni?- le chiesi immediatamente.
-Mi piacerebbe
tanto averti vicino, ma credo sia giusto andare da sola!- rispose
tranquilla, non potevo darle torto era giusto così.
-Ok! Sappi però
che mi mancherai tantissimo- le dissi poi sincero.
-Anche tu mi mancherai tantissimo!-
rispose poi lei. Quella sera, come tutte le sere precedenti, la passammo
insieme, ma forse, con la consapevolezza che quando ci saremmo rivisti sarebbe
stato diverso, finalmente fu un po’ più facile salutarla, anche se già mi
mancava.
Il giorno dopo
partì per New York e durante la sua lontananza io mi resi conto di quanto la
sua presenza nella mia vita fosse già divenuta indispensabile: Ashley mi
mancava, volevo stringerla tra le braccia, baciarla, sentire il suo profumo, ma
durante quei pochi giorni mi dovetti accontentare di sentirla solo per telefono
e quindi, come un ragazzino alle prese con una
cotta a distanza, mi ritrovavo ad aspettare le sue telefonate e non
desiderare altro che sentire la sua voce; mi scoprii anche geloso, quando il
venerdì mi chiamò e mi disse che quella sera sarebbe andata a cena con Chace
per parlare finalmente con lui. Quella sera fu infernale, ero nervoso, non
riuscivo a concentrarmi su nulla così mi buttai sul letto e iniziai a suonare
la chitarra, pensando un po’ in attesa della sua telefonata.
Mi ritrovai a
ripercorrere quelle settimane trascorse con lei, i giorni e le serate, i baci e
le carezze fatte sotto al tavolo di un pub, la mia mano stretta nella sua, gli
sguardi pieni di desiderio e la passione smorzata sul divano e mi resi conto
che quello che provavo per lei era più che un semplice interesse: adoravo stare
con lei, andare a dormire con il suo profumo ancora addosso, sentire la sua
pelle morbida e calda, e le sue labbra mi facevano letteralmente impazzire.
Bastò solo il pensiero a farmi eccitare, e poi finalmente capii:
quell’interesse era lentamente cresciuto, c’era affetto, c’era desiderio e
c’era anche passione, mi chiesi se non fossi innamorato… Con quel pensiero in
testa e il tarlo di lei a cena con Chace, misi da parte la chitarra e cercai
una sigaretta.
Dopo averla
trovata iniziai a fumare, non riuscendo a stare fermo camminai avanti e
indietro per la mia stanza chiedendomi se quel po’ di tempo trascorso con lei
fosse bastato per farmi innamorare già così, era possibile? Sì che era
possibile, l’avevo conosciuta bene durante le riprese di Twilight e già lì
avevo provato interesse, sempre di più, quei giorni trascorsi con lei erano
stata la ciliegina sulla torta, ero perdutamente innamorato di lei. Appena
arrivai a quella consapevolezza scoppiai a ridere di gusto, per un istante mi
chiesi se stessi fumando una sigaretta o altro: ero felice di essere finalmente
riuscito a capire che mi ero innamorato perdutamente e che non riuscivo più a
stare senza di lei. Poi però un’altra consapevolezza mi piombò addosso, lei era
a cena con Chace e avrebbe dovuto parlare con lui.
Dopo
il momento di felicità fui invaso da mille dubbi… e se lui l’avesse convinta a
non lasciarlo? Se l’avesse sedotta? Se le avesse detto che l’amava, cosa che io
ancora non avevo fatto? Cercai di giustificarmi dicendomi che prima di allora
non sapevo ancora di amarla, ma non mi sentii meglio finché non sentii suonare
il cellulare. Sentii il cuore balzarmi direttamente in gola, lo afferrai
immediatamente dal comodino -Pronto?-
risposi ansioso.
-Ciao tesoro, che fai?- chiese lei
dolcissima.
-Pensavo a te! Ma dove sei?- le chiese cercando di sembrare il più
indifferente possibile.
-Beh prometti che non ridi se ti dico dove
sono?- mi chiese Ashley, così promisi.
-Ok! Guarda che hai promesso, comunque sono
nel bagno del ristorante, sono ancora fuori con Chace e mi mancavi da morire,
volevo sentire la tua voce e così…- lasciò la frase inconclusa.
-E così sei andata a chiuderti in bagno per
chiamarmi- continuai io sorridendo come un cretino e buttandomi sul letto.
-Guarda che lo sento stai ridendo! Avevi
promesso!- ribatté lei, un po’ arrabbiata all’inizio, ma poi concluse la
frase con il tono da cucciolotta.
-No tesoro, non rido… è che anche io pensavo
a te e mi manchi tantissimo! Poi non so se dirtelo ma…- rimasi in
silenzio un secondo.
-Ma?- chiese lei
impaziente.
-Ma… beh, devo
ammettere che adesso riesci a farmi eccitare anche solo parlando al telefono!- dissi d’un fiato
e percepii un sorriso illuminarle il volto.
-Scemo! Io ti
chiamo perché mi manchi e per farmi dare un po’ di coraggio e finisci per
trasformare la telefonata in una chiamata erotica…- concluse la
frase ridendo tranquilla.
-Lo so, scusami… ma non ci posso fare niente
se hai una voce cosi sexy, è tua la colpa- le risposi continuando a scherzare.
-Anche la tua, di voce, non è niente male,
però forse è meglio rimandare a più tardi questo tipo di conversazione… forse è
meglio che torni in sala e concluda questa storia!- terminò seria.
Non
potei che essere d’accordo con lei -Ok
tesoro! Allora ci sentiamo dopo!- le dissi, mentre sulla punta della lingua
e dentro il mio cuore fremevano due parole, ma non volevo dirgliele in quel momento.
-Un bacio, a dopo- rispose lei e
mise fine a quella telefonata.
Rimasi sdraiato
sul letto a fissare il soffitto con un sorriso da idiota stampato in volto, e
per ingannare il tempo mentre aspettavo la sua prossima telefonata ricominciai
a suonare la chitarra.
Per chi non sapesse chi è Chace
eccolo ^^…