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Autore: KatyCullen    19/11/2009    9 recensioni
La storia d'amore tra Ashley Greene e Jackson Rathbone, un mio delirio personale tra due personaggi che adoro...^^
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ashley Greene, Jackson Rathbone
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buondì mie cara^^ eccomi qui con un nuovo capitolo, prima però ho da dirvi due cosine, prima tra tutte sono i soliti ringraziamenti per coloro che fedeli e solerti, ma soprattutto gentili hanno recensito, e purtroppo per me allo scorso capitolo son state pochine…Sigh sigh , ed ecco che così arriva la seconda cosina da dirvi, più che altro è un mio dubbio… Mi chiedevo ma non è che la storia vi ha già stufato? Non vi piace più? Nuuuu ci rimarrei malissimo…vi prego non ditemi che è così…=(

Adesso passo ai ringraziamenti alla mia beta Sara, Grazie Cucciola, e alla mia Adorata Flo ^^ non so come farei senza di voi…vi voglio bene Girls ^^

p.s: oltre alla solita fotina di Jay e Ash alla fine ne trovata anche una di Chace, per tutte coloro che non sanno chi sia…^^ , pare che i due siano stati davvero insieme, io però ribadisco che quello che racconto è solo frutto della mia mente bacata ^^  XOXO ( piccolo indizio che porta a Gossip girl ^^)

 

Capitolo 7 Jackson

Lontananza.

La settimana che seguì il servizio fotografico ; fu sicuramente indimenticabile: dopo la domenica trascorsa insieme e la decisione finale di aspettare e di fare l’amore soltanto dopo che Ashley avesse parlato con Chace, i giorni che seguirono furono indimenticabili per due ragioni, la prima, sicuramente la migliore, era trascorrere il mio tempo con Ashley. Stare con lei era qualcosa di unico: ogni volta che le stavo accanto o che sentivo il profumo, era come stare in pace con il resto del mondo; sentivo le farfalle nello stomaco tutte le volte che sapevo di doverla vedere e, se per certi versi mi sentivo un ragazzino alla sua prima cotta, per altri mi  consideravo peggio di un ragazzino. Sì, perché il secondo motivo per cui quei giorni furono indimenticabili, era riuscire a resisterle … e così per la maggior parte del tempo in cui stavo con lei, ma anche quando non ero con lei, dovevo sopportare un’erezione perenne dentro i pantaloni, a cui i suoi baci e le sue carezze non facevano certo bene.

Per non parlare poi di quel venerdì sera, quando, dopo aver trascorso la serata in un pub con Nikki e Kellan, la riaccompagnai a casa e, proprio nel momento in cui, come le sere precedenti, stavo per tirare un freno, lei se ne uscì sussurrando sexy -Resta…- sentii il mio cuore fermarsi, per un momento pensai anche di rimanere con lei e fregarmene di Chace, ma non potevo, tenevo troppo a lei e a quello che c’era tra noi.

-Ash… è meglio che vada! Vorrei ma… sai come la penso- riuscii a balbettare, ma lei mi zittì immediatamente con un bacio.

-Resta a dormire qui.- mi disse ancora dolcemente e allo stesso tempo in modo dannatamente sensuale; non sapevo come comportarmi, cosa rispondere, avrei saputo resistere una notte intera al suo fianco senza fare nulla? Era già una tortura enorme ogni sera andare via con addosso il suo profumo e la voglia di lei che straripava nei jeans, ero ancora indeciso su cosa fare - Jay ascoltami, domani Chace sarà qui e io gli parlerò, questa sera però non voglio starti lontana, voglio addormentarmi tra le tue braccia!- mi disse guardandomi negli occhi, era ancora più sensuale. Ormai mancava poco, l’indomani Chace sarebbe arrivato e forse tutto si sarebbe finalmente sistemato; non potevo resisterle, deglutii e l’abbracciai, lei appoggiò dolcemente la testa sulla mia spalla e quella sensazione di benessere che provavo accanto a lei mi fece decidere, -Non so ancora come riuscirò a resisterti ma credo che domattina mi piacerebbe una bella omelette per colazione!- le dissi baciandole dolcemente i capelli.

Quella notte fu la più infernale della mia vita, lei si addormentò dolce e sexy sul mio petto, mentre io non riuscivo nemmeno a guardarla; sentire il calore del suo corpo accanto a me, percepire i suoi seni schiacciati sul mio torace e dover far finta di nulla, era la più atroce ma la più dolce delle torture. Per un istante ripensai a quel cretino di Edward Cullen, va beh che era un vampiro vergine, cosa totalmente assurda già di suo, ma non riuscivo proprio a capire come avesse potuto resistere tutte quelle notti nello stesso letto con Bella. Io ero lì, accanto alla creatura più meravigliosa e sexy che avessi mai visto, e non riuscivo nemmeno a guardarla, avevo paura che un solo sguardo mi avrebbe fatto impazzire e non avrei saputo resistere: sapevo cosa avrei fatto, l’avrei svegliata e avremmo fatto l’amore per tutta la notte, mandando al diavolo Chace e tutti i miei bei principi.

Quella notte accettai di dormire con lei per due motivi:  primo perché con quegli occhi languidi e dolci con cui me lo chiedeva non sarei riuscito a rifiutarle nulla e secondo, ma non meno importante, ero davvero convinto che il giorno successivo, con l’arrivo del damerino, la tortura si sarebbe conclusa.

Ma ovviamente dovetti ricredermi… il mattino seguente, mentre facevamo colazione, il cellulare di Ashley iniziò a squillare, mentre bevevo il caffè e leggevo il giornale; la vidi guardare il telefono e sorridermi prima di rispondere, capii dalla sua espressione che dall’altro capo del telefono doveva esserci Chace, cercai di sembrare disinteressato ma non potei fare a meno di ascoltare quello che diceva:

-Pronto?- rispose Ashely tranquillamente, -Ehi, ciao Chace. Sì tutto bene, grazie.- poi rimase in silenzio ad ascoltare quello che il damerino le stava dicendo, alzai lo sguardo dal giornale per controllare la sua espressione e la vidi sgranare gli occhi -Oh certo capisco, no… no… tranquillo, ma non per telefono.- le sentii dire mentre i suoi occhi diventavano più tristi, iniziai a temere per il peggio -Sì certo… beh allora a presto, ciao!- concluse la telefonata con quella frase, l’unione delle parole Presto + Ciao mi fece sperare ancora per il meglio, ma quando la vidi avvicinarsi a me con lo sguardo triste e il broncio da bambina, tutte le speranze andarono in fumo.

Sperando di non sembrare troppo impaziente di sapere, -Allora? Quando arriva?- le chiesi dopo che si sedette al mio fianco.

La vidi sbuffare e poi rivolgermi un’occhiata triste -Non viene, dice che non si può allontanare dal set e ha rimandato il viaggio di una settimana- disse d’un fiato abbassando lo sguardo. Non sapevo cosa dirle, la notte precedente l’avevo passata a dormire, a fare finta in realtà visto che non ero riuscito a chiudere occhio, convinto che la tortura si sarebbe conclusa con l’arrivo del damerino e in quel momento lei mi diceva che avremmo dovuto passare un’altra settimana come quella?! Se per certi versi quella era stata la settimana migliore della mia vita, per altri era stata un’orrenda tortura, ma per Ashley avrei atteso, per ciò che sentivo crescere dentro giorno dopo giorno, avrei aspettato.

-Tesoro, che vuoi che sia una settimana quando poi potremo avere l’eternità a disposizione? Ricordati mogliettina, noi siamo vampiri- le dissi semplicemente ottenendo una sua risata, e anche se per un istante mi ero calato nei panni di Jasper, era la verità, un’altra settimana e poi lei sarebbe stata finalmente mia, -Però tesoro…- iniziai serio, -Se ci tieni alla mia sanità mentale, non chiedermi ancora di interpretare Edward per una notte- conclusi poi sbattendo le ciglia e unendo le mani in preghiera, un’altra settimana avrei anche potuto aspettarla, ma un’altra notte con lei che si rigirava sexy tra le lenzuola e sarei impazzito letteralmente.

Quella mattina, mentre scherzavo con lei sull’attesa di un’altra settimana, ero seriamente convinto di potercela fare, ma non fu così; ogni giorno andava peggio, anche se non avevo trascorso più nessuna notte nel suo letto, starle accanto e baciarla, sentirla vicina, sentire il suo profumo ma non potere andare oltre un certo limite mi stava facendo impazzire. Ogni sera mi maledicevo per i miei sani principi e il mio “Non mettermi in mezzo”, ed ogni sera contro ogni voglia interrompevo le nostre coccole e i nostri baci sul divano, trascinandomi via e tornando a casa frustrato con la mia erezione perenne e dolorante dentro i pantaloni. Ma ovviamente non era facile nemmeno per lei, tra una tortura e l’altra il mercoledì arrivai a toccare il fondo, addirittura riusciva ad eccitarmi anche il suono della sua voce durante una delle solite telefonate, e dire che non si era nemmeno sforzata, si stava semplicemente lamentando di quanto fossero stressanti le riprese del nuovo film, -Tesoro ti ho mai detto quanto è sexy la tua voce?- le chiesi improvvisamente, facendola ridacchiare dall’altro capo del telefono, ero proprio arrivato al limite e non ero intenzionato a pensarci da solo per l’ennesima volta. Durante quelle settimane ero improvvisamente regredito mentalmente all’età di tredici anni e il più delle volte mi ostinavo a farmela passare senza agire da solo, con il risultato di farmi diventare ancora più sensibile al suo fascino, evidentemente doveva essere arrivata al limite anche lei.

-Jay tesoro, non ce la faccio più nemmeno io! Sai, sono due giorni che ci penso e finalmente ho deciso! Domani vado a New York, vado a parlare con Chace e poi…- lasciò cadere la frase così, non c’era bisogno di continuare, entrambi sapevamo che al suo ritorno finalmente avremmo potuto considerarci una coppia a tutti gli effetti e avremmo fatto anche l’amore,. Con ancora il telefono attaccato all’orecchio, sorrisi di quella sua intraprendenza: visto che il damerino tardava ad arrivare andava lei.

-Vuoi che ti accompagni?- le chiesi immediatamente.

-Mi piacerebbe tanto averti vicino, ma credo sia giusto andare da sola!- rispose tranquilla, non potevo darle torto era giusto così.

-Ok! Sappi però che mi mancherai tantissimo- le dissi poi sincero.

-Anche tu mi mancherai tantissimo!- rispose poi lei. Quella sera, come tutte le sere precedenti, la passammo insieme, ma forse, con la consapevolezza che quando ci saremmo rivisti sarebbe stato diverso, finalmente fu un po’ più facile salutarla, anche se già mi mancava.

Il giorno dopo partì per New York e durante la sua lontananza io mi resi conto di quanto la sua presenza nella mia vita fosse già divenuta indispensabile: Ashley mi mancava, volevo stringerla tra le braccia, baciarla, sentire il suo profumo, ma durante quei pochi giorni mi dovetti accontentare di sentirla solo per telefono e quindi, come un ragazzino alle prese con una  cotta a distanza, mi ritrovavo ad aspettare le sue telefonate e non desiderare altro che sentire la sua voce; mi scoprii anche geloso, quando il venerdì mi chiamò e mi disse che quella sera sarebbe andata a cena con Chace per parlare finalmente con lui. Quella sera fu infernale, ero nervoso, non riuscivo a concentrarmi su nulla così mi buttai sul letto e iniziai a suonare la chitarra, pensando un po’ in attesa della sua telefonata.

Mi ritrovai a ripercorrere quelle settimane trascorse con lei, i giorni e le serate, i baci e le carezze fatte sotto al tavolo di un pub, la mia mano stretta nella sua, gli sguardi pieni di desiderio e la passione smorzata sul divano e mi resi conto che quello che provavo per lei era più che un semplice interesse: adoravo stare con lei, andare a dormire con il suo profumo ancora addosso, sentire la sua pelle morbida e calda, e le sue labbra mi facevano letteralmente impazzire. Bastò solo il pensiero a farmi eccitare, e poi finalmente capii: quell’interesse era lentamente cresciuto, c’era affetto, c’era desiderio e c’era anche passione, mi chiesi se non fossi innamorato… Con quel pensiero in testa e il tarlo di lei a cena con Chace, misi da parte la chitarra e cercai una sigaretta.

Dopo averla trovata iniziai a fumare, non riuscendo a stare fermo camminai avanti e indietro per la mia stanza chiedendomi se quel po’ di tempo trascorso con lei fosse bastato per farmi innamorare già così, era possibile? Sì che era possibile, l’avevo conosciuta bene durante le riprese di Twilight e già lì avevo provato interesse, sempre di più, quei giorni trascorsi con lei erano stata la ciliegina sulla torta, ero perdutamente innamorato di lei. Appena arrivai a quella consapevolezza scoppiai a ridere di gusto, per un istante mi chiesi se stessi fumando una sigaretta o altro: ero felice di essere finalmente riuscito a capire che mi ero innamorato perdutamente e che non riuscivo più a stare senza di lei. Poi però un’altra consapevolezza mi piombò addosso, lei era a cena con Chace e avrebbe dovuto parlare con lui.

Dopo il momento di felicità fui invaso da mille dubbi… e se lui l’avesse convinta a non lasciarlo? Se l’avesse sedotta? Se le avesse detto che l’amava, cosa che io ancora non avevo fatto? Cercai di giustificarmi dicendomi che prima di allora non sapevo ancora di amarla, ma non mi sentii meglio finché non sentii suonare il cellulare. Sentii il cuore balzarmi direttamente in gola, lo afferrai immediatamente dal comodino -Pronto?- risposi ansioso.

-Ciao tesoro, che fai?- chiese lei dolcissima.

-Pensavo a te! Ma dove sei?- le chiese cercando di sembrare il più indifferente possibile.

-Beh prometti che non ridi se ti dico dove sono?- mi chiese Ashley, così promisi.

-Ok! Guarda che hai promesso, comunque sono nel bagno del ristorante, sono ancora fuori con Chace e mi mancavi da morire, volevo sentire la tua voce e così…- lasciò la frase inconclusa.

-E così sei andata a chiuderti in bagno per chiamarmi- continuai io sorridendo come un cretino e buttandomi sul letto.

-Guarda che lo sento stai ridendo! Avevi promesso!- ribatté lei, un po’ arrabbiata all’inizio, ma poi concluse la frase con il tono da cucciolotta.

-No tesoro, non rido… è che anche io pensavo a te e mi manchi tantissimo! Poi non so se dirtelo ma…- rimasi in silenzio un secondo.

-Ma?- chiese lei impaziente.

-Ma… beh, devo ammettere che adesso riesci a farmi eccitare anche solo parlando al telefono!- dissi d’un fiato e percepii un sorriso illuminarle il volto.

-Scemo! Io ti chiamo perché mi manchi e per farmi dare un po’ di coraggio e finisci per trasformare la telefonata in una chiamata erotica…- concluse la frase ridendo tranquilla.

-Lo so, scusami… ma non ci posso fare niente se hai una voce cosi sexy, è tua la colpa- le risposi continuando a scherzare.

-Anche la tua, di voce, non è niente male, però forse è meglio rimandare a più tardi questo tipo di conversazione… forse è meglio che torni in sala e concluda questa storia!- terminò seria.

Non potei che essere d’accordo con lei -Ok tesoro! Allora ci sentiamo dopo!- le dissi, mentre sulla punta della lingua e dentro il mio cuore fremevano due parole, ma non volevo dirgliele in quel momento.

-Un bacio, a dopo- rispose lei e mise fine a quella telefonata.

Rimasi sdraiato sul letto a fissare il soffitto con un sorriso da idiota stampato in volto, e per ingannare il tempo mentre aspettavo la sua prossima telefonata ricominciai a suonare la chitarra.

 

Per chi non sapesse chi è Chace eccolo ^^…

  
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