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Autore: Salice    19/11/2009    4 recensioni
Atena Bonell è una studentessa qualunque di Serpeverde, alle prese con i piccoli problemi quotidiani di Hogwarts, fino a che una sua compagna del club di pittura non svanisce nel nulla. Non ottenendo l'aiuto dei professori, Atena inizierà la ricerca con i suoi amici, sfidando le punizioni e i misteri che la scuola nasconde. Una storia tutta Verde e Argento!(ambientata un anno prima dell'arrivo di Harry Potter ad Hogwarts)
Genere: Romantico, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Serpeverde
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Serpens in fabula'
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Capitolo_10.html



Ecco il decimo capitolo! Su questo non c'è molto da dire, se non che ormai i nostri eroi devono fare in fretta! Riusciranno a salvare Valentine? Auguro a tutti Buon divertimento! In fondo i ringraziamenti!




Cap. 10 – Il Barone Sanguinario



- Dobbiamo parlare subito con Silente… - Atena stava già correndo verso il corridoio, quando Fabian le strattonò il maglione, fermandola.
- Andiamo da Piton. – Le disse, accostandosi a lei. La voce alta di Baltazar rimbombò nel corridoio vuoto.
- Eh? Perché proprio da Piton? – Il tono lasciava chiaramente intendere quanto poco gradisse l’idea.
- Sa tutto dei fogli… Avete visto che faccia ha fatto quando li ha presi ad Atena. Se gli spieghiamo la faccenda, ci crederà subito. – Henry e Sophie annuirono.
- Baltazar, ha ragione Fabian, perderemmo troppo tempo a spiegare la faccenda alla Sprite, ed è sembrato anche a me che Piton sapesse qualcosa… - Propose ragionevolmente Henry. Baltazar si arrese.
- Va bene, va bene! Andiamo in fretta! -
Tutti e cinque si precipitarono di nuovo attraverso il passaggio segreto, correndo a perdifiato fino a raggiungere la porta dello studio di Piton. Fabian vi si buttò quasi sopra, bussando furiosamente. Non aprì nessuno.
- Dove può essere… - Cominciò Sophie, ma Baltazar la interruppe bruscamente.
- Deve essere dal preside! Hanno detto che dovevano parlare da un’altra parte, andiamo da lui! -
Non persero altro tempo, e corsero a perdifiato lungo i corridoi, fino all’ufficio del preside.
- E se non ci fanno entrare? – Chiede Atena ad alta voce.
- Perché non dovrebbero? – Domandò Baltazar.
- Ecco perché! – Disse Henry, quando svoltarono l’angolo e si trovarono davanti Gazza che faceva la guardia davanti all’ufficio del preside.
- Dovremmo parlare con il professor Piton! – Esordì Fabian. Gazza non si mostrò sorpreso da quell’affermazione, ma fece una smorfia disgustata.
- E’ in colloquio con gli altri insegnanti e non vogliono essere disturbati! -
- Ma è importante! – Implorò Sophie. La risposta del custode fu sprezzante.
- Oh certo! Per voialtri è sempre tutto importante! E gli adulti non capiscono mai niente, vero? -
I ragazzi si guardarono, e corsero via.



- Dobbiamo fare qualcosa! – Ruggì Fabian non appena svoltarono l’angolo.
- E cosa vorresti fare? Non possiamo di certo lanciarci a testa bassa nell’armadio di Gazza, finendo anche noi in balia di quel bestione! – sbraitò Baltazar, gesticolando verso il quadro a qualche metro da loro.
Il volto di Fabian si contorse in una smorfia, mentre le mani si serravano fino a sbiancare le nocche.
- Non lo so! So solo che dobbiamo farlo ora! -
- Ho un’idea. – La voce di Atena era stranamente decisa e quando i ragazzi la guardarono, ma titubò un istante prima di proseguire.
- La pozione di evocazione! La stiamo preparando ora, e Piton ha detto che funziona anche con le persone! – Baltazar le sorrise, sollevando la mano per batterle un cinque. Sophie si fece avanti.
- Vado a prenderla io! – Tutti si voltarono verso di lei. Henry le si accostò con aria risoluta.
- Vado anche io, è meglio portare tutto il calderone, non si può sapere… - Lasciò la frase in sospeso. Fabian deglutì nervosamente.
- Ok, ok… ci vediamo il prima possibile davanti al quadro! – In un attimo i due sparirono nei corridoi. Baltazar pareva elettrizzato.
- Grande idea! Nessuno di noi deve entrare nel quadro e appena la pozione di Atena sarà finita potremo riportarla qua! Che ne dici Fabian? -
- Dico che ci servono dei capelli di Valentine! – Brontolò Fabian. – L’idea è buona, ma come ce li procuriamo? – sia Fabian che Atena fissarono Baltazar.
- Ehi, ferma tutto… Io non sono mica un feticista, non giro con dei capelli in tasca o che so io! – Protestò vivacemente il ragazzo.
- Ma sei di Tassorosso, puoi entrare nella stanza di Valentine e… - Atena venne bruscamente interrotta da Fabian.
- No che non può! Maledizione! – Sbottò il giovane.
- E perché no? – Fu la domanda stupita della ragazza, mentre imboccavano di nuovo il passaggio segreto per tornare indietro.
- I maschi non possono entrare nei dormitori delle ragazze, le scale diventano uno scivolo e suonano un allarme. E’ così in tutti i dormitori. – Le spiegò Fabian. Baltazar ridacchiò.
- E voi due come lo sapete? – Domandò Atena, sgranando gli occhi e spostando lo sguardo dall’uno all’altro. Fabian liquidò la questione con un gesto della mano.
- Non è di tuo interesse… Almeno credo. – Le disse il ragazzo, prendendole il mento tra le dita a costringendola ad alzare lo sguardo. Atena sbuffò.
- No, hai ragione non lo è. Piantala coi giochetti, fino a due minuti fa urlavi come un ossesso e ora… - La mano di Fabian si ritrasse bruscamente.
- Hai ragione, non c’è tempo per giocare… Né io ne Balt possiamo entrare… Ma tu… -
- Io non sono Tassorosso, forse te lo sei dimenticato. – Ribatté piccata Atena, affrettando il passo e dando loro le spalle.
- No, no! – Intervenne Baltazar, rincorrendola. – Fabian ha ragione! Potresti travestirti da Tassorosso! Ti faccio entrare io nel dormitorio! -
- Travestirmi? Ho lezione di Pozioni con i Tassorosso da ben quattro anni! Qualcuno mi riconoscerebbe sicuro! – Obbiettò la ragazza.
- Non se usi la pozione Polisucco. – Intervenne Fabian.
- Fabian, ci vuole un mese per prepararla! – Si lamentò il Tassorosso, ostentando un’espressione sconsolata.
- Ma se fosse già pronta? – Bisbigliò Atena, trovandosi due paia di occhi puntati addosso.
- E dove sarebbe? – Le chiese Baltazar.
- Nell’ufficio di Piton, assieme al veritaserum… Ne ha una ampolla. Ma comunque servirebbero i capelli di qualcun altro… Non funzionerà mai! – Esplose Atena. Lo sguardo di Fabian si fece più concentrato, ed inspirò profondamente prima di parlare.
- Ok… ai capelli ci penso io. Voi invece andate a prendere la boccetta. Ci vediamo tra due minuti davanti al dormitorio di tassorosso! – Non lasciò loro il tempo di replicare, che si allontanò di corsa.



- Cosa vedo? Due studenti nell’ufficio di un professore. – La voce controllata e atona del Barone Sanguinario colpì Baltazar e Atena come una doccia fredda. Colti proprio mentre afferravano la boccetta di pozione polisucco, si voltarono lentamente.
- Barone Sanguinario… - Cominciò Atena, ma il fantasma proseguì come se lei non avesse parlato.
- Dovrei denunciarvi al custode… -
- Non lo faccia! – Strillò Baltazar.
- Ah no? E perché non dovrei? – Chiese il barone, in tono stranamente mellifluo, quasi trovasse la situazione divertente.
- Perché io… Noi dobbiamo salvare Valentine! -
- Ah! E perché lo fate? Per la Gloria? Per la Fama? Per la coppa? – Chiese il fantasma, avvicinandosi minacciosamente a loro. Atena fece un passo indietro, rabbrividendo quando sfiorò la nebbiolina inconsistente che dava corpo al fantasma. Baltazar rimase immobile.
- Perché io sono innamorato di lei! – Sbottò infine. Atena non fece in tempo a stupirsi, poiché il fantasma, con un movimento repentino attraversò il Tassorosso, ma anziché sbucare dall’altra parte, rimase al suo interno. Baltazar era come pietrificato, con un’espressione colma d’orrore dipinta di volto. Atena era sconvolta; non aveva mai visto un fantasma fare niente del genere. Dopo diversi istanti, il barone scivolò via da Baltazar, li fissò e svanì nel muro davanti a loro.
- E’… E’… E’ stato orribile!. – Balbettò Baltazar, la pelle con un malsano colorito azzurrognolo e le dita intirizzite. Atena lo strattonò per un braccio.
- Non abbiamo tempo! Se davvero è andato da Gazza saranno qui a momenti! – Urlò la ragazza, trascinandosi dietro pozione e amico.



Fabian corse verso l’aula a fianco al magazzino di Piton. Era in quella stanza che mettevano i calderoni da far ripulire agli elfi domestici. Ansimando, spalancò la porta: Ecco Ludmilla, ed ecco Melody, la sua ex… qualcosa.
- Fabian! – saltò su Ludmilla, con un sorriso e una spugna insaponata in mano. Melody fece altrettanto, senza sorridere. Fabian si concentrò e sfoderò uno dei suoi sorrisi più affascinanti.
- Lud, ero venuto a vedere come stavi… - Non era sicuro di essere credibile, ma non aveva idee migliori. La ragazza gli sorrise ancora, ma lui la ignorò, avvicinandosi invece alla Tassorosso.
- Melody… - sussurrò, posandole una mano tra i capelli. Melody sollevò lo sguardo e abbozzò un sorriso timido. Ludmilla nel frattempo aveva assunto un’espressione feroce. Doveva agire in fretta.
- Hai un capello bianco! – Disse Fabian all’improvviso, staccando alcuni fili castani dalla chioma della ragazza.
- Ahi! – disse questa, portando una mano alla testa. Stringendo tra le dita il suo trofeo, Fabian prese a indietreggiare, ignorando del tutto sia le reazioni di Ludmilla che di Melody. Non aveva molto tempo, anzi, forse non ne aveva affatto.
- Ragazze, è stato un piacere… Ci vediamo stasera eh? – Detto questo imboccò la porta e tornò indietro così velocemente da far pensare che potesse attraversare i muri.



Atena e Baltazar saltellavano nervosamente davanti all’ingresso del dormitorio di Tassorosso. Atena stringeva tra le dita sudate la boccetta di pozione, temendo di farla cadere da un momento all’altro, di vomitare e o magari entrambe le cose. Baltazar non sembrava più in salute. Entrambi tirarono un sospiro di sollievo quando videro Fabian.
- Ho i capelli! Presto, la pozione! – Ansimò il ragazzo, allungando verso di loro la mano chiusa strettamente a pugno.
Atena si chinò per terra per stappare la boccetta, temendo di rovesciarla, prendendo con dita tremanti i due capelli che le veniva porti.
- Bene, ora li mettiamo… Sta già cambiando colore. – Agitò la pozione nell’ampolla, e questa assunse un color rosso brillante. Atena la guardò solo un istante, dopodichè la ingoiò tutta d’un fiato. Baltazar e Fabian furono veloci a sorreggerla mentre un leggero spasmo la assaliva e i lineamenti si deformavano. L’intera trasformazione impiegò pochi secondi.
- Ohi… Le scarpe sono strette! – Si lamentò la ragazza, barcollando e aggrappandosi ai due per rimettersi in piedi. Fabian la spinse leggermente verso Baltazar.
- E’ per pochi minuti, avanti! -
- … Si… Si. – Atena annuì, appoggiandosi malamente al braccio del ragazzo dai capelli neri. – Ci sono. -
Baltazar si avvicinò all’ingresso, sussurrando con una certa velocità.
- Dracos! – Il passaggio si spalancò.
- Sei pronta? – Le chiese il Tassorosso, sotto lo sguardo in preda all’ansia di Fabian. Atena strizzò gli occhi, dopodichè con un gesto nervoso si strappò dal collo la cravatta grigia e verde, ficcandola in mano a Fabian.
- Adesso si. Andiamo. -



Ringrazio LyndaWeasley , spero che anche questo capitolo sia di tuo gradimento!
Ringrazio anche Elos : In questo capitolo Fabian darà il meglio di sè. secondo me! E anche Baltazar! E la cosa bella è che lo fanno singolarmente!
Ringrazio anche Nee, Charlie_2702, Elos, Fady, LyndaWeasley, Natalie_s, che hanno messo tra i seguiti questa storia! Spero che continuiate a seguirla fino alla fine!
E come al solito grazie anche Emrys e LyndaWeasley. che hanno messo la storia direttamente nei preferiti! Grazie anche ad Eilaenre, che mi chiede sempre notizie sul nuovo capitolo e mi incoraggia!(oltre che bacchettarmi per il mio smodato uso di virgole senza un perchè!)
   
 
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