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Autore: Elaintarina    19/11/2009    2 recensioni
100 prompts per 100 racconti: ecco la Big Damn Table. In questo caso, ispirata al telefilm Greek. Enjoy!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Sempre troppo poco
Fandom: Greek

Personaggio/Paring:  Cappie/Casey; Evan/Casey
Prompt: 034. Troppo poco
Rating: Verde
Conteggio Parole: 596

Note: ambientata durante l’anno da matricole di Casey, Cappie ed Evan.
Disclaimer: I personaggi di questa serie non mi appartengono ed io li utilizzo senza scopi di lucro.

 

 

 

 

 

 

 

 

“No, Cappie, no! Dai, ridammela!”

Casey rideva come una matta mentre cercava di acchiappare la sciarpa che il suo fidanzato le aveva rubato e che ora stava sventolando come una bandiera, contando sul fatto che, essendo più alto, Casey non sarebbe mai riuscita a riprendersela.

“Evan! Dai, dammi una mano!”

Ma Evan se ne restava semplicemente ad osservarli, ridendo di gusto e non muoveva un dito per aiutare la povera Casey.

“Tanto non la prendi! Tanto non la prendi!” cantilenò Cappie, prendendola in giro. Poi decise che ne aveva avuto abbastanza, afferrò la sciarpa alle due estremità e la fece passare attorno alla vita della ragazza, tirandola a sé. Quando cominciarono a baciarsi Evan distolse lo sguardo, imbarazzato.

Pochi istanti dopo, Casey si lasciò cadere sull’erba accanto a lui e gli tirò una pacca sulla spalla.

“Grazie per avermi aiutato!” ironizzò.

“Non c’è di che” rispose Evan sorridendo.

“Dopotutto, siamo i tre moschettieri, no? Uno per tutti, tutti per uno!” sentenziò Cappie sedendosi davanti a loro.

“Giusto…” fece Casey “Beh, che ne direste di mangiare, ora? Abbiamo portato tanta di quella roba!”

L’idea del pic-nic, come di quasi tutte le altre uscite che facevano assieme, era venuta a lei e voleva che tutto fosse perfetto.

“Emh… Casey…” cominciò Evan, guardandosi intorno per evitare il suo sguardo “Veramente io… non posso restare”

“Cosa? Te ne vai? No, così presto!” si lamento Casey.

“Non dirmi che devi di nuovo studiare?!” chiese Cappie con aria disgustata.

“Emh… veramente sì” borbottò Evan.

Cappie alzò gli occhi al cielo.

“Bah, ti consumerai a forza di passare la vita sui libri! Dovresti fare come i Kappa Tau, loro sì che sanno godersi la vita! Studiare il minimo indispensabile e poi via a divertirsi!”

“Ma io sono un Kappa Tau” gli ricordò Evan.

E, in effetti, era vero. Certo, non era il più amato e nemmeno il più famoso, ma era sicuramente una matricola con tutte le carte in regola, proprio come Cappie.

“Beh, sai non basta la spilletta a renderti tale” sentenziò Cappie “Devi anche comportarti come un Kappa Tau e pensare come un Kappa Tau e…” Cappie fece degli ampi gesti con le mani, come se stesse indicando chissà quale favolosa qualità Kappa Tau.

Evan sembrava decisamente deluso.

“Sì… qualunque cosa fai, è sempre troppo poco… per i Kappa Tau…”

Casey si accorse del suo tono e si affrettò a cambiare discorso.

“Dai Evan perfavore, rimani ancora un po’!” Gli fece gli occhi dolci “Fallo per me…”

Evan le sorrise.

“No, Casey, davvero non posso. Sarà per un’altra volta” Si alzò in piedi “Ciao! Ciao Cappie”

Il ragazzo lo salutò con una mano. Casey rimase a fissare la schiena di Evan che si allontanava, con un espressione vagamente imbronciata.

“Casey?”

Cappie le si avvicinò e le diede un bacio morbido sul collo.

“Su, non ti arrabbiare. Lo sai come è fatto Evan…”

La ragazza si voltò a fissarlo.

“Anche tu, però, non sei stato davvero molto gentile…”

“Ehi, non è colpa mia se Chambers è il Kappa Tau più noioso mai esistito!” si difese Cappie.

Casey si girò di nuovo dall’altra parte.

“Case?” riprovò il ragazzo. La fece voltare nuovamente verso di sé: “Non preoccuparti, tornerà. Torna sempre.”

“Sicuro?”

“Sicurissimo!”

Casey abbandonò ogni resistenza e si lasciò baciare, scivolando tra le sue braccia finché non si ritrovarono sdraiati sul prato.

Per un istante, ripensò di nuovo a quegli occhi azzurri, gli occhi di Evan, e a come erano apparsi ad un tratto così delusi e tristi. Checché ne dicessero gli altri, per lei Evan Chambers non sarebbe mai stato “troppo poco”.

 

   
 
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