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Autore: Andreatorinista    20/11/2009    2 recensioni
Esistere è un concetto che non ha un significato preciso, ma racchiude dentro di se tutto ciò che noi vediamo, sentiamo, tocchiamo.
Tutti ciò che percepiamo per noi esiste.
Ma ci sono cose che noi non possiamo vedere, e quindi facciamo fatica a credere alla loro esistenza.
A volte queste ‘cose’ possono avere dei sentimenti, e tali sentimenti vengono feriti quando non si viene notati, perché quando si parla di qualcosa che non esiste, non ci si riferisce solo a dei semplici oggetti inanimati.
Perché anche ciò che non esiste può avere una coscienza, un identità propria.
Queste entità vengono chiamate Organismi Ectoplasmatici, o in gergo comune Fantasmi.
Questa è la storia di uno di loro.
Questa…è la mia storia.
Introduzione modificata. E' vietato creare l'effetto riga vuota nelle stesse.
Nausicaa212, assistente amminisratrice.
Genere: Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Shikamaru Nara
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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17 Il coraggio non è altro che una smisurata fiducia in se stessi, che ti spinge a fare cose al limite dell’impossibile.
È questo il vero potere dell’uomo.

chi crede nel coraggio, e non ha paura di cosa può succedere, ha la certezza assoluta…

…di esistere.

17° Capitolo-Matsuri (Ci Vuole Coraggio)

“Sei sicura di voler provare?”
“Quello lì è il chitarrista dei Sabaku, mica un tizio qualsiasi.”
“Appunto, è un figo della madonna credi forse che uno come lui non abbia già la fidanzata?”

Ci vuole coraggio…

“No anche perché sono stati fondati da poco e sono una band emergente.”

Perché credere in qualcosa fa sempre bene.
Piccola o grande che sia.
Ci permette di andare avanti.

“Ma andiamo Matsuri, anche se è un tuo compagno di classe, e ti odio solo per questo, dubito fortemente che la sua scelta possa ricadere su di te.”
“Mamori, Suzuna, possibile che non vi fidate di me?”
“Beh…in te crediamo, nei miracoli proprio…no.”
“Già in effetti è vero Mamori, anche perché c’è quel piccoletto…Sena…ti piace eh? Peccato che per lui sei la sua sorellina.”
“E-E piantala, n-non mi piace Sena.”
“Preferisci Hiruma?”
Venetta pulsante di rabbia sulla fronte.
“Suzuna giuro che la prossima volta ti spillo quella bocca per bene.”
“Vabbè lasciamoli stare e torniamo a noi…Matsuri, sei sicura di quello che fai?”

Ci vuole coraggio…

“Assolutamente si.”

Perché avere paura non serve a nulla.
Fuggire, scappare, indietreggiare.
Questi verbi riempiono il vocabolario, e ci svuotano l’orgoglio.

“Mh?”
“Che c’è Suzuna? Perché ti sei girata?”
“C’E’ GAARA, L’HO VISTO ECCOLO LAGG…MPHPH…”
“Fare la Cheerleader non ti autorizza ad urlare ogni volta razza di scema…comunque Matsuri, noi ti aspettiamo qui…vai e conquistalo.”
“S-Si…farò del mio meglio.”

Avanza.
Avanza chi chiede un po’ di coraggio.
Lo ottiene, ma come sempre non basta.
Eppure con questa paura avanza.
Avanza senza paura, ma con la paura di aver paura di una paura che infonde coraggio a chi chiede coraggio per non avere paura.

“(Devo stare calma, in fondo più di un no non mi può dire…oddio come sono agitata…gli piaceranno i biscotti al cioccolato che gli ho fatto? Ah ora che ci penso, il cioccolato si regala a san valentino, ma siamo quasi a fine anno…o santo dio farò una figuraccia immane…no però devo comunque fare questa figura o me la porterò avanti per il resto della vita, forza Tsu-Tsurì ce la puoi fare…certo un soprannome più bello potevano anche darmelo le mie amiche eh.)”
“FORZA TSU-TSURI’.”
“DACCI DENTRO MA-TSII.”

Ci vuole coraggio…

“Dici che ce la farà?”
“Come ce l’hai fatta tu a diventare Cheerleader senza culo e tette ce la farà anche lei.”
“Ti ricordo che nella squadra c’è mio fratello.”
“Indi per cui la tua è una semplice assunzione per parentela?”
“Sempre meglio della tua, fare la Manager significa anche intrattenere i giocatori per caso? Beh direi che la materia prima non ti manca.”
“CHE HAI DETTO NANETTA?”
“LA VERITA’, CULONA.”

Sentirsi incoraggiare infonde coraggio.
Fa sparire la paura, la fa evaporare.

“Eh Ehm…”
Voltandosi di scatto, Gaara rimase stupito dalla presenza della ragazza, che mai prima d’ora si era avvicinata a lui.
“Matsuri? Che vuoi?”
“(Che tipo freddo…come al solito.) Ehm, ho saputo che la tua band sta andando forte, m-mi fa piacere davvero.”
“Ah…se vuoi ti posso prenotare dei posti per il concerto di domani.
Ne ho tre liberi in prima fila vicino alla passerella, così mi guardi mentre faccio il mio assolo preferito nella cover dei Pink Floid…per te va bene?”
“WHAAA SAREBBE FANTASTICO…ehm cioè volevo dire, mi piacerebbe molto, dove lo tenete?”
“Qui a scuola…vogliamo fargli un po’ di pubblicità gratis, questi stanno a pezzi.”
“(Veramente sei uno studente tu stesso te lo ricordo…)”
“Volevi solo questo? Se hai finito puoi anche andare, ora ho da…”
“AH NO ASPETTA.”
Il rosso si voltò, guardandola tremare dall’imbarazzo, ma con il coraggio negli occhi.
“Q-Questi sono dei cioccolatini…l-li ho fatti io…spero ti piacciano.”
Li prese e se li mise in tasca.
“Nh…Grazie ti farò sapere a ricreazione.”

Ci vuole coraggio.

Ad ammettere che in fondo anche il coraggio ci fa paura.

“Beh, ho sempre adorato questo scrittore, tant’è che mi sono imparato i suoi versi a memoria…anche se non sono poesie, mi piace molto l’uso delle parole e il loro assemblaggio perfetto, che sa trasformare un fatto evidente in qualcosa di sbalorditivo…e ciò che mi sbalordisce è come anche il suono della voce prodotta da un essere intangibile ed ectoplasmatico come me possa raggiungere l’animo delle persone vive, infondendo loro sicurezza.”
In effetti era così.
Ero riuscito ad aiutare la mia amica, Matsuri, usando uno dei miei versi preferiti.
“Devo ammettere che ci sai fare, Shikamaru.”
“Ma va? Arrivato a questo punto non posso non impegnarmi, devo assolutamente aiutare ‘quella persona’ e anche se non so chi sia non importa aiuterò chiunque mi sia stato vicino…non ho più molto tempo. la catena si è spezzata e ho solo 24 ore prima di finire all’inferno…hai capito mocciosetta? Poi mi dovrai spiegare dove sei stata in questi giorni.”
“Mi sono stancato di ripetertelo, mi chiamo…”
“EHILA HANABI.”
Una voce, mille ricordi…un fiume di lacrime.

dedico questo capitolo al mio gattino, di appena 5 mesi, l'abbiamo visto crescere, lo abbiamo accudito cresciuto era una peste ma lo adoravo...questa mattina una mano dal cielo ti ha preso e portato via in tempo, prima che un auto ti facesse provare dolore...la casa ora è vuota senza di te...ciao Mimmo, mi manchi piccola peste...infondimi dall'alto il coraggio di cui ora ho bisogno per superare i miei ostacoli.
Ringrazio con tutto il cuore HANIL e BABYDANY94 per i commenti, dedico anche a voi questo capitolo.
non perdete ovviamente il prossimo, perchè con il prosimo ci stiamo avviando verso la fine, ormai ne mancano solo 3.
a presto ragazzi ;^) see ya
  
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