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Autore: LubyLover    21/11/2009    1 recensioni
Stagione nove: Luka è in fase autodistruttiva, Carter ed Abby stanno insieme e Carter è a Boston dal padre. ... perché quando Luka si presenta alla tua porta e ha una valigia e ti dice che parte c'è solo una domanda, una, che si srotola, da sola, sulla lingua di Abby...
Genere: Triste, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Abby Lockhart, Luka Kovač
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 04: Buon anno, Luka

 

 

 

 

 

Capitolo 4: Buon anno, Luka

 

"Non hai freddo?"

Luka si volta verso di lei, facendo ondeggiare pericolosamente il bicchiere che sta reggendo. Alcune gocce di vino superano l'orlo e precipitano verso il terreno.

"Non troppo"

"Forse ha a che fare con quello...", Abby accenna al bicchiere.

Luka scrolla le spalle, con fare menefreghista: "Può essere"

"Guarda che l'assideramento lo rischi anche da ubriaco... anzi, lo rischi maggiormente da ubriaco"

"Non sapevo fossi diventata una dottoressa nel frattempo"

"Che spiritoso... dai, vieni dentro. O mettiti una giacca almeno"

Sbuffando, Luka si stacca dal balcone e rientra con lei in casa. Il salotto è pieno di persone che lui, non solo dovrebbe conoscere, ma che dovrebbe persino essere felice di rivedere. Ma come diventata sua abitudine, non sente più nulla. Non gliene frega nemmeno nulla. La cosa veramente assurda è che Abby, invece, sembra divertirsi. E per lei sono davvero degli sconosciuti.

Luka si avvicina ad un divano e ci si accascia sopra. Gli fa male la testa. Abby si siede accanto a lui.

"E' una bella festa"

"Già"

"E' stato gentile tuo fratello ad invitarci"

"Non che avesse molta alternativa. Da' una festa di Capodanno e il caso vuole che quel disgraziato di suo fratello sia in patria per l'avvenimento. Non poteva ignorarmi"

"Wow... mi stupisce sempre il livello che raggiumge la tua autocommiserazione. Non può essere che tuo fratello ti abbia invitato perché, non so... ti vuole bene?", lo guarda, cercando di leggere nella sua espressione cosa gli stia passando nella testa. Ma lui ha gli occhi chiusi.

A Luka sale dalla gola una risata amara. Una breve risata amara che nessuno fa in tempo a sentire. A parte lei, naturalmente.

"I rapporti affettivi tra me e Niko si risolvono con una telefonata a Natale, una a Pasqua e una per i nostri compleanni"

"Ma...", Abby ripensa a quando lui le aveva detto che la sua infanzia era stata felice. Ed ora cosa è rimasto?

"... cosa è successo? Dal modo in cui mi hai parlato di lui..."

Lui la interrompe bruscamente: "E sono sicuramente io che ho rovinato il rapporto, vero? Perché non chiedi a lui? E' lui che mi ha detto che...", scuote la testa, l'impeto sparito. Si alza, cerca l'equilibrio e si allontana.

Abby resta seduta a fissare la sua schiena allontanarsi. Sospira, parzialmente sconfitta. Con Luka è come vivere la vita di un gambero. Due passi avanti, un passo indietro. Le era sembrato sereno quando le aveva detto della festa. Ne avevano parlato e lui le aveva raccontatao di suo fratello, di sua cognata e dei loro figli. Ci aveva cacciato dentro anche qualche storia relativa ad alcuni amici che avrebbero incontrato. E invece la serata si sta rivelando un disastro. Oh, non la festa in sé, dove tutti  sembrano divertirsi. E' Luka il problema. Luka che continua a ritirarsi in sé, come una specie di tartaruga spaventata.

La donna afferra il cellulare e compone un numero. Non si stupisce troppo nel trovare la solita voce metallica della segreteria. Le cose non le vanno bene in Croazia e non le vanno bene a Chicago. Due uomini. E fallirà con entrambi. Apre il menu degli SMS e per qualche minuto guarda il piccolo cursore lampeggiante. Scrivere qualcosa che non sia troppo banale. Ma non sa cosa digitare, non sa come migliorare la situazione. Sospira, e lascia che le sua dita compongano liberamente.

"Ciao John. Qui ci siamo quasi... Buon anno. Chiamami quando puoi, ho voglia di sentire la tua voce. Ho voglia di parlare con qualcuno che non mi respinga in continuazione, con qualcuno che dice di capirmi, con qualcuno che ci prova almeno..."

Rilegge il messaggio ed arrossisce. Non può mandargli una cosa del genere. Ricomincia da capo:

"Ciao John. E' presto per te, ma... Buon anno. Telefonami quando leggi il messaggio. Abby."

Schiaccia invio dopo aver messo il destinatario e si alza, senza aspettare la conferma dell'avvenuta ricezione. Deve cercare Luka. Mentre si aggira tra le stanze dell'appartamento a lei sconosciuto, si sente vittima di un déjà vu molto molto recente. Quando lo trova seduto sul letto della camera di suo fratello e della moglie, ad Abby gira quasi la testa.

"Sta diventando un'abitudine..."

"Non mi chiederai di ballare, adesso?"

Abby lo fissa ad occhi spalancati. Le aveva detto di non ricordare cos'era successo quella sera. Evidentemente le ha mentito.

Gli sorride brevemente, sforzandosi di non apparire infastidita: "Solo se tu non ti metti a dirmi quanto ti manco"

"La sincerità è un valore passato di moda?", si è alzato ed è a pochi centimetri da lei. Proprio come pochi giorni prima. Di nuovo, le accarezza un braccio. Si fissano, immobili.

Dopo qualche secondo, Abby riesce a scuotersi: "Luka...", un sussurro. Ha paura, deve ammetterlo. Non c'è niente e nessuno che potrebbe fermare ciò che potrebbe accadere, perché nella stanza accanto non c'è John, non ci sono Susan, o Gallant, o Erin. C'è solo un gruppo di estranei che probabilmente crede che tra lei e Luka ci sia una qualche relazione sentimentale.

Luka sospira con fatica, chiudendo brevemente gli occhi. Quando li riapre, Abby vi legge un'incredibile tristezza.

"Lo so... tu stai con lui, siete felici e bla-bla-bla. Me lo hai già detto. Però dimmi una cosa, qui e ora: perché sei partita? Avresti potuto dirmi di no e sbattermi la porta in faccia. Non saresti stata la prima. Allora? Perché?"

Abby si mordicchia le labbra, indecisa. Non sa cosa dirgli, ed il suo profumo non la aiuta a pensare chiaramente. Basterebbe un attimo di distrazione e...

"Eccovi! Venite, che manca pochissimo alla mezzanotte!", una delle donne, Anica, si è affacciata sulla porta.

Luka si allontana velocemente, lanciando ad Abby un ultimo sguardo. Lei rimane sola per qualche istante, cercando di calmarsi. Ci è andata vicina, lo sa fin troppo bene. E non va bene. Perché non vuole ferire John. Forse dovrebbe tornare a casa e lasciare Luka da solo.

Quando il suo respiro è tornato normale raggiunge gli altri. Rimane sullo stipite un po' in disparte, in modo da poter comunque controllare i movimenti di Luka.

Qualcuno ha iniziato il conto alla rovescia:

10!

Abby lo vede. Appoggiato al muro, sguardo distante.

9!

Abby è sulla porta, non lo vuole vicino. A Luka manca il fiato.

8!

Non le piace cosa legge nei suoi occhi. Paura. E solitudine.

7!

E' solo sull'orlo del precipizio. E sa di aver allontanato l'unica persona che poteva impedirgli la caduta.

6!

L'emozione e l'eccitazione aumentano. Il nuovo anno porterà una ventata di speranza.

5!

Il 2002 sta per finire. Varrà la pena vedere cosa gli riserverà il 2003?

4!

Non è un inizio, non per lui, è solo la fine. Abby sente il suo respiro strozzarsi.

3!

Deglutisce. E' senza speranza. Non ha la forza, non più.

2! 

Abby si muove rapida, sgusciando tra le persone festanti. Deve raggiungerlo prima che sia troppo tardi.

1!

Chiude gli occhi, sperando di non doverli riaprire più. Non vuole sapere, non vuole sperare, non vuole più nulla, Vuole solo finirla.

Buon anno!

La mano che si intrufola nella sua è calda e familiare. Così come calda e familiare è la voce che sente al suo orecchio:

"Auguri, Luka"

Apre gli occhi ed incontra i suoi. Sta respirando di nuovo, il precipizio più lontano.

"Grazie. Auguri anche a te"

Continua a stringergli la mano. Non lo lascerà cadere.  

 

 

 

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