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Autore: Veggie12775    21/11/2009    8 recensioni
Storia ambientata dopo il quinto romanzo. Non tiene conto degli avvenimenti del sesto e del settimo libro ma ci sono alcuni riferimenti. Harry è disperato per la morte del suo amato padrino Sirius Black e Hermione, desiderando aiutare l'amico decide di tornare indietro nel tempo di quattro mesi per evitare che ciò avvenga ed utilizza un incantesimo trovato in un libro antico nella sezione proibita della biblioteca ma commette un errore e finisce vent'anni indietro nel tempo dove fa la conoscenza del giovane Severus Piton di cui s'innamora. I personaggi potrebbero risultare un po' OOC
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Severus Piton
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO DICIANNOVE



I signori Weasley accolsero con entusiasmo la notizia del fidanzamento di Hermione e Ron e Molly, in particolare, iniziò subito a fare un lungo elenco di preparativi per le nozze imminenti.
“Signora, non desideriamo una cerimonia sfarzosa! Data la situazione qualcosa di semplice e intimo sarà più che sufficiente” disse Hermione.
La donna, però, iniziò a protestare dato che aveva sempre sognato di fare le cose in grande per il matrimonio dei suoi figli ed ora che finalmente uno di essi stava per compiere il fatidico passo…
“Mia cara, questo è il matrimonio di Ron e Hermione e devono essere loro a decidere cosa vogliono, inoltre con l’imminente attacco di Tu Sai Chi, invitare troppa gente sarebbe estremamente pericoloso” provò a farla ragionare suo marito Arthur.
Molly capì perfettamente anche se era molto dispiaciuta per i suoi progetti andati in fumo.
“Su, mamma, non te la prendere, dai! Quando tutto sarà tranquillo daremo una bella festa e potrai invitare tutti i nostri parenti. Inoltre, presto avrai un altro matrimonio di cui occuparti, dico bene, Harry?”
La domanda di Ron colse il ragazzo di sorpresa e arrossì quando tutti si voltarono a guardarlo.
La signora Weasley abbracciò sia lui che la figlia e disse: “Oh, ragazzi miei, non sapete quanto mi rendete felice! Comunque, se per Ron e Hermione mi devo rassegnare ad un matrimonio dimesso, voi due non sfuggirete ad una cerimonia in pompa magna.”
La giovane coppia si guardò rassegnata poi sorrise alla signora Weasley e accettò di buon grado la sua minaccia.
“Certo, signora, ma non ci sposeremo tanto presto come ha detto Ron. Prima devo concludere una volta per tutte la guerra contro Voldemort e poi dovremo diplomarci entrambi” le spiegò Harry.
“Certo, comunque, nulla toglie che non si possa intanto dare una bella festa di fidanzamento per voi due, no?”
“Sì, certo” rispose Harry che non voleva deluderla.
Da quando a undici anni aveva scoperto la magia e aveva conosciuto i Weasley, Harry aveva trovato l’affetto di una famiglia che non aveva mai avuto ed era più che felice ora di entrare a farne parte ufficialmente sposandosi con la sua amata Ginny, quindi non poteva far altro che assecondare la sua futura suocera.


Quel giorno, grazie agli annunci delle due giovani coppie, tutti erano felici e per qualche ora si scordarono la preoccupazione di un imminente attacco di Voldemort e i Mangiamorte.
Tutti, tranne Hermione che pur cercando di condividere la gioia dei suoi amici non riusciva a dimenticare che era un altro uomo che avrebbe dovuto sposare, l’uomo che amava e con cui alcuni mesi prima aveva fatti progetti per il futuro.
Certo, era grata che i Weasley l’avessero accolta con tanto calore nonostante stesse per partorire il figlio di un altro, tuttavia il rimpianto per il suo amore perduto era un tarlo che le rodeva l’animo.
Naturalmente cercò di nascondere a tutti la sua sofferenza ma allo sguardo acuto di Silente non sfuggì l’infelicità della ragazza.
“Bene, naturalmente siamo tutti felici per queste due giovani coppie, ma ora sono costretto a richiamarvi ai vostri doveri. Harry, vai con Alastor per il tuo allenamento e voi, ragazzi, con Remus, mentre gli altri si dedicheranno ai compiti che gli erano stati assegnati nella precedente riunione” disse il preside riportando con le sue parole i componenti dell’Ordine della Fenice alla realtà del difficile periodo in cui si trovavano.
“Sì, certo” rispose Harry e sia lui che gli altri si dispersero per dedicarsi ai compiti assegnati.
“Avrei bisogno di parlarti, Hermione, puoi aspettare un attimo?” chiese Albus vedendo che la ragazza stava uscendo insieme agli altri.
“Sì, certo, signor preside.”
Rimasero qualche istante in silenzio mentre Silente la invitava a sedersi poi l’anziano preside disse: “So bene quanto ti sia costato decidere di sposare il giovane Weasley ma hai preso la decisione giusta per te e tuo figlio. Ron è un bravo ragazzo e insieme sarete felici.”
“Lo spero, signore, ma per me è così difficile rinunciare a Severus, lo amo così tanto! Non mi è rimasto più niente di lui da mostrare a nostro figlio. Naturalmente voglio che si affezioni a Ron, ma desidero anche parlargli del suo vero padre, fargli sapere quanto era nobile e coraggioso ma di Severus non mi è rimasta nemmeno una fotografia!” si sfogò Hermione iniziando a piangere.
Albus la guardò con compassione poi disse: “ero molto indeciso se dartele o meno ma per farti trovare un po’ di pace è giusto che te le consegni.”
Hermione lo osservò con curiosità mentre il preside apriva uno scompartimento della sua scrivania e tirava fuori una busta.
“Qui dentro ci sono alcune fotografie scattate durante la festa di Natale del 1976, poche ore prima che ti facessi tornare in quest’epoca. Naturalmente con l’incantesimo Oblivion avevo cancellato i ricordi di coloro che ti avevano conosciuto durante i due mesi che avevi trascorso nel passato, ma le fotografie non si erano dissolte e ho dovuto far sparire quelle che ti riguardavano” le spiegò Silente porgendole la busta.
Hermione l’aprì e vide alcune fotografie in cui lei era insieme a Lily e ai Malandrini e provò un’acuta nostalgia pensando a Sirius e ai genitori di Harry che non avrebbe rivisto mai più.
L’ultima fotografia però fu quella che la sconvolse maggiormente: c’erano lei e Severus che ballavano e si guardavano con grande amore.
Il suo Severus sedicenne con un vestito elegante e i capelli neri e lucidi legati in un codino.
Quella era stata la loro ultima sera insieme nel passato, la sera in cui entrambi avevano perso la verginità e concepito il bimbo che lei stava portando in grembo…
Osservò la fotografia con gli occhi lucidi di lacrime poi ringraziò il preside.
“Grazie, professore, è un regalo meraviglioso.”
“Non c’è di che, mia cara. Spero solo che tu sia serena e offrirai al tuo cuore la possibilità d’innamorarsi di nuovo.”
La ragazza non rispose perché non era certa di riuscire ad esaudire la sua richiesta ma lo salutò e decise di raggiungere Madama Chips e gli altri per dedicarsi ai compiti che le erano stati assegnati.


La settimana successiva decisero di celebrare il matrimonio di Ron e Hermione.
Il parto sarebbe giunto da un momento all’altro e Ron aveva insistito che si sposassero prima della nascita del bambino e Hermione aveva acconsentito.
Ora, quindi, si stava preparando con l’aiuto di Ginny.
“Sei bellissima, Hermione” le disse l’amica.
“Tu trovi?” chiese la ragazza osservandosi dubbiosa allo specchio.
Aveva addosso un bell’abito rosa allargato per accogliere il suo pancione mentre fra i capelli aveva dei graziosi boccioli.
“Sì, certo e nonostante tu sia ormai prossima al parto hai mantenuto un ottima linea” la rassicurò Ginny con un sorriso.
Hermione ringraziò l’amica poi sentirono bussare alla porta e videro entrare Remus che aveva il compito di accompagnare Hermione all’altare al posto di suo padre che si trovava al sicuro in Australia con la moglie.
Naturalmente Hermione sentiva molto la mancanza dei suoi genitori, ma sapeva che per la loro incolumità era meglio che si trovassero lontano e al sicuro da Voldemort.
“Hermione, sei davvero uno splendore!” le disse Remus appena la vide.
“Grazie, Remus, sia per il complimento che per aver accettato di farmi da accompagnatore.”
“E’ un onore per me. Sai, mi dispiace molto essermi dimenticato di averti già conosciuta nel passato.”
“Beh, non è certo colpa tua! Era giusto che il professor Silente facesse dimenticare a te e agli altri la mia presenza per non creare confusione quando ci saremmo rincontrati nel futuro.”
“Sì, certo, però ora che il preside mi ha resistituito i ricordi perduti non posso fare a meno di pensare con nostalgia alla nostra amicizia nel 1976.”
“Già, ma ora saremo di nuovo amici, no? Anzi lo siamo da quando sei venuto qui ad insegnare tre anni fa, non credi?”
“Sì, certo” rispose prontamente lui.
“Scusatemi, ma credo che sia ora di andare” fece notare Ginny.
“Sì, hai ragione. Bene allora precedici, sei la damigella d’onore, no?” disse Hermione.
Ginny, quindi, uscì e Remus e la sposa la seguirono ad un passo più lento per riguardo alle condizioni di Hermione.
La Sala Grande era stata addobbata per l’occasione con predominanza di rosso e oro, i colori di Grifondoro, e al posto dei tavoli e delle panche delle quattro Case erano state messe delle sedie occupate dagli insegnanti e i membri dell’Ordine della Fenice.
A celebrare le nozze sarebbe stato il preside che aveva questo potere mentre a fare da testimoni sarebbero stati Harry e Luna.
Silente si era sistemato davanti alla tavola dei professori, addobbata di rosso e oro, e Ron e Harry erano a poca distanza con lo sguardo rivolto verso l’entrata.
Finalmente entrò Ginny sorridente che sedette accanto ai genitori e notò che sua madre aveva gli occhi lucidi, poi tutti rimasero a bocca aperta osservando Hermione avanzare al braccio di Remus.
La giovane sposa appariva splendida con il bell’abito e i fiori nei capelli nonostante la gravidanza avanzata.
Aveva anche un bel sorriso sulle labbra ma un osservatore attento si sarebbe accorto che non arrivava ad illuminarle gli occhi e che in realtà non era felice come voleva far credere.
Fra tutte le persone presenti, solo Silente se ne rese conto ma non disse niente augurandosi che Hermione riuscisse a superare la sofferenza per la perdita di Severus e permettesse a se stessa d’innamorarsi di Ron.
Quest’ultimo non riusciva a staccare gli occhi di dosso alla sua bella sposa e l’accolse con un ampio sorriso prendendole le mani.
“Sei bellissima, Hermione.”
“Grazie, anche tu lo sei, Ron.”
Silente si schiarì la voce e tutti si voltarono a guardarlo in attesa che iniziasse la cerimonia.
In quel momento però si sentì un gran fracasso e nella Sala Grande fece irruzione il nuovo Ministro della Magia, Lucius Malfoy, insieme alla moglie Narcissa, al figlio Draco e a diversi membri del Ministero.
“Bene, bene, cosa abbiamo qui? Una cerimonia a cui non avete invitato il vostro Ministro?” chiese Lucius con tono beffardo.
“Cosa ci fa qui, signor Malfoy? Come ha fatto ad entrare?” chiese Albus, scioccato dalla presenza del malvagio Mangiamorte.
“Oh, è stato facile grazie all’aiuto di un vecchio amico, ma vi spiegherò tutto al momento giusto, per ora siete voi che dovrete fornire spiegazioni. Chi vi ha fornito l’autorizzazione per celebrare un matrimonio fra un Purosangue e una schifosa Sangue Marcio?”
“Come si permette? Hermione è una strega molto più dotata di qualsiasi Purosangue mai esistita” s’infuriò Ron.
“Davvero, Weasley? Beh, di certo tu e la tua famiglia di pezzenti potete esseri messi alla stregua dei Sangue Marcio ma io, in quanto autorità del Mondo Magico, non fornirò mai l’autorizzazione per una simile unione che porterebbe alla nascita di altri schifosi Mezzosangue che contamineranno il nostro mondo, dico bene, mio signore?”
Lucius si rivolse a qualcuno in fondo al gruppo di persone che era entrato con lui nel castello e grande fu lo sgomento quando costui si fece avanti e videro che era Lord Voldemort in persona.
“Non avresti potuto esprimerti più chiaramente, Lucius” rispose Voldemort osservando con disprezzo tutte le persone presenti in sala.
Intanto, insieme a Voldemort, si erano fatti avanti i suoi Mangiamorte coperti dalle maschere.
Uno di loro, in particolare, si fece avanti e si tolse la maschera rivelando l’espressione da folle di Bellatrix Lestrange.
“Mio signore, cosa stiamo aspettando? Liberiamoci al più presto di questa orrenda feccia” disse la donna con la bacchetta già stretta in pugno.
“Certo, mia cara Bellatrix e anche voi miei fedeli Mangiamorte, ma ricordatevi che Potter è mio. E’ giunto finalmente il momento che mi liberi di quel maledetto ragazzo una volta per tutte” ribattè Voldemort fissando con gli strani occhi da serpente Harry che accanto a Ron era pronto a combattere.
In quei giorni tutti si erano allenati e si aspettavano un imminente attacco di Voldemort ma ritrovarselo lì, all’interno del castello così all’improvviso con tutti i suoi seguaci, li aveva spiazzati.
Ron afferrò Hermione e la mise dietro di sé per proteggerla, mentre gli altri compagni si avvicinavano a loro con le bacchette in mano e pronti all’imminente battaglia.
Avevano sperato di avere più tempo per prepararsi, ma ormai i nemici erano davanti a loro e non potevano far altro che fronteggiarli.
Silente con passo lento per dimostrare agli altri di mantenere la calma si avvicinò a Harry e Ron e guardò Voldemort senza alcun timore.
“Bene, Tom, posso sapere in che modo tu e la tua banda siete riusciti ad entrare a Hogwarts senza che nessuno se ne accorgesse?”
Voldemort digrignò i denti, non sopportando di venire chiamato con l’odioso e comune nome babbano che gli aveva dato sua madre, ma poi sorrise pregustando le facce che Silente e i suoi seguaci avrebbero fatto non appena lui avesse raccontato la verità.
“Oh, è stato molto semplice, mio caro Albus, visto che il mio più fedele servitore mi ha mostrato il passaggio segreto che solo tu e lui conoscevate e da lì ci ha condotti nel castello senza che nessuno se ne rendesse conto. Oh, so bene che avevi organizzato il controllo di tutte le entrate ma quel passaggio l’hai trascurato, non è vero? Eri sicuro che nessuno lo avrebbe mai scoperto perché credevi di essere rimasto l’unico ad esserne a conoscenza, non è vero? Quindi, mentre voi eravate tutti presi da questa stupida cerimonia, noi siamo entrati indisturbati e vi abbiamo colto di sorpresa.”
Silente, sentendo le sue parole, sbiancò visibilmente, e sotto lo sguardo compiaciuto di Voldemort e i Mangiamorte e quello allarmato di Harry e gli altri, disse: “No, è impossibile! Caramell ha detto che era stato sottoposto al Bacio del Dissennatore!”
“Beh, diciamo che l’ho salvato appena in tempo da quell’atroce destino il giorno in cui ho fatto evadere da Azkaban i miei fedeli Mangiamorte e lui mi è stato particolarmente grato per questo, dico bene, Severus?” disse Voldemort voltandosi a guardare l’uomo mascherato alla sua destra.
“Sì, mio signore” rispose costui togliendosi la maschera e rivelando Severus Piton ai presenti.


MIEI FEDELI LETTORI, RIECCOMI QUI CON UN NUOVO CAPITOLO CHE SPERO VI SIA PIACIUTO.
FINALMENTE IL NOSTRO AMATO SEVERUS DOPO DIVERSI CAPITOLI E’ TORNATO…CON VOLDEMORT E I MANGIAMORTE.
MI RACCOMANDO, LASCIATEMI QUALCHE COMMENTO PER FARMI CONOSCERE LA VOSTRA IMPRESSIONE SU QUESTO NUOVO E INATTESO COLPO DI SCENA!
  
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