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Autore: finaltrunks    21/11/2009    1 recensioni
Fanfiction in un universo alternativo in cui Ed e Al sono tornati nel loro mondo. Entrambi sono più grandi: Ed ha 20 anni e Al ne ha 19. Finalmente Ed è diventato alto ma ha ancora gli automail, mentre Al è un po' più basso del fratello e l'ha aiutato a attraversare il portale . Tornano da zia Pinako, essendo lei e Winry gli ultimi affetti rimasti. Peccato che le sfide a rischio di morte non sono finite, specialmente quella contro qualcuno di molto ostile... Buona lettura e commentate per favore! ULTIMO CAPITOLO POSTATO!
Genere: Generale, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Altro personaggio, Edward Elric
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Alchimista: purtroppo Al si fa un po' male... nulla in confronto a quante ne prendere Ed... ciao, grazie mille per la recensione, grazie per aver seguito fino all'ultimo la storia! My Pride: Alphonse è malridotto... comunque sarà Ed a prendersene tante... grazie per aver recensito gli ultimo capitoli e per avermi dato buoni consigli... ciao!


LA VOCE NARRANTE SARA’ EDWARD

«Oh no! Al! Ti prego schiva il colpo!» urlo a mio fratello, a rischio di essere colpito. Sfortunatamente Al non ha schivato il colpo. Envy, dimostrando un’agilità impressionante, gli ha dato un colpo di testa, facendolo alzare in aria. Vedo una delle mani di Envy muoversi pericolosamente. Un gigantesco pugno ben assestato colpisce mio fratello.

La parte che ricopre il busto di Al è andata distrutta, mentre il suddetto sta per schiantarsi a terra. Non posso permettere che Envy gli faccia del male.

Trasmuto l’automail in un’arma vista sulla Terra. Un Minigun. (se non sapete cos’è, potete cercarlo su Wikipedia, in parole povere è un’arma potentissima) La mano del mio automail si trasforma in moltissime canne da sparo di grossa taglia, mentre il braccio diventa un loro prolungamento.

Comincio a far fuoco. I colpi sparati dal Minigun sono molto più veloci e potenti di quelli della mitragliatrice. Lo stesso Envy sente i colpi e si para il viso per non essere colpito. Vicinissimo a lui, trasmuto il minigun in cannone, con mitragliatrice collegata. Sparo un colpo. Due. Tre. Quattro. Ne sparo tanti, fino ad arrivare a 20 colpi, tutto in pochi secondi. I colpi di cannone sono accompagnati dai proiettili.

A terra, il mio sguardo trova subito Al. Le spalle e le ginocchia sono rotte, la placca che riveste il busto è praticamente distrutta. Fratellino… Resisti, sconfiggerò io Envy. Alla fine del fumo emanato dalle esplosioni, guardo lo stato di Envy. Mi aspetto già di vederlo poco malridotto, ma sono contento di sbagliarmi. Un braccio è carbonizzato, un altro ustionato, un terzo pieno di piccoli fori. Il suo viso invece ne ha risentito pochissimo. Soltanto un piccolo graffio.

Il grosso mostro, simile a un dinosauro, si rigenera. In una frazione di secondo un suo pugno mi raggiunge e mi colpisce, senza darmi il tempo di reagire. Vengo sbalzato, conficcandomi in una parete con ancora il pugno di Envy che esercita pressione sul mio corpo. Davanti, il pugno di Envy esercita pressione, dietro, è la parete stessa a esercitare pressione. In pugno di Envy vince la forza di attrito che tiene ferma la parete, cominciando a spaccarla ancora di più, mentre io scompaio all’interno della parete.

Con un pugno secco, di un altro braccio, mi da una spinta incredibile, permettendomi di perforare la parete. Ora sono all’interno, immobilizzato dal dolore. Anche la mia placca è distrutta. Il rivestimento del braccio sinistro è distrutto. L’elmo ormai non c’è più, i miei capelli sono sudati, sporchi e liberi. Le ginocchia e le spalle sono rotte. Ho moltissimo segni rossi sul corpo. Del sangue mi cola dal naso, altro dalla bocca. Un dolore atroce mi prende lo stomaco e il torace. Ho due costole rotte, un’altra la sento incrinata.

Dovrei arrendermi, ma non posso, non voglio . A fatica mi rimetto in piedi, reggendomi con un braccio il busto. Riesco a trasmutare un’ormai malridotto automail in trivella. Comincio ad avanzare lentamente, camminando, cercando di riposarmi.

Cammino debolmente con il fiatone. Delle gocce di sudore cadono dalla mia fronte, accompagnate da sangue. Più mi avvicino, più sento dei suoni. All’inizio non capisco cosa possano essere, poi intuisco ogni cosa. Le urla di Al.

Sembro rinato da quando ho sentito le urla di mio fratello. Nonostante le varie ferite, corro velocissimo, allo scopo di aiutare mio fratello. Mentre Envy colpisce con pugni, manate, testate e colpi di coda mio fratello, io entro in scena. Il muro si sgretola, grazie alla trivella. Envy se ne accorge, lasciando mio fratello Al.

Sono furioso per come l’ha trattato. Le braccia sono senza protezione, non ha più l’elmo e le spalle, la schiena è crepata. In un impeto di rabbia, sfodero tutti i miei colpi. Trasmuto l’automail in lama, stavolta potenziata con l’armatura, a costo della placca che mi protegge la schiena. La mia lama si scontra con il suo pugno. Io spingo, cercando di vincere. Envy fa lo stesso, digrignando i denti come me.

Con uno sforzo incredibile vinco, tagliando nettamente la gigantesca mano. Velocemente, trasmuto l’automail in trivella. Paro un altro pugno, questa volta lo distruggo subito, trivellando il braccio. Ancora, trasmuto l’automail in cannone, mirando su due braccia. Sparo il colpo. Le due braccia vengono avvolte dal fumo, poi le vedo sgretolarsi, carbonizzate.

Non so nemmeno io da dove attingo questa forza, so solamente che è necessaria e che ho di nuovo la possibilità di battere Envy. Trasmuto l’automail in una nuova arma. La mano diventa più grande, le nocche sporgenti e acuminate, mentre il braccio si accorcia. Un rumore metallico. Quello dell’avambraccio metallico che si staccava, dirigendosi verso la coda e il pugno di Envy, grazie a un minireattore. Il mio super pugno respinge prima il pugno, poi la coda, sbalzando Envy.

Il pugno cade fortunatamente verso di me. Lo prendo con il braccio umano, poi, lanciandolo in aria (la mano del pugno è ora aperta) e battendo i palmi, unisco quindi l’avambraccio al resto dell’automail. Non c’è tempo da perdere.

Velocemente, trasmuto l’automail in Minigun, mirando verso Envy. Comincio a sparare come un pazzo, senza controllarmi. Sparo così tanti proiettili che faccio fatica a reggere l’automail. Envy viene colpito dai proiettili, alzandosi su due zampe per il dolore arrecato, mentre dalla sua bocca uscono lamenti per il forte dolore.

Finita la pioggia di proiettili, Envy sta per cadere all’indietro. Con un ultimo sforzo, carico l’automail di energia di scomposizione. Spicco un fortissimo balzo. Arrivo all’altezza del busto di Envy e, finalmente, il mio palmo entra in contatto con la sua pelle. A quel contatto, l’intero corpo di Envy viene circondato da fulmini blu, per poi sgretolarsi lentamente. Dopo all’incirca un paio di secondi, il suo corpo esplode, in un mix di sangue e pelle.

Cado a terra, sfinito, con il fiatone e le ferite che pulsano più di prima. Ma sono felice. Perché ho sconfitto Envy.
Perché ho salvato Al e Winry, le persone a cui tengo di più.

Sto per svenire, ho sentito quel rumore fin troppo familiare. Alzo lo sguardo. Qualcosa di terrificante mi spaventa. Il corpo di Envy si rigenera, in perfetta forma. Lui è arrabbiato. Sono sicuro che vuole farmela pagare. Vedo un suo pugno muoversi verso di me. E’ la mia fine.

Attendo inerme la mia morte, mentre nella mia mente non faccio altro che insultarmi per non essere riuscito a salvare né Winry né Al. Aspetto il mio destino. Mi sento un verme… Improvvisamente, una veloce ombra si frappone fra me e il pugno di Envy, fermandolo.

Riconosco quella figura, è Al che ha parato il pugno.
«Fratellone! Svegliati! Non abbandonarci proprio ora!» dice debolmente, ma sono sicuro che se fosse stato in piena forma avrebbe urlato. Envy da parte sua ride di gusto. Dimostrando una cattiveria illimitata, colpisce Al prima che possa parlarmi nuovamente, rompendo la placca della schiena. Mio fratello viene sbalzato, poi finisce a terra svenuto.

«Al!» urlo, cercando di alzarmi, senza successo. Envy mi colpisce con un pugno usandolo come pestone. Sputo sangue a flotti, mentre sento la costola incrinata rompersi, insieme ad un’altra. Ho le spalle lussate, il braccio umano fratturato.

Un altro pugno, finisco dentro la parete, perdendo i sensi.

Apro gli occhi, risvegliandomi in un vuoto totale. Sono sudato e con molteplici graffi, sento qualcosa inghiottirmi. La morte. Mi reggo a malapena in piedi per pochissimo tempo, cadendo di nuovo. Mi sento trascinare da qualcosa di freddo e viscido. Mi volto. Un buco nero mi sta inghiottendo, sono io che sono prossimo alla morte. «Ed…» sento pronunciare il mio nome. «Chi mi ha chiamato?” domando ad alta voce, cercando di non essere inghiottito. «Ed…» ancora il mio nome.
Stavo per replicare, quando vedo qualcosa. Immagini. Diventano gradualmente più nitide. Sono incredulo. Davanti a me, Alphonse e Winry. Al è orribilmente ferito, Winry invece è così pallida da sembrare un cadavere. Un nodo in gola. Cerco di toccarli. Al mio tocco si frammentano, scomparendo. Appare una terza figura. Envy. Ride come un pazzo. E’ colpa sua!

Urlo a squarciagola, divincolandomi da quel buco. A due centimetri da lui, cerco di colpirlo. Niente, scompare prima di essere colpito. La sua sadica risata entra prepotentemente nella mia testa, senza intenzione di uscire. Basta! Urlo a squarciagola, finché tutto quel nero davanti a me scomparve, sostituito da immagini frammentate. Mi sto svegliando.

Mi sveglio ancora esausto, sentendo tutte le mie ferite, ma spronato a continuare. Sono a terra, vedo molteplici buchi nelle pareti. Tutti i pugni che Envy mi deve aver dato. L’armatura ormai è solo un ricordo, ho il braccio rotto, le gambe fratturate, le caviglie e le spalle lussate, le ginocchia rotte, quattro costole rotte e una incrinata. Cerco di rialzarmi. Inutile. Cado a terra, troppo provato dal dolore. Calde lacrime rigano il mio viso. Non ho potuto salvarvi, Winry, Alphonse. Non vincerò. «Sei ancora sveglio eh? Be, visto che morirai, tanto vale dirti un paio di cosucce: sai perché tua madre è morta? Perché sono stato io a iniettarle il veleno, che combinandosi con la sua malattia l’ha uccisa. I miei motivi erano pochi. A Dante servivano una pietra filosofale e un altro Homunculus. Poi io le ho suggerito vostra madre, per vendicarmi di quel bastardo…» mi dice, facendomi sussultare.

Cosa?! Lui è stato la causa di tutto?! La causa di tutto ciò che ci è successo?!. No… NO!!!!!!!!!! Un impeto fortissimo di rabbia mi domina, non facendomi più ragionare. Incurante del dolore, mi rialzo in piedi, sorprendendolo. Il mio cervello non ragiona più, un solo sentimento alberga nella mia mente: collera.
«Brutto bastardo figlio di p******!!! Te la farò pagare cara, anche a costo di trasmutare il mio corpo in pura energia alchemica!» così faccio, unendo le mani e trasmutandomi. Il mio corpo assunse una sfumatura sul celeste, il pavimento sotto i miei piedi cominciava a sgretolarsi. Le mie ferite si rigenerano in un secondo.

Guardo Envy. Spaventatissimo, cerca di colpirmi con un pugno. Inutile. Senza battere le mani, trasmuto l’automail in lama, sferrando un fendente che taglia completamente in due Envy. Questi si ricompone arrabbiato. Sa che ormai è la sua fine.
Mi colpisce con una codata. Con l’automail, blocco la coda e la disintegro stringendola. Envy mi guarda spaventato e incredulo. Cerca di colpirmi con tutte le braccia insieme. Io trasmuto l’automail in braccio. Sferro un pugno, disintegrando il braccio di quel bastardo, con altri due disintegro le restanti.
Si rigenera, allontanandosi con un balzo, per poi scattare verso di me. Decido di chiudere i giochi. L’energia alchemica mi ricopre completamente, come qualche anno fa quando mi avventurai la prima volta nel laboratorio. Trasmuto l’automail nella stessa arma di quella volta, la lama potenziata e molto più grande. Questa colpisce Envy, penetrando il suo corpo e facendolo esplodere.
Non è ancora finita. Nel suo sangue, la mia arma si illumina, inizia la scomposizione. Il sangue di Envy, insieme alla pietra, viene disintegrato e scomposto. Di Envy non rimane che del liquido rosso, il liquido in cui si scioglie un homunculus quando perde tutte le sue vite.

Felice, con un altro colpo di lama, distruggo la gabbia di Winry. Afferro la ragazza con un braccio, ancora potenziato. Dopo averle regalato un sorriso, la lascio libera. La carica finisce. L’automail si riduce in tantissimi pezzi. Io perdo i sensi. Winry urla il mio nome, sorreggendomi.
******


Mi risveglio in un ospedale. Davanti a me Winry. L’unica persona presente nella stanza. Al mio risveglio, i suoi occhi color mare si illuminano e, senza che me ne accorgessi, mi abbraccia, cercando di non farmi male. Mi sento tremendamente in imbarazzo. Ma anche molto felice. Si stacca da me, poi mi racconta ciò che è successo. Ho realmente sconfitto Envy. Sono passati due mesi da allora, io ero svenuto. L’esercito, chiamato da zia Pinako, ha fatto irruzione nel laboratorio e ha salvato me, Al e lei. Ha raccontato tutto ciò che sapeva. Havoc è stato salvato. Ma di lui non ne sapevo niente. Tutti gli alchimisti liberati. Hanno cercato di curarmi con l’alchimia curativa, poi l’unica cosa che si poteva fare era aspettare. Alphonse sta bene, sono riusciti a curarlo prima di me. Ecco che, da quella porta, entra il dottore, seguito da molte altre persone. Alphonse, Zia Pinako, Rose con suo figlio, Roy Mustang e il tenente Riza, il maggiore Armstrong, Havoc, Fuery, Fallman. Tutti mi salutano calorosamente, contenti per il mio stato di salute. Non parliamo poi del maggiore che ha messo in mostra i suoi muscoli e del Colonnello che ci ha provato con Winry… bello schiaffo da Riza che si è preso! Mi viene da ridere solo a pensarci! Rose mi ha presentato suo figlio, l’ha chiamato come me, Edward. Mio fratello mi ha dato una leggera pacca sulla spalla. Havoc mi ha spiegato cosa gli è successo e ha detto che mi è grato per averlo salvato. In quella situazione, non potevo fare altro che essere felice… Mi sentivo a casa… Ero e sono a casa.

Tempo dopo, circa un mese, mi ritrovo su un altare, con un nuovo automail e la divisa dell’esercito, come Al. Il capo del governo si schiarisce la voce e, avvicinandosi a noi, dice
«Fratelli Elric! Io stesso e il popolo vi ringraziamo per aver salvato le vite di moltissimi alchimista in pericolo e di molte altre persone a rischio! Per questo, vi consegno queste due medaglie d’oro massiccio, per il vostro gesto, per il quale avete rischiato di perdere la vita per gli altri»
Io e Al ci sentiamo molto orgogliosi di ciò, lo stesso Colonnello Mustang ci stringe la mano, riconoscendoci come suoi pari. Il popolo scoppia in un grande applauso, Winry corre verso di me e mi abbraccia, davanti a tutti.



(Dov’ è finultrunks? Dobbiamo strasuonarlo! Nd Envy, Ed, Al) (qui! Non vi dispiace se ho portato degli amici? *sono con Ed della fic, Al della fic, Envy della fic* nd io) (*sudano terrorizzati* caro vecchio amico… ehm… noi abbiamo un impegn… * non fanno in tempo a scappare che li hanno attaccati* nd i tre) (grazie Envy 2, Ed 2 e Al 2, dobbiamo salutare tutti la fic è finita…*Io, Ed 2, Al 2 e Envy 2 vi salutiamo, quella poltiglia risultato di molte botte sui ttre originali vi saluta pure…* nd io)



Finisce così questa fan fiction, a lieto fine. Se siete curiosi, potrete leggere il seguito quando lo scriverò, forse fra una settimana, dieci giorni al massimo. Grazie a tutti per avermi seguito, recensito e aspettato con questa fic! Grazie a tutti coloro che l’hanno messa fra preferiti/seguiti! Un super Grazie a Alchimista, beta-reader della fic! Grazie a quelle quasi 1.000 persone che l’hanno letta!

GRAZIE MILLE A TUTTI!!!

  
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