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Autore: Abigail93    22/11/2009    2 recensioni
«Ti odio!» esclamai, finalmente consapevole di averglielo detto in faccia. Mi guardò perplesso e sorpreso della mia reazione e si avvicinò a me.«Mi odi?» «Si esatto!» «Ma non mi conosci!» «Appunto per questo.» sbottai. Vi presento un mio racconto, ovviamente con i personaggi di Twilght. Bella costretta a trasferirsi vorrebbe tanto tornare indietro nella sua vera casa, dai suoi vecchi amici... ma quando ha la possibilità di fare tutto ciò, cambia idea. Perchè?... spero vi piaccia. Un bacione.
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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bellina

Rieccomii... E finalmente riesco a concludere questo capitolo =). Scusatemi davvero ma non riesco proprio a liberarmii... la scuola uccidee :s !!! cmq volevo dirvi, ieri sera finalmente sono andata a vedere New Moon U.U e devo dire che è veramentee stupendooo, anche se c'erano poche citazioni dal libro, mi è piaciuto veramente tanto.. sopratutto loroo sono veramente belli ;)... peròò devo dire anke ke mi sn sbalordita per alcune ragazze in sala ke erano veramente delle capre... ma xkè nn sapevanoo nientee riguardo il film o comunque i libri della Meyer,(senza offesa per chi non ha letto i libri non voglio insultare voi, solo 4 capre difianco a me nella sala)... ok non dico che dovete per forza leggere i libri, ma non dire durante il film: "adesso lei si butta dalla roccia" la sua amica "come fai a saperlo?" "E l'ho visto in alcuni video su un sito" oppure "tanto lei capisce cosè Jacob" e l'altra di fianco " e si cosè una veggente?" O.O io e la mia amica siamo rimaste scioccatee.. hahaha buona letturaaa!! e grazie a ki mi segue e ki ha messo la mia storia tra preferitii e per le recensionii.. un bacioneeee Silvia =)

Mi fissò perplesso, poi curioso e infine lascio perdere bevendo un po’ della sua cioccolata. Mentre non guardava dalla mia parte, lo fissavo, guardavo i suoi lineamenti perfetti, quel suo viso cosi dolce e non da stronzo come si comportava. I suoi occhi erano la cosa che mi attirava di più. Il suo sguardo, che mi faceva impazzire... No! Aspetta un attimo. Cosa? Isabella ma cosa stai pensando! Ripigliati, subito... Insomma è Edward... Quello stronzo di Edward! Però mi ha chiesto di uscire, dici che gli piaccio?... No! Isabella basta, guarda da un’altra parte, bevi la cioccolata fai qualcosa, ti sta fissando pure lui. Incredibile è cosi bello come faccio a non guardarlo.
  «Cosa c’è Isabella?» disse risvegliandomi dai miei pensieri. Ma posso essere cosi stupida?
  «No scusa, è che stavo pensando... a.... Perché mi hai chiesto di uscire?» gli domandai appoggiando il cucchiaino sul tavolo e fissandolo curiosa. Tipo aria da Sherlock Holmes.
Scoppiò a ridere. E ora cos’aveva?. Non la smetteva continuava a ridere e a fissarmi.
  «Cosa c’è da ridere?»
Cercò di smettere e mi guardo serio schiarendosi la voce. «Ehm, hai un po’ di cioccolata sul labbro superiore.» disse indicandomi e passandomi un fazzolettino.
Senti le guance bollire e sicuramente ero diventata rossa. Merda! Solita figura di merda!.
Mi pulii in fretta e abbassai lo sguardo.
  «Sei bella comunque...» e mi sollevò la testa appoggiando la mano sotto il mio mento.
  «Grazie... E comunque non mi rispondi?» che imbarazzo...
  «Volevo conoscerti Isabella... E a scuola non c’è molto tempo... Perché sei venuta qui a Forks?»
Aspettai ad rispondere. «I miei genitori vogliono divorziare e mia mamma mi ha portata con se qui, appunto perché c’era mia nonna. E soprattutto non sapevamo dove andare.»
  «Sei figlia unica?»
  «Si. E venire qui da sola non è stato molto facile, sai abbandonare tutto e tutti....»
  «Mi dispiace tanto Isabella, non lo sapevo. Però comunque vedo che dei nuovi amici te li sei fatta!»
  «Si quelli che a te non vanno a genio.» risposi fissandolo con aria di sfida.
Mi sorrise. «Scusami, davvero, io non volevo dirti cosi. Diciamo che l’ho fatto per gelosia.»
Alzai un sopracciglio. «Quindi posso stare con loro?»
  «Isabella, sono i tuoi amici. Non volevo davvero dirti quelle cose, non era mia intenzione.»
Sospirai confusa. Era cambiato completamente non era più il ragazzo acido che avevo conosciuto all’inizio. E per questo mi faceva molto piacere. «Va bene Edward, sei perdonato.»
  «Okay si è fatto tardi, ti riaccompagno a casa!» disse alzandosi e avvicinandosi al bancone.
Guardai l’orologio che segnava le sette e fuori era diventato buio. Era passato cosi in fretta il tempo.
Mi infilai il cappotto e mi avvicinai a lui e quando fini di pagare mi prese per mano e mi trascinò fuori. Ma non salimmo subito in macchina, si fermò un po’ prima e si girò verso di me fissandomi.
  «Della mia vita invece avrai modo di sapere qualcosa nei giorni seguenti o comunque più avanti non è importante... Però volevo solo chiederti una cosa...»
Lo fissai aspettando che andasse avanti. Era ancora più bello sotto la poca luce della luna.
  «Vorrei accompagnarti al ballo sabato... Sempre che per te vada bene.» mi sorrise avvicinandosi ancora un po’. La mia mano era sempre incrociata con la sua.
Il mio cuore batteva a mille. Era realtà o era un sogno?.  «Si, mi va benissimo.»
  «Perfetto.» e allontanandosi mi accompagnò alla macchina e mi riportò a casa.
Quando mi accompagnò fino alla porta, mi salutò con leggero bacio sulla guancia e sorridendomi si avviò alla macchina per poi andarsene. Entrai in casa e corsi su in cameretta per buttarmi sul letto.
Mi sentivo una quindicenne, alle prese con il suo primo vero amore, sognando cose che non stavano ne in cielo ne in terra, ripensando hai momenti passati con lui.... lui, il ragazzo che tutte sognavano, il ragazzo che non sarebbe mai andato via perché ci amava davvero, lui che non lo avremmo mai dimenticato. Mi misi a ridere. Peccato che alla fine non tutto andava come sperato. Ormai lo avevo capito da anni, da quando avevo preso la prima cotta che pensavo di essermi innamorata seriamente, ma era solo una infatuazione di quell’età che sembrava non finisse mai. E invece da un giorno all’altro mi ero ritrovata a capire come funzionava il mondo, a capire la gente, a non piangere più per cose inutili, e a capire cos’era il vero amore, a capire cosa sacrificare per stare con lui. Guardai fuori dalla finestra, crescere era stato difficile, nessuno ti spiega come funziona il mondo, bisogna capirlo da soli... E io ora non dovevo cadere in un’altra stupida cotta, anche se quella non mi sembrava solo una cotta...
  «Abigail... vieni che è pronto?» mi girai verso la porta e trovai Renèe che mi fissava sorridendo.
  «Certo mamma, mi cambio e arrivo...»
  «E ovviamente parli!»
Risi. «Hai tuoi ordini.» e mi alzai dal letto mentre lei ridendo richiudeva la porta
Appena aprii la porta del bagno il mio telefono prese a squillare. Mi girai e corsi verso il letto.
  «Pronto?»
  «Allora racconta tutto...» rispose una voce femminile.
  «Angela, prometto che domani a scuola ti racconto tutto. Ora devo scappare perché è pronto e mi devo cambiare.»
  «Guarda che se non mi racconti niente, sai cosa ti aspetta.»
  «Certo certo. A domani. Ciao!» e attaccai ridendo e tornando in bagno a cambiarmi.

p.s. dal prossimo capitoloo inziaa tuttaa la veraa storiaaa... =)

  
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