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Autore: EtErNaL_DrEaMEr    23/11/2009    3 recensioni
Seconda classificata al contest "Fan Fic per i Within Temptation" indetto da Arwen88 sul forum EFP.
Una sigaretta tra le dita.
Questo era tutto quello che aveva.
Nessuna identità, nessuno che si preoccupasse per lui, nessuna compagnia.
Solo il cielo e qualche speranza che resisteva ancora, tenace, nonostante tutto intorno fosse buio.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Figlio Della Notte








Capitolo I.






La sigaretta che teneva tra le dita si stava consumando troppo velocemente per i suoi gusti. Avrebbe voluto durasse per molto tempo ancora. In quel momento, non desiderava altro che starsene lì fuori, circondato solo dal freddo e dal buio di una notte di gennaio a fumare la sua sigaretta. Dal momento che di suo non aveva più nulla, quello era il massimo a cui poteva aspirare.

Mentre dischiudeva le labbra e delle nuvolette di fumo svanivano nell'aria gelida, sperava di fare la loro stessa fine: semplicemente svanire.
Nessuno avrebbe più chiesto di lui, nessuno l'avrebbe più cercato, nessuno avrebbe più pronunciato il suo nome.
Magari, sarebbe andato in un posto in cui avrebbe potuto fumare indisturbato per tutto il giorno...

Abbassò il capo, sorridendo malinconicamente dei suoi stessi pensieri. Quando rialzò il volto, i suoi occhi fissarono vuoti quello che ormai era un mozzicone tra le sue dita, e lo seguirono fino a quando quello non toccò terra, spegnendosi a contatto con l'asfalto bagnato.
Anche quella sera aveva finito col perdere l'unica cosa che gli apparteneva.
Anche quella sera nessuno sarebbe andato da lui per esaudire il suo desiderio.

Con le mani in tasca e gli occhi celesti che scrutavano la strada davanti a lui, persa nella notte nera, prese a camminare lentamente, diretto verso il motel dove aveva una stanza.
Era l'una di notte, ma non aveva alcuna voglia di andarsene a dormire, da solo. Allora seguì il corso del marciapiede, poi svoltò a sinistra e continuò a camminare per altri venti minuti, con l'aria fredda che gli sfiorava le guance e qualche lampione che gli illuminava la strada.

E fu tra la luce e il buio che realizzò che da ben cinque anni non vedeva Dublino, la sua città.
Lì era nato, lì aveva passato i dieci anni più belli della sua vita, lì i ricordi di quei momenti erano sepolti per sempre.
In quella città che ancor oggi gli risultava così viva e magica era iniziato e finito tutto.
In quel luogo aveva conosciuto la bellezza dell'amore e l'orrore della morte.

Ad un tratto dovette fermarsi e respirare a fondo. Lo fece altre due volte, finché non sentì il cuore battere di nuovo ad una velocità ragionevole.
Gli succedeva ogni volta che la sua mente tornava a quei momenti: non era necessario che li ricordasse per filo e per segno, gli bastava ricordare le sensazioni che aveva provato per rievocare tutto.
Per rivedere davanti ai suoi occhi di bambino le immagini dei genitori uccisi; per rivedere sua madre che moriva davanti a lui, tentando inutilmente di fargli da scudo; per rivedere suo fratello piangere e gridare, lui che a soli cinque anni neanche sapeva cosa diavolo stesse succedendo... Era tutto così orribilmente vivido che ogni volta era come rivivere l'esatto istante in cui era morto.

Anche adesso, anche dopo diciotto anni, era come se non fosse passato un singolo giorno da allora.

Lui era morto quel giorno e quel ragazzo che ora era fermo in mezzo ad un marciapiede, appena illuminato dalla luce fioca e tremolante di un lampione di periferia era solo l'ombra di quello che era stato, di quello che avrebbe potuto diventare.
L'unica cosa che lo teneva legato a quel mondo, a quella che si ostinava a chiamare vita era la speranza: paradossalmente, era ancora capace di sperare.
Sperare che un giorno qualcosa sarebbe cambiato.
Sperare che avrebbe potuto rivedere suo fratello.
O semplicemente, sperare di fumare un'altra sigaretta...

Riprese a camminare, passandosi una mano sul volto stanco e segnato. La bellezza dei suoi tratti riusciva malamente a nascondere i segni lasciati dalla sofferenza e dalla crudeltà sul suo viso. I suoi ventotto anni ce li aveva tutti segnati sulle labbra increspate e secche, sugli occhi vitrei e opachi, sulla fronte perennemente solcata dai pensieri che mai lo abbandonavano.

Giovane uomo all'apparenza, vecchio e stanco nell'animo.

Continuò a camminare, un piede dopo l'altro, un passo dopo l'altro.
Quando finalmente giunse in O'Connell Street tutti i suoi pensieri sembrarono perdere consistenza: era come se la ricordava.
Qualcosa che doveva essere la sensazione più vicina alla felicità che avesse mai provato da molto tempo lo avvolse. Sapere che c'era ancora qualcosa, un strada, dei negozi, che fosse ancora rimasto lì, dov'era e com'era prima, era rassicurante.

O'Connell Street si apriva davanti a lui in tutta la sua grandezza: macchine sfrecciavano su entrambe le ampie carreggiate, divise da un largo marciapiede.
Si fermò davanti ad una strada laterale, più o meno all'altezza del Millenium Spire che spiccava alto verso il cielo: anche James Joyce era ancora lì, immobile a fissare le migliaia di persone che ogni giorno gli sfilavano davanti... Quante volte si era fermato davanti a quel signore, osservandolo con sguardo ammirato di bambino, e ogni volta cercava di allungarsi il più possibile, si alzava sulle punte dei piedi, cercando di riuscire a guardarlo negli occhi.
Per quanto sciocco potesse essere, quello era il suo sogno a quel tempo: poter guardare James Joyce negli occhi.
Un sogno come un altro.
E – ora lo sapeva - come tutti i suoi sogni sarebbe stato infranto.

Eppure, ora poteva fissare James negli occhi, ma quella piccola vittoria non aveva più il gusto che s'immaginava.
Forse, perché anche lui era cambiato.
Non era più quello di una volta.
Nemmeno il suo nome gli apparteneva più.
Chi era lui?

Nessuno.

E tale sarebbe rimasto anche quella sera.
Sarebbe solo stato un ragazzo qualunque, un uomo senza nome che vagava per le strade di Dublino. Niente di più, niente di meno.





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Salve gente!^^
Primo capitolo di una storiella scritta per il contest "Fan Fic per i Within Temptation" indetto da Arwen88 sul forum EFP, che si è pure classificata seconda!^^ La canzone che avevo scelto era "Hand Of Sorrow", canzone che ha ispirato la storia. I credits, ovviamente, vanno ai Within Temptation, sempre loro!!^^



Alla prossima!,
Vale=)




  
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