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Autore: _alice_alice    23/11/2009    2 recensioni
Un Sogno può diventare realtà? piccolo delirio appena sfornato dalla mia pazza mente. Tutti umani... credo! XD Isabella e i Cullen non si conoscono ancora, nonostante Bella spesso incontri uno di loro nel suo subconscio. Vi invito a leggere
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sogno





Inspirai profondamente il suo profumo.

Aprii gli occhi e mi ritrovai sul suo incantevole letto a baldacchino.

Le sue braccia mi stringevano forte.

Le sue mani ormai mi sfioravano tutto il corpo riempiendomi di brividi.

Alzai la testa dal suo petto e cercai i suoi occhi.

Ricambiò il mio sguardo con tale passione e desiderio che non resistetti più.

Avvicinai le mie labbra alle sue e....



Ti-Ti-Ti

Ti-Ti-Ti

Ti-Ti-Ti




NOOOOOOOOOOOOO!!
Perché?
Mi girai verso la sveglia

8:06

Richiusi gli occhi.

Volevo tornare nel mio sogno.
Spalancai gli occhi di nuovo

8:07

-Porca...- imprecai –Ma è tardissimo!-






\------\





-Dai, non ci credo!- esclamò Jessica –Tutti hanno un sogno erotico ricorrente. Anche tu devi averne uno Bella!-
I suoi occhi mi fissarono come se la sapessero lunga sull’argomento.
Io abbassi lo sguardo.
-Ti dico di no-
-Forza! Se tu  mi racconti il tuo io ti racconto il mio-
Avrei potuto mai raccontarle il mio sogno? Certo che no!
Mi avrebbe preso per un’illusa stupida bambina. Non avrei mai potuto raccontarle ad esempio il sogno che mi aveva accompagnato tutta la notte precedente.
Il mio sogno era perfetto.
Io, Lui, il suo letto.
Non che abbia mai realmente visto la sua stanza, ma non potevo non ammettere di non averla mai immaginata, e soprattutto di aver immaginato in particolare il suo letto.
Stupida, scema. Lui nemmeno mi guardava!
Va bene, ma cosa potevo farci?
Dalla prima volta in cui l’avevo visto mi ero presa una di quelle cotte che non si scordano per decenni.
I suoi capelli ramati, i suoi splendidi occhi verdi, il suo naso perfetto, le sue labbra così invitanti...
Edward Cullen era il mio sogno ricorrente.
Dai, si lo ammetto: da tre mesi a questa parte, dal mio arrivo a Forks, l’avevo sognato quattro o cinque volte... a settimana.
Le sue mani.
Il suo profumo.
Il suo respiro.
Calma i bollenti spiriti Bella!!
-Lo sapevo che ce n’era uno! Guarda, sei tutta arrossita!- esclamò Jessica
Mi maledii da sola
-Scommetto che tra le tue fantasie più nascoste c’è un certo Edward Cullen, giusto?-
Perché doveva essere così intuitiva?
-Ma no, cosa dici?- cercai di dire, ma ormai sul  volto aveva stampato un sorriso trionfante per niente affatto rassicurante.
-Cullen è da urlo! Popola anche i miei sogni!-esclamò lei quasi per incitarmi
Abbassai di nuovo lo sguardo e mi ritrovai a fissare il mio pranzo ancora intatto.
Mi sentivo gelosa?
Non potevo sentirmi gelosa: era pur lecito che metà dalle popolazione femminile della scuola sbavasse dietro ad un essere così perfetto.
Ad un tratto un mormorio diffuso mi fece alzare gli occhi e potei notare l’entrata nella sala di quel gran bel fusto.
Sospirai.
Mai, e dico MAI sarei riuscita nemmeno a rubargli un sorriso, figuriamoci un bacio.
Decisi che era giunto il momento di lasciare la mensa per non rischiare di tornare a pensare ad uno dei miei sogni ed incappare così di nuovo nelle grinfie di Jessica.
I miei sogni erano solo miei e mai li avrei condivisi con nessuno.
-Jessica, io vado, ci vediamo a lezione- e senza aspettare risposta mi diressi verso la porta.
Uscii dall’edificio e l’aria fredda di dicembre mi schiaffeggio il volto.
Meglio! Mi sarei rinfrescata un po’ le idee.
Iniziai a passeggiare nel parcheggio e subito il mio sguardo fu catturato da un’auto in particolare: era grigia e apparteneva all’unica persona a cui non avrei dovuto pensare.
Contro ogni buon senso mi avvicinai alla macchina.
-Bella-
Mi girai repentinamente, colta sul fatto, ma il respiro mi si bloccò in gola.
Non poteva essere: era un’allucinazione provocata dal sogno fatto il giovedì precedente, nel quale io e Edward Cullen ci baciavamo appassionatamente appoggiati alla sua auto.
Piano la mia immaginaria visione si avvicinò. Ci trovavamo a pochi centimetri di distanza.
Cercai di chiudere più volte gli occhi, convinta che al minimo battito di ciglia sarebbe scomparso, ma chiudere le palpebre sarebbe stato un insulto.
Era lì, davanti a me, dovevo assolutamente convincermene.
Sulle labbra il suo magnifico sorriso.
Inspirò e parlò
-Sai, tutto questo è come una specie di deja vù- sussurrò vicinissimo alle mie labbra –L’altra notte ho sognato esattamente questo momento-
La sua mano sinistra si posò sul mio fianco, la destra sulla mia nuca.
Il cuore nel petto si fermò per un istante, poi ripresa a battere furioso.
Aveva detto che aveva sognato...
-A...a... anch’io- riuscii a mettere insieme
Mi guardò intensamente e il suo sorriso si allargo
-Ora non ti lascerò andare via-
Lentamente le sue labbra furono sulle mie.







Il Paese delle Meraviglie:
piccolo delirio. Se vi è piaciuto fatemelo sapere.
Vedete un po’ cosa combino invece di studiare filosofia!!
Ringrazio in anticipo chiunque legga o recensisca.
Un bacio
_*Alice*_
  
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