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Autore: Melchan    23/11/2009    1 recensioni
Shot brevi e di argomento random -come da titolo- su tutta la Saga.
A: "Edward è tutt'altro che un bravo studente."
B: "Potremmo restare qui per sempre e non cambierebbe mai niente"
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward, Jacob/Renesmee
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Per il Tea Time della nee-san

Prompt:

09. Té alla ciliegia

 

 

 

Reneesme bevve lentamente, assaporando il sapore strano sulla punta della lingua.

 - E' buono. -

 Era la prima volta che qualcosa di diverso dal sangue le dava quell'impressione esatta.

 

Carlisle sorrise del suo sorriso luminoso, con quella sfumatura di una dolcezza tutta particolare che riservava solo alla nipote.

- Il té è una bevanda antichissima, sai? -

Non c’entrava niente, ma Nessie annuì: le piaceva registrare informazioni in generale, e Carlisle lo sapeva.

 

Osservò l’infuso nella tazza: aveva un colore che tendeva al rosso rubino.

Proprio come il sangue.

 

Se ci fosse stato papà, le avrebbe letto quel pensiero e non ne sarebbe stato contento. Ma papà era a caccia insieme a tutti gli altri, e andava bene così.

Le si inarcò un angolo delle labbra sottili (“capelli color del grano e labbra rosse come una rosa”, diceva zia Rosalie nei tanti momenti in cui voleva vezzeggiarla, e tutte le volte a lei veniva in mente un cartone animato che aveva visto più di una volta)

 

- Chi stai pensando di ingannare? -

Alzò il viso di colpo, appoggiò la tazzina sul tavolo e con un rapido balzo atterrò tra le braccia di Jacob, premendogli le mani sul volto scolpito.

Lui ghignò.

Carlisle, invece, emise un breve sospiro, ma senza smettere di sorridere: lui non leggeva le menti, ma conoscena lei così bene che immaginava benissimo da solo cosa le fosse venuto in mente.

 

Aveva sempre un ché di interessante e inquietante vedere come qualsiasi cosa le facesse piacere rendesse di riflesso felice Jacob.

Carlisle lo osservò rispondere a una richiesta mentale di Reneesme, raggiungere il tavolino, prendere la tazzina bevuta a metà e portarla alla bocca.

- È vero, è buono. -

Carlisle era sicuro che Jacob avrebbe detto lo stessa cosa anche se il té gli avesse causato urti di vomito, ma l’espressione del ragazzo era abbastanza stupita da essere sincera.

Nessie annuì soddisfatta.

- Non è come il sangue, però ha un sapore che mi piace. -

Jacob non rispose e si limitò ad accarezzarle il capo con la mano che non la reggeva, con più facilità che se avesse retto uno sbuffo d’aria.

 

Se quella frase fosse venuta da qualsiasi altro essere, Carlisle era certo che la sua reazione sarebbe stata come minimo una smorfia disgustata.

Lo guardò sedersi sulla poltrona dove prima stava Reneesme, sempre con lei braccio.

 

Il resto della giornata piovosa passò pieno di odore di ciliegia, senza fare troppo rumore; la pendola scandì il passare impotente del pomeriggio (potremmo restare qui per sempre e non cambierebbe mai niente) e Reneesme continuò a bere, Carlisle a fare cenni riguardo alla storia del té e Jacob ad osservarli ed ascoltare il tempo che non passava.

  
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