COSA C’E DIETRO ALLA TUA MASCHERA?

Si svegliò. Un brutto sogno come al solito e si ritrovò completamente bagnata di sudore, si mise la mano sopra il cuore. Sentiva batterlo a mille e si rannicchiò su se stessa. Si accorse solo dopo di non essere nella stanza in cui alloggiava ma in un posto che nemmeno conosceva. Il pavimento era in legno e sopra al letto c’era una finestra. Si alzò con il busto notando che c’era un comodino con sopra la foto di tre ragazzi che riconobbe subito: Sakura, Sasuke e Naruto. Capì immediatamente di essere in casa di Naruto nel suo letto per giunta.

Si alzò bruscamente rischiando di cadere, inciampando tra l’ammasso di coperte. Si vergogno tantissimo quando vide la testa di Naruto che faceva capolino sulla porta.

“Ah ti sei svegliata!” gli disse entrando “Sei peggio di me quando ti svegli!” disse toccandosi la testa e ridendo. Lei invece si vergognava torturandosi le mani con foga.

“Comunque credo che eri svenuta, dopo che sei andata via mi sono scordato di darti il tuo guanto e ti ho seguita. Quando ti ho trovata ti ho vista per terra prima di sensi, allora ti ho portata a casa mia!” disse porgendole il guanto. Lei lo prese con timore e ringraziò. “Bene quando ti senti meglio vieni pure di là e fai come fossi a casa sua!”. Andò via chiudendo la porta.

Hinata intanto guardava la sua camera. Ogni parte di quella stanza conteneva il disordine di Naruto. Il suo odore, il suo carattere, la sua allegria. Tutto ciò che lei non avrebbe mai posseduto.

Ogni giorno si chiedeva cosa faceva Naruto e ora si trovava partecipe della sua vita in casa sua. E lui non sapeva chi lei fosse e questo le faceva male. Decise di non deprimersi e andò in camera dove un buon profumo di Ramen si diffondeva per tutta la casa. Sentì il suo stomaco brontolare.

“Il sale.......DOVE IL SALE!” disse un adirato Naruto dalla cucina. Si sentì in dovere di aiutarlo e entrò in una cucina disordinata e leggermente sporca. Si mise a ridere riconoscendo che Naruto era un pessimo casalingo. Forse rise troppo forte e lui si girò “Ah allora ridi anche tu! Comunque sai dov’e il sale??”. Hinata lo guardò sbigottita come faceva a sapere dov’era il sale? Ma rispose comunque “L-lo c-cerchiamo i-inisieme..” incominciò a girare tutta la cucina alla ricerca del sale per poter condire il Ramen evidentemente.

Dopo un po’ Hinata decise di attivare il Byakugan e lo trovò dietro montagne di scatole di Ramen da buttare. A colpo sicuro si avvicinò e lo trovo dicendo trionfale “Eccolo qua!!”.

Naruto con tanto di occhi lucidi la ringraziò condendo finalmente il suo appetitoso Ramen.

“Come hai fatto??” disse mentre lo stava assaggiando, Hinata rispose “F-fortuna..”.

Hinata lo guardò ancora mentre assaggiava il suo cibo preferito rimanendo estasiata.

“Posso farti una domanda Mikoto?” chiese all’improvviso Naruto svegliandola dal suo bel sogno “S-si d-dimmi..”-“Perché tieni la maschera?”. Hinata si sentì colpita come quando giocava a battaglia navale con i suoi allievi e perdeva sempre. Cosa gli avrebbe risposto? La verità gli avrebbe detto la verità!

“Ecco..” disse sedendosi davanti a lui mentre mangiava “Io tengo la maschera perché fare vedere il mio volto sarebbe troppo sospetto ma poi io mi vergogno, sono una persona timida e paurosa ecco perché tengo la maschera” Naruto ascoltò e poi disse “E di cosa ti vergogni? Ah di niente una cosa è certa mi chiedo cosa c’e dietro la tua maschera!” Hinata sorrise sotto i baffi.

“La timidezza…sai hai presente quella mia amica Hinata? Lei si che era timida però era così dolce e io la ritroverò e gli dirò che mi dispiace che deve ritornare!” disse con una voce piena di speranza.

Hinata si sentì ancora in difficoltà, avrebbe voluto rispondere e le venne in mente una cosa che Shino in una lettera le aveva scritto un po’ di tempo fa “Io credo che lei sappia che tu la vuoi riportare indietro e io credo che tu l’hai già perdonata da tanto e lei lo sa. Se è scappata ci sarà un motivo e la colpa non è solo la tua…” disse tutto di un fiato.

Vide gli occhi di Naruto puntati addosso e le disse “Si ma…io sento lo stesso la sua mancanza e lei mi amava…” disse “Io stavo con Sakura ero innamorato pazzo di lei, lei mi confidò i suoi sentimenti e io cosa feci? Mi misi con Sakura così non pensando che lei soffrisse..Dopo 2 anni di fidanzamento con Sakura ho scoperto che mi faceva le corna sai con chi? Con il mio migliore amico Sasuke lei che diceva di non amarlo più! Però rimangono lo stesso i miei migliori amici e sai una cosa quando lo scoperto non mi è dispiaciuto affatto, forse non l’amavo come credevo..” disse alzandosi e buttando via la sua scatola di Ramen.

“I-io a-andrei d-dai m-miei a-allievi…s-saranno p-preoccupati..” disse Hinata imbarazzata dopo quello che era venuta a sapere. “Si si certo ora ti accompagno!”-“N-no g-grazie v-vado d-da s-sola m-mi s-sento b-bene o-ora..”-“Sicura Mikoto?”.”S-si c-certo”.

Andò fuori da quella casa e quando sentì la porta chiudersi corse verso il palazzo del Hockage con le lacrime agli occhi.

Era nel bosco mentre con un kunai squartava un povero fiore capito togli nelle mani. Occhi bianchi era sempre la solita piagnucolona in ogni caso rimaneva la sua avversaria più temibile, l’unica che era riuscita a sconfiggerlo.

Aveva sempre ucciso, sin da piccolo prima sua madre. Poi su padre che era un demone. Era entrato in una setta di assassini la Gilda* poi aveva ucciso anche lì. Lui era un demone! Doveva uccidere era la sua natura. Non si accorse che con il kunai si era tagliato facendo scorrere per tutta la lunghezza del suo dito quel sangue di color bianco, come gli occhi della sua avversaria.

Aveva pianto quasi tutta la notte e alla mattina presta si era diretta all’ospedale per trovare Sakura attaccata a macchinari che la mantenevano in vita.

“Allora è venuta a trovare la mia amica?” disse una voce che riconobbe all’istante. Tenten. La sua amica più fidata quando ancora stava a Konoha, l’unica tra tutte che si era avvicinata a lei ed era diventata sua amica. Non era cambiata stessa pettinatura stessa allegria e forza. La sua futura cugina anche perché sapeva che stava definitivamente con Neji. “E - eh s-si.. m-mi d-dispiace..”-“Ah non ti preoccupare non morirà! È solo in coma così Tsunade si prende  cura di lei! E poi dopo quello che ha fatto alla mia amica grrr la odio!” disse con un pugno battendo allo specchietto che le divideva da Sakura. Sentì che Tenten non l’aveva dimenticata anzi forse l’avrebbe protetta, decise che lei doveva conoscere il suo segreto dicendo “Tenten ascolta ti devo dire una cosa..”-“Ehy come fai a sapere il mio nome?” disse spaventata e sospettosa.

“Zitta ti prego, sei mi scoprono sono morta Ten sono io…”-“Tu chi??”. Hinata capì che doveva farle il loro segno di riconoscimento, che facevano quando scherzavano. Prese i suoi capelli neri e incominciò a fare in modo teatrale “Sono come te sono uguale a te!**”.

Vide la faccia di Tenten farsi sempre più seria e poi sorridendo disse “LO SAPEVO HI……” Hinata le tappò la bocca dicendo “Non urlare!”. L’amica l’abbraccio dicendo “Lo sapevo!!!!!!SIIII”

Abbracciò l’amica di un tempo mentre ridevano come due bambine.

Quella scena non passò inosservata né a Neji Hyuga né a Naruto Uzumaki che si trovavano proprio in quel momento lì. Quell’abbraccio, quella canzone che avevano sentito spesso Tenten cantare. Quella non poteva essere Hinata, non era da lei nascondersi.

Intanto guardarono le due ragazze andare via come si conoscessero da una vita. “Lo sai che dobbiamo indagare vero?” disse Neji seriamente “Tu ci passi molto tempo con lei falle delle domande, non sembrare troppo sospettoso solo curioso, non capisco perché non riesco a vederla in faccia di cosa è fatta quella maschera? Conto su di te Naruto” disse Neji con freddezza “Si lo farò..” Naruto sentì la speranza riaccendersi nel suo cuore e se lei fosse….Hinata?

Due voci melodiose risuonavano nel bosco cantando la loro canzone preferita che le univa. La loro canzone che da piccoline cantavano ogni giorno e sempre. Chi di nascosto chi con vivacità Due ragazze ridevano e scherzavano come quando avevano 12 anni che cantavano per il bosco. Lo fecero lo stesso anche se avevano ventitré anni compiuti. LO fecero come il loro cartone preferito, con tanto di balletto rimpiangendo il tempo, sostenendosi anche senza volerlo dopo tanti anni che non si erano viste. Senza fare le loro lunghe chiacchierate.

Hinata disse  “Son come te..Sei come me…Lontano vorrei essere un posto dove puoi volare tu io son uguale a te…”

 La seguì Tenten“Io non avrei pensato mai.. ma ora che conosco te e limpido e chiaro come il ciel,…io sono uguale a te!”

Alternandosi..“Son come te!”-“E’ vero si!”-“Sei come me!”-“Lo vedo si!”

 E infine insieme ridendo felici “NOI SIAMO RESPONSABILI LO SO, LO SAI CIO’ CHE VOGLIAMO NOI… IO SONO UGUALE ATE! SONO COME TE! SEI COME ME! E QUESTO OGNUNO PUO’ VEDER! IL CUORE SA, LA VOCE CANTERA’… IO SONO UGUALE A TE!! AHAH!!”

Scusate per il ritardoooooooooo ma tra un impegno e l’altro!! Allora avevo pensato di mettere l’amicizia con Tenten e lo fatto male male non è venuto!! La canzone è di Barbie la principessa e la povera!!! Hhi la cantava mia nipote e mi è piaciuta tantissimo!! Allora lo messa in ogni caso sto per finire questa storia!! Forse tra quattro o cinque capitoli!! Anticiperò qualche love story!! Hhi Recensite!!!

*La gilda per chi ha letto Licia Troisi è una setta di assassini!