Crossover
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Autore: Doralice    23/11/2009    2 recensioni
Il mondo è in pericolo. Nove Cavalieri sono evocati dall'Entità Suprema per sconfiggere il male. Nove uomini molto particolari...
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film, Libri, Telefilm
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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« Benvenuti. – cominciò Lucarelli – Questa sera vi racconterò una nuova, agghiacciante storia. Una vicenda di perdizione, depravazione, corruzione, dissoluzione… e tutte le raccapriccianti parole che finiscono in “zione”. »
« Anche “polluzione”? » fece House.
Nemmeno ebbe finito di parlare, che l’ologramma si bloccò.
Seguì un forte, continuo e sinistro scricchiolio, poi con un sonoro “pop” comparve a mezz’aria una finestra di errore di Window.
I nove uomini rimasero a fissarla imbambolati per un lungo momento.
« Ctrl + Alt + Canc! » gridò Vegeta.
E tutti si voltarono verso di lui allibiti.
« Ehi, non so cosa fosse, ma è sparito. » disse Draco d’un tratto.
« Anche Lucarelli è sparito. » notò Logan.
Altro scricchiolio e Lucarelli riapparve, immobile come prima.
« Non fatelo più! – esclamò improvvisamente l’Entità facendo sobbalzare tutti – Non interrompete Lucarelli… mai! Se non fosse stato per Vegeta avrei dovuto riavviare tutto! »
Numerosi sguardi interrogativi si posarono sul saiyan.
« Ehm… mia moglie fa sempre così quando le s’impalla il PC. » borbottò lui imbarazzato.
House fece una faccia perplessa.
A Vegeta spuntò l’ennesima venuzza: « Sì, io ho una moglie! »
« Paura! » echeggiò l’Entità.
Lucarelli si riattivò e riprese a parlare da dove si era fermato.
« Insomma, andremo a scavare nei meandri del Male, quello con la “M” maiuscola. Laddove la realtà supera la finzione. – disse – Paura, eh?! »
Draco stava per ribattere che non aveva alcuna paura, ma Snape ebbe la prontezza di fermarlo assestandogli uno scappellotto.
« Vi parlerò di un fenomeno dalle radici antichissime, ma talmente occulto che la data della sua creazione e i suoi sviluppi sono tutt’ora sconosciuti. Persino gli esperti della sezione analogica del RIS di Cinisello Balsamo, nonostante le loro accurate ricerche, non sono riusciti a venire a capo delle sue origini. – continuò Lucarelli – Sappiamo però per certo che fu negli anni ‘90 che nacquero… questi! »
L’ologramma si voltò di scatto e un fascio di luce illuminò una gigantesca finestra di Internet Explorer: era aperta su un sito di fanfiction.
A quella se ne sovrappose una seconda, poi una terza e così via… fino a che i nove uomini non riuscirono più a contarle.
« Le fanfiction. – riprese Lucarelli in tono lugubre – Un morbo pestilenziale, ormai diffusosi silenziosamente ma inesorabilmente in ogni angolo del globo. Così subdolo da potersi intrufolare nella vita di chiunque… sì, anche nella tua! »
E indicò il povero Walter Sparrow, che sarebbe esploso in un urlo disperato se House non gli avesse dato una provvidenziale bastonata in testa.
L’ologramma proseguì: « Ed eccola, la fanwriter media. »
Altro scatto, altro fascio di luce: una ragazzina era seduta alla scrivania del PC, intenta a digitare freneticamente sulla tastiera.
« Quattordici anni, 50 kg di seghe mentali e molti, troppi brufoli… tuttavia non abbastanza per poter sfogare il sovrappiù di produzione ormonale che la affligge. – spiegò Lucarelli – Romanzi, film, telefilm, manga, anime, videogames… ogni cosa sfiori l’esistenza di questa creatura, è prontamente assimilata, metabolizzata in maniera distorta e rielaborata nei suoi aborti di scrittura! Paura, eh?! »
Lucarelli fece una pausa ad effetto, ma a parte il povero Walter Sparrow – ormai in preda al panico – nessun’altro sembrava particolarmente intimorito da quelle rivelazioni.
« Ma lasciamola lì, la nostra pubescente autrice, e andiamo fino in fondo a questa torbida vicenda, ossia le fanfiction. – continuò l’ologramma – Saranno le vittime stesse a rivelarci quali sciagure hanno subito a causa di esse. »
E un altro fascio di luce si accese, stavolta ad illuminare un uomo, seduto in maniera da rivolgere le spalle all’ologramma e ai nove uomini. Alto e possente, pareva abbigliato come un antico legionario romano e sulle parti di corpo scoperte si potevano notare vistose cicatrici.
« Ero morto. – raccontò l’uomo con voce profonda – Morto per difendere la mia libertà ed i valori in cui credevo, morto per vendicare l’assassinio delle persone che amavo. »
A quelle parole, si udì distintamente un singulto provenire dal punto in cui si trovava Vegeta. Ma quando gli altri si voltarono, videro che dava le spalle e fissava l’orizzonte con sguardo bieco, come al solito.
« Poi ho incontrato quella lì… che Giove Tonante la fulminasse! – proseguì il legionario – Con un banale espediente mi ha fatto risorgere e mi ha piazzato nella Roma rinascimentale, braccato e adescato da una ninfomane dagli occhi gialli nelle fogne della città. »
Gli uomini si scambiarono occhiate piene di disgusto.
Il legionario sospirò: « Riposavo nei Campi Elisi accanto alla mia famiglia e un attimo dopo ero tra le grinfie di quella sua creatura… »
Il fascio di luce si spense per poi riaccendersi pochi secondi dopo, ma al posto del legionario vi era, sempre seduta di spalle, una giovane donna. Era abbigliata con eleganti vesti dall’aria medievale, portava un prezioso diadema e dai lunghissimi capelli corvini spuntavano quelle che sembravano delle orecchie a punta. Sembrava una dama delle favole.
« Credevo di aver finalmente raggiunto la felicità in questa mia lunga e travagliata vita. – principiò con voce soave – Non potevo certo immaginare ciò che stava per abbattersi su di noi. Quella entrò nella nostra vita senza che ce ne accorgessimo e nel giro di poco tempo mio marito, il mio adorato… s’era invaghito di lui! »
Le menti di tutti e nove gli uomini – persino quella ancora annebbiata di Abberline – vennero fulmineamente attraversate dal medesimo pensiero: lui?!
La dama singhiozzò e Lucarelli le porse un fazzoletto.
« E così mi trovai a passare le notti da sola, mentre il mio amato consorte sgattaiolava via. – proseguì – Ma io non dormivo, come lui credeva… così un giorno lo seguii e li colsi in flagrante! E come potrei biasimarli?! Li compatisco: quando ci s’imbatte in un essere onnipotente come lei, non si può far altro che piegarsi alla sua volontà! » concluse affranta la dama.
Gli uomini si guardarono attorno con circospezione, cercando istintivamente un muro a cui rivolgere le spalle.
La dama emise un ultimo gemito di disperazione e il fascio di luce si spense.
Quando si riaccese, al suo posto vi era un ragazzo. Era magro, caratteristica accentuata dagli indumenti troppo larghi per lui. Aveva una massa di capelli spettinati e, per quel che si poteva vedere, portava un paio di occhiali.
Snape ebbe la netta sensazione di averlo già visto.
« Non ricordo nemmeno più la prima volta che mi è successo: l’hanno già fatto in tante... troppe! – cominciò in tono circospetto – È terribile: ogni giorno ce n’è una nuova… a quelle lì non basta mai! »
Sentendo la sua voce, anche a Draco parve di conoscere quel ragazzo. Snape e lui si avvicinarono per ascoltare meglio.
« Ne arrivano da tutte le parti: Stati Uniti, Francia, Italia, Germania… e sono tutte perfette… e tutte cercano me. – spiegò il ragazzo con voce tremante – E non si capisce come, ma vengono sempre ammesse! Maledette! Vogliono prendere il posto dei miei migliori amici, vogliono essere le mie fidanzate, vogliono salvare il mondo… non ne posso più… sono peggio delle piattole! »
Anche questo fascio di luce si spense e Lucarelli riprese a parlare.
« Abbiamo conosciuto le fonti, abbiamo visto i suoi effetti… ora sappiamo e non possiamo più ignorare. – disse tetro – Incolore, insapore, inodore… ma non indolore… questa è la fanfiction! Paura, eh?! »
E si bloccò nuovamente, per poi svanire nel nulla.
Gli uomini si guardarono intorno dubbiosi.
« Chi ha parlato questa volta? » chiese Lex.
« Nessuno. – intervenne l’Entità – È finita la spiegazione. »
« È tutto qui? – chiese House – Mi aspettavo almeno un incesto! »
« Draco dormiens numquam tittilandus! » sentenziò l’Entità.
« Ed io che c’entro?! » esclamò Draco indignato.
« È il motto di Hogwarts, piccolo impudente! » sibilò Snape cercando di dargli un'altro scappellotto.
Il ragazzo lo schivò: « A proposito di Hogwarts… quello di prima era Potter, l’ho riconosciuto! »
« In effetti era lui. – ammise l’Entità – Uhm… forse avrei dovuto scegliere qualcun altro, per rispetto alla privacy. »
« Conosci quel tipo? » chiese Lex.
« Certo, ma non siamo amici. » puntualizzò Draco.
« Sì, sì… tutto questo è immensamente interessante. – intervenne Logan – Ma a noi cosa ce ne frega? »
« Come sarebbe a dire cosa ve ne frega?! – esclamò l’Entità – Il Buongusto è stato ignominiosamente attaccato! Non è certo la prima volta, ma quando si arriva a livelli allarmanti, scatta il Codice Rosso e bisogna far intervenire i Nove Cavalieri… e direi che questo è proprio un caso da Codice Rosso! »
« Qui l’unica cosa cui si possano associare i termini “rosso” e “allarme” è il vestito di quel tizio là. – commentò House indicando Inuyasha – Lui sì che ha dei gusti allarmanti! »
Il mezzodemone mise mano a Tessaiga.
« Questo mi ha proprio rotto! » disse tra i denti.
« Qua non è questione di dubbi gusti sulla moda, ma di veri e propri attentati alla logica del Buongusto! – li interruppe l’Entità esasperata – Non siete stati colpiti da questa terribile rivelazione?! »
Seguì un lungo silenzio. Se ci fossero state le balle di sterpi che si vedono nei film western, ne sarebbe rotolata qualcuna fra loro.
« Ehm… a me la cosa ha preoccupato un po’, in effetti. » si azzardò a balbettare Walter Sparrow.
« Tu sei un ossessivo compulsivo patologicamente ipocondriaco e con gravi manie di persecuzione, dunque il tuo parere non conta. » ribatté secco House.
« Per una volta sono d’accordo con lui. – intervenne Logan – Tutta questa faccenda delle fanfiction, o come diamine si chiamano, fa effettivamente schifo, e quei poveracci che ci sono incappati mi fanno pena… ma non vedo come questa cosa possa riguardaci. »
« Ah, dunque è questo il problema: non credete che possa riguardarvi? » disse l’Entità.
Tutti e nove gli uomini annuirono in silenzio. O meglio, annuirono in sette: la testa di Abberline venne mossa dalla mano di Lex, mentre Walter Sparrow annuì solo dopo aver ricevuto un’occhiataccia generale.
« Ebbene, non volevo arrivare a tanto, ma mi avete costretta. – annunciò l’Entità con voce grave – Ecco… leggete e rabbrividite! »
Dal cielo prese a piovere una quantità immane di fogli di carta: erano fanfiction stampate. I nove uomini, perplessi, agguantarono al volo alcuni fogli e cominciarono a leggere.
Calò il silenzio, interrotto solo dal frusciare della carta.
Dopo qualche minuto, gli effetti furono evidenti.
Draco impallidì e svenne, senza che nessuno si preoccupasse di sostenerlo. Walter Sparrow prese a contare ritmicamente fino a 23 dondolandosi convulsamente. Lex corse a vomitare. Inuyasha e Logan facevano a gara a chi distruggeva più fogli, uno con le unghie e l’altro con le lame, come gatti impazziti. Poi fu il turno di Vegeta, che anche se cercava di nasconderlo in tutte le maniere, era scoppiato a piangere. Abberline cominciò a chiedere a gran voce il suo oppio. E Snape, dopo aver tentato invano di bruciare tutto con un incantesimo Incendio, appallottolò i fogli e se li mangiò.
House fu l’unico che riuscì a finire di leggere tutto. Alzò gli occhi dal foglio che aveva in mano e guardò in direzione dell’Entità.

Trangugiò tre pillole di Vicodin in un solo colpo e disse: « Hai vinto… dicci cosa dobbiamo fare. »


   
 
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