Storie originali > Commedia
Segui la storia  |       
Autore: T_Jey    23/11/2009    5 recensioni
Forse dal titolo non si capisce subito,ma si può intendere, questa, diciamo, è la mia rivisitazione, nei giorni nostri, di Orgoglio e Pregiudizio. Spero che la Austen non mi maledica, perchè onestamente nella mia storia del racconto originale rimane ben poco. La storia viene narrata dalla protagonista, Lizzy, che però è figlia unica e convive con sua cugina, nonchè migliore amica, Jane Bennett. Il vero motivo per cui Lizzy non vive più a casa dell'amato e sempre sottilmente ironico padre è la donna che questi ha sposato dopo la morte della prima moglie. Lizzy infatti non riesce proprio a sopportarla, ma per poter andare a vivere da sola ha dovuto concedere alla matrigna di andare con lei, un pomeriggio alla settimana, a fare shopping ed è proprio durante uno di questi pomeriggi di compere che, tra un paio di scarpe e l'ultima borsa di Gucci, la matrigna informa la sua cara figlioccia di averle organizzato un incontro al buio con il figlio dei signori Bingley.
Lizzy ovviamente rimane scaturita da questa notizia e ... beh, il resto lo scoprirete leggendo ;D .
La storia è tutta raccontata, almeno per ora, dal punto di vista di Lizzy, che con ironia e un pizzico della sua pazzia, arrichisce gli eventi.
Spero vivamente che vi piaccia e vi diverta tanto quanto mi sono divertita io a pensarla e scriverla!
Chiedo perdono a tutte le amanti di Orgoglio e Pregiudizio, perchè ho cambiato un po' i personaggi,ma le coppie rimangono sempre le stesse, Darcy/Lizzy, Jane/Bingley!
Buona lettura e mi raccomando, commentateeee!!:D
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

SAAAAAAAAAAAAAAALVEEEE!!

Questo è il vero Nuovo Capitolo.

Alcuni ringraziamenti :D


Sif,sarawinky,Irish,Kyryu,Sognatricecoipiediperterra,LadyElizabeth,Isy_264,tartis,kiravf,daydreamer88,Caline e tutti/e coloro che mi hanno messo tra i preferiti o tra le storie seguite!

Vi ringrazio perchè è per voi che mi sono imposta di continuare questa storia, e non ho fatto come il mio solito e ho lasciato tutto a metà...

Grazie per le vostre bellissime recensioni e grazie per aver letto la mia storia.
Grazie per tutti i complimenti! In poche parole...Grazie di tutto!!:D
Ma mi raccomando, continuate a seguirmi ;D!!


Il diavolo veste prada, io Gucci.

Avrete sicuramente visto il film “Il diavolo veste Prada”, insomma, chi non l’ha mai visto?
Io un sacco di volte. In effetti… forse troppe.
Comunque…Avete presente l’entrata del grattacielo degli uffici di Runway?? Ecco la hall degli uffici è circa simile, in senso sulla stessa tipologia, piano terra di un immenso grattacielo, decine di uomini e donne vestiti estremamente eleganti e un arredo che grida da ogni lato, siamo fighi, abbiamo soldi e abbiamo molto stile...insomma siamo 20 passi avanti a te.
La segretaria dietro al bancone in marmo verde mi guarda da dietro le finte lenti dei suoi occhiali dalla montatura improbabile.
“’cavolo hai da fissare?”
-Buongiorno, ho un appuntamento con...il responsabile degli stagisti? -
Improvvisamente mi rendo conto di non avere la minima idea di con chi devo parlare…
- ho parlato con la signorina Rose...-
- uh-uhm, si, un attimo, il suo nome? -
Si guarda le unghie con non curanza.
- Elizabeth Bennett...- la mia voce esce fredda e acida.
Un’antipatia a pelle per questa donna mi fa venire un’irritazione... “calma Eli, calma, non puoi staccarle la testa, non sarebbe carino, adesso hai altri casini da risolvere, non puoi farti mettere in cella, poi non riusciresti più a risolvere con lui, respira e sorridi….”
La segretaria ripone la cornetta e mi guarda con sufficienza, ma la vedo tentennare.
Io sorrido ancora di più. Lei schiarisce la voce e si fa seria.
- 40° piano, terza porta a sinistra- Scrive qualcosa su un pezzo di carta e lo fa scivolare verso di me sul bancone. - aspetti nella saletta. Buona giornata. -

Sollevo il foglietto e mi dirigo verso gli ascensori. “aspetti nella saletta? Che vuol dire?”
Entro in ascensore e non sono sola. Altri due uomini. Vestiti elegante. Sguardi allegri e superbi.
Mi squadrano e fanno un sorrisetto.
Io mi sistemo la gonna e la borsa sulla spalla.
Mi sento a disagio. Li guardo seria. Appena le porte si aprono sfilo via dall’ascensore e mi dirigo a destra e vado dritta con passo deciso.
Infondo ho il mio vestito di Gucci! Accidenti! Devo darmi un attimo di tono! Ok, è vero, il diavolo vesterà anche Prada, ma io vesto Gucci, che è meglio!
Guardo il foglio.
Mi giro e torno sui miei passi.
Sempre con passo deciso.
“Cazzo!”
Uff...ma come si fa?? Ma perché devo sempre fare queste figure?!
Ovviamente ripasso davanti ai due uomini e sento i loro occhi seguirmi fino alla terza porta a “sinistra”.
Mi fermo e respiro. Bene Lizzie, adesso rimetti in moto il cervello, bussa e vai!
Toc toc.
Apro la porta e ...
Mi ritrovo davanti una segretaria di una certa età in una spaziosa saletta d’aspetto.
La signora mi sorride.
- Buongiorno,lei deve essere la signorina Bennett, vero?- annuisco. Sul cartellino sul tavolo c’è scritto Emily Rose. - sieda qua, arriveranno subito - sorride.
Impacciata ricambio e mi avvio verso il divanetto nero.
Io odio i divanetti. Specie quando sono in tacchi e ho una gonna stretta.
Lo osservo e mi decido. Mi siedo.
Sento il tessuto della gonna che inizia a tirare e in bilico sui tacchi non so bene come riesco a sedermi senza fare un tonfo molto sgraziato e alquanto imbarazzante.
Solo l’idea che a in un secondo momento dovrò rialzarmi mi fa sentire male.
Per distrarmi faccio vagare lo sguardo per la stanza e per caso si posa su una porta dove una targhetta dorata avvisa che quello è l’ufficio dell’avvocato FizWilliam Hunter.
Fizwilliam.
Fiz.
William.
William...già...
Perchè tra tanti nomi proprio questo?
William.
Una settimana. È passata un’intera settimana da quando è venuto a consegnarmi quella lettera e non l’ho più visto. Né sentito. Non si è fatto vivo. Non ha chiamato…
Forse dovrei fare io il primo passo.
Forse.
Adesso però, ho altro a cui pensare. Appena uscirò da questo ufficio...no, ok edificio...il mio sguardo si posa sui tetti delle case fuori dalla vetrata alla mia destra...ok, grattacielo, lo chiamo. Giuro.
Vengo ridestata dal mio mondo di pensieri attorno a lui dallo schiarirsi di voce della segretaria ora in piedi in mezzo alla stanza.
Sorride.
- cara, io devo andare a fare delle commissioni, lei aspetti qui, non ci vorrà molto…se vuole là ci sono delle riviste.-
Il mio sguardo segue il suo gesto e cade su un mobiletto dove sono disposte molto ordinatamente tutta una serie di riviste su avvocati e legge, corte e giornali del giorno.
“un cosmo no eh? Vabbè…”
Sorrido - grazie -
È stata gentile ad avvisarmi che prima che veda qualcuno passerà qualche ora…già.
Mi siedo più comodamente sul divano.
Guardo l’ora. 10:30.
Si sono stata puntuale come un orologio svizzero...
Inizio a sfogliare delle riviste…
Guardo l’ora. 11.15.
Le scarpe stringono e inizio a sfilarle leggermente… la segretaria intanto è tornata.
La guardo e incrocio il suo sguardo. Mi sorride colpevole e alza le spalle come per dire, mi dispiace, ma non posso farci nulla.
Mi siedo di traverso sul divano.
Tiro fuori il mio i-pod.
A mali estremi, estremi rimedi, non mi risulta che ascoltare la musica sia un segno di maleducazione. Per sicurezza lo tengo a volume basso.
Guardo l’orologio. 11:45.
Mi sfilo la giacca.
Il sole illumina tutta la città e un colombo passa danti alla vetrata.
Mi sfilo le scarpe.
Sono le 12:30.
La segretaria si alza e prende la borsa.
- Cara, io vado a pranzo, ma vedrà che adesso finiscono -
Sorride gentile.
Io sorrido “si, finisco subitissimo...già…circa altre tre ore…ma che vuole che sia…”
Appena esce dall’ufficio mi alzo in piedi. Dopo essermi sfilate le scarpe ovviamente!
Senza i tacchi è semplicissimo.
Alzo un po’ il volume sulle note di Bob Dylan e inizio a gironzolare per l’ufficio, iniziando a leggere le varie targhe appese al muro.
Diploma,specialistica, onorificenze, altre targhe strane, una foto…
Tre uomini in giacca e cravatta che sorridono.
Quello a sinistra ha un’aria familiare.
È un bell’uomo, alto, ma con i capelli bianchi, ma uno sguardo intelligente e blu.
Molto, ma molto familiare.
Mi avvicino per guardarlo meglio.
Faccio un salto quando mi sento toccare una spalla.
Sussulto e mi giro di scatto.
E poi mi viene un infarto.
Due occhi quasi identici a quelli dell’uomo nella foto mi guardano divertiti.
I miei di occhi devono essere leggermente allucinati. Io almeno mi sento così.
Che diavolo?
Bob Dylan ora è di troppo. Mi strappo le cuffiette dalle orecchie e mi esce spontaneo un - Darcy? - intriso di stupore,meraviglia e delusione. Non era così che volevo rincontrarlo!
Ma…ma lui che ci fa qui?
Lui sorride divertito. Si gira verso un altro uomo, un po’ più in carne,o meglio, grassoccio, lo stesso nella foto con l’altro uomo dallo sguardo blu.
- Fizwilliam, ti presento Elizabeth Bennett, la nuova stagista dello studio…-
Lui mi guarda, ha un’aria simpatica, gioviale, da buono; mi sorride - beh, siamo fortunati, - mi porge la mano - piacere signorina, sono Fizwilliam Hunter, benvenuta in famiglia - scherza.
Io spaesata gli porgo la mano.
Che diavolo ci fa qua Darcy?? E che ne sa che sono la nuova stagista? E poi non so nemmeno io se sono la nuova stagista.
Lui mi guarda con i suoi intensi occhi blu e il suo solito sguardo enigmatico.
Profondo.
Magnetico.
- Mi spiace per il ritardo. Ma eravamo in riunione…adesso pensavamo di andare a pranzo, vuoi venire con noi?-
Ok. Sto perdendo qualche passaggio. Accetto.
Annuisco. -si, andiamo…-
Lui sorride. Sembra così rilassato, così tranquillo…
Poi il suo sguardo cade giù sui miei piedi.
Attraverso le calze color carne si intravedono le mie unghie smaltate di nero.
Io seguo il suo sguardo e sorrido imbarazzata.
- Giusto! un attimo che prendo la borsa e arrivo -
Con passetti veloci raggiungo il divano e mentre afferro la borsa mi infilo le mie scarpette di cristallo alte 10 cm e li raggiungo con la giacca in mano e un sorriso falso come pochi..
Non mi sono mai vergognata tanto.
In corridoio rincontriamo i due uomini dell’ascensore e questa volta sembra quasi che non mi vedano, salutano seri con un gesto del capo e tirano dritto.
Io mi volto a guardare i due uomini che camminano con me.
I nostri sguardi si incrociano e il suo è allegro.

Seduti al ristorante mi sarei aspettata che William restasse serio e facesse finta di non sapere più di tanto su di me, invece appena seduti mi prende una mano tra le sue.
- mi spiace davvero per prima, ma ci sono alcuni problemi con un caso che stiamo seguendo assieme, te ne parlerò… spero mi perdonerai…-
Io continuo imperterrita nel mio silenzio attonito…
E lui sorride ancora.
- ti vedo sorpresa di vedermi...ma cosa ti aspettavi? Che lavoravo in uno studio legale a Londra te l’avevo detto. Non avrai pensato che lavorassi alla concorrenza? Era ovvio che lavoravo alla Brandly e Darcy, non credi? -
B&D.
Brandly.
&.
Darcy.
Oddio ecco dove l’avevo già sentito.
Scuoto la testa. - non avevo collegato. Stupidamente non avevo minimamente collegato - faccio una smorfia - non molto buono come inizio, no? Un avvocato dovrebbe essere un minimo perspicace…io in questo caso… -
Fizwilliam ridacchia - su signorina, non si preoccupi, ormai lo studio è conosciuto più semplicemente come sigla che con i nomi per esteso,in pochi se lo ricordano ancora che i due soci fondatori sono il signor Darcy e il signor Brandly… -

Faccio una smorfia e svuoto il bicchiere.

Resoconto della giornata: non sono nemmeno le due e non ne è andata bene una. Perfetto!

Ci penso su.
Beh, dai, non è vero.
William mi tratta bene, sono la nuova stagista dello studio più illustre della città e da oggi in poi lavorerò a stretto, strettissimo contatto con un bel moro dagli occhi azzurri,che potrei voler di più? L’amore della mia vita?
Mi lascio scappare un sorriso radioso e mi sento stringere la mano da una stretta calorosa.
Un paio di occhi blu mi guardano pieni d’amore.
Beh…forse ce l’ho.

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Commedia / Vai alla pagina dell'autore: T_Jey