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Autore: DeaEris    25/11/2009    2 recensioni
Hyoga piange sulla tomba della madre tra i freddi ghiacci della Siberia, ma non è solo. Chi interrompe il pianto del fanciullo?
Genere: Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Cygnus Hyoga, Scorpion Milo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciao!!!
Questa è una storia che partecipa ad un concorso su di un forum!

Ho deciso di pubblicarla dopo diverso ripensamento.
Spero vi piaccia, anche se la coppia è piuttosto eccentrica, ma non dico niente, in quanto odio gli spoiler.

Una nuova alba, una nuova mattina, un nuovo giorno.
Tutto è uguale.
Ogni cosa è sempre identica.
L'immutabilità è terribile.
Ogni giorno è sempre uguale, eppure diverso.
Ogni giorno comincia nello stesso modo: il tiepido Sole dà il buongiorno, rischiarando le tenebre della notte.
In ogni luogo, il Sole sorge e nessuno lo può fermare.
Da una casa in Siberia un fanciullo esce da una casa.
Nelle mani giovani e già robuste sorregge un mazzo di rose bianche, rosse e gialle.
I lunghi capelli biondi vengono trascinati in un furioso gioco dal vento impetuoso.
Il freddo è già intenso ed anzi alle prime luci del giorno nuovo è ancor più terribile del solito.
Eppure quel giovane nel fisico, ma vecchio nell'animo e nello sguardo non sembra pensarvi.
Continua a camminare.
Gli occhi azzurri, freddi e simili a due zaffiri osservano come se non avesse mai visto quegli splendidi ghiacciai, che brillano alla luce del primo Sole come diamanti.
Il fanciullo si ferma.
Una lunga distesa di ghiaccio è davanti a lui.
Una lunga distesa di ghiaccio liscia e perfetta, un mare ghiacciato.
Alle spalle robuste ed al contempo snelle e piccine per il dolore che da anni sostiene il suo fragile fisico.
Ogni giorno è uguale.
Ogni giorno quel fanciullo dai lunghi capelli color oro versa lacrime di cristallo.
Lacrime di Cristallo sempre uguali eppur sempre diverse.
"Panta Rei"
E' il pensiero del fanciullo, mentre si china ed abbraccia la lastra di ghiaccio, come se potesse dare calore.
Lacrime scivolano fuori dai suoi occhi cristallini.
Dolce e bello, tenero e fragile, forte e delicato.
Questo è Hyoga.
Un bambino adulto che ha perso tutto.
Un fanciullo che vide la madre morire davanti ai suoi occhietti innocenti di fanciullo fragile e delicato.
Nuove lacrime scorrono sul viso fanciullesco.
Il viso del fanciullo si solleva ed incrocia un paio di occhi azzurri, simili ai suoi e ben più penetranti.
Conosce quegli occhi.
Le lacrime non si fermano.
Le lacrime di dolore bagnano il visetto dolce e tenero del fanciullo.
La voce dell'altro giovane, che lo fissa, si leva alta e tranquilla.
*Hyoga, Camus non ti vorrebbe qui. Sai che non ama che tu ti pianga adosso.*
Parole dure, pronunciate con un tono chiaramente beffardo.
Entrambi sanno bene il vero: quel ragazzino non smetterà mai di piangere la madre morta per salvarlo.
Parole che sanno di sconfitta, come entrambi i due giovani sanno.
Ogni cosa è uguale ed anche questo è uguale.
Le parole del migliore amico del suo maestro lo colpiscono sempre, ma niente gli impedisce di versar lacrime per colei che fu madre buona e coraggiosa, forte e delicata, dolce e severa, amorevole e con un sorriso splendente e puro.
Milo di Scorpio si avvicina a grandi passi.
Hyoga si ritira su sè stesso quasi temesse quell'improvvisa vicinanza.
Milo allunga una mano e delicato come solo uno Scorpione sa essere leva quelle lacrime.
Non dice nulla il Guerriero dello Scorpione: non è bravo a consolare e quello è solo un ragazzino, cresciuto troppo in fretta.
Ha bisogno di credere in qualcosa.
Ha bisogno di sperare nella presenza della madre al suo fianco.
Lacrime vecchie di anni, ma nuove cadono e si confondono su di un mare di diamante.
Milo carezza teneramente quelle labbra dolci e tenere.
Milo sorride beffardo, il suo sorriso splendido e sghembo.
Avvicina il viso e pone un delicato bacio sulle labbra del discepolo di Camus.
Adora sorprendere il Grande Scorpione del Cielo e quello è l'effetto che ottiene ogni volta.
"Panta Rei."
Pensano insieme i due.
Ogni giorno è uguale.
Ogni giorno vive nell'immutabilità.
La vita ricomincia sempre uguale.
Milo afferra con decisione una mano di Hyoga e lo porta via da quel luogo.
Hyoga lo segue in silenzio.
Ormai il dolore è troppo grande.
Egli non parla e segue lo Scorpione in silenzio.
E' velenoso, ma non può farne a meno.
Lo osserva, mentre viene nuovamente portato via dalla madre e dai suoi ricordi.
Vuole morire e raggiungere quella dolce madre.
Ogni giorno qualcuno impedisce questo ricongiungimento.
Tutto è uguale.
Tutto scorre senza mai mutare.

Note Dell'Autrice:
Spero che questa mia storia vi piaccia.
L'idea mi è venuta, quando ho visto un video dove Hyoga era in Siberia, sdraiato sul mare di ghiaccio che piangeva.
Al posto di venir disturbato causa cosmo oscuro, l'ho fatto risvegliare da Milo, personaggio che adoro.
E' un prae-Hades, ma è dopo l'invasione al Grande Tempio.
Un bacio.
  
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