Fanfic su attori
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Autore: Sognatrice85    26/11/2009    2 recensioni
Eccomi qui, come promesso, posto il prologo del seguito della fan fiction "Il cielo ha una porta sola". Ritroviamo i nostri due protagonisti, sposati. La vita gli riserverà inizialmente una bella sorpresa, per poi lasciare spazio ad una serie di problematiche, anche traumatiche che Marghe e Robert dovranno affrontare con tanta forza e tanto coraggio. Sceglierò un raiting arancione per i temi che tratterò, nulla di troppo forte, ma avverto le persone estremamente sensibili e amanti di Robert che ci sarà parecchio da soffrire. Vi chiedo scusa in anticipo per certe mie scelte, mi farò perdonare e spero che nonostante quello che accadrà, continuerete a seguirmi e a non accusarmi di niente. Vi lascio al prologo, pubblicherò ogni sabato come sempre. Ps: questa volta mi affianca una beta, Dark Angel, che voglio ringraziare dal profondo, perchè mi sta dando tanto e collaborerà anche lei con la stesura di alcuni capitoli. Ovviamente man mano vi avviserò. SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Robert Pattinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come what may

Salve a tutti, 

scusate se la settimana scorsa non ho postato, ma non ero a casa mia, ma dalla mia amica a Roma. Siamo andate a vedere "New Moon" e sono rimasta molto contenta, non pe ril film in sé, ma nel constatare quanto Robert sia migliorato tantissimo. Il pezzo in cui recita la parte di "Romeo e Giulietta" è stata assurda, io me la son vista anche in lingua originale e la voce di Robert è impagabile. E l'addio? Io ho pianto tantissimo u.u...poi in Italia...la rabbia di non esserci potuta essere...che cosa brutta mamma mia...

Ma torniamo a noi...oggi vi posto anche un pò del punto di vista di Robert per farmi perdonare...vediamo un pò cosa ci dice il nostro caro maritino :D

Doddola: tu devi sempre farmi commuovere, vero? Io sono senza parole, sai? Mi piace troppo il fatto che qualcuno si immedesimi in quello che scrivo e poi parla con Robertino, magari lo convinci tu che Marghe farebbe di tutto pur di stare con lui…eh…ma le cose sono appena all’inizio…vedrete…
Mi manchi tantissimo anche tu…non vedo l’ora di risentirti…spero tu stia bene…Ti voglio bene…

Piccola Ketty: ehehheeheh grande Ketty! Mi hai fatto morir dal ridere…oddio spero che il figlio o la figlia non ereditino questo particolare dai genitori, altrimenti la vedo dura per quei due XD.
Ti ringrazio per le belle parole, ma non a tutti piacciono le stesse cose, ma non mi abbatto, io continuo a scrivere perché mi piace, soprattutto quando si tratta di Robert. Amo immergermi in storie che lo riguardano, è come se vi fossi io lì con lui…bacio

Mi son dimenticata di linkarvi le canzone…comunque se vi va di ascoltarle, la prima si chiama “Come what may”, è del Moulin Rouge, mentre la seconda è "Ballando al buio" degli Stadio. Ci sono particolarmente legata…ora però vado, vi lascio al capitolo…

Quei giorni volarono, ogni istante l’avevamo vissuto fino infondo riservandoci tutte le tenerezza e l’amore di cui eravamo dotati, senza mai risparmiarci. Il tempo inesorabile, richiamava la nostra attenzione, noi come dei ciechi non volevamo vedere, troppo presi dalla pazza voglia di stare insieme e di non negarci l’uno all’altra, purtroppo però troppo presto, dovemmo risvegliarci dal nostro sogno e rivivere l’incubo che la vita ci stava per riservare. Scegliendoci sapevamo cosa ci sarebbe successo ogni qualvolta che Rob avrebbe avuto una proposta lavorativa, ma il timore di perderlo che regnava dentro di me ogni volta che partiva, oscurava tutte le promesse che mi ero fatta.

E così anche questa volta, volli accompagnarlo all’aeroporto, non ce la facevo a restare a casa…

“Amore…” soffiò tra i miei capelli “Si?” dissi trattenendo le lacrime “Riguardati, non voglio che ti affatichi molto. Ho parlato con mia madre e mia sorella e per qualsiasi cosa puoi contare su di loro” disse accarezzandomi una guancia “Gra-grazie…” mormorai “Non fare così, ti prego!” “Scusa” e mi asciugai le lacrime, poi lo guardai rispecchiandomi nei suoi meravigliosi occhi color cielo e vidi quello che ormai eravamo: una sola persona…

 

“Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before
I want to vanish inside your kiss
Every day I'm loving you more and more
Listen to my heart, can you hear it sings
Telling me to give you everything
Seasons may change, winter to spring
But I love you until the end of time”

 

 

Dopo aver fatto il check-in, ritornò da me per un ultimo saluto prima dell’imbarco…”Ora devo davvero andare…” mi sfiorò la guancia mentre pronunciava quelle tristi parole “Ok…vai…prima che cambi idea e che ti costringa a stare qua!” “Non chiedo di meglio” e mi sorrise “Non provocarmi, sai che lo farei…” rise “Io provoco te? Caso mai è il contrario!” rise ancora, più lo faceva e più montava in me il desiderio di costringerlo a rimanere con me…”Vai Rob…vai…” mormorai ricominciando a piangere…”Torno presto…tranquilla…” “Lo so…ti aspetteremo” sorrisi “Ti Amo…” “I love you…for ever” prima di voltarsi, mi prese tra le sue braccia, alzandomi leggermente da terra e avvolgendomi con un bacio delicato e passionale.

 

“Come what may
Come what may
I will love you until my dying day”

 

Andò via, voltandosi ad ogni passo, impedendo ai miei occhi, appannati dalle lacrime, di abituarsi alla sua assenza…fu orribile, vederlo poi d’improvviso, scomparire…ebbi la sensazione che mi mancasse l’aria, respiravo malapena e con affanno…mi incamminai verso la grande vetrata e focalizzai i miei occhi sull’aereo, aspettai che decollasse, poi mi diressi all’auto e come un automa, misi in moto e partii…

 


”Suddenly the world seems such a perfect place
Suddenly it moves with such a perfect grace
Suddenly my life doesn't seem such a waste
It all revolves around you
And there's no mountain too high
No river too wide
Sing out this song I'll be there by your side
Storm clouds may gather
And stars may collide
But I love you until the end of time”

 

Era incredibile quanto mi sentissi persa e vuota senza di lui, incredibile come Rob avesse cambiato la mia esistenza, quanto tutto ciò che mi circondava fosse diverso visto accanto a lui, mai la mia vita aveva avuto così senso


”Come what may
Come what may
I will love you until my dying day
Oh, come what may, come what may
I will love you, I will love you
Suddenly the world seems such a perfect place
  Come what may  
Come what may
I will love you until my dying day

 

 

Mi fermai nel garage e sostai ancora per un po’ in auto, stesi lo schienale e mi misi in ascolto della musica…quella mattina per la fretta avevo preso un cd a casaccio, chi l’avrebbe detto che avrei beccato una canzone perfetta come quella che stavo sentendo: “Come what may” tratta dal film “Moulin Rouge”. Costrinsi Rob a vederselo tempo addietro, che ridere: io piangevo come una stupida e lui mi consolava, non sapendo che dire. Poi la canzone…in quel momento contribuì alle mie lacrime…

Ma infondo perché piangevo? Mica era partito per non tornare? Dovevo stare tranquilla…l’avrei rivisto presto, niente ormai poteva separarci o ostacolarci…ora aveva un motivo in più per tornare da me, mi accarezzai il ventre sorridendo. Con una forza in più, spensi la radio, scesi dall’auto e mi diressi a lavoro…qualsiasi cose fosse accaduta, io l’avrei amato per sempre

Robert

Quel giorno il sole brillava alto nel cielo americano, nonostante spirasse un vento freddo che tagliava la faccia. Fissavo le nuvole bianche che leggere e veloci attraversavano quel cielo e pensavo a lei…a mia moglie…

Quel giorno festeggiavamo un anno: il nostro primo anno da sposati, che cosa buffa…  pronunciare quelle parole mi suonava ancora strano…

Un caldo raggio di sole mi sfiorò il viso, risvegliandomi dal torpore in cui mi ero accoccolato…mi sentivo stanco, le riprese del nuovo film, procedevano senza sosta e mi impegnavano tutto il giorno. Questa volta avevo avuto un ruolo diverso dal solito: interpretavo un sergente che guidava una truppa americana nella guerra del Vietnam, degli anni sessanta. Paesaggi distrutti, morte e dolore circondavano il set…provai orrore per tutto quello che quelle persone avevano ingiustamente patito e mi toccava proprio interpretare il ruolo di colui che ordinava di sparare su persone innocenti…fu difficile lavorarci su, ma ero un professionista ormai, e volevo e dovevo impegnarmi, ci tenevo a fare bella figura.

Ma la mia mente vagava troppo quel giorno…”Chissà che fa la mia Marghe…” pensai tra me e me. Percorsi più volte la stanza nella quale alloggiavo, non dandomi pace, per la lontananza da mia moglie, proprio in quel giorno. Se avessi avuto la possibilità, sarei volato col primo aereo diretto a Londra e sarei corso ad abbracciarla per festeggiare insieme il nostro primo anniversario. E invece ero bloccato qua…quando avevo chiesto a Carl un giorno libero, mi aveva quasi aggredito <<”Non se ne parla proprio, Robert! Quel giorno verrà sul set anche un importante regista, interessato a te, quindi non puoi proprio mancare!” “Ma Carl…” mormorai “Niente ma…non esistono obbiezioni, pensa alla tua carriera! Guarda quanti cambiamenti in pochi anni, sei diventato una star, ammirato e ricercato da tutti!”  sbuffai “Ti ringrazio per questo, Carl. Ma mi conosci e sai che della fama mi frega ben poco, io voglio solo recitare, il resto può andare a farsi friggere. Avrò anche il diritto a vivere una vita privata e a festeggiare con mia moglie!” ero profondamente irritato, ma la reazione del mio manager non tardò ad arrivare “Signorino, non accetto questo tuo comportamento! Festeggerai un altro giorno, ora non è possibile e non esigo ulteriori obbiezioni” disse autoritario, io sbattei la porta e me ne andai>>  l’irritazione era rimasta, ma non potevo fare granché…non mi era mai capitato di sentirmi così voglioso di tornare a casa, solitamente amavo girare film, stare sul set isolandomi da tutti per studiare a fondo la mia parte…ma Marghe aveva davvero scombussolato tutto il mio equilibrio, modificando a suo piacimento le mie giornate e donandomi tutta se stessa, senza mai chiedere nulla in cambio…rispettava ogni mia decisione e mi aggrediva quando dicevo che non volevo partire, ci teneva quasi quanto me, alla mia carriera, voleva che facessi quello che più amavo: recitare <<“Amore, io faccio un lavoro che mi soddisfa e se mi impedissi di farlo, mi sentirei priva di una parte di me stessa, quindi presumo che valga lo stesso per te. I sogni vanno portati avanti…guarda me: sognavo te…e ora sei mio marito!” mi sorrise, ammiccò e mi schioccò un bacio sulla guancia…sapeva sempre sorprendermi…ogni volta così diversa, così…perfetta…>>

Sorrisi poi, quando ripensai alla nostra prima notte di nozze…

<<Avevo preparato tutto, ma salii ugualmente in camera per dare un’ultima controllata “Allora le rose sono al loro posto, lo champagne è nel frigo e la musica c’è. Direi che è tutto apposto, ma allora perché mi sento così agitato” mormorai tra me e me, poi scesi nella hall e trovai Marghe che, nervosa quanto me, mi aspettava seduta su una poltroncina…batteva il piede a terra e si rigirava il vestito tra le mani, guardando un punto non preciso del pavimento, quando alzò lo sguardo e mi vide, si illuminò e arrossì. Le sorrisi anche io…era giunto il momento…mi avvicinai piano “Amore ora possiamo andare in camera” “Bene…” rispose imbarazzata, le presi la mano e ridendo la trascinai via…camminò per tutto il tempo a testa bassa e quando fu dinanzi alla porta, s’immobilizzò, le accarezzai il volto e le sorrisi “Rob…” “Si?” mi sfiorò il braccio “Ho paura…” la guardai curioso “Di cosa?” “E se stasera per la tensione non dovessi…” abbassò di nuovo la testa, con le dita la indirizzai verso di me, non riusciva a guardarmi “Chi dovrebbe preoccuparsi sono io e non tu! E poi non m’importa…l’importante è che ora ufficialmente sei mia” sobbalzò e annuì.

“Pensi all'amore
pensando a me
ti batte il cuore
dimmi perchè
le paure che hai
i sogni incerti
non confonderti mai
saran tuoi sempre “


 Aprii la porta e la feci accomodare, accesi la luce e i suoi occhi luccicanti traboccarono vedendo tutti i petali di rose sparsi per la stanza, le candele e la musica…una canzone italiana che lei amava molto, l’ascoltava spesso…

 

“senti l'amore
stringiti a me
ti batte il cuore
dimmi il perchè
questo tempo per noi
è poco e prezioso
passerà prima o poi
e non tornerà”


”Rob, ma…” mi avvicinai, le presi le mani e le baciai, tenendo fermo gli occhi su di lei, tremava…piano feci scivolare le mie mani dietro la sua schiena, procurandole un brivido di piacere, seguito dal suo rossore in viso e da una mia risatina…

 

“se ti stringo un pò di più
ballando al buio in silenzio
il tempo, il tempo sorriderà
ballando al buio, in silenzio... in silenzio”

 

 

La strinsi a me ed iniziammo a danzare, guardandoci negli occhi…”Grazie…” “Per cosa?” “Per essere entrato nella mia vita e per aver scelto di rimanerci per sempre…” disse singhiozzando “Grazie a te per avermi riaccolto nella tua vita…” sorrisi, lei si rabbuiò “Se non lo avessi fatto, ora la mia vita non avrebbe le mille sfaccettare e colori che tu le hai donato”…era speciale…ed io…l’amavo…

 

“ti bacio piano
piccola mia
bacio il respiro
che porta via
le paure che hai
i sogni incerti
non li scorderò mai
saran per sempre”

 

Nello stesso istante, ci fermammo, un ultimo sguardo, poi lei si alzò sulle punte e si avvicinò al mio viso…io mi abbassai di poco e la baciai…un bacio a fior di labbra che fece rabbrividire entrambi…

 

”se ti stringo un pò di più
ballando al buio in silenzio
il tempo, il tempo sorriderà
ballando al buio
in silenzio, in silenzio...”

 

Lasciammo che la musica guidasse i nostri movimenti…per quella notte tutto sarebbe stato scandito dal ritmo dei nostri cuori accompagnati da una dolce melodia che avrebbe fatto da sottofondo all’attimo più perfetto e prezioso: l’unione delle nostre anime…>>

Scosso da quel ricordo, mi alzai dal letto e mi diressi sul set...fu una giornata di intenso lavoro, concentrami sulla recitazione fu difficile, non riuscivo a tenere i pensieri fermi neanche per cinque minuti; le scene furono ripetute più e più volte, fin quando il regista decise di far prendere una pausa a tutti. Mi sentivo uno straccio, per colpa mia le cose non stavano venendo bene, fortunatamente nessuno me lo faceva pesare, se non il mio severissimo Super-Io. Era pomeriggio inoltrato ormai e decisi che l'unico modo per riprendere possesso di me stesso, era telefonare a Marghe, così afferrai il cellulare e composi il numero, scalpitante attesi che rispondesse, fui presto accontentato... “Pronto?” fui invaso dal calore della sua voce e i miei sensi sembrarono ricominciare a vibrare “Amore…auguri per il nostro primo anno da sposati” risi, che buffo che era sentirmi pronunciare quelle parole, per un attimo lei sembrò essere incredula quanto me ”Grazie Signor Pattinson” rise, risvegliandomi dal torpore “Auguri anche a Lei. Allora come procedono le riprese?” domandò curiosa “Siamo di buon umore stamane, eh? Ti faccio un buon effetto. Comunque le riprese stanno andando molto bene, sto lavorando molto sul mio ruolo, speriamo che il regista sia soddisfatto” era bello sentirla sempre felice quando parlava con me “Come potrebbe non esserlo, tu sei eccezionale! Ma non abituiamoci a tutti questi complimenti, sono solo per oggi…” risi della sua ironia...poi d’un tratto si fermò, sembrava incerta, timorosa ”Ehi Piccola, cos’hai? È successo qualcosa?” domandai preoccupato, ero certo che se l'avessi avuta davanti avrei perfettamente capito che aveva qualcosa che non andava, le si leggeva in faccia quando tentava di nascondere la verità “No, no…niente di grave…anzi…” anzi? Beh se era una bella notizia, perchè tentennava nel dirmela? Le donne non le avrei mai capite! “E però parla, non so ancora interpretare i silenzi…guarda che fare Edward non mi ha certo aiutato a sviluppare una dote sovrannaturale, sai?” tentai di sdrammatizzare, come mio solito “Scemo, lo so…solo che non trovo le parole giuste per dirti questa cosa…” mormorò sconsolata “Ohi devo venire lì?” ora ero realmente preoccupato “Sarebbe magnifico, ma lo sai che non ti chiederei mai di abbandonare il set” “Si, conosco la tua testardaggine…guarda dove ti ha portato…” ridacchiai “Ma la smetti di dire stupidaggini? Sono maggiorenne e vaccinata, so quello che faccio. Ok, basta con i convenevoli…tieniti forte…Rob…io…aspetto un bambino…” mi bloccai...mi sentivo come se fossi improvvisamente diventato di pietra, fossilizzata in quella posizione da centinaia di anni, avevo gli occhi fissi davanti a me, senza in realtà vedere niente...non me lo sarei mai aspettato...un figlio io? Era la cosa più strana che mi stava capitando, mi prese il panico...cosa avrei fatto ora? Inspirai lentamente chiudendo gli occhi, quando li riaprii capii che non dovevo temere nulla, avevo affianco la persona che amavo ed ero felice: la mia donna mi avrebbe dato un figlio MIO, cavolo MIO! Ma...ero lontano, cavolo...lontano da lei, da “lui”...prima che però potessi parlare, sentii Marghe singhiozzare ”Rob? Tutto bene?” chiese cercando di modulare la voce “No…” risposi di getto “Che significa no…” l'avevo spaventata, ma non riuscivo a controllare le parole “Che non va affatto bene” mormorai passandomi una mano tra i capelli ”Ah…” quando capii che si era fatto l'idea sbagliata, intervenni “Marghe…ma che hai capito? Non va bene, perchè in un giorno così importante, con una notizia così strepitosa, io non sono là vicino a te. Io diventerò padre, ma ci pensi…io? Robert Pattinson padre…assurdo!” dissi sorpreso delle mie stesse parole e del fatto che io volevo quel figlio, lo desideravo più di quanto desiderassi qualsiasi altra cosa “Ma allora sei felice?” chiese Marghe timorosa. “Che domande mi fai amore?” pensai  “Felice?” risposi “Di più…sono euforico…Marghe, ti ho mai detto quanto ti amo?” quasi urlai “Sempre…ma se lo ripeti, ne sarò felice” sogghignò lei “Da morire!” “Ehi Rob tocca a te, vieni!” maledetto regista, interveniva sempre nei momenti meno opportuni “Devi andare?” la sua voce era un soffio “Si, mi spiace. Riposati, non permetterti di uscire, se hai bisogno di qualcosa chiama Simona o mia sorella Lizzy, saranno felici di aiutarti. Non strafare come al tuo solito” ero lontano, ma volevo tenere la situazione sotto controllo, per quanto mi fosse possibile “Hai finito con le raccomandazioni?” borbottò infastidita “Non scherzare, un figlio è una cosa seria, sai?” le feci notare “Detto da te, sembra una barzelletta” rise di gusto “Ehi signorina, guarda che vengo lì eh?” “Ti aspetto…” disse con voce invitante, tanto da farmi rabbrividire...avrei preso il primo aereo e sarei andato da lei...“Ci sentiamo stasera. Ti Amo…” più di quanto immagini “Anche io…”. Felice come non mai, mi diressi sul set, questa volta non commisi errori, tutti furono soddisfatti, io per prima “Complimenti Robert, mi è piaciuto molto come hai interpretato questo spezzone, hai messo la giusta carica emotiva, prima eri distratto, vedo che la pausa ti ha fatto bene” sorrisi, la pausa era stata un vero toccasana per me, ora però dovevo assolutamente tornare da Marghe, volevo stargli vicino, anche se solo per poco.

   
 
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