Salve a tutti,
scusate se la settimana scorsa non ho postato, ma non ero a casa mia, ma dalla mia amica a Roma. Siamo andate a vedere "New Moon" e sono rimasta molto contenta, non pe ril film in sé, ma nel constatare quanto Robert sia migliorato tantissimo. Il pezzo in cui recita la parte di "Romeo e Giulietta" è stata assurda, io me la son vista anche in lingua originale e la voce di Robert è impagabile. E l'addio? Io ho pianto tantissimo u.u...poi in Italia...la rabbia di non esserci potuta essere...che cosa brutta mamma mia...
Ma torniamo a noi...oggi vi posto anche un pò del punto di vista di Robert per farmi perdonare...vediamo un pò cosa ci dice il nostro caro maritino :D
Doddola: tu devi sempre farmi commuovere, vero? Io sono senza parole,
sai? Mi piace troppo il fatto che qualcuno si immedesimi in quello che scrivo e
poi parla con Robertino, magari lo convinci tu che Marghe farebbe di tutto pur
di stare con lui…eh…ma le cose sono appena all’inizio…vedrete…
Mi manchi
tantissimo anche tu…non vedo l’ora di risentirti…spero tu stia bene…Ti voglio
bene…
Piccola Ketty: ehehheeheh grande Ketty! Mi hai fatto morir
dal ridere…oddio spero che il figlio o la figlia non ereditino questo
particolare dai genitori, altrimenti la vedo dura per quei due XD.
Ti ringrazio per
le belle parole, ma non a tutti piacciono le stesse cose, ma non mi abbatto, io
continuo a scrivere perché mi piace, soprattutto quando si tratta di Robert. Amo
immergermi in storie che lo riguardano, è come se vi fossi io lì con lui…bacio
Mi
son dimenticata
di linkarvi le canzone…comunque se vi va di ascoltarle, la prima
si chiama “Come what
may”, è del Moulin Rouge, mentre la seconda è
"Ballando al buio" degli Stadio. Ci sono particolarmente
legata…ora però vado, vi lascio al capitolo…
Quei giorni
volarono, ogni istante l’avevamo vissuto fino infondo riservandoci tutte le
tenerezza e l’amore di cui eravamo dotati, senza mai risparmiarci. Il tempo
inesorabile, richiamava la nostra attenzione, noi come dei ciechi non volevamo
vedere, troppo presi dalla pazza voglia di stare insieme e di non negarci l’uno
all’altra, purtroppo però troppo presto, dovemmo risvegliarci dal nostro sogno
e rivivere l’incubo che la vita ci stava per riservare. Scegliendoci sapevamo
cosa ci sarebbe successo ogni qualvolta che Rob avrebbe avuto una proposta
lavorativa, ma il timore di perderlo che regnava dentro di me ogni volta che
partiva, oscurava tutte le promesse che mi ero fatta.
E così anche
questa volta, volli accompagnarlo all’aeroporto, non ce la facevo a restare a
casa…
“Amore…” soffiò
tra i miei capelli “Si?” dissi trattenendo le lacrime “Riguardati, non voglio
che ti affatichi molto. Ho parlato con mia madre e mia sorella e per qualsiasi
cosa puoi contare su di loro” disse accarezzandomi una guancia “Gra-grazie…”
mormorai “Non fare così, ti prego!” “Scusa” e mi asciugai le lacrime, poi lo
guardai rispecchiandomi nei suoi meravigliosi occhi color cielo e vidi quello
che ormai eravamo: una sola persona…
“Never knew I could feel like this
Like I've never seen the sky before
I want to vanish inside your kiss
Every day I'm loving you more and more
Listen to my heart, can you hear it sings
Telling me to give you everything
Seasons may change, winter to spring
But I love you until the end of time”
Dopo
aver fatto
il check-in, ritornò da me per un ultimo saluto prima
dell’imbarco…”Ora devo
davvero andare…” mi sfiorò la guancia mentre
pronunciava quelle tristi parole
“Ok…vai…prima che cambi idea e che ti costringa a
stare qua!” “Non chiedo di meglio”
e mi sorrise “Non provocarmi, sai che lo farei…”
rise “Io provoco te? Caso mai
è il contrario!” rise ancora, più lo faceva e
più montava in me il desiderio di
costringerlo a rimanere con me…”Vai
Rob…vai…” mormorai ricominciando a
piangere…”Torno presto…tranquilla…”
“Lo so…ti aspetteremo” sorrisi “Ti
Amo…” “I
love you…for ever” prima di voltarsi, mi prese tra le sue
braccia, alzandomi
leggermente da terra e avvolgendomi con un bacio delicato e passionale.
“Come what may
Come what may
I will love you until my dying day”
Andò via, voltandosi
ad ogni passo, impedendo ai miei occhi, appannati dalle lacrime, di abituarsi
alla sua assenza…fu orribile, vederlo poi d’improvviso, scomparire…ebbi la
sensazione che mi mancasse l’aria, respiravo malapena e con affanno…mi
incamminai verso la grande vetrata e focalizzai i miei occhi sull’aereo, aspettai
che decollasse, poi mi diressi all’auto e come un automa, misi in moto e
partii…
Suddenly it moves with such a perfect grace
Suddenly my life doesn't seem such a waste
It all revolves around you
And there's no mountain too high
No river too wide
Sing out this song I'll be there by your side
Storm clouds may gather
And stars may collide
But I love you until the end of time”
Era incredibile
quanto mi sentissi persa e vuota senza di lui, incredibile come Rob avesse
cambiato la mia esistenza, quanto tutto ciò che mi circondava fosse diverso
visto accanto a lui, mai la mia vita aveva avuto così senso…
Come what may
I will love you until my dying day
Oh, come what may, come what may
I will love you, I will love you
Suddenly the world seems such a perfect place
Come what may
Come what may
I will love you until my dying day “
Mi fermai nel
garage e sostai ancora per un po’ in auto, stesi lo schienale e mi misi in
ascolto della musica…quella mattina per la fretta avevo preso un cd a casaccio,
chi l’avrebbe detto che avrei beccato una canzone perfetta come quella che
stavo sentendo: “Come what may” tratta dal film “Moulin Rouge”. Costrinsi Rob a
vederselo tempo addietro, che ridere: io piangevo come una stupida e lui mi
consolava, non sapendo che dire. Poi la canzone…in quel momento contribuì alle
mie lacrime…
Ma infondo perché piangevo? Mica era partito per non tornare? Dovevo stare tranquilla…l’avrei rivisto presto, niente ormai poteva separarci o ostacolarci…ora aveva un motivo in più per tornare da me, mi accarezzai il ventre sorridendo. Con una forza in più, spensi la radio, scesi dall’auto e mi diressi a lavoro…qualsiasi cose fosse accaduta, io l’avrei amato per sempre…
Robert
Quel giorno il
sole brillava alto nel cielo americano, nonostante spirasse un vento freddo che
tagliava la faccia. Fissavo le nuvole bianche che leggere e veloci
attraversavano quel cielo e pensavo a lei…a mia moglie…
Quel giorno festeggiavamo
un anno: il nostro primo anno da sposati, che cosa buffa… pronunciare quelle parole mi suonava ancora
strano…
Un caldo raggio
di sole mi sfiorò il viso, risvegliandomi dal torpore in cui mi ero accoccolato…mi
sentivo stanco, le riprese del nuovo film, procedevano senza sosta e mi
impegnavano tutto il giorno. Questa volta avevo avuto un ruolo diverso dal
solito: interpretavo un sergente che guidava una truppa americana nella guerra
del Vietnam, degli anni sessanta. Paesaggi distrutti, morte e dolore
circondavano il set…provai orrore per tutto quello che quelle persone avevano
ingiustamente patito e mi toccava proprio interpretare il ruolo di colui che
ordinava di sparare su persone innocenti…fu difficile lavorarci su, ma ero un
professionista ormai, e volevo e dovevo impegnarmi, ci tenevo a fare bella
figura.
Ma la mia mente
vagava troppo quel giorno…”Chissà che fa
la mia Marghe…” pensai tra me e me. Percorsi più volte la stanza nella
quale alloggiavo, non dandomi pace, per la lontananza da mia moglie, proprio in
quel giorno. Se avessi avuto la possibilità, sarei volato col primo aereo
diretto a Londra e sarei corso ad abbracciarla per festeggiare insieme il
nostro primo anniversario. E invece ero bloccato qua…quando avevo chiesto a
Carl un giorno libero, mi aveva quasi aggredito <<”Non se ne parla proprio, Robert! Quel giorno verrà sul set anche un
importante regista, interessato a te, quindi non puoi proprio mancare!” “Ma
Carl…” mormorai “Niente ma…non esistono obbiezioni, pensa alla tua carriera!
Guarda quanti cambiamenti in pochi anni, sei diventato una star, ammirato e
ricercato da tutti!” sbuffai “Ti
ringrazio per questo, Carl. Ma mi conosci e sai che della fama mi frega ben
poco, io voglio solo recitare, il resto può andare a farsi friggere. Avrò anche
il diritto a vivere una vita privata e a festeggiare con mia moglie!” ero
profondamente irritato, ma la reazione del mio manager non tardò ad arrivare
“Signorino, non accetto questo tuo comportamento! Festeggerai un altro giorno,
ora non è possibile e non esigo ulteriori obbiezioni” disse autoritario, io sbattei
la porta e me ne andai>> l’irritazione era rimasta, ma non potevo fare granché…non
mi era mai capitato di sentirmi così voglioso di tornare a casa, solitamente
amavo girare film, stare sul set isolandomi da tutti per studiare a fondo la
mia parte…ma Marghe aveva davvero scombussolato tutto il mio equilibrio,
modificando a suo piacimento le mie giornate e donandomi tutta se stessa, senza
mai chiedere nulla in cambio…rispettava ogni mia decisione e mi aggrediva
quando dicevo che non volevo partire, ci teneva quasi quanto me, alla mia
carriera, voleva che facessi quello che più amavo: recitare <<“Amore, io faccio un lavoro che mi soddisfa
e se mi impedissi di farlo, mi sentirei priva di una parte di me stessa, quindi
presumo che valga lo stesso per te. I sogni vanno portati avanti…guarda me:
sognavo te…e ora sei mio marito!” mi sorrise, ammiccò e mi schioccò un bacio
sulla guancia…sapeva sempre sorprendermi…ogni volta così diversa,
così…perfetta…>>
Sorrisi poi,
quando ripensai alla nostra prima notte di nozze…
<<Avevo
preparato tutto, ma salii ugualmente
in camera per dare un’ultima controllata “Allora le rose
sono al loro posto, lo
champagne è nel frigo e la musica c’è. Direi che
è tutto apposto, ma allora
perché mi sento così agitato” mormorai tra me e me,
poi scesi nella hall e
trovai Marghe che, nervosa quanto me, mi aspettava seduta su una
poltroncina…batteva il piede a terra e si rigirava il vestito
tra le mani,
guardando un punto non preciso del pavimento, quando alzò lo
sguardo e mi vide,
si illuminò e arrossì. Le sorrisi anche io…era
giunto il momento…mi avvicinai
piano “Amore ora possiamo andare in camera”
“Bene…” rispose imbarazzata, le
presi la mano e ridendo la trascinai via…camminò per
tutto il tempo a testa
bassa e quando fu dinanzi alla porta, s’immobilizzò, le
accarezzai il volto e
le sorrisi “Rob…” “Si?” mi sfiorò
il braccio “Ho paura…” la guardai curioso “Di
cosa?” “E se stasera per la tensione non
dovessi…” abbassò di nuovo la testa,
con le dita la indirizzai verso di me, non riusciva a guardarmi
“Chi dovrebbe
preoccuparsi sono io e non tu! E poi non
m’importa…l’importante è che ora
ufficialmente sei mia” sobbalzò e annuì.
pensando a me
ti batte il cuore
dimmi perchè
le paure che hai
i sogni incerti
non confonderti mai
saran tuoi sempre “
Aprii la
porta e la feci accomodare, accesi la luce e i suoi occhi luccicanti
traboccarono vedendo tutti i petali di rose sparsi per la stanza, le candele e
la musica…una canzone italiana che lei amava molto, l’ascoltava spesso…
stringiti a me
ti batte il cuore
dimmi il perchè
questo tempo per noi
è poco e prezioso
passerà prima o poi
e non tornerà”
”Rob, ma…” mi avvicinai, le presi le mani e le
baciai, tenendo fermo gli occhi su di lei, tremava…piano feci scivolare le mie
mani dietro la sua schiena, procurandole un brivido di piacere, seguito dal suo
rossore in viso e da una mia risatina…
“se ti stringo
un pò di più
ballando al buio in silenzio
il tempo, il tempo sorriderà
ballando al buio, in silenzio... in silenzio”
La strinsi a me ed iniziammo a danzare, guardandoci
negli occhi…”Grazie…” “Per cosa?” “Per essere entrato nella mia vita e per aver
scelto di rimanerci per sempre…” disse singhiozzando “Grazie a te per avermi
riaccolto nella tua vita…” sorrisi, lei si rabbuiò “Se non lo avessi fatto, ora
la mia vita non avrebbe le mille sfaccettare e colori che tu le hai donato”…era
speciale…ed io…l’amavo…
“ti bacio piano
piccola mia
bacio il respiro
che porta via
le paure che hai
i sogni incerti
non li scorderò mai
saran per sempre”
Nello stesso istante, ci fermammo, un ultimo
sguardo, poi lei si alzò sulle punte e si avvicinò al mio viso…io mi abbassai
di poco e la baciai…un bacio a fior di labbra che fece rabbrividire entrambi…
ballando al buio in silenzio
il tempo, il tempo sorriderà
ballando al buio
in silenzio, in silenzio...”
Lasciammo che la musica guidasse i nostri
movimenti…per quella notte tutto sarebbe stato scandito dal ritmo dei nostri
cuori accompagnati da una dolce melodia che avrebbe fatto da sottofondo
all’attimo più perfetto e prezioso: l’unione delle nostre anime…>>
Scosso da quel
ricordo, mi alzai dal letto e mi diressi sul set...fu una giornata di intenso lavoro,
concentrami sulla recitazione fu difficile, non riuscivo a tenere i pensieri fermi
neanche per cinque minuti; le scene furono ripetute più e più volte, fin quando
il regista decise di far prendere una pausa a tutti. Mi sentivo uno straccio,
per colpa mia le cose non stavano venendo bene, fortunatamente nessuno me lo
faceva pesare, se non il mio severissimo Super-Io. Era pomeriggio inoltrato
ormai e decisi che l'unico modo per riprendere possesso di me stesso, era
telefonare a Marghe, così afferrai il cellulare e composi il numero,
scalpitante attesi che rispondesse, fui presto accontentato... “Pronto?” fui
invaso dal calore della sua voce e i miei sensi sembrarono ricominciare a
vibrare “Amore…auguri per il nostro primo anno da sposati” risi, che buffo che
era sentirmi pronunciare quelle parole, per un attimo lei sembrò essere
incredula quanto me ”Grazie Signor Pattinson” rise, risvegliandomi dal torpore
“Auguri anche a Lei. Allora come procedono le riprese?” domandò curiosa “Siamo
di buon umore stamane, eh? Ti faccio un buon effetto. Comunque le riprese
stanno andando molto bene, sto lavorando molto sul mio ruolo, speriamo che il
regista sia soddisfatto” era bello sentirla sempre felice quando parlava con me
“Come potrebbe non esserlo, tu sei eccezionale! Ma non abituiamoci a tutti
questi complimenti, sono solo per oggi…” risi della sua ironia...poi d’un
tratto si fermò, sembrava incerta, timorosa ”Ehi Piccola, cos’hai? È successo
qualcosa?” domandai preoccupato, ero certo che se l'avessi avuta davanti avrei
perfettamente capito che aveva qualcosa che non andava, le si leggeva in faccia
quando tentava di nascondere la verità “No, no…niente di grave…anzi…” anzi? Beh
se era una bella notizia, perchè tentennava nel dirmela? Le donne non le avrei
mai capite! “E però parla, non so ancora interpretare i silenzi…guarda che fare
Edward non mi ha certo aiutato a sviluppare una dote sovrannaturale, sai?”
tentai di sdrammatizzare, come mio solito “Scemo, lo so…solo che non trovo le
parole giuste per dirti questa cosa…” mormorò sconsolata “Ohi devo venire lì?”
ora ero realmente preoccupato “Sarebbe magnifico, ma lo sai che non ti
chiederei mai di abbandonare il set” “Si, conosco la tua testardaggine…guarda
dove ti ha portato…” ridacchiai “Ma la smetti di dire stupidaggini? Sono
maggiorenne e vaccinata, so quello che faccio. Ok, basta con i
convenevoli…tieniti forte…Rob…io…aspetto un bambino…” mi bloccai...mi sentivo
come se fossi improvvisamente diventato di pietra, fossilizzata in quella
posizione da centinaia di anni, avevo gli occhi fissi davanti a me, senza in
realtà vedere niente...non me lo sarei mai aspettato...un figlio io? Era la
cosa più strana che mi stava capitando, mi prese il panico...cosa avrei fatto
ora? Inspirai lentamente chiudendo gli occhi, quando li riaprii capii che non
dovevo temere nulla, avevo affianco la persona che amavo ed ero felice: la mia
donna mi avrebbe dato un figlio MIO, cavolo MIO! Ma...ero lontano,
cavolo...lontano da lei, da “lui”...prima che però potessi parlare, sentii
Marghe singhiozzare ”Rob? Tutto bene?” chiese cercando di modulare la voce
“No…” risposi di getto “Che significa no…” l'avevo spaventata, ma non riuscivo
a controllare le parole “Che non va affatto bene” mormorai passandomi una mano
tra i capelli ”Ah…” quando capii che si era fatto l'idea sbagliata, intervenni
“Marghe…ma che hai capito? Non va bene, perchè in un giorno così importante,
con una notizia così strepitosa, io non sono là vicino a te. Io diventerò
padre, ma ci pensi…io? Robert Pattinson padre…assurdo!” dissi sorpreso delle
mie stesse parole e del fatto che io volevo quel figlio, lo desideravo più di
quanto desiderassi qualsiasi altra cosa “Ma allora sei felice?” chiese Marghe
timorosa. “Che domande mi fai amore?”
pensai “Felice?” risposi “Di
più…sono euforico…Marghe, ti ho mai detto quanto ti amo?” quasi urlai
“Sempre…ma se lo ripeti, ne sarò felice” sogghignò lei “Da morire!” “Ehi Rob tocca a te, vieni!” maledetto regista,
interveniva sempre nei momenti meno opportuni “Devi andare?” la sua voce era un
soffio “Si, mi spiace. Riposati, non permetterti di uscire, se hai bisogno di
qualcosa chiama Simona o mia sorella Lizzy, saranno felici di aiutarti. Non
strafare come al tuo solito” ero lontano, ma volevo tenere la situazione sotto
controllo, per quanto mi fosse possibile “Hai finito con le raccomandazioni?” borbottò
infastidita “Non scherzare, un figlio è una cosa seria, sai?” le feci notare “Detto
da te, sembra una barzelletta” rise di gusto “Ehi signorina, guarda che vengo
lì eh?” “Ti aspetto…” disse con voce invitante, tanto da farmi
rabbrividire...avrei preso il primo aereo e sarei andato da lei...“Ci sentiamo
stasera. Ti Amo…” più di quanto immagini “Anche io…”. Felice come non mai, mi
diressi sul set, questa volta non commisi errori, tutti furono soddisfatti, io
per prima “Complimenti Robert, mi è piaciuto molto come hai interpretato questo
spezzone, hai messo la giusta carica emotiva, prima eri distratto, vedo che la
pausa ti ha fatto bene” sorrisi, la pausa era stata un vero toccasana per me,
ora però dovevo assolutamente tornare da Marghe, volevo stargli vicino, anche
se solo per poco.