Fanfic su attori > Robert Pattinson
Segui la storia  |       
Autore: Lyla_    26/11/2009    2 recensioni
Ovviamente quando soffri per amore perdi un po’ di fiducia, ma ho sempre sostenuto che il problema non riguardi il sentimento ma le persone: siamo tutti esseri umani, capaci di deludere, far soffrire. Quindi sicuramente la fiducia verso il sesso opposto è diminuita nel corso degli anni, ma quella nell’amore rimane comunque lì.
Non posso non sperare un giorno di trovare la persona giusta, che coroni al massimo ciò che io intendo per amore e anche se molto probabilmente il mio pessimismo mi fa pensare che troppe delusioni avrò ancora, voglio credere che esista questo qualcuno.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

2.



La mattina la sveglia suona incessantemente e a fatica mi alzo, constatando che, grazie all’allegra chiacchierata notturna con il mio vicino, ho troppo sonno.
Scendo in cucina e mi preparo subito un litro di caffè sperando che dia l’effetto desiderato; mi vesto  svogliatamente, indossando un jeans a caso e una maglietta di cui vado particolarmente fiera dei Ramones. Mi trucco giusto il necessario e scendo pronta a dirigermi a lavoro, quando però passo accanto allo stereo e la mia mente produce un’idea alquanto allettante.
Rimanendo in tema con la mia maglia, metto su un cd dei Ramones che estraggo da uno dei sei scaffali completamente dedicati alla musica e accendo alzando al massimo il volume; ignorando il “non predicare bene e razzolare male” mi concentro sul “chi la fa l’aspetti” e dopo aver lasciato che le note di “I don’t care” si diffondessero fino a raggiungere la casa accanto, spengo soddisfatta lo stereo, uscendo e chiudendo a chiave.
Mentre passo nel vialetto vedo un Robert assonnato aprire la finestra che dà sulla strada scuotendo a destra e sinistra la testa per cercare il colpevole; quando mi nota, alza il dito medio per poi, non so per quale assurdo motivo, forse troppo alcool ancora in circolo, scoppiare a ridere.
“Sveglia vicino! Il sole è alto, gli uccellini cantano e il tuo lavoro ti aspetta!” urlo sarcastica.
“Questa me la paghi” ribatte ancora ridendo, con la voce impastata di sonno, mentre salgo in macchina.
Mi immetto nella strada e comincio anche io a ridere, chiedendomi se ho ancora tutte le facoltà intellettive intatte, ma evidentemente quel Robert in quanto a demenza è contagioso.
Arrivo in poco tempo al negozio ed alzo la saracinesca per poi accendere tutte le luci all’interno.
Chiamo il solito bar ordinano un altro caffè per me ed uno per Andy, dato che il sonno si faceva ancora sentire.
“Buon dì” esclama dopo qualche minuto Andy entrando con i due caffè “Sono passata a ritirarli io, tanto era scontato che li avessi ordinati” continua sorridente.
“Bravissima! Buon giorno!” dico sbadigliando.
“Nottata di fuoco?” ammicca porgendomi il caffè.
“Si, magari! Semplicemente un vicino che mi ha fatto incazzare come pochi sono riusciti a farlo!”  esclamo buttandolo giù in un unico sorso.
“Addirittura? Bhè, un po’ isterica ci sei di tuo” dice mentre le lancio un’occhiataccia “Non fraintendere voglio dire…lasciamo stare. Cosa ha fatto?” continua cercando di recuperare.
Le racconto tutta la storia, riempita di insulti e imprecazioni varie.
“Un attore?! E chi è?” mi chiede lei emozionata.
“Andy, questo è quello che sai chiedermi dopo tutto il mio racconto?” chiedo sconvolta.
“Mi sembra che ti sei vendicata questa mattina, quindi siete pari: dunque chi è?”
“Non lo so, Robert qualcosa, non me lo ha detto il cognome e sinceramente mi è bastato il nome” dico alzando gli occhi al cielo.
“Mmm descrizione fisica?” continua lei.
“Andy per favore non ti ci mettere con queste domande! Non ne voglio parlare! Vedi anche quando non c’è mi fa irritare, non mi ci far pensare!” esclamo di nuovo nervosa.
“Natalie posso darti un consiglio?” poggia una mano sulla mia spalla seria.
Le faccio segno con la testa per farla continuare.
“Bevi meno caffè” dice ridendo per poi spostarsi ed andare a sistemare qualche cd.

La giornata in negozio passa veloce, come sempre quando fai qualcosa che ami.
Passo a casa a cambiarmi per la classica uscita serale del sabato con Andy e le altre nostre tre amiche di sempre: Jenny, Katy e Ruby.
Jenny non è solamente una amica, ma anche mia cugina.
Ho sempre sostenuto che l’unica cosa che abbiamo in comune, oltre ad una parte di sangue, è l’età: infatti tralasciando i nostri ventidue anni, siamo davvero l’una agli antipodi dell’altra.
Le nostre litigate sono di portata colossale, le frecciatine che ci lanciamo ogni secondo ancora peggio, ma ad ogni modo, il bene profondo che ci lega è un qualcosa di quasi impossibile, ma comunque totalmente sincero.
Ruby e Katy invece sono la coscienza del gruppo, i grilli parlanti, le sagge: quando qualche sera siamo troppo ubriache per guidare sono loro che ci scarrozzano, quando io e Jenny ci prendiamo a parolacce sono loro a farci ragionare, quando una di noi è indecisa sono sempre loro ad aiutarci con la lista dei pro e dei contro.
Fra l’altro loro due e Jenny sono le scienziate del gruppo: mentre io e Andy anche se relativamente giovani abbiamo deciso di buttarci dirette nel mondo del lavoro, loro al contrario si sono buttate in quello universitario. Jenny studia per diventare biologa, Ruby chirurgo e Katy pediatra.
Mi preparo velocemente, dato il poco tempo a mia disposizione, infilando a caso una maglia e un pantalone, che sembrano abbastanza eleganti o almeno da sabato sera.
Alle dieci precise due colpi di clacson mi fanno capire che Ruby è arrivata, così velocemente esco di casa.
“Buona sera occhi!” mi dice Jenny seduta accanto a Ruby.
Ha sempre avuto questo odioso vizio di chiamarmi con quel nomignolo, cosa che mi infastidisce molto anche se lei mi ricorda sempre che in fondo è un complimento,
Dice che i miei occhi verdi se fossero usati da qualcun'altra, che per lo meno sappia ammiccare ad un uomo o guardarlo con malizia, farebbero capitolare chiunque, ma che purtroppo hanno trovato me che in quanto a tecniche di seduzione o cose del genere proprio non ci so fare.
A me non sembra esattamente un complimento questo.
Dopo essere passate a prelevare Andy andiamo prima a mangiare in pizzeria e poi in un pub che siamo solite frequentare dove c’è sempre musica dal vivo.
Niente di meglio per un sabato sera.
Siamo persone a cui basta un tavolino, una birra e un po’ di musica per divertirci; certo Jenny preferirebbe una discoteca, ma solitamente viene sottomessa dalla volontà del gruppo.
Così dopo ore di chiacchiere, ricordi esilaranti e tante risate torniamo a casa.
Saluto con la mano le mie amiche e mi avvio alla porta cercando le chiavi in borsa
Poco dopo due abbaglianti si piantano contro di me e non mi ci vuole tanto per capire che il gesto così simpatico sia opera del mio vicino che in quel momento entrava nel viale della villetta accanto.
“Spero che domani non sarò svegliato dai Ramones” urla abbassando il finestrino.
“Avevo pensato a qualcosa tipo Sex Pistols, ma credo che passerò” gli urlo di rimando trovando finalmente le chiavi e precipitandomi dentro casa.
Un altro sorriso mi spunta sul volto e non capendone il motivo, decido che sia saggio mettermi a dormire.
La notte questa volta passa serena e me la prendo comoda con la sveglia; alle undici sono in piedi dato che avevo promesso ai miei di andare a pranzo da loro e dopo aver sbrigato qualche faccenda per casa mi preparo con calma.
Esco, salendo in macchina, ma quest’ultima, dopo un rumore per niente incoraggiante, si spegne; imprecando in tutte le lingue che conosco, tento di riaccenderla andando avanti così per circa dieci minuti.
Butto la testa sul volante capendo che tanto non si sarebbe accesa e mi spavento quando sento due colpi sul finestrino accanto a me.
Girandomi trovo la faccia di Robert che mi guarda trattenendo una risata.
“Che c’è?” chiedo aprendo lo sportello e colpendolo involontariamente.
“Che c’è dovrei chiederlo io a te, vicina! Qualche problema con l’auto? Stai facendo un casino assurdo!” dice divertito.
“Non si accende!” esclamo spazientita scendendo.
“L’avevo notato” sussurra beccandosi una mia occhiataccia “Dai apri il cofano che vedo cos’è successo” continua posizionandosi davanti la macchina mentre alzo un sopracciglio.
“Non vuoi che ti aiuti?” chiede mettendo su un’espressione da finto innocente.
“No, perché poi me lo rinfaccerai, già lo so” dico in un’occhiataccia.
“Ma che opinione ti sei fatta di me?” esclama serio per poi scoppiare a ridere “Dai apri”
Date le mie ridotte possibilità di scelta apro il cofano e da subito comincia ad armeggiare con qualcosa, per poi spostarsi e salire sull’auto che prova a mettere in moto senza risultato.
“Fin qui ci ero arrivata anche io” dico sbuffando poggiandomi all’auto.
“Ehi, donna di poca fiducia stavo constatando che il problema è la batteria che è scarica. Avrai lasciato qualcosa acceso”
Anche se non lo ammetto so che è molto probabile, quindi mi limito a chiedere cosa devo fare ora: mi risponde di aspettarlo lì e dopo essere entrato in casa lo vedo salire nella sua auto e portarla nel mio vialetto.
“Cosa stai facendo?” chiedo senza capire.
“Fai silenzio e guarda chi se ne intende come risolve subito i problemi” dice tirando fuori due cavi ed attaccandoli alla batteria della mia macchina per poi entrare nella sua e metterla in moto.
Dopo qualche secondo la spegne e scendendo dalla macchina stacca i cavi.
“Vai prova a mettere in moto ora” dice con un sorriso vittorioso che si allarga ancora di più quando la macchina si accende.
“Grazie” sussurro scendendo, guardandomi la punta dei piedi.
“Come scusa?” chiede mettendosi una mano sull’orecchio facendo finta di non aver capito.
“Grazie” dico di nuovo, ma questa volta con un tono di voce normale.
“Non capisco” continua la sua farsa.
“E basta!!” esclamo alzando gli occhi al cielo.
“Ok, mi accontento! Comunque davvero dovresti trovarti un uomo” dice ridendo come uno scemo.
Salgo in macchina ignorandolo, aspettando che sposti la sua auto.
“Facciamo una cosa di giorno che ho da fare?” chiedo tamburellando le dita sul volante.
“E la tua riconoscenze dove è finita?”
“Muoviti Robert!”
“Subito vicina! E prego, è sempre un piacere aiutare una ragazza così dolce” dice sarcastico salendo nella sua auto.

 

Bonjour mie care!
Dato che questa mattina non avevo lezione ho pensato di fare qualcosa di produttivo: no, non studiare, ma mettermi a scrivere un po’  xD
Visto da una diversa angolazione, spogliandoci dei luoghi comuni, potrebbe essere comunque una sorta di studio no? NO!
Ok, la smetto di arrampicarmi penosamente sugli specchi e passo a ringraziare l’unica donzella che tanto gentilmente ha commentato!
Merci beaucoup BlackPearl! Sono contenta che ti piaccia l’idea e spero che questo capitolo sia di tuo gradimento (:
Bene, ora devo davvero mettermi a studiare, nel vero senso della parola.
No, non è vero devo cercare di mettermi lo smalto muahahah xD
Ricordando che i personaggi non mi appartengono, sono frutto della mia immaginazione and all the rest vi saluto e vi mando tanti baciii!

Sara :*

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Robert Pattinson / Vai alla pagina dell'autore: Lyla_