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Autore: Oducchan    26/11/2009    2 recensioni
-Non è possibile, cerca meglio!-
-Ti dico che ho già spulciato ovunque, ma qui non c’è niente! Devono aver distrutto tutte le informazioni parecchio tempo fa…-
Nel mezzo della caotica stanza, tra fogli bruciacchiati sparsi in malo modo sul pavimento, rotoli aperti in fretta e poi abbandonati su ogni superficie piana, e plichi sparpagliati ovunque, Naruto Uzumaki si concesse un’imprecazione indirizzata al soffitto, che nella sua mente ormai stanca dal lungo cercare raffigurava l’uomo per cui si stavano tanto dando da fare lui e la sua compagna.

Perchè tutti hanno diritto a un compleanno, anche chi un passato non ce l'ha
Happy b-day, Sai-san
Genere: Generale, Comico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Naruto Uzumaki, Sai, Sakura Haruno
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cake

Cake ~ I wish that this would last forever 

 


 

-Non è possibile, cerca meglio!-

-Ti dico che ho già spulciato ovunque, ma qui non c’è niente! Devono aver distrutto tutte le informazioni parecchio tempo fa…-

Nel mezzo della caotica stanza, tra fogli bruciacchiati sparsi in malo modo sul pavimento, rotoli aperti in fretta e poi abbandonati su ogni superficie piana, e plichi sparpagliati ovunque, Naruto Uzumaki si concesse un’imprecazione indirizzata al soffitto, che nella sua mente ormai stanca dal lungo cercare raffigurava l’uomo per cui si stavano tanto dando da fare lui e la sua compagna. Con un sospiro, gettò alle sue spalle l’ennesimo foglio accartocciato, pronto a sfilare una nuova risma dall’armadio polveroso.

-Ci deve essere qualcosa in giro, anche solo una lista, o un bingo book…come avrebbe potuto tenere sotto controllo così tanti shinobi, altrimenti?-

-Buona memoria?- Sakura Haruno, qualche passo più in là, si strinse nelle spalle, prima di sfilare uno dei cassetti della vecchia e usurata scrivania dalla sua sede per poggiarlo sul pianale incrostato, pronta passare in rassegna il suo contenuto – Naruto, è altamente improbabile che troveremo qualche informazione in questo modo: Danzo non era uno stupido, e si sarà premurato di far sparire ogni traccia che riguardasse gli uomini che reclutava-

Da quasi due ore i due novelli jounin stavano mettendo a soqquadro l’ufficio abbandonato di quello che, una volta, era stato il capo nonché responsabile di una delle squadre d’addestramento ANBU più controverse e misteriose della storia del Villaggio: la Radice, ormai sciolta dall’esecuzione capitale dell’ex consigliere. Erano passati mesi da quell’avvenimento, mesi da quando avevano messo per l’ultima volta lì dentro, mesi da quando avevano messo la parola fine a quel gruppo reinserendo il suo ultimo membro in una delle altre divisioni. Tuttavia, un motivo più che impellente li aveva spinti a correre lì di nascosto, alla disperata ricerca d’informazioni.

-Ci basta poco, un nome, anche solo una data…dev’esserci un registro, da qualche parte!- ruggì il ragazzo, rovesciando un ripiano intero con stizza; i volumi si sparpagliarono malamente per terra con fracasso, seppellendogli i piedi in un mare di carta stantia. Sakura gli gettò un’occhiata di biasimo, ma non fece commenti, preferendo proseguire il proprio lavoro piuttosto che impelagarsi in una ramanzina che l’avrebbe probabilmente vista sconfitta nel raggio di un quarto d’ora. Dal Canto suo, il giovane si chinò borbottando per rimettere ordine al piccolo disastro combinato, quando, afferrato un foglio, ebbe un’improvvisa illuminazione.

-Sakura! Vieni un po’ qui…-

 

 

Un rapido colpo di pennello dall’andamento sinuoso lasciò una traccia azzurro intenso sulla tela, laddove avrebbe rappresentato il lento scorrere del fiume; pulì con dovizia le setole in un panno apposito, già ricoperto di macchie, prima di intingerle nel marrone dei tronchi scuri che avrebbero composto i fusti slanciati degli alberi. Ma prima che potesse ampliare ulteriormente il proprio lavoro con altri dettagli, qualcosa calò sui suoi occhi oscurandogli la vista e facendo precipitare il mondo nel buio. Contemporaneamente, una voce acuta che ben conosceva strillò concitata da un punto imprecisato alle sue spalle.

-Buono e non ti muovere! Non dire neanche un beh!-

Sai rimase fermo, le braccia innaturalmente piegate a mezz’aria, lasciando cadere il pennello dalle dita cercando di decidere il da farsi. Era molto strano il fatto che fossero riusciti a coglierlo di sorpresa senza nemmeno dargli il tempo di contrattaccare; e il ritrovarsi improvvisamente bendato, mentre si stava destreggiando nel bel mezzo di una composizione pittorica lo metteva a disagio. Certo, sapere che l’autore di tutto quello era Naruto Uzumaki non lo aiutava molto: aveva appena scoperto che ritrovarsi in una trappola tesa da un presunto “amico” non era una situazione alquanto piacevole. Proprio no.

-Naruto, che cos..-

-Alt, zitto e muto. Pensa a camminare: ti guido io- e senza altri indugi il povero pittore si ritrovò preso a braccetto da un arto particolarmente energico e trascinato lontano dal dipinto in attesa e dalla tavolozza; barcollando, riuscì a coordinarsi quel tanto che bastava a mettere un piede di fronte all’altro per non capitombolare a terra; quanto alla direzione da seguire, la sua mente ragionò in fretta sulle opzioni disponibili e decise che, dopotutto, la cosa migliore da fare era aspettare l’occasione propizia per liberarsi e sgaiattolare via, assecondando nel frattempo l’uragano che lo stava trascinando di peso. tutto sommato, sembrava essere da solo, in quanto non aveva riscontrato la presenza di Sakura o di uno qualunque dei suoi amici.

La scombinata coppia scartò a lato, s’infilò in una viuzza laterale, corse malamente giù per un’altra strada, dopodiché, finalmente, Naruto parve ritenersi soddisfatto, giacché smise di marciare a rotta di collo, rallentando gradualmente fino a fermarsi, tirandogli una lieve gomitata nel fianco scoperto per invitarlo cordialmente a fare altrettanto; e con un lieve sbandamento laterale, sai riuscì a riassestare il peso del proprio corpo sulle due gambe.

-Ragazzi, ce l’ho- sentì urlare Naruto al suo fianco – Tutti pronti?-

-Certo che sì, aspettavamo solo te, lumaca!- la voce scanzonata di quello che identificò come Kiba ruggì tale risposta, subito circondata da una serie di risatine femminili, e da un ululato d’incoraggiamento rivolto a lui e alla giovinezza.

-Naruto, ma è ancora bendato! È un miracolo che è ancora tutto intero!-

Lo strillo acuto emesso da una Sakura in avvicinamento ebbe il potere di tranquillizzarlo un po’: quantomeno, poteva sperare di arrivare vivo a fine giornata, a meno che non venisse coinvolto nel volo a parabola che avrebbe compiuto il suo compagno di squadra una volta che il pugno micidiale della ragazza lo avesse centrato

-Quante storie, è pur sempre una sorpresa! Allora, pronti col conto alla rovescia? TRE!-

Tentando di allontanarsi da lui e dai suoi polmoni estremamente attivi, Sai tentò una fuga in laterale, ma venne prontamente agguantato al volo; dopodiché, il giovane futuro Hokage iniziò ad armeggiare con la vecchia striscia di tessuto che gli aveva avvolto malamente sul viso mentre attorno a loro si manifestava la partecipazione di un buon numero di persone con un trambusto in crescente aumento.

-DUE!- e da qualche parte qualcuno iniziò ad agitare qualcosa, mentre una serie di mani iniziavano a battere freneticamente il tempo. Naruto emise un sibilo strozzato, nel constatare che il nodo che aveva creato era pressoché impossibile da sciogliere. Sai iniziò a chiedersi cosa stesse succedendo.

-UNO!- e ai palmi qualcuno aggiunse anche le piante dei piedi, facendole sbattere più volte a terra; un rapido tintinnio di bicchieri che venivano distribuiti freneticamente, qualche lamento da parte di qualcuno che veniva preso in causa contro la sua volontà – era di Neji quel brontolio stizzito? -, altre grida smorzate; Naruto decise di ricorrere a un kunai, tranciando via l’impedimento e lasciando che i suoi occhi venissero colpiti da un luminoso fascio di luce solare. Nello stesso momento, il mondo parve esplodere in un convulso urlo di decine di voci diverse che lo travolsero all’unisono.

-BUON COMPLEANNO!-

Stordito, batté le palpebre una decina di volte prima di essere nuovamente in grado di mettere a fuoco qualcosa, ma a quel punto erano già iniziati i festeggiamenti e le congratulazioni: Naruto gli affibbiò una sonora pacca sulla schiena, Ino gli si attaccò di peso a un braccio cercando di trascinarlo a destra, mentre Lee lo stritolava in una sorta di abbraccio, passandogli il braccio attorno alle spalle e tironandolo dal lato opposto; Sakura rideva, prendendolo per la mano libera e provando a convincerlo a seguirla fino al tavolino sgangherato su cui troneggiavano una torta multicolore e una decina di pacchetti. In ultima analisi, venne praticamente travolto da Akamaru, che su incoraggiamento del padrone aveva scelto l’occasione per saltargli addosso e lavargli il viso a suon di leccate.

Sconvolto da tutto quello, il povero Sai cercò disperatamente aiuto per provare a far fronte a ciascuno dei suoi assalitori; ma mentre già scartabellava velocemente tra i dati memorizzati per rivedere le mosse di difesa personale elementari, i pochi membri savi della strampalata compagnia decisero che era giusto correre in suo soccorso: Shikamaru si fece avanti con aria annoiata, poggiandogli una mano sulla spalla e sorridendo appena.

-Fatelo respirare, gente, non vedete che è lievemente sottosopra?-

Con mormorii di approvazione un po’ imbarazzati, i tre ragazzi che lo assediavano si allontanarono di un passo e il cagnolone venne prontamente richiamato. Finalmente libero, Sai poté riordinare le proprie idee e inquadrare quale fosse la questione di base.

-Compleanno?- fece, incerto, ruotando lo sguardo su tutti i presenti: da un lato, TenTen accennò a un saluto, tirando una gomitata a Neji per fargli fare altrettanto. Dal canto suo, il loro sensei lo accecò con un sorriso particolarmente brillante; al suo fianco, Kakashi gli rivolse un cenno accondiscende del capo, e Yamato si esibì in un sorriso imbarazzato. Kurenai, dopo di loro, sorrise dolcemente, imitata subito da Hinata; Kiba, invece, era impegnato a cercare di stappare una bottiglia di sake cercando di non centrare il viso di Shino; per finire, Choji aveva il viso congestionato nello sforzo di non ingoiare nessuno degli stuzzichini preparati per la festa, tenuto prontamente sott’occhio da Iruka.

-Sì, il tuo! È stata un’idea di Naruto, non è carino?- gli rivelò entusiasta Sakura, non cogliendo la sfumatura confusa della sua voce. O forse, la ignorò deliberatamente, pregando in cuor suo che tutta quella messinscena fosse quantomeno gradita, in realtà. Dal canto suo, il ragazzo si voltò immediatamente verso il responsabile di tutto; il quale, preso in contropiede, distolse rapidamente lo sguardo gonfiando le guance rosse d’imbarazzo.

-Beh, non avevamo una data e non ne abbiamo trovata una, così abbiamo pensato di festeggiarlo oggi…considerando che ci siamo conosciuto lo stesso giorno, tre anni fa. Ah, e proprio qui- concluse, con uno sbuffo di finto fastidio.

Sai non capì immediatamente cos’era successo. Avvertì solamente una sensazione di caldo confortevole scivolargli piano giù dalla gola fino al petto, come se avesse bevuto una tazza di the caldo in pieno inverno. Il calore stazionò per qualche minuto nel suo stomaco, prima di diffondersi con delicatezza al resto del corpo e ritornare con prepotenza su al viso, imprimendosi con vigore sulle guance esangui. Tornò a rivolgere lo sguardo al dolce in attesa, notando solo allora che su di essa vi erano posizionate alla rinfusa venti colorate candeline, le cui fiammelle tremolavano in attesa di un suo pronto spegnimento; realizzando cosa dovessero essere quei pacchettini, il calore aumentò esponenzialmente costringendolo ad abbassare gli occhi per fissarsi le punte dei piedi.

-Oh…ehm…beh…arigatou, giusto?-

Tutto il gruppo scoppiò in una risata allegra, mentre Naruto dimenticava il disagio e faceva un passo avanti per collocarsi al suo fianco destro; con un’occhiata d’intesa, Sakura fece lo stesso dalla sinistra, sorridendo radiosa.

-Giusto- mormorò dolcemente, prendendolo delicatamente per mano

-Bene, ora devi spegnere le candeline! Ma prima devi esprimere un desiderio! – chiosò invece il ragazzo biondo, spintonandolo energicamente fino al tavolo e indicandogli la torta in attesa. 

– Forza!-

Gli occhi neri si soffermarono sulle piccole stecche di cera, pensieroso. C’era davvero qualcosa che una persona come lui potesse desiderare? A ripercorrere il suo cammino, adesso, poteva vedere benissimo quanto fosse cambiato e quanto fosse stato fortunato nell’essere stato la scelta di Danzou per quella missione omicida, tre anni prima. Da quel momento un intero mondo nuovo gli si era aperto dinnanzi regalandogli ogni giorno una nuova sorpresa: di sicuro, non poteva desiderare qualcosa che non fosse già lì, in quel momento. Si sentì ancora più caldo, ancora più a suo agio, ancora più vivo: ancora più amato. E, riempiti i polmoni con una bella boccata d’aria, la soffiò energicamente sulle fiammelle, spegnendole in un colpo solo con l’insita preghiera che tutto quello potesse durare. Magari per sempre.

Grida di giubilo si levarono dai partecipanti alla festa improvvisata. Il tappo della bottiglia finalmente partì, rimbalzando sulle lenti dell’Aburame e centrando la tempia di Kiba, e i bicchieri vennero colmati con efficienza da Kakashi, dopo aver prudentemente sottratto il pericoloso contenitore dalle mani del ragazzo; e nell’aria si diffuse un rilassato cicaleccio, tra battute, risate e complimenti.

Naruto, dopo aver partecipato al coro di grida, si sporse lievemente verso la sua spalla, sbirciando il suo viso da sopra di essa.

-Ehi, Sai…posso sapere cosa hai desiderato?-

Il giovane pittore sbatté le palpebre, sorpreso dalla domanda. Ma le sue sinapsi compresero al volo un dettaglio fondamentale: ciò che aveva internamente sperato, non era un qualcosa che Naruto dovesse conoscere, perlomeno non nell’immediato. E dopo questa riflessione, comprese cosa avrebbe dovuto rispondere…qual era il ruolo che avrebbe avuto, in quel per sempre.

-Semplice: che tu avessi un pisello più grosso e che Sakura fosse meno racchia-

E mentre la ragazza, che casualmente aveva udito il dialogo, si alterava velocemente mentre caricava un cazzotto, mentre il giovane cominciava a tremare di rabbia pronto a fare altrettanto, mentre il resto del gruppo raggelava per qualche istante, salvo poi sciogliere la tensione in uno scoppio d’ilarità collettiva, Sai iniziò a correre, subito inseguito dai suoi adorati compagni di squadra

-SAI! Se ti prendo….!-

E l’aria che aveva inalato gli uscì di getto, con un gorgoglio mal riuscito, per poi allontanarsi a scatti rumorosi dai polmoni.

O forse, più semplicemente scoppiò a ridere.

 

-Arigatou!-

 

Otanjoubi omedetou, Sai

 

 

 

 

Piccola cosuccia senza alcun significato se non quello di augurare buon compleanno a Sai-san, e per un certo verso, anche alla Root's Division.

un po' in ritardo giacchè era ieri, ma perdonatemi, 

See you next time ^^

   
 
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