Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: Okimar    27/11/2009    4 recensioni
Dopo l'episodio "Invito a cena". Quello che secondo me poteva succedere, il continuo della telenovela. Ci saranno tutti i personaggi, più l'arrivo di nuovi. Molte storie d'amore e un sacco di colpi di scena..
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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SANGUE

Cadi tra le mie braccia e io mi alzo in piedi. Non ti guardo. Non ci riesco. Mi dirigo verso gli altri. Occhi asciutti. Viso inespressivo. Cuore distrutto. -Matias!- una voce. Qualcuno. Ma tanto non è lei. -Matias, perchè porti Patty in braccio?- Giusy. Mia sorella. La guardo.
-Ferita.- dico solamente. Le ragazze le si avvicinano. Notano il profondo taglio che ha sulla gamba, da cui sta sgorgando un liquido rosso. Sangue. Sangue sulla mia maglia, sangue sui miei pantaloni, sull'asfalto dietro di me. -Mi.. mi.. mi lascereste un secondo da sola con lui?- è lei. Lei ha parlato. Giusy annuisce. Le altre anche. Vanno verso i loro ragazzi. Guido, Santiago, Alan, Fabio, Feipe.. Siamo di nuovo soli. Non la guardo. Non ci riesco. Ancora. Torna in te! Torna te stesso, Matias! Fallo. Ce la devi fare. Mi siedo per terra. Lei posata sulle mie gambe.
-Cosa c'è?- voce inespressiva. Vuota. Come me.
-Non posso farlo.- dice lei. Riprendo un po' di vita.
-Di cosa stai parlando?- le chiedo, con le lacrime agli occhi. Lei posa la sua mano liscia, ma intrisa di sangue sulla mia guancia e mi guarda intensamente.
-Non posso rinunciare all'amore del ragazzo che amo.- dice. E piange. Gocce salate le inondano il viso. Cadono su di lei, su di me, sulla strada. Sul nostro amore. Mai iniziato. Mai finito. Eterno. Mi sciolgo. Mi apro.
-Io non posso permetterti di farlo.- mi tappa la bocca con un dito leggero. -Shh.- sussurra. -Non pensiamoci adesso..- scioccato. Sorpreso. Muto. Che fine ha fatto la dolce innocente ragazzina della quale sono innamorato? Quella timida, insicura, ingenua, lei? Ora è più forte, ora è grande, adulta, molto più di me. Resto in silenzio. La guardo. E' davvero qui? O è un altro dei miei stupidi bellissimi sogni?
-Ma.. ma tu avevi detto..- taccio. Annuisce. Mi accarezza una guancia. Chi è ora il vero bambino tra noi due?
-Lo so. Ma è stato un errore. Un tremendo errore. E non ne voglio fare più.- dette queste parole avvicina il suo viso al mio. Non chiudo gli occhi. Non ancora. La vedo farsi sempre più vicina. Percepisco la sua mano raggiungere la mia e stringerla forte. E poi mi bacia. Patty bacia me. E non il contrario. Le sue labbra sulle mie. Come le due volte di prima. Ma lo percepisco. C'è qualcosa di diverso rispetto alla prima e alla seconda volta. Non capisco all'inizio bene cosa.. ma poi.. tutto chiaro. La mia risposta le arriva in ritardo, ma non è troppo tardi, sembra. Uniti. Ancora. Una cosa sola. Di nuovo. Due metà di un unico cuore. Un'altra volta. Legame sempre più stretto. Impossibile da sciogliere. Per sempre. Il per sempre non esiste, insegnano sui banchi di scuola. Ma ora esistiamo noi. Questa è l'unica cosa che conta. Sento una parte di lei dentro di me. E a reazione una mia dentro di lei. Passione. Sentimento. Possono coesistere in un vero amore. Intrecciati. Il braccio morto resuscita e comincia il suo lungo viaggio, partendo dalla sua guancia. Dolce. Il suo mento. Per ora tenerezza. La sua spalla. Seduzione. Il suo polso. Possessione. La sua gamba. Pericolo. Il suo ginocchio. Più giù. E poi un grido di dolore. -Ahi!-

-Mamma, papà.. sì, io e Matias stiamo bene, sì papà anche Guido e Patty e Tamy e Sol, anche Felipe, Santiago e Alan.. però.. Bruno è stato investito..- e qui partono le lacrime. Giusy è seduta sulle mie gambe e sta parlando al telefono da quasi venti minuti con entrambi i suoi genitori. Mi volto dalla parte opposta ed ecco che vedo Fabio e Tamara circa più o meno nella stessa situazione. Ad un certo punto lei si alza in piedi parlando al cellulare. Anche le altre ragazze fanno più o meno lo stesso. E i ragazzi aspettano come me sulle panchine. -Potreste chiamare voi Carmen? Grazie. Sì.. ok..-

-Che.. che cos'è successo?- le chiedo, non capendo perchè abbia interrotto il nostro legame fantastico. Non ho ancora tolto la mano dalla sua gamba. Lei con gli occhi socchiusi fissa i miei. Poi distoglie solo per un attimo lo sguardo.
-La.. la gamba.- dice solamente. Sbatte le ciglia. Io non capisco che cosa intenda. Poi con una delle braccia mi prende il polso e alza il mio braccio. Sporco di sangue. Capisco.
-Scusa, ti ho fatto male?- le chiedo accarezzandole la guancia dolcemente con un dito. Fa un segno come dire non fa niente. Io mi avvicino di nuovo a lei e le mie mani intorno al suo viso. Mentre una cascata di carezze la inonda le mie labbra si posano nuovamente sulle sue, i miei occhi rimangono socchiusi fino a che, dopo pochi secondi, lei apre completamente i suoi e le sue mani delicate afferrano il mio viso e lo dividono dal suo, bruscamente. La guardo interrogativo, afferrandola un'altra volta entrambi i polsi e impedendole di alzarsi, come vorrebbe fare. -No.- dico chiaro.
-N..n..no..no..- dice lei, scuotendo la testa.
-Che cosa vuoi dire con no?- le chiedo confuso.
-Non avrei dovuto lasciarti fare..- dice, ma sembra che parli con qualcun altro e non con me. Mi volto un secondo e mi guardo intorno. No, non c'è nessun altro a parte me..
-In che senso? Non.. non ti è piaciuto?- detto con sincerità e vergogna era il mio primo "vero" bacio, quello che pensavo avrei condiviso con Antonella.. e invece..
-No, non è questo.. magari.. per favore Matias, perdonami!- grida quasi e io ancora confuso non riesco a capire a che cosa cavolo si riferisca. Ma di che cosa sta parlando? Non posso permetterle di andare ancora una volta, di spezzarmi nuovamente il cuore, di illudermi di poterla avere.. e di che cosa dovrei perdonarla? Non ha fatto niente di male, a me non è affatto dispiaciuto anche se mi sembra strano pensare che lei sia più "esperta" di me su questo argomento.. e tristemente penso tutto merito di Lucas.
-Perdonarti di cosa?- le chiedo finalmente. Lei mi guarda fisso e scuote la testa. Posa un dito in senso orizzontale tra le mie labbra. Sto per rivivere la situazione del dopo la sua caduta.
-Non l'ho fatto apposta.. cioè.. non volevo ferirti, mi dispiace, ma ora devo andare..- dal suo discorso non ho capito veramente nulla.. quindi rimango in silenzio osservandola. E' triste. Triste come non mai. Molto di più che da quando le nostre vite si sono incrociate.
-Devo.. vuoi che ti accompagni a casa?- le chiedo tentando di mantenere un tono di voce razionale e non folle come quello che dovrebbe essere anche a considerare i pensieri folli che stanno attraversando la mia mente in questo momento.. pensieri che è meglio non far trapelare in giro.. se voglio avere ancora una vita.. ma tanto senza di lei non mi importa più di niente.. tanto meno di vivere.
-Non penso che sia il caso.. ma penso anche di non avere altre possibilità..- io annuisco abbozzando un piccolo sorriso tratto dal suo sarcasmo.
-Eh già..- e così mi alzo in piedi con lei tra le mie braccia e mi incammino verso gli altri.
-Porto Patty a casa.- dico sorridendo falsamente a tutti. Mia sorella non capisce più niente di quello che è successo, ma non è la sola. Tamara rimane con il cellulare a mezz'aria.
-Ok...- dice qualcuno di loro. Ci allontaniamo e non appena ci sono alle spalle il mio sorriso sparisce e anche il suo.
-Credono che stiamo insieme.- dico solamente. Lei scuote la testa.
-Credono male.- non fermandomi tento di non crollare.
-Ma perchè non puoi stare insieme a me?- non ce la faccio più. Esce come un grido disperato. In fondo è quello che è.
-Hai detto bene.. non posso.. non non voglio.-
-E perchè non puoi? Cos'è o chi è che te lo impedisce?- sembriamo due pazzi a girare per Buenos Aires a quest'ora tarda, così lontani dalle nostre case.. ora capisco perchè Giusy ci guardava in quel modo.. intendeva comprendere perchè non aspettassimo i nostri genitori, così come gli altri.. ma poi è come se avesse capito che non valeva la pena di provare a convincerci o meglio a convincerla..
-Io.. non ti posso spiegare perchè, ti chiedo solo di sopportarmi e..- tentenna.
-E?- chiedo ancora non comprendendo niente.
-E se fossi così stupido dal farlo.. aspettarmi.- la guardo speranzoso, ma ancora incerto su quanto ha detto.
-Aspettarti?- mi fermo di colpo. Appoggia una mano sulla mia guancia. Senza fare nessun gesto che esprima qualcosa di dolce, tenero, carino, romantico, sensibile, vero..
-Sai bene che ti amo veramente, ma ora non posso.. non posso e non avrei dovuto baciarti perchè così ti ho illuso che stessimo già insieme.. e mi dispiace perchè l'ultima cosa che io voglia è che tu soffra.-ricomincio a camminare con un passo più veloce. E' ancora così lunga la strada verso casa..
-O..ok.. ma voglia che tu sappia che è stato bellissimo.- lei annuisce poi mi sorride quasi divertita.
-Era il tuo primo vero bacio?- mi chiede. Io mi preoccupo. Non l'ho baciata bene? Mi sono sempre chiesto come si possa baciare male o bene.. secondo me semplicemente se baci qualcuno per il quale non provi niente farà schifo, se baci qualcuno per il quale non sai se provi qualcosa lo capirai finalmente e se come me baci la persona che ami prima dentro e poi fuori, non può che essere la conferma dei tuoi sentimenti.
-Come l'hai capito?- le chiedo. Lei mi sorride dolcemente, un po' tornando la Patty di prima che le tornasse e perdesse la memoria.
-Perchè lo era anche per me.- mi confessa. Ma questa non può essere la verità.. e il bacio con Lucas? Quello spintissimo dopo i primi quattro infantili? E quello della bugia "e sono il tuo ragazzo"? Nota la mia espressione e quindi chiarisce i miei dubbi. -Non mi credi?- mi chiede. Io non scuoto la testa né annuisco, ma mi limito ad alzare le spalle come a indicare non lo so nemmeno io. -Pensi a Lucas, vero? Allora sappi che, sì, lui è stato il primo a baciarmi, ma non il primo ad avere il permesso di.. come vuoi spiegarlo.. "superare la soglia".. insomma.. tu sei stato il primo a baciarmi sul serio... perchè io ho sempre fermato Lucas prima. Ma con te mi è venuto spontaneo. Scusa.- non so più cosa dire. Da una parte sono felice, dall'altra il perfetto ossimoro del primo sentimento.
-Smettila di chiedermi scusa. Ora ti dico io una cosa: sì, io ti aspetterò, non perchè me lo chiedi tu, né perchè penso sia la cosa migliore o per altre ragioni, ma solo perchè è inevitabile che sia così.. perchè anche io ti amo veramente, Patty e non hai idea di quanto.- lei però annuisce.
-Sì.- e io scuoto la testa.
-No, non puoi immaginarlo.-

Entro nella stanza un po' zoppicando, appoggiandomi all'unico Lui della mia vita. Lui, appunto, mi tiene un braccio stretto intorno alle spalle. Non mi ha guardato negli occhi nemmeno una volta. In ascensore, ha fissato il numero dei piani che aumentava e non si è mai voltato verso di me. E' davvero incredibile. Unico. Impossibile da definire. Perchè.. io non so se mi sarei comportata allo stesso modo, fossi stata al suo posto. Insomma... io l'avrei accompagnato a visitare Antonella, dopo che mi aveva chiesto del tempo senza darmi una spiegazione precisa? So qual'è la risposta. Stavolta è no. Perchè non sono così buona, non abbastanza da sopportare tanto.. e lui invece sì. Mi ha davvero stupito. Se anche avessi avuto ancora dei dubbi se mi amava veramente o no.. ora non posso negarlo, lui mi ama veramente, forse addirittura e mi sembra una pazzia dirlo, anche più di quanto lo ami io! Non so.. forse avrei preferito che mi avesse risposto "E a me cosa me ne frega? Tanto io una come anzi meglio di te, la trovo in un secondo.." ma lui non si sarebbe mai espresso così.. è troppo dolce e a giudicare da come mi sta tenendo, anche stupido.. troppo per fare questo per me.
-Ora che siamo arrivati, vado.- dice guardandomi appena, poi esce dalla stanza con una velocità pazzesca. In un secondo mi ritrovo da sola con Bruno. Lui è su un lettino d'ospedale, ha un braccio fasciato, graffi sulle sue gambe muscolose e scure.. concentrati, concentrati, non sei qui per pensare a questo.. mi dico. Ha anche una fascia sulla vita, una fascia che mi fa molta paura e anche pensare molto male.. basta solo che non stia a indicare..
-Patty?- la sua voce. Dopo solo un giorno, di nuovo la sua voce risuona nelle mie orecchie. E' incredibile, come in una notte, la mia, tutto possa cambiare, anche i pareri sulle persone. Quante cose che possono accadere, in un solo giorno. Un amore rivelato. Un'amicizia insperata. L'incredibile che supera l'impossibile. E paura. Tanta paura. Sciocca paura di perdere Giusy, Tamy e Sol, ma non voler perdere Antonella. Paura mentre correvo mano nella mano con Matias. Paura per Antonella. Paura per Bruno. E ora, almeno una delle mie paure, sta per sparire.. spero. Gli sorrido, un po' tristemente, un po' felice.
-Ciao Bruno..- dico con voce lenta e fin troppo adulta. Diversa. Sì, diversa dalla mia solita voce, infantile e dolce. Che cosa mi è successo? Non voglio cambiare! Lui mi sorride o almeno tenta di farlo, perchè fa una smorfia. La mia mano scatta fulminea ad accarezzargli dolcemente la stessa guancia. Dovrebbe fargli male, invece mi sorride dolcemente.
-Perchè sei triste?- mi domanda. Io non gli rispondo. Ma mi chiedo: lo so? So il motivo per cui sono così giù? Per Antonella? No, non credo. Per Bruno? Può darsi, ma è qui accanto a me e qualsiasi cosa possa avere, almeno è vivo ed è questo quello che conta veramente, solo per ora. Per... Matias? -Basta che tu non mi dica che è per causa mia..- parla anche lui lentamente, la sua voce risuona nelle mie orecchie come una tenera canzoncina e io resto immobile a fissarlo.
-Potrebbe essere..- lo lascio con il dubbio e faccio un sospiro. Sbatte le palpebre e cambia posizione. Con fatica riesce a mettersi seduto. -E tu? Come stai?- gli chiedo. Una domanda davvero intelligente, da premio oscar, una di quelle che si fanno nei film, o meglio, quella che fa la protagonista al suo amato, dopo che è corsa in ospedale da lui, perchè lui le ha salvato al vita prendendo il proiettile mortale al suo posto e lei si era messa a piangere e.. sorvoliamo. Ma ovviamente, anzi, no, cosa vado a pensare, quella parola la odio, ma lui non mi ha preso per pazza, perchè mi ha sorriso, un sorriso a cui non so dare un significato chiaro.
-Bene e male.- dice. Io annuisco. Penso di capire a cosa si riferisca. -Bene.. più o meno, fisicamente. Non sono morto. E quello che ho, ferite, tagli, contusioni o fratture che siano, passeranno. Ma male, per..- gli tolgo le parole di bocca.
-Antonella.- annuisce tristemente.. e rassegnato. -Ti va.. di parlarne?- lui non mi risponde, allora azzardo. -In fondo, penso che ce lo devi.. insomma.. noi tutti ci siamo quasi ammazzati per seguirti, dopo che ci avevi fatto venire un infarto, gridando Antonella, promessa, addio..- lui non dice ancora niente, però si volta a guardarmi. Buon segno, penso. -Bruno..- pronuncio avvicinandomi di più a lui e prendendogli la mano. -..hai detto che sono la tua migliore amica, quindi, per favore, dimmi la verità.- mi fermo e faccio una pausa. Attendo una reazione furiosa. Ma lui si limita a fissarmi con quei suoi ancora maledetti occhi verdi. -Che cosa sta succedendo? Che cos'è successo ad Antonella?- non mi risponde ancora. Ultimo tentativo. -Per favore.- sussurro appena. Suono impercettibile.
-Io.. non lo so.- parla. Non dice nulla che mi possa aiutare, fondamentalmente. Ma parla. Una lacrima, troppo trattenuta ieri notte o stamattina, fa lo stesso, sgorga solitaria solcando il mio viso, nuovo, adulto e troppo forte per essere mio. -Te lo giuro, Patty.- dice alzando una mano verso di me e sfiorandomi la guancia come prima ho fatto io. -Non ti mentirei mai.- dice, piangendo piano anche lui. -Non potrei farlo. Mi riesce difficile anche solo pensarci. E' così. So solo che Antonella mi ha promesso che non ci saremmo visti mai più.- stringe forte la mano che prima stringeva la sua. La mia. -Veramente. Mai più. E l'ultima cosa che mi ha detto, è stata.. addio.- sfilo la mia mano dalla sua.
-Addio?- chiedo confusa. Cosa intenderà Antonella, con addio? Perchè dire addio? Ma insomma, Patty, sai benissimo qual'è la risposta e allora perchè non la smetti di pensare tutte queste cavolate e pensi a quello che sai che è così? Ma no.. lei non.. non lo farebbe mai.. ne sarebbe davvero capace? Una ragazza così forte? Ama così tanto la vita.. no. E invece, temo sia un sì.

-Sì.- annuisco. E la cosa produce una miriade di dolori interni ed esterni. -Ma cambiamo argomento, per favore.- annuisce Patty. -E con Matias?- le chiedo. E subito noto un cambiamento enorme della sua espressione. Ma cos'ho detto? -Prima vi ho visti entrare.. abbracciati...- dico a bassa voce. Lei mi guarda negli occhi e io vedo nei suoi nocciola, nascere un nubifragio. -No, non piangere, che cos'ho detto? Mi dispiace, non volevo, scusa!- dico e mi alzo ancora di più. Le faccio segno di venire più vicino a me. Lei eseguisce silenziosamente ai miei ordini. Non appena è abbastanza vicina.. l'abbraccio. Niente di che, potrebbe sembrare. Ma per me, non so se anche per lei, non è così. Per me questo è speciale, anzi, dovrei dire, troppo speciale. E non dovrebbe essere così. Io amo Antonella. La amo in tutto e per tutto quello che è. La amo dentro, amo quel suo carattere insopportabile, che talvolta fa cilecca, amo anche quando è buona, anche troppo, l'amo anche fuori, amo quelle sue sfere nocciola, quella sua bocca rossa che ti istiga a provarla, quel suo nasino snob, quel suo corpo da modella, quella sua voce divina, quei suoi capelli castani a boccoli. Tutto amo di lei. Nel bene e nel male. Ma amo anche un'altra persona, una ragazza che non è neanche legata a me dal sangue, dna o altro.. Io amo Patty. Piano, non in quel senso. Io l'amo nel secondo significato che ha questa parola. Ovvero, l'amo come amica.. non come ragazza.. è difficile da spiegare.. ed è per questo che non lo dico. Se no tutti, fraintenderebbero. Magari non lei. Ma il resto del mondo, sì. E come faremmo, poi? So come andrebbe.. mi impedirebbero di vederla. Giusy, Matias e di conseguenza anche gli altri, mi odierebbero. Perchè pensano, l'hanno sempre pensato che io voglia rubare il posto che spetta a Matias nel suo cuore.. ma non è così.. quindi fingo che lei, che Patty, valga molto meno di quello che vale in realtà per me. Per ora resisto. Ma sarà così per sempre? Ma insomma, è così difficile da capire? Quando una mamma dice al figlio che lo ama, intende un amore diverso da quello che prova per il marito. E allora perchè non si può dire ai propri amici, un ti amo che non sia inteso male? Perchè? Perchè dopo tutto si deve complicare? Io non le voglio bene.. è questo il punto. Ti voglio bene non rende bene l'idea. Ti amo, invece, sì.
-Bruno.. non chiedermi niente di Matias, per favore.- ci stacchiamo.
-Intendi dire che non state insieme?- le chiedo sorpreso.
-No.- sbatto le palpebre e la fisso incerto.
-Ma tu vorresti che fosse così, vero?- le domando, convinto delle mie parole. E Patty annuisce triste. -Mi vuoi dire cos'è successo dopo che sono uscito dalla stanza con..- fatico a dire quel nome. -..Antonella?- sussulta. Ma prende coraggio.
-Mi ha baciata.- dice. -E mi ha detto che mi ama.- aggiunge dopo pochi secondi, trai singhiozzi. Felicità? Rabbia? Tristezza? Risentimento? Che cosa significano quelle lacrime?
-Ma anche tu lo ami e desideravi che ti baciasse..- dico io. Lei annuisce ancora più decisa.
-Sì.. ma..- la zittisco posandole un dito sulle labbra, appena percettibile.
-Nessun ma. Ti fa stare troppo male parlare di lui. Ma non temere, quando starà meglio, me la vedrò io.- lei scuote la testa, facendo scuotere le sue due trecce bionde.
-No, per favore, Bruno, non farlo..- le sorrido
-Oggi non fai altro che dirmi per favore..- sorride anche lei, seppure più tristemente. -Va beh.. ne parleremo più avanti, ma allora mi vuoi spiegare perchè ti ha accompagnato da me?- lei si allontana di un passo dal mio letto, si volta verso la porta, guarda verso qualcosa o qualcuno, poi sospira e torna al punto di prima.
-Perchè è uno stupido.- dice solamente.
-Eh? Che intendi?- chiedo confuso.
-Questo. Non fraintendere, stupido in senso buono.. lo fa per me, perchè è il ragazzo migliore che esista sulla faccia della terra..- annuisco. Credo di avere capito.. o forse no.
-E perchè ti teneva per le spalle?- lei si allontana e si siede sulla poltrona che si usa di solito per i parenti del malato che vogliono stare più tempo in sua compagnia. Alza la gamba destra.. e allora la vedo. -Ma Patty, tu..-
-Sì. Sono ferita.- dice semplicemente. Io la guardo come se fosse improvvisamente impazzita.
-E perchè non ti sei fatta vedere da qualcuno, potrebbe essere infetto, potrebbe diventare peggio, potrebbe..- mi interrompe.
-Bruno.. lo so, lo so, molto bene. Ma ti chiedo di non preoccupartene. Se ne vuole già occupare qualcun altro, che tu ci creda o no, è anche peggio di te in fatto di protezione verso di me.- e ride. Dolcemente. Come solo lei in questa terra sa fare. In fondo voglio bene a quella testa dura di Beltran.. Matias. Non è affatto un cattivo ragazzo. La ama veramente. Devono stare insieme. Io non sono affatto geloso di loro due. Ho solo paura. Paura che se lui sapesse quello che provo veramente per Patty, amicizia di livello superiore, non mi lascerebbe più nemmeno salutarla. E io ce la farei, a vivere senza la sua voce?
-E va bene. Mi fiderò di te e anche di lui. Ma sappi che se me ne pentirò, non sarò il solo a farlo.- scoppiamo a ridere. Come ai vecchi tempi. Ma quali vecchi tempi? Come solo l'altro ieri sera. Ecco la verità.
Zoppicando raggiunge di nuovo il mio letto.
-Bruno io.. ho un problema.- no.
-Quale?- non può essere quello che sto pensando.
-Il motivo per cui non mi sono ancora messa insieme a Matias..- ti prego, non dirlo.
-Sì?- incrocio le dita. In bene? In male? Che cosa sono, in fondo, queste due parole?
-Sei tu.- ecco. L'ha detto. Allora.. allora anche lei prova le mie stesse emozioni. Mi sento la testa girare.. tante cose mi passano davanti.. e poi tutto diventa nero. Ma l'ultima cosa che vedo, è lei nelle mie stesse condizioni, avvicinarsi sempre di più a me, con gli occhi chiusi, svenire. Svenire, faccia a faccia su di me.

Un passo a destra. Un passo a sinistra. Piede destro avanti. Di seguito quello sinistro. E poi curvare a destra. E avanti con la prima sequenza. Si chiama camminare.
Cammino ormai da quasi un'ora fuori dalla stanza dov'è ricoverato Bruno. Dov'è entrata Patty. Ti amo. Penso. Ti amo così tanto.. e ora tu lo sai. Ora sono certo, certissimo che non hai più bisogno di prove, almeno per ora. Proverò a desiderare la tua felicità come un bravo protagonista di film drammatici. Ma so che non ce la farò. Però farò un tentativo, forse più di uno. E sarà il tempo a decidere come andrà.
Basta. Penso. Carmen e Leandro volevano che la portassi a casa per mezzogiorno, almeno per l'una, per pranzare e adesso è mezzo giorno e mezza, devo entrare o almeno rimanere sulla soglia, ma fare in modo che lei esca per riportarla a casa sua.. dirle semplicemente "Patty, dobbiamo andare". E poi, come già fatto alla partenza, fingere che non esista quasi. Certo, impossibile non provare emozioni a stringere le sue spalle fingendo nella mia testa che lei sia mia. Ma possibile, come dimostrato è nascondere queste ed altre sensazioni provate. Ti aspetterò.. penso, mentre faccio per mettere piede nella stanza di Bruno. Quando lo vedo. Con Patty. Molto vicini. Troppo vicini. Lei chinarsi su di lui. E baciarlo. Lei lui. E la cosa prosegue. Sembra essere infinita. Non ce la faccio. Non scappo. Non piango. Non grido. Entro. E dico: -Scusate..-

-Sicuro, allora?- chiedo guardando negli occhi il Vero Amore. -Sicuro di non riuscire a venire?- tento un ultima volta. Lui annuisce lievemente, facendo chissà quanta fatica. Sono seduta sul letto accanto a lui. Sto per uscire da questa, la sua casa, per andare diretta verso l’ospedale, quello dov’è ricoverato Bruno.
-Sì.. vorrei poterti accompagnare, ma non sto molto bene..- dice con accento da raffreddato e influenzato. Annuisco io. Gli accarezzo una guancia. -Fai la brava, ok?- mi dice scherzosamente, tirandosi seduto sul letto e giocherellando con uno dei miei riccioli scuri.
-Certo.. ma ora devo proprio andare, se no mi toccherà andare stasera... e questo vorrebbe dire che non potrei passarla tutta a chattare con te.. visto che non andiamo più al cinema..- Guido mi guarda un po’ tristemente, con quei suoi occhi che amo troppo.
-Ok.. ma prima posso dirti una cosa?- sono già in piedi, con la borsa a tracolla sulle spalle, la giacca su un braccio e il cellulare in tasca, ma mi fermo e torno a fissarlo. Annuisco decisa. -Sai, non posso ancora credere che tuo padre ci abbia veramente dato il permesso di stare insieme..- rimango sorpresa. Chissà il perchè, tra tutto, non mi aspettavo che dicesse certo questo..

-Sei.. sei troppo romantico... e anche pazzo.. per essere il mio ragazzo..- dico ridendo,guardando giù dal balcone della mia camera. In perfetto stile Romeo&Giulietta, lui sta salendo su una scala, avvicinandosi sempre di più a me. La sua espressione è il contrario della mia: è tutto serio, deciso e concentrato.. probabilmente a non spiaccicarsi sul pavimento del mio cortile.. papà non gradirebbe..
-Dai la colpa a me?- chiede compiendo uno degli ultimi passi. Con voce innocentina, prosegue. -Dovresti darla a quel folle genio della tua migliore amica e anche delle altre componenti delle popolari, ai nostri amici, a tuo fratello, a..- lo fermo con un gesto della mano. -Ok, ok, ho capito, tutta questa magia non è opera tua..- e gli sorrido. Guido raggiunge il bordo della mia balconata. Mi sorride dolcemente e io perdo tutta l’insolita ilarità che mi ha accompagnata n tutti i giorni dopo la nostra recita.
-Però qualche merito ce l’ho anche io..- dice convinto. Mi fingo dubbiosa.
-Sicuro? Mah, non saprei..- lui avvicina il suo viso al mio. Io faccio lo stesso. Sfiora le mie labbra con le sue in un bacio fin troppo innocente per essere dato da lui. Mi lascia andare per un secondo, il tempo di aggrapparsi al cornicione e con un balzo ritrovarsi di fianco a me. Non so cosa fare.. potrei ridere, forse non per lui, ma per un semplice sfogo.. da tanto aspettavo questo momento e non posso credere che sia finalmente giunto.. peccato solo per mio padre.. lui, uno degli Uomini della Mia vita, non vuole che ne faccia parte il primo, ovvero Lui, il più importante e temo che non lo vorrà mai.. ma non mi importa niente , io non rinuncerò a lui e mio padre dovrà accettarlo, se non oggi, quando mi accompagnerà all’altare.. o se non lo farà, quando Matias mi accompagnerà e lui entrerà gridando “io mi oppongo” e..
-Giusy, ti amo.- lo guardo con le lacrime agli occhi.
-Anche.. anche io ti amo, Guido.- dico trai singhiozzi. Era la prima, la prima vera volta che mi diceva, che gli dicevo, quelle due parole.
-Ma perchè stai piangendo, amore?- mi chiede avvicinandosi a me. Io scuoto la testa tra e lacrime. Non lo so perchè piango.. commozione probabilmente.. non vedo altra spiegazione.. di certo non tristezza e nemmeno per rimpianto.. quindi.. possono essere solo.. lacrime d’amore..
-Ragazzi..- una voce che si introduce tra di noi. Mi guardo intorno. Non viene dall’interno. Viene da fuori.. mi sporgo giù dalla balconata.. Guido, mal fidente, mi tiene per la vita..mica sarei così scema da sporgermi troppo.. penso tra me e me ma lo lascio fare, in fondo è sempre un contatto tra me e lui.. -Ragazzi!- di nuovo la stessa voce, stavolta leggermente più forte. Poi un’altra che sovrasta la prima.
-Giusy, Guido, sta arrivando!- e di nuovo la prima, che ha un tono femminile, mentre la seconda un’intonazione maschile.
-Lascia perdere amore, proviamo a bloccare lui, piuttosto.- aspetta.. l’ho vista! Ho visto Patty insieme al suo ragazzo.. stanno correndo mano nella mano incontro ad un uomo..ma aspetta un minuto.. quello è mio padre! Ecco di che cosa volevano avvisarci! Mi volto verso Guido.
-Li hai visti?- gli chiedo guardandolo con occhi preoccupati. Lui annuisce, ma non tanto agitato, di sicuro meno di quello che dovrebbe essere. Cavolo! Se ci vedeva mio padre.. di sicuro Guido l’avrebbe fatto fuori e me spedita chissà dove.. e io come sarei sopravvisuta senza di lui? Senza mio fratello? Senza Tamara, Patty e Sol?
-Ma.. ma aspetti, Signor Beltran, no.. aspetti!- vedo Patty correre dietro a un Roberto versione infuriato&nero di rabbia.. mi sa che qualcosa l’ha intuito.. pochi secondi dopo scorgo Lucas fermarla prima che entri in casa mia. Patty fa un cenno verso di noi.
-Giusy, scusami, ma non siamo riusciti a fermarlo, sta venendo su da voi!- guardo giù un'ultima volta e le grido in risposta.
-Ma va, mica è colpa tua, in fondo è un bene, mio padre deve sapere chi è il ragazzo che amo.- e dette queste parole mi giro verso il nominato e gli do un bacio veramente appassionato, che forse avrei potuto lasciare per un momento più speciale.. Mio padre apre la porta finestra esattamente in quel momento. Apro gli occhi che avevo tenuto socchiusi e guardo solo un secondo negli occhi Guido, poi con sfida mio padre, mentre mi stacco da Guido.
-Josefina Beltran, ma come..- lo interrompo. Conosco a memoria questa parte della storia e non ho voglia di ri sentirla.
-Sì papà, io ho un ragazzo e sì, lo amo alla follia e il tuo parere non mi farà cambiare idea e qualsiasi cosa tu faccia per separarci sarà inutile e..- stavolta è lui che mi interrompe. Con calma. Serenità. Troppa troppa e bizzarra.. tranquillità. Sorride. Lo guardo come se fosse scemo.
-Ok.- no. Aspetta.. che cos’ha detto? Ha detto OK?????? Non ci posso credere! Ma sta scherzando? No.. non è il tipo da fare questo genere di scherzi.. un secondo.. che cosa sta facendo? Va verso Guido.. ora si stringono la mano.. -Auguri Guido.. ma trattamela bene, o torneremo a litigare e questo non farebbe piacere al vostro matrimo..- gli impedisco di terminare la frase, perchè lo abbraccio. E nel mentre incontro lo sguardo di Guido, tanto sorpreso e scioccato, quasi, quanto il mio.
-Grazie papà.. ma mi vuoi dire perchè hai cambiato di colpo idea???- gli chiedo separandomi da lui. Trai sorrisi e la pazzia generale, mi risponde. -Aspettavo una reazione da parte tua, non infantile, ma matura, come sei tu, che mi dimostrasse che eri davvero abbastanza grande per prendere una decisione del genere.. sai Giusy, dire Ti amo non è una cosa di poco conto..- guardo entrambi.
-Lo so, papà..- lacrime agli occhi. Nuovamente le stesse lacrime d’amore.

Mi risveglio dal mio salto nel passato.. tutto era così.. reale.. quasi tangibile.. come se mi bastasse pensarci per tornare a quei momenti.. Mi alzo in piedi di nuovo. Borsa a tracolla sulla spalla. Cellulare sempre in tasca. -Adesso però vado davvero.- mi chino a dargli un bacio a stampo. -Fammi sapere stasera.. e spero tanto che mi dirai che stai meglio..- mi sorride. Sorriso da malato. Ricambio il sorriso. -Ciao Guido.- lo saluto. Chiudo la porta. Sì, penso. Borsa sulla spalla, cellulare in tasca e Mio Cuore con Guido.

Il ragazzo rimane immobile sulla soglia. Ripete ciò che ha già precedentemente pronunciato. -Scusate...- con un livello di voce lievemente più alto. Non so per quanto tempo non fa un solo movimento, tanto che per poco non gli finiscono addosso alcune infermiere accorse in soccorso del ragazzo che sta nella stanza, con il quale probabilmente voleva parlare quello davanti a me. Rimango immobile a osservare la scena che si sta svolgendo. Bruno e una ragazza sconosciuta, vengono portati via su una barella. Il ragazzo finalmente si degna di dare un piccolo segno di vita, correndo dietro alla barella e ai medici. Uno di quelli si volta.
-E’ un parente del paziente?- chiede con voce stressata l’uomo. Il ragazzo scuote la testa. Mi sembra piuttosto agitato. Arrossisce nel dare la risposta.
-No, ma sono.. un amico della ragazza..- dice piuttosto imbarazzato.

Seguo preoccupatissimo i dottori che stanno trasportando Patty su una barella, diretti chi sa dove.. -Va bene, ma ora si allontani, non ha le autorizzazioni per poter entrare con noi in questa stanza.- mi fa notare uno di loro. Guardo il cartello bianco appeso e per un pelo, se stavolta non mi sento male non potrà accadere mai più, svengo. A caratteri cubitali neri, c'è scritto "RIANIMAZIONE". Possibile che ogni cinque minuti le capiti qualcosa di brutto? E sempre quando io le sono accanto, anche se questa volta non se n'era accorta? Non è che sono io che le porto sfortuna? Sarebbe l'unica opzione plausibile... guardo fuori dalla finestra, tentando di vederla... successo brillantemente ottenuto! Eccola lì, i dottori intorno con strani macchinari.. devo avvisare Leandro.. ma aspetta, questo è il suo ospedale o un altro? Non mi sento bene.. penso che tra un po' ci dovranno portare anche me in quella stanza.. faccio qualche passo indietro, stordito, vedendo le cose girare o sdoppiarsi, arrivo finalmente a trovare qualcosa che mi possa far capire in che posto mi trovo... sì! E' la clinica di Leandro, per fortuna! Corro in cerca del suo ufficio, tentando di dimenticare che in quello stesso edificio, in un'altra stanza però, lei sta lottando ancora una volta, tra la parola che spaventa Giusy con la "m" e quella che nessuno dovrebbe avere il diritto di togliere agli altri: la vita.
Disperato vago per l'intero posto, ma dov'è l'ufficio del direttore? Dov'è Leandro? Mi chiedo, prima di schiantarmi contro un povero mal capitato che passava di lì. Quando lo riconosco, non posso credere ai miei occhi. -Le.. Leandro!- grido al colmo della gioia, finalmente l'ho trovato! Lui mi guarda confuso, mentre lo trascino tirandolo per la manica, come farebbe un bambino che vuole ottenere qualcosa dai suoi genitori che ovviamente loro non gli compreranno mai.. ah.. infanzia mia..
-Matias, ma che cos'hai? Non dirmi che è..- mi fermo e annuisco velocemente.
-Sì, vieni, presto seguimi, Patty... la sala di rianimazione...- stavolta è lui ad assentire, quindi ricominciamo a correre in cerca di Patty. Spero di riuscire a ricordare dov'è.. ma che scemo! penso, scuotendo la testa. L'uomo che sto trascinando, lui è il capo di tutto questo posto, quindi è chiaro che lui sappia dov'è la sala di rianimazione.
Cammino velocemente, ho un po' freddo, ma in fondo non proprio tanto.. respiro agitata, non so perchè.. in fondo mi hanno già detto che si è svegliato subito, non è stato nemmeno qualche ora in coma.. perchè Bruno è un ragazzo forte, molto forte.. a momenti mi scontro contro qualcuno molto agitato... alzo lo sguardo sorpresa.
-Matias?- chiedo guardando mio fratello per terra. Gli porgo una mano che afferra ancora in ansia. -Ehi, aspetta, che cos'hai?- gli chiedo, visto che se ne sta gia andando. Si volta verso di me e mi guarda appena.
-Scusa Giusy, ma devo andare, ti spiegherò!- e comincia a correre verso casa. Mah.. mi sembra strano, molto strano... e scioccato.. aveva degli occhi come se avesse vissuto o visto chissà cosa... cerco di non pensarci mentre mi dirigo verso l'ospedale e finalmente ci arrivo e entro. In che stanza era? penso, ah sì, la 244.. salgo due rampe di scale fino a raggiungere il reparto di traumatologia e entro non appena vedo la targhetta appesa sulla porta. Ma.. è deserta! penso, visto che non c'è nemmeno il lettino.. mi volto, forse ho sbagliato a ricordare.. scendo le scale, quando sento una voce mai sentita prima, parlare con un'altra ormai familiare..
-Bruno, stai zitto, non provare a trovare una scusa, sono certo che tu ne avrai combinata una delle tue come al solito..- seguo la voce e entro passando dalle porte di sicurezza.. non so il perchè, ma devo scoprire a quale ragazzo appartiene questa voce.. e poi sento che il "Bruno" con cui sta parlando è anche il Bruno che io sto cercando..
-Ehi, fratellino, potresti provare un minimo di pena per me? Sono un gesso vivente..- la voce di Bruno, si è la sua voce. La porta è socchiusa. Rimango sulla soglia a.. spiare.. un po' mi vergogno di me.. ma alla fine.. sono stanca di essere sempre così.. così perfettina.. anche io talvolta sbaglio e non ho paura ad ammetterlo.
-Eh già.. voglio proprio vedere come farai a suonare la chitarra adesso.. ridotto così, al massimo potresti.. non so.. non mi viene niente..- adesso vedo il ragazzo con il quale sta parlando lui. Gli somiglia, ma non poi così tanto.. si vede che ha qualche anno in più, i capelli castani e gli occhi verdi come lui, poi vedo anche Bruno, tutto ingessato e fasciato... ma vivo e a giudicare dalle poche parole che ha detto anche sano di mente!
-Smettila di prendermi in giro, sei sempre il solito!- gli dice, in tono scherzoso.
-Eddai, fratellino, non mi vuoi dire chi era quella ragazza nella tua stanza?- lui tenta di scuotere la testa, ma ovviamente non ci riesce.
-Era solo una mia amica, solo un'amica, ok?- annuisce, quello che da quanto ho capito è suo fratello.
-Va bene, non ti scaldare, ma mi vuoi dire almeno come si chiama?- Bruno sospira.
-E va bene, lei si chiama Patty ed è la mia migliore amica. Ti va bene questa brillante spiegazione.. Giusy!- esclama a un certo punto, probabilmente vedendomi. Allora entro, fingendo di essere appena arrivata. -Ciao Bruno..- dico timidamente, affiancando suo fratello. Il ragazzo si volta e mi porge la mano.
-Gonzalo, fratello del... ricoverato.- mi dice sorridendo. Gli stringo la mano.
-Josefina, ma puoi chiamarmi come tutti Giusy.- sorrido anch'io, quindi mi volto verso Bruno. Chissà perchè.. ma ho già sentito quel nome.. ma quando.. quando e in quale occasione?

Spazio autrice:

scusate per il ritardo, ma ho davvero avuto troppe cose da fare.. ovvero tavole e tavole di disegni (il bello di fare il liceo artistico.. XD) mi dispiace dovervi dire che penso che passerà più o meno un bel po' di tempo anche alla pubblicazione del prossimo cap..

Veniamo ai commenti:

sabry99:
tranquilla, meglio tardi che mai, no? XD, comunque anche io adoro il personaggio di Bruno.. tra tutti i ragazzi è il mio preferito, anche se Guido è al secondo posto, come ragazzo è davvero fantastico anche di carattere, a parte quando litiga con Gonzalo.. XD Che fine ha fatto Antonella? Posso solo dirti che la decisione che ha preso la metterà in grossi guai.. e ho già parlato troppo..

bimbetta snob:
ti rassicuro, manca ormai poco a vederli VERAMENTE insieme, anche se da questo capitolo forse non si direbbe.. mi raccomando, recensisci anche questo di capitolo.. e anche stai tranquilla per Bruno.. nel prossimo capitolo ne vedrete di belle.. XD

girlstar:
grazie grazie grazie, sarò noiosa e ripetitiva, ma non sai quanto mi fa piacere leggere le tue parole! :) Comunque se sei anche una fan di Giusy e Guido, penso che questo capitolo ti sia potuto piacere.. XDXD

(p.s. Ele, questa me la segno, non mi hai recensito il capitoloooo!!! :( ma ti perdono solo perchè so che hai problemi con il modem.. XD)
al prossimo cap,
Angy:*)
  
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