Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
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Autore: Ice_Angel    28/11/2009    4 recensioni
-stai zitto Hobbit,ho quella lingua te la faccio finire nel culo!- urlai scendendo le scale.
-ma quanto siamo scontrosi questa mattina!- Georg mi guardò alzando un sopracciglio divertito.
Io però non lo ero.
Di solito ero IO che sfottevo Bill quando si innamorava,ero IO che come Georg facevo le battutine idiote su nuvole rosa e gambe che tremano.
Ero io che ridevo non che venivo deriso.
Genere: Commedia, Comico, Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz, Georg Listing, Gustav Schäfer, Nuovo personaggio, Tom Kaulitz
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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7

LA FESTA PER I REGALI

 

 

 

 

 

 

Qualche tempo prima,avere la casa piena di donne,sarebbe stato il mio più grande sogno.

Il mio appartamento pullulava di donne super eccitate per l’imminente matrimonio.

Per quanto cercassi di fingere,non riuscivo ad essere civettante come loro.

Ed ero di nuovo solo.

Perché quella era una festa per donne,a cui avevano fatto un’eccezione per me.

I tre deficienti (“saremo al tuo fianco” avevano detto),se ne stavano sul divano,nell’appartamento sopra la casa discografica,e a sopportare la cinquantina di donne in modalità “civetta” c’ero solo io.

Maledetti,mi sarei vendicato alla fine di tutta questa storia.

Sorrisi a due tre ragazze che mi stavano guardando.

Come sempre leggevo nei loro occhi la malizia.

-ciao Tom…-

La vocina di Ylenia mi distrasse dai miei pensieri. Mi girai verso di lei –ciao Ylenia-

aveva quella strana bottiglietta in mano.

-ancora a dieta?- chiesi.

-si Tom,ho perso 5 chili…-

5 grammi vorrebbe dire? Perché guardandola non sembrerebbe per niente.

-infatti,si vede,sei un figurino- cercai di essere convincente.

Pensandoci Ylenia aveva un bel viso,con quei due occhioni blu simpatici avrebbe potuto attrarre qualsiasi ragazzo.

Guardandola però mi accorsi dei suoi occhi spenti.

-Ylenia,non sarebbe meglio mangiare qualcosa?-chiesi.

-noooo- scosse la testa –io sto benissimo Tom,non vedi?-

Probabilmente le venne un giramento di testa perché si resse alla mia spalla.

-Ylenia stai bene?- chiesi.

Lei alzò gli occhi –si,si tutto bene-

-mangia!- le dissi –per una volta puoi dare uno strappo…-

-non ci penso per niente- sbottò rialzandosi –io sto bene-

Feci spallucce –ok!-

Se ne andò.

-ma quanto soffrite voi donne per entrare in un fottutissimo vestito?- esclamai vedendo scendere dalle scale Alison.

Come sempre bellissima da togliere il fiato.

Con la t-shirt a strisce orizzontali bianche e nere,il pantalone nero attillato retto da una cinta bianca con i teschi neri.

Ai piedi un paio di All star nere,classiche.

I capelli biondi con le punte nere erano leggermente mossi. Bella,bellissima.

Sembrava sempre una bambina.

-molto Tom- mi rispose sorridendo.

-poverine- commentai.

Lei mi abbracciò forte,all’improvviso.

La strinsi a me sorridendo.

-grazie per la festa,è fantastica-

Sorrisi –di niente Aly-

Cominciammo a camminare tra la folla –potevi far venire Bill-

-naaa- scossi la testa –sta bene a casa-

Ridemmo incamminandoci verso la folla.

-vieni…-mi prese per mano e mi trascinò tra la folla.

Diedi qualche spallata e mi lasciai trascinare.

Arrivai davanti alla mamma di Alison.

Era una donna bellissima, era facile immaginare da chi avesse preso, capelli scuri mossi e occhi color turchese,come quelli da Alison,alta e con un fisico ben mantenuto per una donna di quasi 45 anni. Spingeva una sedia a rotelle con sopra una vecchietta raggrinzita che doveva essere sua nonna.

-ciao mamma- disse allegramente Alison.

-salve signora Stern- allungai la mano verso di lei –è tanto che non ci vediamo,da Pasqua se non sbaglio-

Lei annuì –si Tom,hai sedotto la cameriera-

Alison si coprì la bocca per non scoppiare a ridere alla mia espressione.

-ah,gliel’ha detto?- alzai un sopracciglio –e io che pensavo che fosse straniera- mormorai per poi posare lo sguardo sulla vecchietta –è lei deve essere la nonna di Alison-

La vecchietta sorrise.

-non lui è Tom Kaulitz…-

Allungai la mano verso di lei,ch la strinse –il fornicatore?-

-nonna…-la riprese Alison.

Mi girai verso di lei –che significa fornicatore?-

-vedi Tom- Alison si grattò la testa –è un modo gentile per dire puttaniere-

Sgranai gli occhi e sorrisi imbarazzato –ehm…si-

-dia mamma andiamo…-disse la mamma di Alison facendo girare la sedia a rotelle –ciao Tom-

-ciao signora Stern e mi saluti…-

Com’era che si chiamava?

Carmen o Pamela?

-Belen,Tom- mi informò Alison.

-si,mi saluti Belen- sospirai.

Alison rise e mi salutò con un bacio sulla guancia scappando.

Scossi la testa.

Cazzo,persino la nonnina di Alison mi conosceva come un puttaniere,certo che mi ero fatto proprio una bella reputazione io!

Cominciai a vagare per il salotto cercando di schiarirmi le idee.

-Tooooooommmmmmmmm- e non c’era mai un attimo di pace.

Corinna,infatti,era già davanti a me con un bicchiere di spumante in mano e nell’altra un bicchierino di Margarita. Mi porse quello con lo spumante e lo tracannai in un sorso.

-che c’è?- chiesi.

-è una bellissima festa Tom,non pensavo che uno come te potesse organizzare una cosa del genere-

Sorrisi nervosamente fregando un altro bicchiere da un vassoio.

-molto meglio di quella che ha organizzato mia sorella per il matrimonio di mia cugina- sorrise.

Annuii sul mio bicchiere.

-e poi Tom sei in ottima forma…senti posso farti una domanda?-

Mi andò di traverso il liquido frizzante.

Mi girai verso di lei.

-senti ma con quella Chatalle era solo pubblicità vero?-

Alzai gli occhi al cielo.

Le diedi in mano il mio bicchierino e me ne andai verso la porta,doveva avevano suonato.

-Tom- mi rincorse,ma essendo più veloce di lei feci in tempo a zittire ogni possibile domanda su me e qualsiasi donna che fosse stata a letto con me,con un pacco che mi veniva ficcato in mano da un fattorino scocciato. Ancora di più dopo avermi visto.

-fammi un autografo qui signor Kaulitz-

Era geloso,come ogni ragazzo. Sorrisi e firmai,poi presi la scatola  e la portai dentro.

-che è?-chiese Corinna.

Me lo rigirai tra le mani e lessi “per Alison” sul bigliettino bianco.

-è per Alison- dissi cominciando a camminare e a cercare la testolina bionda di Alison.

La trovai vicino al tavolo degli stuzzichini che rideva con Halla,che appena mi vide si incupii.

-questo è per te…-le annunciai mettendolo su tavolo –l’ha portato un fattorino-

-puoi leggere tu il biglietto Tom?- chiese Alison avvicinandosi a me.

Annuii e aprii la bustina.

Una scrittura elegante recitava:

 

Mia amata Alison,ecco per te una rosa blu,

l’unica rosa che può rispecchiare il colore dei tuoi occhi

ti amo per sempre

Kail

 

A ogni parola che leggevo mi sentivo sempre più male.

E mentre le donne urlavano e divoravano il pacchetto io mi sentii mancare.

Ma come cazzo aveva fatto a trovare una rosa blu?

-quando eravamo in Inghilterra aveva detto che avrebbe cercato in tutta Europa una rosa che assomigliasse ai miei occhi- Alison iniziò a saltare come una pazza.

-che amore- commentarono tutte ipereccitate.

-decisamente- sibilai tra i denti prendendo un bicchierino di Wiscky.

Avevo bisogno di qualcosa di forte,molto forte.

 

 

 

*****

 

 

 

Mi isolai di poco dai festeggiamenti ritirandomi della sala Hobbie.

Non avevo certo voglia di giocare alla playstation o cosa,ma perché mi sentivo una merda.

Dovevo raccogliere le idee e capire da che pianeta venisse questo Kail,farci un giro e tornare. Perché era impossibile che fosse un terrestre, avevamo tutti dei difetti no?

Nessuno era perfetto e non poteva esserlo nemmeno lui.

Ma a cosa che mi lacerava di più era che giorno dopo giorno Alison diventava una fissa,non ero solo innamorato,l’amavo.

E mi faceva male sapere che il mio primo amore (perché lo era) non mi corrispondeva.

E mai l’avrebbe fatto.

-Tom…- la voce che sentii non era ne di Halla,Ylenia o Corinna,era quella di Alison.

Alzai lo sguardo e incontrai quello di lei.

Era alla porta e si avvicinò lentamente a me.

Si sedette in parte a me e sorrise –che c’è?-

Scossi la testa e sorrisi a mia volta –niente- mi girai verso di lei –mi sento un po’ gay a parlare di vestiti da sposa e damigelle,quindi volevo tornare a trovare il mio testosterone-

Mentii,ma era la cosa giusta.

Lei rise –e pensare che non avrei mai immaginato che i Tokio Hotel in persona avessero fatto i cestini per la mia festa-

-come fai a saperlo?- chiesi.

-Bill ha firmato ogni cestino che ha fatto!- rise Alison –e quelli fatti da Georg scommetto che sono quelli dove la roba è stata buttata a caso-

Risi –i soliti idioti…-

-ma almeno ti tengono su di morale!- sorrise Alison.

Eravamo soli e io con un peso nel cuore troppo duro da tenere in sospeso,presi un sospiro per prendere coraggio pronto per confessarle tutto.

-senti Alison io sono…-

-è arrivata Ulli- mi interruppe Halla entrando.

-Ulli?- la guardai con un misto di rabbia e curiosità –chi è?-

Halla mi guardò fulminandomi –l’intrattenitrice razza d’idiota-

Alison si alzò e mi sorrise –dai anima in pena,andiamo-

La seguii mentre usciva,incontrai anche lo sguardo di Halla che mi sorrise,satanica.

E quel sorriso non mi piacque per niente.

-salve signorine…-

L’intrattenitrice era una donna sui 30 con dei capelli rossi tinti e un viso severo dallo stile hippie.

-e signorini…visto che tra noi c’è il famoso Tom Kaulitz,salutiamolo con un applauso…-

Alzai una mano mentre c’era chi urlava e chi mi guardava con malizia.

Ignorai entrambi i comportamenti  però.

-allora sono qui per cacciare la belva che è in voi ragazze…- annunciò prendendo una valigetta da sotto il tavolo -…e per cacciare questa belva c’è bisogno di alcuno strumenti-

Alison si sporse verso la valigetta sorridendo.

La donna l’aprii e mostro almeno venti vibratori dalle forme e colori diversi.

Trasalii.

Halla non aveva detto che leggeva i tarocchi?

Mi girai verso di lei. La vidi sorridere e salutarmi con la manina.

Mi girai verso la venditrice che lanciava un perizoma commestibile ad Ylenia e una colla di perle luccicanti a forma di…va bene avete capito,alla nonna di Alison.

Mi portai una mano sulla faccia scuotendo la testa.

Me l’aveva fatta,quella strega bionda maggiorata me l’aveva fatta.

Alison mi guardò allibita prima di correre via.

-merda-

La inseguii fino al balcone da cui si vedeva tutta Berlino.

era appoggiata alla ringhiera di ferro nero.

-Alison…- le andai dietro.

-lo sai da quanto tempo sogno questa festa Tom?-mi chiese senza girarsi.

-mi ha fregato Halla,è lei che mi ha dato…-

-non importa Tom- si girò –non dovevo nemmeno chiederti di farmi da damigella,tu nemmeno credi nel matrimonio-

Non mi lasciò nemmeno il tempo di replicare che se ne andò dentro.

 

 

*****

 

 

-e brava Halla- la voce di mio fratello risuonò alla cornetta –te l’ha fatta per bene-

-ma no!non me n’ero accorto- esclamai ironico passeggiando per il balcone –che cazzo ho combinato!-

-tu niente-rispose Bill –sei solo una vittima adesso-

-e come faccio a rimediare?- chiesi disperato.

-scopatela Tom,tutte quante dopo che sono venute a letto con te lasciano i proprio ragazzi- la voce i Georg sovrastò le imprecazioni di Bill.

-ma vaffanculo Georg!- dissi –io le devo far capire che sono io l’uomo della sua vita,non Kail-

-infatti sei ancora la sua damigella Tom- mi fece notare Gustav zittendo i due che litigavano.

-non credo,penso mi abbia licenziato- sospirai.

-come si fa a licenziare una damigella d’onore?- chiese Gustav –ora tu vai là,sorridi e fai pace con Alison, e poi vieni qui che l’amico di Georg deve darci le notizie-

Annuii –ok,a dopo- riattaccai.

  
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