Sale sul palco
Col suo pennello in mano
E un plettro di emozioni
Inizia a dipingere il suo quadro più bello …
Rivolto alla notte senza stelle
Con un’orchestra in cinque corde
Canta il dolore dei giorni d’inferno
Sputa rancore contro chi smontava il suo sogno
Dedica a chi ama le note più belle
I piaceri di mille donne diverse
Nell’assolo lungo una vita …
Anziana la notte ad opera finita
Il mondo inchinato
Dinanzi all’arte più bella
Accoglie in ginocchio l’applauso
Col sorriso ribelle
Fa segno ai riflettori
Di far posto alle stelle …
E gli vien naturale pensare
A quanto folle è la vita
Che ti stende, e ti sfida
Ma ti invita poi a rialzarti
Sotto gli occhi di mille spettatori adoranti …
Lasciatelo andare
Lasciatelo stare
Al sogno realizzato ancora non crede
Vuole chieder conferma alla luna e alle stelle …
E il mare gli dirà di credere in sé stesso
Gli sussurrerà il cielo
Di urlare al mondo un altro accordo rabbioso
Ma solo uno sguardo egli aspetta
E una parola dell’amata
Per alzare i pugni
E poter gridare: “E’fatta!”