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Autore: Le Streghe    30/11/2009    6 recensioni
Inevitabile. Una parola per descrivere il destino che li unisce e che li condurrà tutti insieme verso una meta comune.
Una storia dove troverete amore, magia, puro angst, yaoi, graditi (o sgraditi) ritorni.
Con "Intrecci" si apre (ahinoi) l'ultimo arco narrativo di questa lunghissima storia.
Il promesso yaoi è finalmente alle porte, siete pronti/e a beccarvi le conseguenze?
Scritta in collaborazione da Le streghe, ovvero Lay e Harianne.
Capitolo 49: ‘In altri tempi, forse, una simile scena lo avrebbe fatto infuriare al punto da spingerlo ad urlare contro Doumeki, ora invece…’
Genere: Drammatico, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kimihiro Watanuki , Shizuka Dômeki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Destino Inevitabile - Connessioni
Capitolo 23
Attacco a sorpresa.

Quel giorno, nella pausa pranzo, Watanuki si avviò verso il solito albero portando con se i tre bento.
Sfortunatamente, ad attenderlo non trovò solo Himawari e Doumeki.
Con loro c'erano infatti anche i due nuovi studenti.
«Anche voi qui...» Commentò, con un sorriso di circostanza, andando poi a consegnare due dei tre bento a Doumeki e ad Himawari, notando al contempo come la ragazza fosse seduta non troppo lontana da quel Santsuki.
«È stata Hime-chan ad invitarci.» Lo sentì dire, andando a sedersi tra la compagna e Doumeki, per avvertire subito dopo lo sguardo sarcastico di Nakuru su di sé.
«Che c'è..?» Esclamò la ragazza. «Ti diamo fastidio?»
Watanuki fissò la nuova studentessa con sguardo accigliato. «No, non me ne date.» Borbottò, sedendosi ed aprendo il suo bento.
Nel farlo, rivolse una rapida occhiata a Doumeki, scoprendolo già intento a mangiare.
«Ottimo.» Dichiarò Giku. «Anche perché Hime-chan mi è simpatica, sarei venuto in ogni caso.»
«Hime-chan?» Replicò Watanuki, stranito dal particolare modo con cui Santsuki sembrava voler chiamare l'amica.
«Vuol dire principessa.» Chiarì Nakuru, lanciando una rapida occhiata a Giku.
«Lo so cosa significa!» Protestò Watanuki.
La ragazza lo fissò con astio. «Dovresti ringraziarci di essere qui, sai?» Dichiarò con fare altezzoso.
«Tss, io sono già felice e non certo per la tua presenza!» Ribatté l'altro, sempre più in collera.
Quello scambio di battute sembrò attirare l'attenzione di Giku che, mandato giù un onigiri, fissò entrambi con sguardo improvvisamente incerto.
«Sei un maleducato, sai?» Dichiarò intanto Nakuru, visibilmente piccata dai modi del ragazzo. «Uno come te non merita l'amicizia di Shizuka...» Esclamò, avvicinandosi al ragazzo ancora intento a mangiare. «Né quella di Giku!»
Watanuki la fissò, chiaramente arrabbiato.
Poteva accettare tutto ma non quei modi, a suo avviso spocchiosi. «Quello non è un mio amico!» Sbottò. «E Sanstuki non lo conosco affatto!»
«Il fatto che tu non te lo sia fatto amico indica quanto sei tonto!» Ribatté la ragazza.
«Nakuru!» Sibilò Giku, attirandosi lo sguardo improvvisamente curioso di Himawari.
«Che vorresti dire?» Chiese Watanuki, ormai certo che quelle parole all'apparenza inutili avessero uno scopo.
«Vuoi farmi credere di non essertene accorto?» Domandò Nakuru, ignorando il richiamo dell'amico. «Giku porta fortuna, no?»
A quelle parole, sotto gli sguardi curiosi dei presenti, Giku abbassò lo sguardo, facendosi improvvisamente triste.
«Oh, siamo alle solite con te!» Constatò Nakuru. «Smettila di nasconderti. Neanche avessi detto che porti sfortuna!» Commentò.
Watanuki fissò attonito Santsuki e Nakuru, notando subito dopo l'espressione improvvisamente seria di Doumeki.
In quel mentre, udì il suono di un bento-box che veniva chiuso con forza, voltandosi e scoprendo Himawari già in piedi.
«Himawari-chan..?»
La ragazza gli rivolse uno sguardo prossimo alle lacrime. «Scusatemi...»
«Tutto bene, Hime-chan?» Chiese Giku, osservandola con estrema attenzione.
Himawari annuì, aggiustandosi la gonna per poi porgere il suo bento a Watanuki. «Grazie per il pranzo, era buonissimo, come sempre.» Disse, sforzandosi di sorridere. «Ora... devo andare.»
Poi, prima che l'amico potesse aprir bocca, fece un piccolo inchino e scappò via, sotto lo sguardo incredulo dei presenti.
«Che le è preso?» Domandò Nakuru, lo sguardo fisso su Watanuki che, lasciato il bento sull'erba, cercò di raggiungere l'amica.
In quel mentre, anche Doumeki fece lo stesso e, rimasti soli, Giku si volse a guardarla con astio.
«Ti avevo detto di non farne parola con nessuno!» Esclamò, furente. «Non ho voglio lasciare anche questa città.»
«Non sarà così. L'ha detto anche Eriol, no? Di che ti preoccupi..?»
Il ragazzo evitò di risponderle, volgendo lo sguardo verso un punto lontano.
«Già, non lo sarà.» Rispose piano.

Poco lontano intanto, Doumeki aveva appena raggiunto l'amico, camminandogli ad una certa distanza.
Himawari era qualche metro più avanti, visibile in tutta la sua tristezza.
«Himawari-chan!» La chiamò Watanuki, andando ad abbracciarla. «Come stai?» Domandò, visibilmente preoccupato.
La ragazza si asciugò gli occhi, sciogliendosi prontamente da quell'abbraccio. «Non preoccuparti, sto... bene.» Dichiarò, obbligandosi a rivolgergli un sorriso.
Doumeki osservò quella scena da una distanza ravvicinata, atta a proteggere l'amico dall'influenza negativa della ragazza.
«Non è vero.» Lo sentì dire. «E poi... lo sai che non mi... non ci importa, vero?» Dichiarò, notando la presenza dell'arciere.
A quello la ragazza sorrise ad entrambi, sebbene il suo sguardo fosse carico di tristezza.
«Lo so...»
«Inoltre...» Continuò Watanuki. «Quei due cosa ne sanno. Parlavano tanto per dire. Non dovresti starci male, sai?»
«È vero...» Ribattè la ragazza.«Solo che a volte è... pesante. Inoltre.. se quel ragazzo porta davvero fortuna...» Continuò, facendosi sempre più triste. «Non vorrei causargli problemi...»
Nel sentire quell'ultima frase, Doumeki fece un passo in avanti. «Se è veramente così fortunato... non ne avrà.» Dichiarò, convinto.
«È vero!» Aggiunse Watanuki. «E poi averti incontrata è segno della sua fortuna.» Dichiarò, sorridendole.
Sollevata da quella manifestazione di affetto, Himawari sorrise ad entrambi. «Dite anche le stesse cose ora. Si vede che siete amici!» Esclamò sorridendo.
In quel momento nessuno dei due si sentì di replicare.
Vederla sorridere sinceramente era l'unica cosa che desideravano per la loro amica.


xXx


Qualche ora dopo, Doumeki e Watanuki si trovarono a percorrere insieme la via del ritorno.
«Bastavo io oggi...» Esordì Watanuki, dopo un silenzio che ad entrambi era parso interminabile.
«È anche una mia amica.» Ribatté Doumeki, senza per questo fermarsi. «E poi...  è stata lei a chiedermelo.»
«Cosa?» Domandò l'altro. «Che ti avrebbe chiesto?»
Doumeki proseguì in silenzio per qualche metro. «Di esserci quando è con te. Per non crearti problemi.» Spiegò.
Posto davanti a quella rivelazione, Watanuki si fermò di colpo. «Ti ha chiesto... quando..?»
«L'altro giorno...» Rispose l'altro, ripensando al momento in cui ogni sua speranza era andata distrutta. «Quando eri con lei e... ti hanno attaccato gli spiriti.»
«Ma... non è stata colpa sua!» Ribatté il più piccolo, consapevole del momento a cui Doumeki aveva fatto riferimento.
Riprese a camminare, parlando solo qualche minuto dopo, con voce piatta. «Ad ogni modo, non ho bisogno della guardia del corpo.»
L'arciere lo seguì con sguardo assorto. «Le ho dato la mia parola.»
«Capisco...» Annuì l'altro.
Non si dissero più nulla, proseguendo in silenzio uno davanti all'altro.
Poi qualcosa spinse Watanuki a voltarsi, probabilmente al fine di capire cosa stesse pensando il più grande.
Fu in quel momento che vide uno strano essere alle spalle dell'arciere, immerso in una coltre di fumo nero.
«Attento!» Urlò, avvicinandosi rapidamente all'amico che, grazie all'occhio in comune, riuscì ad individuare lo spettro, parandosi istintivamente davanti a Watanuki nel tentativo di proteggerlo.
Memore di quanto avvenuto più di una volta, l'arciere si mosse come se avesse con sé arco e freccia, colpendo lo spettro ed osservandolo svanire.
Un attimo dopo, fu costretto a piegarsi un minimo per contenere il dolore provocato da quell'azione.
«Avresti dovuto scappare, invece di fare l'erore!» sbottò Watanuki, prendendolo per un braccio. «Andiamo. Yuuko-san saprà cosa fare.»
«Non potevo lasciarlo in giro, ora che...» Si fermò, un po' per il dolore ed un po' per non continuare quanto stava dicendo.
Che passassero meno tempo insieme rispetto a prima era più che ovvio, e questo nonostante le lezioni che si erano trovati a prendere dalla strega.
«Non dovevi!» Ribadì l'altro, in tono alterato. «Sbrigati, bisogna medicarti. Temo ti si sia riaperta la ferita alla spalla.» Constatò, nel vedere del sangue emergere.
Proseguirono così verso il negozio dei desideri, uniti da quel flebile contatto. Entrambi straniti da quanto era appena avvenuto.



Ed eccoci ancora qui. Pronte ad accogliere i vostri commenti sul nuovo capitolo. ^_^

Nyah: Credevi bene, l'angst sta giusto bussando alla porta… Chi gli aprirà? ^_^
Ti ringraziamo come sempre per le tue recensioni con le quali non possiamo non concordare.
Quanto al tizio… probabilmente avrete già capito chi è… *indicano capitolo*. U.U

Naco chan: Abbi fiducia in noi e credi nel sacro potere dell'angst, tutto si risolverà!
Ma, se non stessero male e si creassero casini, non ci sarebbe storia, no?
Come vedi, comunque, in questo capitolo abbiamo una piccola pausa dalla loro idiozia, per concentrarci su altro.
Grazie ancora per le recensioni, e si anche per le correzioni, che ci fanno comunque piacere ^^"
Continua a seguirci!

Eiden: Grazie mille per i complimenti, sono apprezzatissimi! *.*
Oh, si, sono qui per un motivo, le nostre "new entries", ed anche se si scoprirà più avanti, pensandoci per benino qualcosa è già comprensibile...
*ridacchiano*
Comunque si, continua a dirlo quante volte vuoi, che siamo tutti d'accordo con te che sono idioti!
Anche se, beh, hanno dei buoni motivi... *se ne vanno con espressione misteriosa*

Thyahliel: Per questa volta… ti perdoniamo. U.U
Ciao e ben ritrovata ^_^
Effettivamente quattro capitoli fanno la differenza in questa storia, presto anche dopo due potresti non capire più niente. XD
Per Kohane-chan… mmm no, non ci sembra. Ma sai… questa storia è strana. Non si può mai sapere.

Kuro: Ciao! E benvenuta in DI! Le streghe ed i vari pg di Holic (e non solo) ti salutano allegramente. ^_^

Witch of the Dimensions: Carissima! Se vuoi, qui capiamo l'inglese, un po' di francese e tedesco, qualcosa di spagnolo! XD
Se vuoi recensire in giapponese, i personaggi sarebbero felicissimi, ma temo che noi invece saremmo un po' perplesse :P
Ah, hai quotato proprio QUELLA frase, eh! Anche a noi fa tanto venire gli occhietti a cuoricino, Shizuka-kun è tanto, tanto, tanto fedele al suo uketto...

Lawliet Phoenix: Probabilmente hai già capito di chi si tratta, che dire… fuocherello?XD
Comunque concordiamo (Lay in particolare. CLow è sempre tra le scatole ¬.¬)
Grazie per questa nuova recensione. ^_^

Ed è infine con grande emozione che Le Streghe si trovano a ringraziare sentitamente
Ishirane di www.criticoni.net, per la recensione positiva e per averla pubblicata, raccomandando così la storia.
Grazie mille!

E per finire, tanti auguri Hari ^_^
(Da un pg in particolare che ha espressamente richiesto di essere citato in questo capitolo. U.U)



   
 
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