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Autore: DiKey    01/12/2009    3 recensioni
Quando tutto sembrava finito, nuovi nemici fanno la loro comparsa. Tra segreti e cose taciute troppo a lungo, i nostri eroi avranno davanti nuove sfide... Per favore, siate clementi ma onesti, è la mia prima fanfic
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Il leone,l'angelo, il drago'
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FFVIII-cap7 CAPITOLO 21

Il Garden era a solo due giorni da Balamb. Per tutto il tempo del viaggio Squall era stato irrintracciabile. O chiuso in presidenza o disperso in qualche zona del centro addestramento. Gli amici avevano fatto scudo intorno a Rinoa, che però soffriva per la mancanza del suo cavaliere.
Squall era chiuso in presidenza. Firmava moduli, leggeva rapporti, valutava quali incarichi accettare e quali declinare, e quali fossero i SeeD più adatti da mandare.

(come ha fatto Cid a sopravvivere dodici anni tra queste carte?)

In realtà tutto questo suo stakanovistico impegno era dovuto ad una semplice ragione. Non voleva pensare, non voleva affrontare questo nuovo avvenimento. Si illudeva che rinviare ad oltranza potesse portare ad una soluzione.
Il telefono satellitare squillò. Il numero era quello dell’ufficio del Presidente di Esthar, di suo padre. Ignorò la chiamata, sebbene quel trillo gli colpisse i timpani come fosse un martello. Scattò la segreteria

“Ehilà Squall sono Laguna! Ho appena ricevuto la bella notizia e..WOW! Guarda non so cosa dire, ma mi sono messo a ballare per la gioia! E’ una cosa splendida…hyne, credo che sia meglio che mi calmi.”

(sono tutti così eccitati…)

“Voglio essere aggiornato Squall, di tutto quello che succede!”

(allora, mi sono barricato in presidenza per non affrontare il problema. Un buon inizio,non trovi?)

La voce di Laguna si fece improvvisamente seria.

“Squall…non fare i miei errori. Io li sto pagando ancora. Ma che diavolo sto dicendo? Tu sei uno con la testa sulle spalle, sono certo che ti comporterai egregiamente!”

Squall si raddrizzò sulla sedia. Non sentì tutto quello che venne detto dopo. Gli errori di Laguna…un errore che l’aveva portato ad Esthar,mentre sua moglie moriva nel dare alla luce suo figlio…lui. Un errore che per diciassette anni gli aveva tolto una famiglia. Lui non stava forse facendo di peggio?

***
Rinoa era nel centro addestramento, nella zona segreta, che ormai non aveva più ragione di avere tale nome. Guardava fuori, c’era il mare. Il suo Gunblade, Angel Feather, era poggiato in un angolo, la lama brillava mentre rifletteva la luce della luna. Pochissime altre volte si era sentita così sola. Certo gli amici gli stavano vicino, ma quella che era la sua roccia, la sua fonte di sicurezza in questo momento era un lontano pezzo di ghiaccio. Le cose stavano andando bene…perché rovinare tutto?
La porta metallica si aprì, scivolando di lato con un tonfo. Passi lenti, regolari e decisi. Non era difficile indovinare chi fosse.

“Va via Squall…”

Ma i passi non rallentarono, e divennero sempre più vicini. Rinoa si voltò, e rimase stupita. Alla normale espressione vacua di Squall ne era subentrata una diversa, decisa, determinata. Squall fissò negli occhi Rinoa e poi lo sguardo calò verso la sua pancia. Si tolse il guanto nero e poggiò la mano sulla pancia di Rinoa, delicatamente ma con fermezza, facendo una quasi impalpabile carezza. Lo sguardo si alzò e ritornò a fissare gli occhi di Rinoa. I due si abbracciarono,come quando l’aveva salvata dalla sua prigione esthariana nel palazzo della strega.
Non c’era bisogno di parlare.

***
La gravidanza di Rinoa fu l’argomento di conversazione preferito del Garden per i restanti giorni di viaggio. Ma i due non ci fecero caso, anzi. Rinoa pareva radiosa e persino Squall sembrava, se non proprio felice, molto contento. L’immagine di uno Squall Leonhart sorridente era qualcosa che nessuno al Garden sperava di vedere nell’arco della propria vita, e presto finì in ogni blog degli studenti.
Squall si divideva tra Rinoa ed i suoi compiti da preside e comandante, che aveva scoperto essere cumulativi. Dopo la fine di NORG molti insegnanti si erano dimessi ed occorrevano nuovi docenti che ne prendessero il posto. Toccò a Squall decidere, ma le scelte furono estremamente facili. Aveva convocato Rinoa, il resto della squadra, Nida ed altri SeeD. Quistis venne reintegrata nel suo ruolo di professoressa, lei si era lamentata ma tutti poi l’avevano convinta che quella era la scelta migliore. Le critiche ormai erano parte del passato. Rinoa e Selphie avrebbero spiegato agli studenti l’uso di para-magie, rispettivamente di offesa e di supporto. Nida, che era un fenomeno per tutto ciò che aveva a che fare con la tecnologia avrebbe insegnato agli studenti informatica, programmazione e tutto ciò che era legato alla materia. Prima che Squall potesse rivolgersi ad Irvine, il cowboy si tirò indietro,dicendo che non avrebbe mai fatto il professore per nulla al mondo. Il che, pensò Squall, non era necessariamente un male perché avrebbe finito col provarci con tutte le studentesse. Vincent e Pitt avrebbero insegnato primo soccorso e teoria dei GF. Rimaneva il solo Zell.

“Zell…so che forse me ne pentirò, ma tu sei il maggiore esperto di arti marziali qui dentro, e noi abbiamo bisogno di un nuovo insegnante di questa disciplina…che Hyne mi perdoni, Zell, ti offro l’incarico di professore.”

“OH YEAH!”

Zell saltò in aria agitando i pugni, e poi strinse calorosamente le mani a Squall, promettendo che avrebbe dato il massimo.

“E’ proprio questo quello che mi preoccupa…”

Le lezioni sarebbero iniziate una volta ristabilitisi a Balamb, quindi avrebbero dovuto usare quei giorni che li separavano dall’attracco per iniziare a pensare ad un programma da proporre alla classe.
Arrivarono di mattina presto, prima dell’alba, trovando la squadra lasciata a Balamb che li attendeva. Quattro SeeD ed un cadavere, conservato in una cella frigorifera all’ospedale di Balamb.
Un medico accompagnava Squall, si avvicinò ad uno di quei numerosi sportelli metallici, afferrò la maniglia e tirò con decisione verso di sé. Un lenzuolo copriva un ragazzo biondo di corporatura superiore alla media. Il medico sollevò il lenzuolo e Squall vide quello che restava di Seifer.
Aveva fatto bene a venire da solo, lui stesso aveva avuto seri problemi a restare imperturbabile. Gli occhi, superbi ed energici di Seifer adesso guardavano il vuoto, vitrei. La carne era bianca, fredda e rigida. Non era un bello spettacolo.
Squall fece un cenno d’assenso ed il medico scoprì ancora di più, rivelando il torso di Seifer, su cui spiccavano due profondi tagli ed una cicatrice a forma di ‘Y’, segno dell’autopsia. Ed è proprio a proposito di questa che il medico parlò

“Il primo colpo è stato dato vibrato dall’alto verso il basso, ed era di per sé mortale. Ha reciso due arterie, e penetrato in profondità nei muscoli, facendo perdere tantissimo sangue. Una spada molto affilata, senza dubbio. Ma è questo quello che mi lascia perplesso”

il medico indicò il taglio più piccolo, all’altezza del cuore

“il colpo che lo ha ucciso. Ha perforato lo sterno, trapassato il cuore ed è uscito da una delle vertebre dorsali. La morte è stata istantanea. Ma quello che è strano è che non ci sono segni della lama. Mi spiego. Lo sterno è un osso piatto estremamente resistente, romperlo avrebbe lasciato qualche segno,ed anche scheggiato una lama forse. Invece è come se l’arma fosse penetrata attraverso del burro. E’ arrivata da parte a parte con facilità impressionante. Gli indizi lasciano supporre si tratti di una spada, ma non ho idea di cosa sia.”

Squall firmò moduli per il ritiro del corpo, per rendere onore alle esequie. Come se non bastasse, Fujin era scomparsa. Convocò i SeeD in presidenza si fece fare rapporto e li rimproverò con violenza per essersi fatti passare un phalanx sotto il naso. Tutti furono declassati di tre gradi per colpa grave.
Chiuso nel suo ufficio di preside Squall non poteva fare a meno di pensare al Seifer che conosceva, al Seifer contro cui aveva combattuto. All’amico che odiava con tutta l’anima. Shu interruppe le sue riflessione per annunciare che il rappresentante degli studenti chiedeva di vederlo.
Walter, il rappresentante, era un sedicenne alto, pallido e con degli indomabili capelli ricci. Rimase rispettosamente in piedi davanti al preside

“Preside Leonhart,sono qui con una formale richiesta da parte degli studenti tutti: non vogliamo che Seifer Almasy sia seppellito nel cimitero del Garden di Balamb.”

Squall sentì la rabbia montargli dentro: perché quest’assurda presa di posizione?

“State scherzando vero?”

“No. Ecco qui.” diede a Squall dei fogli “sono le firme del corpo studenti per intero, di tutte le classi, dalle matricole ai cadetti. Noterà inoltre la presenza delle firme del personale ausiliario e di buona parte del personale docente.”

Non poteva fare niente. Il garden chiedeva che Seifer riposasse in un altro posto.

“Perché?”

“Perché Seifer Almasy ha condotto il Garden di Galbadia in battaglia contro di noi. Perché abbiamo avuto feriti…morti, per causa sua. Non merita di riposare accanto agli studenti che ha fatto uccidere senza un vero perché.”

Squall non poteva opporsi, non quando c’era la maggioranza assoluta lì dentro che voleva Seifer fuori dal Garden anche da morto. Accolse la richiesta.

(Possibile che una vita si riduca alla cosa peggiore che un uomo ha fatto?)

(non che fosse mai stato molto amato, ma questo è esagerato)

Il funerale si svolse nella pianura antistante la caverna di Fuoco. Seifer aveva più volte parlato di quel luogo, che era importante anche per Squall. Alla fine, decise che quello era il luogo più appropriato per lui.
Oltre l’officiante c’erano soltanto lui, Rinoa, Quistis, Irvine, Selphie, Zell ed i Kramer. La ragazza con la treccia non aveva voluto accompagnare Zell, ed era rimasta molto offesa dal fatto che il “Gallinaccio” andasse alla funzione: suo fratello era rimasto paralizzato dalla vita in giù per via delle pallottole galbadiane. E lo stesso Zell non sembrava troppo felice di stare lì. Probabilmente aveva partecipato solo per non far torto ai suoi amici.
Alla fine, una Quistis in lacrime e furiosa era andata nell’appartamento di Squall

“Come hai potuto Squall? Era uno di noi! Non meritava tutto questo..”

“Non ho potuto negarlo Quistis! Credi che io sia contento? Seifer non era mio amico, lo sai bene, ma lo rispettavo! Ma pensaci…se fosse stato qualcun altro, qualsiasi altro, tu saresti qui a lamentarti?”

“Non è giusto, Squall.”

“Non è questione di giusto o sbagliato. Io per primo vorrei che la l’assassino di un mio amico venisse lasciato in pasto ai lupi.”

La professoressa si lasciò cadere su un divano. nascose il volto fra le mani e passarono diversi minuti in silenzio. Poi asciugatasi le lacrime guardò Squall, fredda e decisa.

“Dobbiamo trovare quel Phalanx. E dobbiamo farlo prima di Fujin.”

“Fujin?”

“Non fare il finto tonto! Sai bene che Fujin lo starà cercando in questo momento. Dobbiamo trovarlo prima di lei. Altrimenti avremo anche lei sulla coscienza.”

“Quistis..tu non ragioni. Ci occuperemo della ricerca, ma non posso darle priorità assoluta…abbiamo altre cose da fare, come trovare il Garden di Galbadia prima che finisca in mani sbagliate.”

Quistis si alzò, c’era odio nei suoi occhi

“Forse, quando anche il corpo di Fujin sarà senza vita sepolto sotto due metri di terra, ti deciderai a fare la scelta giusta!”

Quistis si avviò a passi svelti verso l’uscita, ma Squall la fermò con una domanda

“Come fai a sapere che Fujin gli sta dando la caccia?”

“Perché è quello che farei io.”

Lasciò la stanza sbattendo la porta con forza. Appena fuori, scoppiò in una serie di singhiozzi. Notò che Irvine, appoggiato al muro con le braccia incrociate, la stava guardando.

“Che vuoi, Irvine?”

“Perché è quello che faresti tu…o quello che vuoi fare tu?”

“Irvine, sparisci..non è il momento.”

Il cowboy si staccò dal muro e diede le spalle alla professoressa.

“Non fare stupidaggini Quistis. Dobbiamo agire insieme se vogliamo avere qualche chance contro i Phalanx. Le vendette personali non ci porteranno da nessuna parte. Si prudente,ok?”

Il cowboy lasciò Quistis,che ancora sopraffatta dai sentimenti non diede alle parole dell’amico il giusto valore.

***
“ULTIMA FLARE!”

Una potente esplosione di fuoco nero aveva distrutto la scogliera. Il Phalanx guardò compiuto la potenza del suo Guardian Force con cui si stava allenando seguendo i consigli di Odine. Avere dentro tutta quell’energia e scagliarla fuori…era una sensazione unica, di potenza. Ma non era niente rispetto a quella di avere quell’energia dentro..e mantenerla dentro. Quello era il puro potere.
Si guardò le mani: le vene pulsavano ancora per lo sforzo e la pelle era già diventata resistente come il cuoio. Odine monitorava costantemente i suoi cambiamenti e miglioramenti, per lui era solo l’ennesimo esperimento. Stava facendo passi da gigante, e la sua nuova spada migliorava l’affinità con il suo Guardian Force. Presto sarebbe stato in grado di raggiungere un nuovo livello di potere. Un altro gradino verso il massimo. Se all'inizio era titubante adesso non lo era più.
Si guardò intorno, richiamò ancora una volta l’energia del GF.

"sei potente…molto. Se saprai sfruttare a dovere il potere che ti offro non avrai rivali sul pianeta"

“Ne sono consapevole…ULTIMA FLARE!”

CAPITOLO 22

La dipartita di Seifer era stata considerata con indifferenza, se non con euforia all’interno del Garden, e non erano pochi quelli che parlavano della morte di Seifer come di un mero atto di giustizia divina, quindi le lezioni iniziarono regolarmente. Quistis si diede malata il primo giorno, ed il professor Aki commentò acido

“Perfetto. Il modo perfetto di ricominciare una carriera da docente è farsi sostituire.”

Le lezione tenute da Rinoa e Selphie registrarono un picco di partecipanti. Dopotutto, non era cosa di tutti i giorni che fosse una strega ad insegnare l’uso di magie offensive mentre Selphie era conosciuta in tutto il garden per la sua simpatia ed affabilità, e molti l’avevano immaginato come professoressa ideale. Squall seguì le lezioni della mattina per essere sicuro di non aver sbagliato a nominare i nuovi professori. Ma la prova del fuoco sarebbe stata solo quel pomeriggio, con la prima lezione di Zell. Riunitisi in mensa per il pranzo Dania li aveva informati che l’esuberante ragazzo aveva passato tutta la mattina a provare davanti lo specchio la sua lezione. Anche Irvine era assente, ultimamente passava sempre più tempo da solo al centro addestramento. Una delle battute che più giravano nei corridoi del Garden era appunto “La Tilmitt si è fatta l’appendicite” in riferimento al fatto che lei e Irvine adesso venivano visti insieme molto più di rado, ed Irvine era a tutti gli effetti considerato un’appendice della ragazza, prima di questa defezione.
Spinto da Rinoa, Squall andò a cercarlo al centro addestramento. Non fu difficile, trovarlo. Il Cowboy era alle prese con un Archereosaurus. I proiettili perforavano la carne dell’animale che urlava per il dolore,ma il Cowboy aveva sbagliato i suoi calcoli, rimanendo a corto di munizioni proprio quando doveva sferrare il colpo finale. Il dinosauro caricò Irvine, che però fu in grado di schivare la carica. Ma Irvine inciampò in una radice, finendo a terra. Il dinosauro stava per tornare alla carica, accecato dal dolore. Squall estrasse il Gunblade e correndo saltò su una roccia lì vicino, prendendo slancio. Il suo colpo tranciò di netto la testa dell’animale, e fatta una capriola a mezz’aria Squall atterrò. Poggiò il Gunblade sulla spalla, e tese la mano per aiutare Irvine a rialzarsi, ma il cowboy rifiutò e fece da sé.

“Grazie per l’aiuto, ma non ne avevo bisogno. Avevo già una granata in canna.”

“Certo.”

Irvine si tolse la polvere di dosso.

“Che ci fai qui?”

“Potrei farti la stessa domanda, Irvine.”

Il cowboy fece un accenno di risata

“Perfetto. Devo essere proprio patetico se anche tu ti preoccupi di me.”

(avete tutti un gran considerazione di me)

“Prova a parlarle Irvine. Se andrà male, ti darò una mano a deprimerti ancora di più.”

Squall rinfoderò il Gunblade e se ne andò. Irvine sbuffò e ricontrollo il fucile. Diavolo…non aveva caricato la granata! Forse non era stato un male essere così patetico: se non altro non sarebbe finito nello stomaco di un dinosauro.

***
Selphie era al settimo cielo quando rientrò nel suo appartamento. La lezione era andata benissimo, e tutti gli avevano fatto i complimenti. Beh, non proprio al settimo cielo a voler essere onesti. Le mancava solo un tassello, e avrebbe anche potuto dire di aver toccato il cielo con un dito.

“Com’è andata la lezione?”

Selphie sobbalzò alle parole dell’inaspettato intruso. Come diavolo aveva fatto ad entrare? Ah già, gli aveva dato la chiave del suo appartamento. Selphie posò i libri e rispose freddamente

“Bene, grazie.”

“Selphie, dobbiamo parlare.”

“Parlare di cosa? Sei stato molto chiaro l’ultima volta.”

“Andiamo, sei ancora arrabbiata con me perché ho cantato la marcia funebre alla notizia della gravidanza di Rinoa?”

“Non è solo per quello.”

I due parlarono a lungo,ed Irvine si rese per la prima volta conto che tutte le volte che scherzando si era messo a flirtare con praticamente tutte le altre ragazze del Garden(ad eccezione di Rinoa, perché temeva che Squall non reagisse sportivamente)la feriva. Quello che per lui era poco più di uno scherzo aveva rischiato di mandare in aria la cosa a cui al momento teneva di più.

“Selphie..io non mi ero reso conto di tutto questo..ma mi credi davvero così stupido?”

La ragazza era spiazzata

“Così stupido da perdere te per correre dietro a ragazzine senza importanza?”

Il cowboy si stava dirigendo verso Selphie, i due erano vicini..e la porta si aprì di botto mentre Rinoa entrava dentro la stanza. Guardò i due e si mise a ridere coprendosi la bocca con la mano

“Squall mi aveva detto di bussare…” assunse un tono grave e corrugò la fronte in una sorprendente imitazione di Squall "Rinoa, in nome di Hyne, bussa prima di entrare nel loro appartamento!"

Selphie applaudì per la convincente imitazione, Irvine invece era parecchio irritato.

“Rinoa, a cosa dobbiamo l’onore?”

“Ragazzi, Zell sta per tenere la sua prima lezione! Non vorrete perdervela?”

“Per nulla al mondo!” Squittì Selphie. Irvine si limitò a scuotere le spalle.

***
C’era parecchia gente. L’aula si era rivelata troppo piccola e tutti furono spostati all’auditorium. Zell fece il suo ingresso su un improvvisato palco. Indossava la sua uniforme SeeD ed aveva in mano un blocco di appunti. Li guardò, poi li appallottolò e li gettò via.

“Yo! Mi conoscete tutti,quindi non perderò tempo in presentazioni. Sapete anche qual è l’importanza di saper lottare corpo a corpo,sia per diventare specialisti di arti marziali sia nel caso siate impossibilitati ad usare la vostra arma primaria”

appallottolò altri fogli e li gettò via. Le ragazze ridevano, Squall si portò una mano alla fronte.

“Iniziamo con un principio fondamentale valido in qualunque tipo di scontro: studiare il proprio avversario. Vi parlo per esperienza personale, ogni nemico è diverso dall’altro e non sempre colpire più forte significa aver fatto la mossa giusta.”

Zell si tolse la giacca rimanendo con uno smanicato blu e si indicò il braccio destro, ancora fasciato.

“Mai dare qualcosa per scontato. Preparatevi all’inaspettato, e nulla potrà cogliervi di sorpresa. Ok, adesso vi mostro alcune delle manovre più utili in un combattimento. Disponetevi in fila e cercate di imitare i miei movimenti.”

Zell si esibì in tre manovre: il Booya, il colpo al volto ed l’Heel Drop. Uno degli studenti prese la parola

“Professore, ma sta parlando seriamente? Quelle sono manovre banali, deboli, chiunque è in grado di effettuarle con un po’ di esercizio.”

“Hai dimenticato una cosa fondamentale: sono manovre rapide. Potete colpire il vostro avversario rapidamente e senza scoprirvi. Come ho detto prima, ma tu non stavi ascoltando a quanto pare, non sempre conviene utilizzare colpi troppo lenti o complicati. Prova a sollevare un avversario che abbia un minimo di competenza nella lotta corpo a corpo, e con pochissimo sforzo ti metterà al tappeto.
Carica pure un colpo. Ma se sei circondato da nemici, quelli non staranno certo a guardare,mi sbaglio?
I colpi che vi ho mostrato prima hanno il vantaggio di essere rapidi, facili da effettuare in veloci combinazioni e non hanno alcun punto debole intrinseco. Si può mantenere a lungo una combinazione di questo tipo,cosa che invece non si può fare con manovre più complicate. Contro il leggendario Omega Weapon questa combinazione si è rivelata utilissima. L’ho tenuto impegnato a lungo contro di me, dando ai miei compagni il tempo di curarsi e ricaricare le loro armi.
Adesso, se abbiamo finito con le domande stupide, ricomincerei la lezione.”

Sembrava uno di quei vecchi film sul Kung Fu: un maestro che esegue le manovre e tutti i discepoli che disposti in fila li ripetevano fedelmente. Squall decise che quello che aveva visto era sufficiente e se ne andò, a reimmergersi nel mare di carte che lo attendeva. Prese l’ascensore che lo riportò in presidenza. Shu lo stava aspettando, con qualcosa come venti centimetri di carte da analizzare. Sospirando, si sedette al tavolo ed iniziò a lavorare, aiutato dall’infaticabile Shu. Più volte si era chiesto come mai una come Shu, fenomenale in combattimento, fosse sempre stata la semplice segretaria del preside, o al massimo coordinatrice delle matricole. Adesso aveva capito: c’erano tanti combattenti al Garden ma nessuno era pratico di queste cariche burocratiche.
Shu aveva una velocità di lettura impressionante, e riusciva a leggere, correggere e firmare interi documenti mentre Squall era appena alla metà del suo. Il SeeD passò un foglietto a Shu.

“Che te ne pare come missione?”

Shu sfogliò il documento passato da Squall

“Ah, sono dei villaggi nel continente di Centra. Non sapevo che fosse ancora abitato. Infatti, pare che abbiano problemi con i mostri, e ci chiedono un’operazione di pulizia. La cifra è buona, ma dovremo smobilitare almeno una dozzina di SeeD.”

“Tu che ne pensi?”

“Che dodici SeeD in più non ci faranno trovare prima il Garden disperso.”

“Perfetto,allora scegli dodici SeeD di medio livello. Io cercherò di convincere Laguna a farci usare il Lagunarock, per poterli portare lì in fretta.”

Shu eseguì, e passarono diversi minuti, poi la SeeD esclamò

“Curioso”

Squall non alzò neanche la testa.

“cosa?”

“Sei stato invitato a quella che pare essere un memoriale a Winhill…”

Squall le strappò dalle mani quel pezzo di plastica. Sopra c’era una foto ovale di Raine Leonhart con le date di nascita e di morte, e sotto c’era scritto

“La signoria Vostra è invitata a presenziare alla celebrazione della vita di Raine Leonhart, strappata prematuramente all’affetto dei suoi cari. Winhill, 12 Novembre, alle 12:00.”

Tutto ciò era strano. Perché adesso e non per la data in cui era morta? Inoltre l’invito non veniva da Laguna, perché il mittente era proprio di Winhill. La data sulla busta segnava che era lì da almeno tre giorni, e Laguna…suo padre, con cui aveva parlato spesso in questi giorni non ne aveva fatto cenno, segno che non ne era al corrente. Ma Laguna a Winhill non era benvoluto, e questo poteva spiegare il perché non lo sapesse.

“Quanto dista Winhill?”

“Cinque giorni,quattro col vento a favore.” rispose Shu

“Fai provviste a Balamb ed ordina a Nida di far rotta per Winhill.”

***
Fujin camminava nervosamente per i corridoi di quello che era stato il Garden di Galbadia. Come aveva previsto, dentro c’erano ancora sufficienti macchine da guerra galbadiane da poter reggere il confronto con un esercito. Con la morte di Seifer, lei era rimasta l’unica a sapere dove si trovasse il Garden. Nascosto in piena vista, proprio dove si trovava in origine. Un meccanismo mimetico molto simile a quello che Esthar aveva usato per proteggere i propri confini per decenni. A meno di non sbatterci contro, nessuno l’avrebbe mai trovato senza sapere la sua esatta ubicazione. Qualche carcassa in putrefazione marciva nei corridoi, segni di denti sui corpi: i mostri avevano avuto da mangiare. Fujin camminò nel buio, alla luce di una semplice torcia elettrica. Sentì dei rumori dietro di lei e scagliò il suo Zan. Il sangue di un Geezard sporcò i corridoi polverosi del Garden. Salì le scale e prese l’ascensore per arrivare in quella che una volta era stata la presidenza e poi la sala di comando di Edea-Artemisia e Seifer. Se ricordava bene doveva esserci un interruttore da qualche parte…eccolo, nascosto dietro un velo. le luci si accesero, e Fujin spense la torcia. Se voleva vendicare Seifer aveva bisogno di tutta la potenza di fuoco possibile. Il pannello di controllo dei Robot era lì vicino. Introdusse la sua password, era ancora valida. Scoprì che rimanevano ancora un centinaio di Robot disattivati,e soprattutto c’era ancora la famigerata “vedova nera”.
Premette una serie di tasti, e si sentì fortissimo il rumore metallico di Robot che ricominciavano a muoversi. Doveva cambiare la loro priorità, adesso non sarebbero più stati i SeeD i bersagli.
Inserì i nuovi comandi, poi però rimase bloccata pensando a quali input avrebbe dovuto dare per segnalare i Phalanx come nuovi bersagli. Cercò qualcosa di simile nell’elenco, ma non trovò nessun bersaglio compatibile. Irata, decise di segnalare come “ostile” ogni essere vivente si parasse davanti ai robot. Per legge della probabilità, prima o poi avrebbe beccato anche loro.

“Visto? Ve l’avevo detto che ci avrebbe condotto verso il Garden. Hai perso.”

Fujin si girò, tenendo pronto lo Zan. Notò un gruppo di uomini vestiti con delle uniformi color nero e argento. Riconobbe subito in essi due degli assassini di Rajin, e probabilmente anche l’assassino di Seifer. Il tizio alto con il fucile si mise la mano in tasca e sbuffando ne estrasse un mazzetta di banconote; quello che portava due spade, una al fianco ed una dietro la schiena le contò ad alta voce, e poi incassò. Ricominciò a parlare, stavolta diretto a Fujin

“Prima che tu faccia qualsiasi cosa, sappi che non è nel mio interesse ucciderti. Non riusciresti a tener testa ad uno di noi, figurati sei. Ascolta, voglio che tu vada. Vai a dire a tutti che i Phalanx hanno preso possesso del Garden di Galbadia! Non essere idiota come Almasy, e cogli l’opportunità che ti offro…”

Alla parola “Almasy” Fujin perse la testa. Irata scagliò il suo Zan contro quello che aveva parlato. Lo Zan andò velocissimo, lasciando dietro di sé una scia azzurra. Ma il Phalanx non si fece cogliere impreparato. Estrasse la spada sulla schiena, e vi un lampo d’acciaio nero. Lo Zan era stato tagliato in due. Il Phalanx la guardò e sospirò sconsolato

“Pensavo di essere stato chiaro…”

CAPITOLO 23

Erano arrivati a Winhill la tarda mattina del 12 novembre. Squall era sceso in compagnia di Irvine e Zell, perché Selphie e Rinoa avevano una lezione da tenere. Winhill non era cambiato,solito paesaggio rustico, pochi abitanti intenti a passare quella che sembrava essere una vita senza troppe preoccupazioni. Peccato per i mostri che ogni tanto entravano costringendo gli abitanti a barricarsi in casa. Entrò in quello che una volta era il Pub. Era ancora abbandonato, un vero peccato.

“C’è nessuno?” chiese

“Chi c’è lì? Andate via o chiamo la vigilanza!”

(se davvero diamo fastidio non dovrebbe tenere le porte aperte)

“Siamo SeeD, signora.”

“SeeD? Allora venite su!”

La squadra salì e si trovò di fronte una donna bionda sui quarant’anni. La donna pareva parecchio agitata

“Era da tempo che non c’era tanto movimento da queste parti…”

Zell fece una faccia stranita. Da quando l’arrivo di tre persone veniva considerato “Movimento”? La donna continuò a spiegare.

“Oggi voi SeeD,ieri quei due ragazzi aggrediti dai mostri poverini…il ragazzo mi aveva detto che sareste arrivati voi, presumo siate amici”

(due ragazzi aggrediti dai mostri? Sapevano di noi?)

Squall guardò Irvine e Zell, incerto su cosa rispondere. Ci pensò il Cowboy

“Certo, abbiamo ricevuto la loro richiesta di soccorso e ci siamo precipitati qua!”

la donna aggrottò la fronte.

“Oh, ovvio! Noi inviamo una richiesta la settimana e nessuno ci fa caso! Ma arriva una richiesta dagli amici e si trova il tempo!”

“Signora, le prometto che d’ora in avanti inizieremo a valutare con altri occhi la questione Winhill.” tagliò corto Squall “ma potrebbe dirci dove sono i nostri amici?”

“la ragazza è qui, poverina ha perso conoscenza. Il ragazzo è andato sulla collina, più o meno nei pressi della tomba di Raine Leonhart. Che bravo ragazzo sapete? Simpatico, educato…ha insistito per pagare per il disturbo che comporta l’alloggio della sua amica.”

Squall era fremente, Irvine dovette trattenerlo mettendogli una mano sulla spalla

“Potrebbe dirci dov’è la nostra amica?” chiese il cowboy

La donna indicò una stanza in fondo al corridoio. I SeeD andarono a vedere…e vi trovarono Fujin. La ragazza aveva una fasciatura su entrambi gli occhi. Il respiro era regolare, ma era priva di conoscenza. Squall guardò Fujin e si girò verso i suoi compagni

“Zell, Irvine…voi state qui con Fujin in attesa che si svegli. Avvertite il Garden di una potenziale minaccia.”

Detto questo si girò e lasciò la stanza nonostante le proteste degli amici. Chiese indicazioni per raggiungere quella collina e correndo la raggiunse in pochi minuti. In cima c’era una figura di spalle. Squall sguainò il LionHeart, ed avanzò deciso verso la cima della collina. Quello si girò, e Squall potè riconoscere il Phalanx contro cui aveva combattuto a Timber: indossava un paio di occhiali da sole ed una strana maglietta che lasciava scoperto il fianco destro dalla spalla alla vita. Aveva dei Jeans con degli strappi all’altezza delle caviglie, segno più dell’usura che di una qualche attenzione alla moda. Una spada al fianco ed una spada dietro la schiena. Il Phalanx sorrise

“11 e 30. Sei in anticipo.” Indicò il Gunblade con un cenno del capo. “Vuoi combattere? Non qui, non mi sembra il caso.”

Si spostò, lasciando che Squall vedesse la lapide con su scritto “Raine Loire”. Squall si mise in posizione d’attacco e guardò con odio il Phalanx.

“Vattene.”

“Perché dovrei? E’ un mio diritto, anzi un dovere in questo caso.”

(cosa diavolo sta dicendo?)

“vattene ho detto.”

Il phalanx assunse un’espressione delusa

“Davvero non ricordi? Dannati i SeeD ed i loro maledetti GF.”

“Cosa dovrei ricordare?”

“Una delle basi d’addestramento era qui vicino…” il phalanx si voltò verso l’aperta campagna verde “c’era un uomo basso, pingue, ma simpatico. Gli volevamo tutti bene. Lui insegnava a tirar di spada, e tutti lo ammiravamo perché era un fenomeno, ma anche perché utilizzava un’arma strana…una spada che faceva bum”

Un immagine tornò nella mente di Squall.

Un grosso edificio, di pianta pentagonale, con un cortile recintato, immerso nel verde. Piccoli bambini che indossavano tante uniformi uguali, tutti messi ordinatamente in fila…ed un uomo che parlava che spiegava come bisognava impugnare la spada.

“Cid…”

“Corretto, si!” Il Phalanx si lasciò andare a quest’esclamazione di gioia. “Vedo che cominci a ricordare. I bambini erano piccoli, ma già da quando imparavano a camminare gli venivano messe in mano le prime armi..c’era un bambino coi capelli castani che adorava Cid, e faceva di tutto per poter imparare ad usare quell’arma”

Altre immagini, un giovane Cid circondato da bambini,che non correvano, non giocavano, ma stavano ordinatamente in fila. Tutti avevano un’arma di legno in mano. Adesso toccava al bambino castano scegliere

“volio quello…no la pada, il gamblade…  ”

il giovane Cid si voltò verso un uomo decisamente più maturo, ridendo

“Ehi Phil..sembra che abbiamo trovato il nostro futuro specialista del Gunblade!
;

Squall faticava a mantenere la posizione d’offesa e calò di poco la lama del Gunblade. Il Phalanx continuò.

“C’era un bambino che voleva a tutti i costi usare un gunblade vero, e non un’arma giocattolo. Un giorno lo rubò a Cid insieme ad un altro bambino, ed i due furono puniti. Non tanto per averlo rubato, ma per essersi fatti beccare.”

Avete infranto l’undicesimo comandamento: se lo fai, non farti beccare” diceva un uomo alto, brizzolato

“Poi Cid inorridì vedendo quello che i bambini sarebbero diventati da grandi, e decise di lasciare tutto, cercando di portare quanti più bambini possibile con sé. Ma Philipp Caraway se ne accorse, e gli diede battaglia.”

;“Non trasformerete i bambini in macchine da guerra!”

“Non capisco perché quest’assurda convinzione Cid..non saranno carne da macello, ma specialisti del combattimento!”

clang, il rumore dell’acciaio che si scontra, Cid urlava adesso

“Lascia che diventino ciò che sono destinati ad essere! Il mondo ha già troppi soldati!”
;

“Ma c’era chi la pensava come Cid. Portarono via quanti più bambini potevano. Compreso il gunblader in erba. Quel bambino poi fu portato all’orfanotrofio di Edea…ma lasciarono il bambino che aveva rubato il gunblade con lui.
Trovo comico che l’uomo che non voleva trasformare i bambini in macchine da guerra sia lo stesso che abbia creato i SeeD. Tu no?”

Il Phalanx diede le spalle a Squall, poi riprese a parlare

“Comunque…Quell’accademia si riforniva di nuova carne da macello dal Sud del Continente di Galbadia, quei bambini in particolare venivano da Winhill, la loro madre era morta di parto, ed il padre era disperso ad Esthar. Ed all’epoca, un Galbadiano disperso ad Esthar era considerato morto.”

Le braccia di Squall sempre più pesanti, crollarono.

“torm…”

Il Phalanx si voltò sorridente.

“Si…non sapevi pronunciare bene la S…era così che mi chiamavi. Storm. Storm Leonhart…o Loire, in realtà ho firmato con entrambi i nomi.
Finalmente ricordi tutto, fratello.”

   
 
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