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Autore: annina94    01/12/2009    4 recensioni
Altra fic prodotta alle 10.30 di sera!! Lei stessa si considerava masochista, ma poi si ricredeva, poiché lo spettacolo dell'alba sull'oceano era qualcosa di estremamente bello e rilassante. Certo, svegliarsi alle cinque e quarantacinque di mattina non era proprio l'idea di paradiso di ogni giovane sedicenne, specie se erano i primi di luglio, quindi vacanza, ma il suo orologio biologico la tirava giù dalle brande a quell'ora e aveva scoperto che una passeggiata in riva al mare le faceva bene.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kevin Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la scogliera x sito
Signore e signori! A distanza di neanche una settimana, la mia mente ha sfornato un'altra delle sue pazzie!!!

Questa volta Joe non c'entra, ma non significa che questa shot sia più scadente dell'altra.

Un grazie a tutte quelle che hanno recensito “Fra Greco e Jonas”, ossia:

LadyBird27: mi fa molto piacere che ti sia piaciuta l'altra fic, ora sentiamo cosa ne pensi di quest'altra!

Dream1618: beh che dire, fa sempre piacere leggere i commenti delle lettrici. Hope youlike it!!

Minako_86: in quanto al mio stile hai ragione, potevo essere più specifica, ma d'altronde erano le undici di notte e il mio cervello era in tilt. Non che oggi vada molto meglio, però faccio quello che posso. Grazie ancora della bellissima recensione!!!

jonas_princess: cara, io lo so che non stai bene, però leggi qua e soprattutto aggiorna Keep it real!! Guarisci presto!

Maggie_Lullaby: mi spiace aver deluso i tuoi filmini mentali, ma io Joe non me lo accollo, e poi dovresti sapere che io voglio Nick. Comunque non ti preoccupare, io lo tratto bene!!!

Sheep: che dire? Sei stata la prima a recensire e il tuo commento mi è piaciuto veramente. Ho apprezzato il fatto che oltre ai commenti positivi mi avessi anche criticata, poiché è giusto far notare le imprecisioni e gli errori. Ti do ragione, ogni tanto trovo delle fic scritte male, magari solo per come si presentano o proprio per il contenuto e non riesco a leggerle. Beh, ti dico che a scrivere sia questa che l'altra fic mi sono divertita e presto ve ne troverete altre che girano per EFP!





La scogliera.


Lei stessa si considerava masochista, ma poi si ricredeva, poiché lo spettacolo dell'alba sull'oceano era qualcosa di estremamente bello e rilassante.

Certo, svegliarsi alle cinque e quarantacinque di mattina non era proprio l'idea di paradiso di ogni giovane sedicenne, specie se erano i primi di luglio, quindi vacanza, ma il suo orologio biologico la tirava giù dalle brande a quell'ora e aveva scoperto che una passeggiata in riva al mare le faceva bene.

Quella mattina aveva indossato sopra il costume un paio di pantaloncini corti bianchi e una maglietta senza maniche rossa, accompagnata da una felpa nera sportiva della Champion.

Per evitare di doversi portare appresso le ciabatte, era uscita senza.


Ora procedeva a passo spedito lungo il bagnasciuga, schizzando acqua ad ogni passo.

Non è corretto dire che non aveva una meta, poiché come ogni mattina percorreva quasi due chilometri fino ad una scogliera che dava poi a picco sul mare.

Camminava speditamente, riflettendo sulla sua vita e sulla sua famiglia, pensando a come la sua vita non fosse la classica “routine monotona” degli adolescenti.

Tutto sommato non le dispiaceva la sua esistenza, perché lamentarsi quando si ha una famiglia, una scuola e degli amici?

Anche a lei prendevano gli attacchi di isterismo, ma mai niente di esageratamente grave; proprio non capiva come mai ci fossero persone che si lamentavano in continuazione per qualsiasi cosa, per quanto futile potesse essere.

Pensando e riflettendo era arrivata alla scogliera; iniziò ad arrampicarsi, ringraziando per l'ennesima volta i corsi di arrampicata che la scuola le aveva propinato e che lei aveva sempre e puntualmente sfottuto.

Una volta in cima, si avvicinò silenziosamente al precipizio, pregustandosi già una buona mezz'oretta di pace e tranquillità.

Si sedette sull'orlo e lasciò le gambe penzoloni nel vuoto, chiudendo gli occhi e assaporando la brezza tra i corti capelli cinerei, inspirando quanta più aria iodata i suoi polmoni riuscissero a contenere.

- Ahhhh – esalò, sorridendo e riaprendo gli occhi per ammirare l'alba.

Passò così circa un quarto d'ora ed ebbe così tutto il tempo di ammirare il sorgere del sole.

Sentiva il rumore delle onde che si infrangevano sotto i suoi piedi e ogni tanto qualche schizzo d'acqua glieli bagnava, dato che era ad appena tre metri e mezzo sul livello del mare.

Era sempre stata una ragazza riservata e relativamente calma, tanto che se non parlava non ci si accorgeva nemmeno della sua presenza; era anche silenziosa nei movimenti, qualità che aveva sempre apprezzato.

Stava ammirando il mare che ormai era illuminato dai raggi mattutini, quando scorse una figura camminare velocemente nella sua direzione.

Era ancora troppo lontana affinché potesse distinguere qualcosa, e poi non indossava gli occhiali, quindi perse l'interesse per quell'individuo e tornò a concentrarsi su di sé.


Le sei e mezza, forse è il caso che torni in hotel, non vorrei mai che mia madre si preoccupasse inutilmente.” pensò, alzandosi in piedi e stiracchiandosi le membra indolenzite.

Scese dalla scogliera saltellando abilmente sui sassi, fino ad atterrare sulla sabbia fredda, incamminandosi verso l'albergo.

Aveva percorso si e no trecento metri, quando notò un'ombra seduta sulla spiaggia, probabilmente intenta a suonare una chitarra.

Ipotizzò si trattasse di una di quelle persone che strimpellano un qualche strumento per racimolare qualche soldo e accelerò il passo per evitare di essere fermata.

Quando fu a due metri dal tizio, si rese conto che sicuramente non era lì per guadagnare pochi spiccioli.

Non credo che Kevin Jonas abbia problemi finanziari.” si disse, guardandolo di sottecchi, senza però rallentare l'andatura.

Pareva che non si fosse accorto della sua presenza, assorto com'era nei suoi pensieri.

Stava suonando una canzone che lei non conosceva, ma dalla melodia malinconica era facilmente intuibile che lui non stesse proprio bene.


Continuò per la sua strada, guardando la spiaggia di fronte a sé, percorrendo altri duecento metri prima di fermarsi.

Non si chiese nemmeno se quello che voleva fare era giusto, per una volta accantonò l'orgoglio e la ragione.

Fece dietro front e si avvicinò nuovamente al Jonas, fermandosi a un metro alla sua sinistra.


Questa volta il ragazzo si riscosse, voltando la testa di lato quanto bastava per vedere chi gli si fosse

avvicinato.

Rimase abbastanza sorpreso nel trovarsi davanti una ragazza di circa sedici-diciassette anni che lo fissava senza aprire la bocca, senza urlare come un'invasata, sbraitando che lui era Kevin Jonas.

La guardò interrogativo, in attesa che lei facesse o dicesse qualsiasi cosa, ma rimase ferma al suo posto per qualche minuto nel quale puntò i suoi occhi verdi in quelli del medesimo colore del ragazzo.


Poi, senza alcun preambolo, si sedette accanto a lui, raccogliendo le gambe al petto e circondandole con le braccia, senza proferire neanche una parola.


Kevin rimase abbastanza sorpreso da quel gesto, ma non fece nulla per allontanarla da lì; perché avrebbe dovuto farlo? Non lo stava infastidendo e rimaneva in silenzio.

Passarono così i minuti, durante i quali ognuno pensava ai fatti propri, godendo semplicemente della presenza dell'altro.


Finché ad un certo punto Kevin parlò.

- Mi ha lasciato. - si stava chiedendo come mai avesse deciso di parlare ad una sconosciuta, ma la risposta la sapeva già: quella ragazza gli ispirava fiducia e non si era messa a chiacchierare; aveva semplicemente rispettato la sua pace.

- Stiamo insieme da due anni e ieri mi ha lasciato. - si prese la testa fra le mani e continuò

- Dice che non mi merita, che sono un ragazzo fantastico e che dovrei stare con una ragazza del mio livello, non con una che non è famosa, una come lei. - fece una pausa. Non si aspettava che lei commentasse, e siccome non dava segni di volerlo interrompere andò avanti con il suo racconto.

- Ma se io non volessi una ragazza famosa? Se la amassi proprio perché è naturale e spontanea? Perché non lo capisce?

Essere famosi è una bella sensazione, sapere che puoi far felici altre persone è una cosa assolutamente impagabile, eppure pare che Danielle non voglia far parte di questo gruppo – disse, virgolettando la parola gruppo.

Si passò una mano sugli occhi, abbassando poi lo sguardo e torturandosi le mani.

- Volevo chiederle di sposarmi. - disse laconico.


La ragazza ebbe un sussulto, ma si riprese subito; si voltò verso di lui e lo fissò intensamente negli occhi.

Rimasero così per un tempo che non seppero calcolare, poi lei si avvicinò al suo orecchio e finalmente parlò

- Riferiscile un messaggio: le bugie hanno le gambe corte. -

Detto questo si alzò e s'incamminò.


Kevin rimase seduto al suo posto, troppo interdetto per fare qualsiasi cosa.

Riuscì a riscuotersi e a chiederle un'ultima cosa

- Da parte di chi? - urlò, cercando di sovrastare il fragore delle onde.


Lei si voltò e sorrise, un sorriso sincero e da amica, poi rispose

- Da una ragazza che non è famosa. - e si allontanò correndo.


Lui la osservò diventare sempre più piccola fino a che scomparve del tutto dalla sua visuale.

Grazie” pensò.

Sorrise.



***



Un anno dopo...


- Oddio non ci posso credere!!!!! Kevin si sposa!!! - urlò Veronica, saltellando in giro per casa.

La ragazza che stava seduta a pochi centimetri di distanza da lei non si scompose, limitandosi ad alzare un sopracciglio.

- Davvero? - chiese con evidente contenuto entusiasmo.

- Che cosa?! Kevin Jonas si sposa?? Ma è una bellissima notizia! Dove l'hai letta? - proruppe Valeria, sbucando dalla camera di Annalisa.

- Sul sito ufficiale dei Jonas, sono stati i genitori ad annunciare la lieta notizia. - rispose l'altra, andandole incontro e abbracciandola.

- Anna, insomma, potresti anche solo fare finta di essere contenta? - chiese la padrona di casa, uscendo da camera sua.

- Ma io sono contenta, solo che non lo do a vedere come fate voi. - rispose la diretta interessata, accennando un sorriso.

- Ehi, guardate un po' qua – cominciò Valeria – c'è una specie di ringraziamento di Kevin: “ Avevi ragione, le bugie hanno le gambe corte. Grazie.” dedicato ad una certa ragazza che non è famosa... - - Secondo voi cosa vuol dire? - chiese Annalisa, avvicinandosi allo schermo del portatile e rileggendo quelle righe.

- Non ne ho idea. - disse Veronica, scuotendo il capo.


Di nascosto dalle sua amiche Anna sorrise.

Lei lo sapeva. Eccome se lo sapeva.

  
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