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Autore: Vagabonda    01/12/2009    12 recensioni
Stanca di abitare sotto lo stesso detto dell'odiata matrigna, Bella decide di scappare di casa, andando a vivere con la cugina a Parigi. Qui le due ragazze trovano lavoro presso una pasticceria nella quale un giorno entrerà un ragazzo che cambierà dolcemente la vita di Bella...chi sarà mai? Vi do un indizio: bellissimo, capelli ramati, occhi color ambra...
Edward: In un batter d’occhio fui steso sul letto, il fiato corto per l’eccitazione. Solo ora mi rendevo conto degli avvenimenti di quella mattina. Tornai a osservare il soffitto, immerso in pensieri nuovi. Infatti ora tra le pieghe del legno mi sembravano lunghi capelli castani e al centro vedevo chiaramente un paio di grandi occhi color cioccolato.
Bella: Avevo le farfalle nello stomaco, la testa mi girava e mi sembrava di avere la febbre. Quel giorno mi ero presa una malattia tremenda e incurabile. Eh sì, mi ero proprio innamorata!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Sentivo la sua mano, fredda e dura, allacciata alla mia, più piccola e calda. Quel contatto, che ora mi pareva così naturale, era stato l’inizio di tutto. Ricordavo come fosse ieri la prima volta che avevo visto Edward, quella gelida mattina d’inverno, alla pasticceria. Era venuto per fare una commissione alla madre…ah sì, ricordo. Doveva comprare della glassa ai mirtilli. Ricordo la faccia che fece mia cugina, quando si accorse di lui, e la sua tipica espressione oddio-che-pezzo-di-figo che gli rivolse. Io non l’avevo ancora visto, e mi venne da ridere guardando la faccia della mia amica. Ricordo perfettamente il momento in cui i miei occhi incrociarono i suoi, come mi persi in quel mare di ambra diluita, quell’accenno di amore improbabile che vi lessi. E infine, ricordo ogni singola sensazione che mi colpì quando quella grande mano sfiorò la mia, così piccina a confronto. Come un leone con un gattino.
Le nostri mani si erano toccate nuovamente, il giorno del nostro primo appuntamento, quando, cercando di aprire la portiera, avevo trovato le sue lunghe dita ad accogliermi, invece del freddo metallo della sua Volvo. Ci tenevamo per mano quel San Valentino, a casa sua, mentre conoscevo la sua famiglia. Ci tenevamo per mano varcando la soglia di casa Blood, in quel giorno che avrebbe cambiato per sempre le nostre vite. Non mi ero accorta di quanto mi mancasse quel contatto, fino a quando in ospedale non avevo avuto modo di riprovarlo. Nonostante le sue mani fossero così grandi e gelide, Edward sapeva sempre essere delicato e caloroso, cingendo le mie dita tra le sue. Dolce era stato quando eravamo saliti all’altare, mano nella mano, passionale quella nostra prima e indimenticabile notte di nozze, le sue mani che passavano su tutto il mio corpo, come bollenti.
Sì. Se mi avessero chiesto quale fosse il contatto fisico che più amavo tra di noi, avrei risposto quello. Semplicemente tenerci per mano.
-A cosa pensi?- mi chiese in quel momento il proprietario della mano che stringevo tra le mie.
Mi voltai a osservare lo splendido volto di mio marito. Quel giorno erano esattamente sei mesi che eravamo sposati, e per festeggiare, Edward aveva deciso di portarmi in un posto speciale. Il cielo era sereno, benché il sole fosse coperto da candide nuvole batuffolose. Il tempo ideale per uscire in compagnia di un vampiro.
Nonostante l’assenza del sole, il viso di Edward era illuminato dalla tipica non-luce delle giornate come quella: i suoi occhi, allora color del grano, rilucevano di amore, incatenati ai miei, e un leggero sorriso sghembo incurvava le labbra piene e perfette. Da quando eravamo marito e moglie, non avevo mai visto quell’espressione felice abbandonare il suo volto. Gli donava un aspetto un po’ svampito, quel perenne sorriso, che però non diminuiva affatto la sua perfezione. Anzi, pareva così spensierato da risultare addirittura più bello.
-Bella? Sei stata ancora rapita dalla mia bellezza?- proruppe Edward, ridacchiando davanti alla mia faccia colpevole.
-Non è colpa mia, sei tu che lo fai apposta- sbottai, facendo la finta offesa.
La sua splendida fronte si riempì di quelle rughe che tanto gli donavano –Cos’è che farei?-
Davanti alla sua perplessità non riuscii a fingere oltre, e scoppiai in una risata cristallina.
-Fai l’Edward, e questo non vale!- esclamai, scoccandogli un veloce bacio a fior di labbra.
-Oh, se per questo tu fai la Bella ventiquattro ore su ventiquattro, cosa dovrei dire io?- replicò lui, ricambiando il piccolo gesto.
Sbuffai –Sai che non è la stessa cosa-
-No, hai ragione, fare la Bella è molto più scorretto- confermò soddisfatto.
Scossi la testa, ma lasciai perdere. Per qualche strano e arcano motivo, Edward era convinto che tra i due fossi io la più affascinante. Ma proprio a me doveva capitare l’unico vampiro fuori come un balcone?
-Allora? Mi vuoi dire cosa passa per quella tua testa boccolosa?- mi richiese, spettinandomi amorevolmente.
Lo guardai in cagnesco, cercando di snodare la matassa che aveva creato –Pensavo a quanto detesto che mi si spettinino i capelli, dopo che ho passato mezz’ora la mattina a cercare di renderli decenti-
Sul suo bel faccino comparve un espressione triste –Mi dispiace, ma io non capisco niente di queste cose da donne-
-Che sia donna, che sia vampira, è lo stesso: nessuna femmina gradisce che si rovini il suo duro lavoro- lo sgridai, facendolo ridere di gusto.
-A dir la verità- aggiunsi poi, penetrandolo con gli occhi –stavo pensando a te-
Sbuffò, lanciandomi una tipica espressione da assenza-di-espressione.
-Che ti prende?- gli domandai, sorpresa da quella sua reazione.
-Sei così…monotona- commentò.
-Ehi, non è colpa mia, sei tu che sei troppo carino- sbottai offesa. Lui entrava nella mia testa, e la colpa era mia?
-Oh bè, almeno adesso sono “carino”…com’è che dicevi prima? Il mio personale David?-
Lo abbracciai stretto –Hai ragione, tu sei molto più che carino, tu sei perfetto, come il David di Michelangelo-
Lui ricambiò l’abbraccio e non rispose, anche se mi parve di sentirgli mormorare una cosa tipo “come non detto”.
-Imperciocchè mia piccola Gioconda, dove desideri essere condotta ora?- proruppe poi, sbirciandomi birichino.
Gli lanciai un’occhiataccia: odiavo questo mio nuovo nomignolo, e lui lo sapeva benissimo. Solo perché avevo messo su qualche chilo, non doveva per forza paragonarmi alla Gioconda! E poi, testuali parole, l’aveva detto lui stesso che “un po’ di carne su quelle tue fragili ossa ci voleva proprio”.
Ma ero troppo distratta dal termine che aveva usato, per rimproverarlo –Imper-che-cosa?-
Ridacchiò -È tutta farina del sacco di Alessandro Manzoni- spiegò.
-Ah- mormorai, storcendo il naso. Manzoni non mi era mai andato a genio, fin da quando l’avevo studiato a scuola. I Promessi Sposi glieli facevo pure passare (anche se avrei volentieri dato quattro sberle a quella frignona di Lucia) ma dopo l’ode a Napoleone…quella me l’aveva fatto proprio venire in odio!
-Oh dunque, mia donzella, mi vuole degnare della sua regal risposta?-
-Se magari la pianti di parlare come un vocabolario, può darsi!-
Edward si cucì la bocca, facendomi gli occhioni e fissandomi in attesa del mio verdetto.
Mi guardai intorno. Il posto dove mi aveva portata era davvero enorme.
-Ma…proprio Disneyland Paris?- gemetti.
Lui alzò le spalle, sempre tacendo. Lo interpretai come un “tu-mi-hai-chiesto-di-portarti-in-un-Luna-Park-e-questo-è-l’unico-che-ho-trovato”.
Girai la testa da una parte e dall’altra: quante attrazioni che c’erano! Avevo solo l’imbarazzo della scelta. Poi, in un angolino incastrato tra un gonfiabile strapieno di bambini e un gigantesco negozio di dolci, notai un piccolo chiostro. A dir la verità, ad attirare la mia attenzione erano stati degli enormi lecca-lecca nel posto lì di fianco, ma una cosa in quel chiostretto mi aveva completamente catturata.
Edward seguì il mio sguardo –Vuoi una caramella?- mi chiese premuroso.
Scossi la testa, arrossendo.
Sorrise, accarezzandomi una guancia rosso porpora –Non vergognarti, lo sai che puoi chiedermi tutto-
-Ecco io…- balbettai -…quel tiro a segno- dissi, indicando il chiostro.
Ci avvicinammo e, quando eravamo a pochi metri, quasi inciampai in un bambino. Un bambino?!
Il piccolo era caduto per terra e ora si stava rialzando, spolverandosi i vestiti.
-Ti sei fatto male?- gli chiesi, preoccupata.
Lui mi guardò e rimasi colpita dai suoi grandi occhi azzurri –No signorina, sto bene grazie- disse, con una vocetta deliziosa.
-Nicolas!- sentii una voce chiamare in quel momento.
Il bambino si voltò e corse verso una giovane donna che era comparsa da dietro il chiostretto.
-Non correre che se no cadi di nuovo- lo ammonì la ragazza.
-Va bene mamma- disse il piccolo Nicolas, fermandosi all’istante.
La madre gli sorrise e gli accarezzò i riccioli biondi. La somiglianza tra i due era evidente, i capelli di lei erano dello stesso color oro del bambino, anche se gli occhi si avvicinavano più a un bel verde smeraldo che al celeste di quelli di Nicolas.
-Mi dispiace signori, ma mio figlio è un vero scalmanato- si scusò la donna, rivolgendosi a noi.
-Non ti preoccupare, mia moglie adora i bambini- le rispose Edward, sorridendole.
Lei ricambiò il sorriso timidamente, e fui piacevolmente sorpresa nel costatare che non era stata completamente rapita dalla bellezza del mio vampiro, come normalmente succedeva a tutte le donne con cui parlava.
-Io sono Anastasia- si presento la ragazza, stringendomi la mano –e lui è mio figlio, Nicolas- aggiunse, accarezzando sulla testa il piccolo angioletto biondo.
-Piacere, Bella- dissi, ricambiando la stretta –io e questo bel bambino ci siamo già conosciuti, vero Nicolas?- esclamai poi, rivolgendomi al piccolo, che mi fissò con i grandi occhi, prima di nascondersi dietro alla madre.
-Perdonatelo, ma a volte è molto timido-
-Non ti preoccupare, posso capirlo-
Ridemmo tutti insieme –Allora Anastasia, questo chiostro è tuo?- domandò poi Edward alla ragazza.
Lei annuì –Me l’ha lasciato mio padre quando è venuto a mancare. Adesso siamo solo io e te, vero amore mio?- mormorò amorevolmente al bambino.
A quella scena mi si strinse il cuore. E così Anastasia era sola, senza un compagno come padre per Nicolas, né una famiglia che potesse aiutarla. Solo allora mi resi davvero conto di quanto fossi fortunata, ad avere Edward al mio fianco e mio padre e gli altri Cullen. A questi pensieri, scoppiai in un pianto dirotto.
-Oddio, si sente male?- chiese Anastasia, allarmata.
-Non ti preoccupare, si è solo commossa per la tua storia- spiegò Edward, abbracciandomi e capendomi sempre come nessun altro avrebbe potuto fare.
-Ma non si deve preoccupare! Io e mio figlio stiamo benissimo- esclamò lei, tentando di calmarmi. Ma l’abbraccio di Edward e le sue carezze ci erano già riusciti, in parte.
-Mi dispiace…ma io ho una famiglia che mi vuole bene, e ho pensato a voi due, soli…- mormorai, le parole spezzate dall’ennesimo singhiozzo.
-Lei è molto cara, ma davvero, non si preoccupi. A noi piace la nostra vita, vero tesoro?- chiese Anastasia al bambino, che era uscito dal suo nascondiglio e aveva osservato tutta la scena con i grandi occhi blu.
Nicolas guardò prima la madre, poi me –Sono belli i pupazzi- affermò, prendendomi la mano.
Gli sorrisi tra le lacrime, che non volevano saperne di fermarsi.
-Oh signorina, non faccia così…- disse Anastasia –non c’è niente che io possa fare per parla stare meglio?-
Il bambino guardò la madre con gli occhi luccicanti –Io ho un’idea-
E detto questo, corse dietro al chiostro, per tornare poco dopo con un’enorme peluche in mano.
Me lo diede, e io lo presi, non potendo credere ai miei occhi.
-Ecco, ho visto che lo guardavi prima, e magari può farti stare meglio. Sai, io ho un pupazzo che si chiama Pito ed è un pitone e ogni volta che sono triste lo prendo e lo stringo forte forte e poi sto di nuovo bene- spiegò, fiero.
Gli sorrisi, abbracciandolo e asciugandomi gli occhi –Grazie- sussurrai, stringendo al petto il leone pupazzo.
-Dai, saluta questi signori e vai a giocare ora- disse la madre, rivolta al bimbo.
Lui annuì e mi diede un bacino sulla guancia –Ciao bella signorina, e mi raccomando non piangere più!- poi guardò un attimo Edward e mormorò un timido “ciao”, prima di scappare via, in direzione dei gonfiabile.
Guardai Anastasia -È un bambino d’oro, sei fortunata ad avere un figlio così-
Lei sorrise –Vedrà che anche il suo sarà bravissimo, e crescerà con due genitori splendidi-
Arrossii pesantemente, portando la mano sinistra sulla mia pancia. Si notava già così tanto?
-Come possiamo ringraziarti per il pensiero e scusarci per il disturbo?- chiese Edward.
La ragazza sgranò gli occhi e scosse la testa più volte –Oh nessun disturbo! E per quanto riguarda il leoncino, lo tenga pure: lo consideri un regalo di Nicolas per il suo bambino-
Scossi la testa a mia volta –No, non possiamo andarcene così- poi mi sfilai dal collo la collanina in oro che mi aveva regalato Edward per il nostro terzo mensiversario –ecco, prendi questo- dissi, tendendola ad Anastasia.
Lei guardò ammirata il gioiello, ma si allontanò –Non posso accettarlo-
-Cerco che puoi, anzi, devi. È un regalo, come il leoncino, e i regali non si rifiutano, mai!-
La vidi esitare ancora un momento, poi si arrese e prese la collanina –Non so come ringraziarvi-
Sorrisi –Puoi salutarmi Nicolas al suo ritorno, e dargli un bacio da parte mia. Questo basterà-
Anche lei sorrise –Vi auguro tanta felicità, e che il vostro bambino cresca forte e sano-
-Ti ringrazio- dissi, commossa, poi ci salutammo.
Camminammo in silenzio per un po’ di tempo, ognuno assorto nei propri pensieri.
-Dove vuoi andare adesso?- mi chiese dolcemente Edward.
Guardai il cielo, che cominciava a scurirsi –Si sta facendo tardi e comincio a essere un po’ affamata-
Proprio in quel momento, come a sottolineare le mie parole, il mio stomaco brontolò sonoramente.
Arrossii imbarazzata, mentre Edward rideva -È ancora troppo presto per cenare, ma l’ora ideale per uno spuntino-
-Vada per lo spuntino- sentenziai, e ci dirigemmo all’uscita del parco.
Sulla strada per il ritorno mi addormentai, cullata dal rilassante rombo del motore della Volvo. Al mio risveglio, sorpresi Edward a guardarmi intensamente.
-Che c’è?- domandai, ancora assonnata, poi mi accorsi di essere aggrappata con tutte le mie forze al peluche che mi aveva regalato Nicolas. Subito lo lasciai, appoggiandolo sulle mie gambe. Che figura da bambina!
-Posso farti una domanda?- chiese in quel momento Edward. Annuii, ancora imbarazzata -Come mai proprio un leone?-
-Cosa?- ero ancora un po’ lenta a capire.
-Mi chiedevo per quale motivo avessi adocchiato proprio il pupazzo di un leone- chiarì lui.
Quando capii, immediatamente le mie guance si tinsero di rosso.
-Bè…ecco…-
-Se non vuoi dirmelo fa lo stesso, era solo una mia curiosità- intervenne, premuroso come sempre.
Feci no con il capo –No no, è solo che è…stupido-
Sorrise –Amo le cose stupide-
Ricambiai il sorriso, leggermente più rilassata, poi spiegai –Ti ricordi quando mi paragonasti ad un agnello, e tu ad un leone? Bè, ho scelto il peluche di leone perché mi ricorda tanto te-
Edward mi guardò un attimo –Perciò…adesso mi devo procurare un pupazzo di agnellino?-
Ridemmo insieme, e la restante parte del viaggio passò tranquillamente. Ma sapevo che, sebbene l’avesse buttato sul ridere, quel mio gesto l’aveva colpito.
-Eccoci arrivati- annunciò all’improvviso.
Feci per guardarmi intorno, ma lui mi bloccò –No piccola, aspetta, non essere impaziente-
Obbedii e mi limitai ad attendere che mi facesse scendere dalla macchina. Poi mi lasciai condurre da mio marito su per una scalinata, fino ad un muretto, dove ci sedemmo.
-Adesso puoi guardarti intorno- sussurrò lui, e io distolsi lo sguardo dal suo viso, dove l’avevo tenuto tutto il tempo.
Rimasi senza fiato. Di fronte al muretto, pochi metri più in basso, vi era un enorme parco, con un’immensa fontana al centro e tante panchine che la costeggiavano. E, alzando gli occhi, incontrai la familiare sagoma della Torre Eiffel. Poiché eravamo vicini al Natale, la torre era ornata da luminarie d’oro e d’argento, che la facevano risplendere nel buio della notte come la più luminosa tra le stelle.
-È…bellissimo- boccheggiai, rapita da quella vista mozza fiato.
Edward sorrise –Sono contento che ti piaccia-
Lo guardai, includendo anche lui in quello spettacolo meraviglioso. Ora era tutto perfetto. La mia vita era perfetta, lui era perfetto, il nostro bambino che sarebbe nato tra pochi mesi era perfetto. Sapevo che mai sarei potuta essere più felice di così, né più completa. Tutti i tasselli erano andati al loro posto: io e Edward, nella nostra casetta vicino a Montmartre, Arianna con Michel, il suo nuovo fidanzato, testimone e damigella al matrimonio di Shila e Jaques. John, pittore famoso, Mariotte, sua apprendista, e Eveline, con la sua catena di pasticcerie. E ovviamente i Cullen, stabilitisi permanentemente nella loro grande villa color lavanda, e i Blood, partiti tutti insieme per un viaggio intorno al mondo.
Notai solo allora il contenitore che Edward mi stava porgendo –Che cos’è?-
Lui sorrise, misterioso –Aprilo-
Lo feci e sorrisi a mia volta, guardando il cucchiaino infilzato nel gelato puffo e pistacchio.
-Quando l’hai preso?-
-Mi sono fermato da Eveline mentre dormivi-
-Oh, è quello di Eveline! Ne vado pazza- esclamai eccitata.
Altro sorriso –Lo so-
Guardai per l’ennesima volta mio marito e richiusi il coperchio della vaschetta. Edward fraintese –Non lo vuoi?-
-Certo, ma lui può aspettare - dissi, avvicinandomi a lui senza smettere di fissarlo. Gli presi le mani.
-Sai che non bisognerebbe viziare così la propria moglie? Potrei farci l’abitudine- lo ammonii scherzosamente.
Lui ridacchiò –Ma io voglio solo che tu sia felice-
-Mh, lo dici adesso che siamo sposati da solo sei mesi, ma pensa quando saranno passati venti anni, e poi quaranta, e ottanta…-
Edward mi abbracciò, baciandomi la fronte –Non temere, sarà così per sempre, e avremo l’eternità davanti, dopo che lui sarà nato- disse, poggiando la mano sulla mia pancia pronunciata –A proposito, hai già pensato a come chiamarlo?-
Sorrisi –Nicolas-
-È un’ottima scelta- condivise lui, sorridendo a sua volta.
Gli sfiorai una guancia fredda –Spero che abbia preso tutto da te- sussurrai.
Lui scosse la testa, portando la sua mano sopra la mia e baciandola –No, gli occhi devono essere i tuoi-
Poggiai la mia fronte calda sulla sua, fuoco contro ghiaccio –E le mani le tue-
-Affare fatto- mormorò, baciandomi dolcemente e sfiorando con la mano la mezzaluna sul mio collo.
E così stretti, l’uno all’altro, trascorremmo il resto del pomeriggio, e tornammo in quel luogo ogni ventuno del mese: per ricordare quel caldo giorno di Giugno, quando avevamo legato per sempre i nostri destini, per non dimenticare quei momenti magici trascorsi insieme, per ammirare il magnifico panorama di Parigi, la città dove tutto era iniziato, la culla del nostro amore.






FINE











Wow. E lo ripeto, Wow!
Lo so, è una battuta di Bartok, ma che ci volete fare?! Dopotutto, questa storia è partita anche da quello.
Ricordo come se fosse ieri quando mi venne l’idea per scriverla. Stavo guardando il cartone animato di “Anastasia”, quando mi chiamò mia cugina. Entrambe siamo appassionate di viaggi e in particolare amiamo Parigi, e si dava il caso che proprio in quel momento il cartone fosse arrivato al punto in cui sono tutti insieme a Parigi e c’è quella canzone, “Parigi ha la chiave del cuore”.
Allora io e mia cugina, che, indovinate un po’, si chiama Arianna, cominciammo a parlare di un’ipotetica vacanza a Parigi, e di andare a lavorare in una pasticceria, e di dipingere a Montmartre, e tanto altro…
Quella vacanza purtroppo non l’abbiamo ancora fatta, ma la da quella conversazione è nata questa storia, e direi che di viaggi con la fantasia ne ho comunque fatti parecchi.
Sapete perché l’ho chiamata “Parigi alla chiave del cuore” e non “ha”? Il motivo è semplice: volevo che fosse proprio la città dell’amore ad essere la porta del cuore per i nostri due protagonisti.
Mamma mi ha detto più volte di inviare questo romanzo (perché alla fin fine questo è) a una casa editrice, ma poiché è basato sulla storia della Meyer sarei leggermente accusata di plagio, perciò non se ne fa niente. Peccato, però. Mi ci vedevo già, ricca e famosa! xD
Cavolo ragazze, io mi ero affezionata davvero a questa storia. Ma lo sapete che insieme a lei ho trascorso quasi un anno? Io sono una persona molto emotiva, e spesso e volentieri molte delle mie sensazioni sono passate sulla storia. Penso sia normale per ogni scrittore, trasmettere qualcosa di se stessi alla sua opera. Quando ero triste, i personaggi erano tristi, quando ero felice tutto andava per il meglio. Ovviamente, se nel capitolo precedente Bella e Edward erano felici e contenti ma quel giorno io ero incazzosa, non è che potevo cambiare la trama così. Perciò ammetto che a volte è stato difficile continuare la storia, ma che alla fine ogni capitolo mi ha soddisfatta. Viva la modestia!
Ma ora…ora l’avventura è finita. Ho accennato brevemente alla sorte di ciascun personaggio, non mi sono dilungata perché già così il capitolo veniva lungo e poi non volevo trasformarlo in una sorta di “elenco della spesa” (come dice la mia prof. D’italiano), ciò nonostante non mi sembra giusto liquidare così i nostri amici, perciò qua sotto troverete che fine ha fatto ogni personaggio.



Edward e Bella: bhe, ovviamente si sono sposati (spero l’abbiate capito) e in quella loro memorabile notte di nozze è successo qualcosa di unico e irripetibile: Edward è riuscito ad avvertire le sensazioni di Bella, come se avesse acquistato momentaneamente il potere di Jasper. Tale evento eccezionale si è verificato in quanto, essendo già lui legato alla ragazza, quella notte ogni barriera è caduta tra loro, e sono entrati talmente in intimità che hanno stabilito questo contatto unico.
Dal loro rapporto nascerà Nicolas, un bambino dagli occhi color del cioccolato e i capelli ricci e ramati (scusate, ma me lo sono immaginata ed è stupendo!!). Oh sì, quasi dimenticavo: la questione del morso. Bhe, è vero che all’apice del piacere Edward ha morso Bella, ma subito dopo ha succhiato via il suo veleno e ha lasciato richiudere la ferita. Perché? Semplice: ci ha ripensato. Ovviamente poi, dopo il parto, Bella gli ha fatto promettere, e sta volta senza ripensamenti, di renderla un vampiro. E così è avvenuto. Nicolas, che è un mezzo-vampiro, è cresciuto bello e sano, in compagnia dei suoi genitori vampiri, vivendo in una bella casa affacciata su Montmartre.


Arianna: Aaaaaaaaaah, la cara Arianna! Bhe, la nostra amica è infine riuscita a trovare l’amore! Ha conosciuto questo Michel ad una sfilata di moda, lui era un fotografo ma invece di immortalare le modelle, era rimasto rapito dalla bellezza di Arianna. E, conoscendo la bella bionda, potete immaginare come è andata a finire.


Shila e Jaques: Ihihih, avete visto che bella coppia che vi ho creato?!? I piccioncini sono andati a nozze poco dopo dei due protagonisti, e hanno avuto tanti di quei figli che non lo auguro a nessuno. Uno dei bambini si chiama Marcel, come il padre di Shila, ma è chiamato da tutti Piggy, in ricordo dell’uomo che aiutò la ragazza a fuggire dal Moulin Rouge.


I Cullen: Come ho accennato, si stabilirono definitivamente nella villa di Parigi. Carlisle non fece fatica a trovare un impiego presso un ospedale lì vicino, mentre Esme si divise tra lezioni di cucina e arredamento a casalinghe avide di sapere. Alice divenne molto amica di Anastasia (ebbene sì, non mi sono dimenticata nemmeno di lei!) e la aiutò a trovare un lavoro presso un negozio di giocattoli, di cui poi divenne la padrona. Il bel Nicolas crebbe e divenne il migliore amico di Nicolas 2 Cullen, tanto che le loro madri dovettero insistere per non farli dormire insieme tutti i giorni. Rosalie e Jasper migliorarono progressivamente il loro rapporto con Bella, mentre Emmet fu felice come una pasqua quando Edward gli diede il permesso di trasferire la sua collezione di DVD dell’Ape Maia in camera sua, ormai inutilizzata.


I Blood: Lì ho mandati in giro per il mondo con uno scopo preciso: che si riappacifichino. Dopo la litigata con la signora Blood, quel giorno all’ospedale, tra i due coniugi la situazione era un tantino critica e di conseguenza tutta la famiglia era in tensione. Durante il viaggio però, la signora Blood ammise di aver sbagliato e tutto tornò come prima. Emily divenne una scrittrice famosa mentre suo fratello Cosimo un attore di fama mondiale.


Charlie: oh, ma la sapete una cosa? Charlie ha gli occhi azzurri e basta. Sul serio, ce li ha azzurri così tanto per! Comunque trascorse una vita felice, in compagnia della figlia e del nipote, che amò alla follia.


Linda: Aahahah, ebbene sì, c’è pure lei! Che fine le faccio fare…mmm…che ne dite spiaccicata da un autobus? Meglio affogata sotto la doccia??? No, ho un’idea migliore. Un giorno mentre piegava le magliette, anzi no, mentre disponeva in ordine cromatico i calzini le cadde in testa un paio di scarpe alla quale si era dimenticata di slacciare i lacci (ahi ahi ahi). La botta le provocò un overdose di farmaci dimagranti (lo so, è assurdo, ma tanto sono io la scrittrice, e poi siamo alla fine! Fatemi divertire) dicevo, una bella overdose e morì tra atroci dolori, e con tutto il trucco colato sulla faccia. Eh??


John, Mariotte e Eveline: John infine riuscì a realizzare il suo sogno. Un giorno, mentre un artista passeggiava per la piazza, notò un quadro dell’inglese: i colori erano cupi e le forme incerte, poiché infatti John stava diventando cieco. All’uomo l’opera piacque talmente che aiutò John ad entrare nel mondo dell’arte e fece di lui un famoso pittore. Mariotte divenne sua apprendista, e successivamente prese il suo posto. Eveline invece, dopo il matrimonio del fratello, decise pure lei di darsi una mossa: conobbe un imprenditore e dopo averlo sposato aprì una catena di pasticcerie sparse per tutta la città.


Il signor Pigghish: Bhe, il povero signor Pigghish morì di crepacuore poco dopo che Bella e Shila se ne furono andate. Era già vecchio, poverino, e il suo cuore non resse all’abbandono delle sue due predilette. Non piangete, suvvia, volevo già ficcarci un morto, preferivate che fosse Arianna? No, e allora niente.


Viky e le sue amichette troie: tutte morte di sifilide e altre malattie orribili. Che ve ne pare?






Mmmm, direi che ho finito. Cavolo, dovrei chiudere la storia, siamo già alla decima pagina…aaaaaah non ci riesco!!! La sola idea che non prenderò più in mano il computer pensando “oh, adesso devo scrivere il capitolo numero bla bla di Parigi” mi distrugge…
Vi giuro, io mi ci ero davvero affezionata a questa storia. Insieme io e lei ne abbiamo passate tante…o miseriaccia!!! Quasi mi dimenticavo di voi!!!
Certo, perché è anche e soprattutto grazie a voi che la storia è andata avanti e si è conclusa (nel senso che non è per colpa vostra che l’ho finita, ma che è grazie a voi che è riuscita ad arrivare alla fine, capite la differenza??). Quando, dopo aver pubblicato il primo capitolo, ho visto quelle dieci recensioni…accidenti, che emozione!!! E poi sempre così, con alti e bassi: dieci, undici, dodici, VENTI, otto, quattordici…anche se ultimamente si erano davvero abbassate di numero, ma va bhe. Ho solo una cortesia da chiedervi, un ultimo desiderio di questa povera scrittrice che deve dire addio alla sua opera.




IMPORTANTE:



Non so per quale arcano e misterioso morivo, l’ultimo capitolo di una storia ha inevitabilmente sempre pochissime recensioni. Almeno, alle mie due storie precedenti è andata così. Ma loro erano inferiori a questa (senza offesa) e sinceramente gradirei che tutti coloro che hanno letto, seguito, adottato e fatta loro “Parigi alla chiave del cuore” lasciassero un’ultima recensione in quest’ultimo capitolo. Anche una piccola, un “che schifo sta storia” o un “sembra cibo per le capre”, un’opinione generale sulla storia insomma (sono graditi anche i complimenti, ovviamente).


Bene, adesso mi sa che siamo proprio arrivati alla fine. Sotto scriverò le ultime risposte alle recensioni (sigh sigh) e poi basta. Oh. Cavolo. Non ci posso credere. Ma è davvero finita…???!? Davvero davvero??? Oh. Mamma.
Che dire??? Vi ringrazio tutti, davvero. Chi ha aggiunto questa storia tra i preferiti:


1 - 3things
2 - acqua1879
3 - Ahirin
4 - aki93
5 - alemasencullen
6 - alessandradichiara
7 - AlessandraMalfoy
8 - alistar125
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16 - annatfl
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18 - Antonya
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46 - elypar
47 - erika1975
48 - erini83
49 - erzsi
50 - evol
51 - Fantasy_Mary88
52 - FAVOLA_SIA
53 - federika88
54 - federikaBis
55 - federikuccia
56 - feeg
57 - fefigna
58 - Femke
59 - Fiorellina94
60 - flavia93
61 - franci87
62 - franci_cullen
63 - freeze
64 - fuffycullen
65 - gegge_cullenina
66 - gerby88
67 - giagiotta
68 - Gio Clearwater
69 - Giorgia_2_
70 - Giorgina_Cullen
71 - Gio_Cullen
72 - grilla
73 - HOLLYWOOD
74 - Honey Evans
75 - Hylenia
76 - ieia
77 - IsAry
78 - Jade995
79 - jesskiss85
80 - Jiuliett_Cullen
81 - Kikka2891
82 - kikka_la cantante di edward
83 - kokylinda
84 - lady cat
85 - LadySile
86 - ladystar
87 - Lena89
88 - lia90
89 - LicaLeah
90 - lilla5
91 - lillina913
92 - lilly95lilly
93 - Lion E Lamb
94 - Lithia del Sud
95 - lithium80
96 - Little Angel
97 - Little_Princess_In_A_LoveStory
98 - lovelgirl96
99 - Lucyspice
100 - Madeline
101 - mamy
102 - Marika_BD
103 - marikina
104 - MaryAc_Cullen
105 - mary_cullen90
106 - mery123
107 - meryj
108 - mezzanotte
109 - mikelina
110 - Millennia Angel
111 - mine
112 - mione94
113 - missbyron
114 - Monika1
115 - nene1964
116 - nene_cullen
117 - nihal_soana93
118 - Noemi91
119 - paramore27
120 - PATRIZIA70
121 - pikkolimorsi
122 - pinkura
123 - PrincessMarauders
124 - RenEsmee_Carlie_Cullen
125 - RockAngelz
126 - Rori95
127 - rubensmall
128 - Rumy
129 – Sabbry
130 - Sakuno
131 - samby14
132 - sanvegeta
133 - SaraMasenCullen
134 - scimmietta95
135 - serinetta
136 - serysaku
137 - Shavanna
138 - Sheba_94
139 - silvia16595
140 - single93
141 - sissy_cullen_4ever
142 - Snow Fox
143 - sole a mezzanotte
144 - sophia90
145 - stranger6
146 - suxpicci_89
147 - tati1984
148 – tatinaj
149 - tittyswan89
150 - Toru85
151 – tutumany
152 - twilight_the best
153 - uchiha91
154 - underworld_max
155 - usachan
156 - Usagi Kou
157 - valeriuccia
158 - Valle89
159 - violae
160 - viviss
161 - Xx_scritrice88_xX
162 - x___Cullen
163 - ysellTheFabulous
164 - _Alice_
165 - _Haruka_
166 - _HoneY_
167 - _ki_
168 - _MissCullen_
169 - _Nessie_
170 - _screps_
171 - __cory__


Chi tra i seguiti:

1 - 19sunflower88
2 - Ada Wong
3 - ale03
4 - Alessietta
5 - Alice89
6 - Amo90
7 - Athena87s
8 - Baby laLe
9 - Barbara767
10 - barbyemarco
11 - bellacullen889
12 - chiaro di luna
13 - chiccobe
14 - Clady
15 - coppolina93
16 - CriPattinson
17 - cristycar
18 - Cuccola
19 - Cullenuzza
20 - deisy87
21 - deneb91
22 - Elanor92
23 - ely4890
24 - erichina
25 - erini83
26 - Fc27
27 - fede1207
28 - Firey94
29 - FrensiusCullen
30 - gamolina
31 - gerby88
32 - Gillyna
33 - Gio Black
34 - girl601
35 - Giulia miao
36 - Giuls920
37 - GiulyRedRose
38 - Honey Evans
39 - ilariaechelon
40 - ISA1983
41 - IsAry
42 - jecca92
43 - kekuccia
44 - keska
45 - Kicici
46 - kikacullen
47 - lady jane
48 - ladystar
49 - Lady_kira
50 - Lauuh
51 - Lau_twilight
52 - lisa76
53 - LiTtLe GiRl
54 - littlevampire
55 - lunatica1988
56 - mariamax
57 - Mary___02
58 - memycullen_93
59 - mickym
60 - mik92
61 - mione91
62 - mirna
63 - Miyu
64 - monamona
65 - orchidea85
66 - ornella
67 - paramore27
68 - Picci151
69 - pingu_bella
70 - POISONBLOODkaly
71 - PrincessMarauders
72 - Psico
73 - rebecca73
74 - remedios
75 - RockAngelz
76 - rosa62
77 - samby14
78 - sanvegeta
79 - sara2087
80 - saratokio
81 - Sophie x Daniel
82 - strega78
83 - superlettrice
84 - SweetCherry
85 - tabatha
86 - tati1984
87 - tsukinoshippo
88 - Twilight4ever93
89 - Twilly
90 - vallinda
91 - Vampiretta
92 - vanessa_91_
93 - veliva
94 - volpessa22
95 - ysellTheFabulous
96 - Yuffie23
97 - zsusy93
98 - _bambolina_
99 - _gioia_
100 - _la sua bella_


E ovviamente anche solo chi si è immedesimato nella figura del lettore solitario e nascosto.
Ma soprattutto tutti coloro che anche solo una volta hanno recensito anche solo un capitolo, perché tutto ciò che mi avete scritto ha dato vita alla storia, voi l’avete scritta insieme a me, aiutandomi con i vostri consigli e le vostre idee, i rimproveri, le correzioni e tutto il resto. Grazie infinite, cuori miei, vi amo.
E ora vi saluto definitivamente.
Cacchio, sto piangendo.
Bhe, ciao cuori. Grazie ancora, di tutto. Vi amo.
Elena


Per rispondere (un’ultima volta sigh sigh) a:

mione94: Ihih nn avevo dubbi che ti sarebbe piaciuto amore ihih….MA ANDESSO è FINITAAAAAA!!!!ç___________ç nn vedo l’ora che ti rivada internet così potrai leggere l’ultimo chappyyyyyy ti amooooo
cullengirl: eh non proprio come hai visto…ma tanto poi vampira lo diventerà lo stesso!^^
RenEsmee_Carlie_Cullen: cavolo, ma lo sai che la tua recensione mi ha fatto commuovere??? Davvero….grazie grazie grazie. :)
lovelgirl96: ups, grazie per l’accorgimento delle fedi, provvederò a correggere! Sono contenta che la storia ti sia piaciuta, peccato che ora è finita ç_ç
keska: sono molto contenta della tua recensione, direi che si può definire a tutti gli effetti positiva! Sono contenta di non essere caduta nel volgare, la mia intenzione era descrivere un rapporto carico di amore e passione, e direi che ci sono riuscita! ^^ Ah cara, volevo rivolgerti un grazie in particolare perché sei una delle poche che ha recensito costantemente (senza non vedere i capitoli come faccio io xD) e perché le tue recensioni mi fanno sempre riflettere! Ma ora aspetto il commento finale eh…Grazie 1000000 ti voglio bene ^^
barbyemarco: eccomi eccomi ^^ che bel complimento ma grazieeeeee *__________* spero il finale ti sia piaciuto…fammi sapere!!!^^
Bella_kristen: La mia tesoraaaaaaaaaaa!!!! Hai visto, alla fine è finita pure Paris…sigh sigh… ah a proposito, ne approfitto per dirti che “il diario di Elly” è cancellata…problemi con il tipo, se vuoi saperne di più vai a leggere la spiegazione nel “L’Odissea di Elly”….allora, come ti è parsa questa ficcy??? Mi raccomando, aspetto il tuo commento finale…….baciiiiiiii
Amalia89: ahaha e va be, ormai è finita!^^
Giorgina_Cullen: nono, niente morti (a parte il povero sign pigghish) spero ti sia piaciuto il finale!^^
Sognatricecoipiediperterra: sì, è stato difficile, ma sono fiera di me ^^





   
 
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