Salve
a tutti! Sono tornata e vi ho portato finalmete il nuovo capitolo!
Per
prima cosa ringrazio le persone che mi hanno recensito!
Grazie
di cuore un bacione a tutti!!!!
Ora
vi lascio al capitolo ^ ^ Spero vi piaccia, contiene anche una canzone che per
me ha significato molto quando scrivevo questo capitolo (vi parlo di Luglio se non prima ^ ^ eheh), detto questo aggiuno
che Itachi vi sembrerà molto OOC e confuso, ma del resto in amore non lo
conosciamo bene! XD
Bene,
vi lascio a dopo XD
Buona
lettura!
CAPITOLO
XIII : CERCO COME TE…L’AMORE
Un
mese, diciotto giorni e nove ore.
Ecco
da quanto non la vedeva.
Un
infinità di tempo. Troppo tempo.
Come
aveva fatto a sopravvivere? Come aveva resistito all’impulso di sfondare la
porta di quel piccolo appartamento, o della locanda in cui viveva, e correre da
lei.
Sospirò,
sedendosi sul divano e appoggiando il collo allo schienale, buttando il capo
all’indietro.
Ormai
non poteva più resistere così. Non riusciva a togliersela dalla mente.
La
sua voce gli rimbombava nella testa senza mai fermarsi, la veda ovunque, gli
sorrideva e lui non poteva fare altro che odiarsi, e farsi compagnia con un
bicchiere di Sakè convinto che quello era l’unico modo per “liberare la sua
mente”. Ma puntualmente il giorno dopo continuava a sentirsi uno schifo,
rendendosi conto che lui non s’era mai ubriacato per scordarsi una donna.
Orami
era tarda sera, e la mezzanotte si avvicinava.
Ora
aveva due possibilità, scolarsi l’ultima bottiglia di Sakè oppure, uscire,
andare lì da lei e guardarla di nascosto, umiliandosi ancor di più di come era
stato per tutto quel mese.
Non
solo il rifiuto gli rodeva, infondo lei aveva fatto bene, non poteva
biasimarla, lui era pur sempre uno sconosciuto, ma diavolo, come aveva potuto
lui arrivare a tentare di baciarla!
Una
ragazzina! E perciò, se lo era proprio meritato di esser stato buttato fuori
casa e sbattuto la porta in faccia.
Ma
che cavolo sbattuto fuori anche lei aveva esagerato!
O
forse, no?!
Ma
in quel momento, qualcosa dentro di lui aveva preso il sopravvento, qualcosa di
tanto potente da riuscir a piegare la volontà del grande e temuto Itachi
Uchiha.
Di
cosa si trattava? Cosa mai aveva potuto manipolarlo a tal punto da renderlo
completamente privo di quella volontà razionale che l’aveva sempre
caratterizzato!?
Si
alzò di scatto. Al diavolo l’orgoglio, al diavolo l’umiliazione subita, al
diavolo quello che lei avrebbe pensato, al diavolo ciò che s’era ripetuto per
un mese, cioè di stargli lontano il più possibile, al diavolo tutto, compresa
la sua dannata razionalità riacquistata dopo essere tornato a casa la fatidica
notte.
In
fretta e furia si vestì il più decentemente possibile, e corse fino al locale
ed entrò un po’ stravolto a causa della fila.
Come
al solito c’era il frastuono della musica e la luce era inesistente se non per
quei raggi colorati che andavano di qua e di la veloci e poi ogni tanto la luce
diventava bianca a scatti. Quanto gli faceva male agli occhi tutto quello!
E
nonostante tutto lui era lì. E doveva trovarla assolutamente.
Si
diresse al bancone, ma tuttavia lì lei non c’era.
Sbuffò
e guardò sul palco, ed infatti, un gruppo di ragazze stavano ballando
sincronizzate e con gli stessi passi.
E
c’era anche lei, li con quella specie di vestito, se così si poteva definire
visto che si trattava solo di una sottospecie di culotte di microfibra
probabilmente nera, ma non riusciva a definirlo bene a causa dei molteplici
cambiamenti del colore della luce.
Sopra
le ballerine, indossavano una sottospecie di top e ai piedi stivali neri lucidi
molto alti, inoltre erano cosparse di brillantini sul corpo che luccicava.
Itachi
deglutì, ora era troppo, estremamente troppo. La sua gelosia era arrivata al
culmine. Ora gliene diceva quattro a quella ragazzina!
Sbuffò
di nuovo, lui non aveva assolutamente alcun diritto di andare a dirgliene quattro,
non era mica suo padre! O meglio ancora, non era il suo fidanzato!
Itachi
arrossì da solo, ora si che stava che si poteva chiamare scemo da solo.
Ormai
demoralizzato, al pensiero che la ragazza non sarebbe MAI stata la sua ragazza
si rannicchiò su uno sgabello davanti al bancone e si fece portare un bicchiere
da Hikai che lo riconobbe.
-Ciao!-Salutò
lei, Itachi si voltò con una faccia da cane bastonato.
-Ehi!
Tu sei l’amico di Mitsu! Che brutta faccia! Successo qualcosa?-Itachi la guardò
un secondo, che seccatura ora l’aveva riconosciuto, e se lo diceva a Luna!
Intanto
le ragazze avevano finito di ballare e stavano scendendo dal palco.
Scosse
la testa in segno negativo e si prese il bicchiere, che tracanno svelto, mentre
la ragazza dai capelli verdi si allontanava.
Osservò
fra la gente uno svicolo per squagliarsela, prima di essere trovato da Luna,
pensandoci non se la sentiva di trovarsela faccia a faccia, era stato uno
stupido ad andare lì!
Lasciando
di fretta i soldi sul tavolo, che furono recuperati da una Hikai alquanto
sorpresa e preoccupata dalla “fuga” improvvisa dell’uomo.
Ma
tornò tuttavia a mettere in cassa i soldi, non pensandoci più.
Luna
corse da Hikai intenta a sistemare alcune bottiglie nel frigo.
-Hikai!
Prendo un bicchiere di birra! Ho una sete!-Disse la ragazza prendendo un
bicchiere e spillando della birra dalla macchina con la leva.
Ormai
era diventata pratica del mestiere, e ricordò la prima volta che l’aveva fatto
invece che un bicchiere di birra uscì un bicchiere di schiuma!
Ora
invece, grazie agli insegnamenti di Hikai ci riusciva perfettamente.
-Fa
pure!.... Ah Mitsu, lo sai che poco fa è venuto un tizio che tanto tempo fa quando
non stavi bene ti è venuto a cercare…-Spiegò Hikai, Luna si voltò perplessa a
guardarla mente beveva.
-Ma
si, sai un tipo strano con gli occhi neri, i capelli un po’ lunghi col codino,
neri, quello sulla trentina… non so come si chiama!-Spiegò distrattamente la
più grande delle ragazze.
Luna
rimase bloccata, e Hikai si voltò solo quando sentì il rumore del bicchiere
posato di botto sul marmo, e vide Luna molto sconvolta.
-Mitsu,
tutto ok?-Lei non rispose, facendo preoccupare Hikai.
-Ehi
ma che hai? Quel tipo ti dava fastidio?-
-Dov’è
adesso?-Chiese invece agitata lei, Hikai alzò un sopracciglio.
-È
andato via due minuti fa quando siete scese dal palco, ma sai non mi ha chiesto
di te…-Riferì lei.
Luna
tremò, forse sicuramente lui non la voleva vedere, ma se effettivamente si
trattava di Itachi, a costo di farsi umiliare, di subire la rabbia dell’uomo,
fare la figura della scema, lei, doveva rivederlo a qualunque prezzo, doveva
vederlo anche per un secondo.
-Devo
andare! Scusa Hikai! Perdonami! Io lo devo trovare!!!-Detto questo scappò via
lasciando Hikai di stucco, tuttavia la ragazza era troppo impegnata servire il
bancone e non poté seguirla.
Correre
fra la gente non era il massimo, ma pur di trovare Itachi, qualunque cosa,
riuscì in qualche modo ad uscire, ma lì fuori, c’era un mucchio di gente a
quell’ora, che ancora faceva la fila per entrare.
Ma
di Itachi nemmeno l’ombra, camminò per parecchi metri, ma non riuscì a
trovarlo, era già andato via!
Non
aveva fatto in tempo! Non ci era riuscita! Si disperò Luna.
Si
appoggiò al muro e si mise una mano sulla fronte. Non c’era nessuno in quel
vicolo buio.
Adesso
chissà dov’era!? Cosa stava facendo!? E sa la odiava? E se era arrabbiato tanto
da non volerla mai più vedere!?
Le
prime lacrime le solcarono il viso.
Forse,
doveva davvero smettere di pensare ad Itachi, e invece non faceva altro che
cercarlo e cercarlo!
Le
lacrime scivolarono a poco a poco più svelte, non riusciva a rassegnarsi e
immaginare che Itachi non volesse vederla.
Perché
era pronta ad inginocchiarsi pur di sapere che in qualche modo lui non c’e
l’aveva con lei perché lo aveva respinto, ma era successo tutto così
all’improvviso e aveva avuto paura.
-Luna…-
Quella
voce, un sussurrò al vento.
Lentamente
lei alzò lo sguardo, ed incrociò i suoi occhi. Quegli occhi neri.
Non
riuscì a spiccicare una parola. In quel momento esisteva solo la sua immagine,
di lui fermo davanti a lei, quasi impassibile, ma tuttavia Luna era riuscita a
cogliere una sfumatura di dolore negli occhi dell’uomo.
-Luna…-La
chiamò di nuovo, e lei socchiuse gli occhi lasciando scendere un’altra lacrima
calda, e deglutì a fatica, e cercò di tirar su col naso.
Ma
questo non fu sufficiente, in gola aveva un nodo, o meglio si sentiva come un
impasto di parole che s’erano bloccate in gola.
L’unica
cosa che sarebbe riuscita a fare sarebbe stata quella di urlare piangendo
abbracciarlo di corsa, ma anche il suo corpo non ascoltava la sua mente.
Itachi
abbassò lo sguardo al mutismo della ragazza, chiaramente era sconvolta, e
probabilmente non voleva vederlo, ma allora
perché quel pianto, perché quegli occhi così tristi, che sembravano
tuttavia dirgli qualcosa, che non capiva.
“Guardo il cielo e non vedo altro colore
solo grigio piombo che mi spegne il sole,
l’unica certezza è gli occhi che io ho di te.”
(Luna)
Una
canzone risuona nell’aria, viene dal Night. Stavano ballando un lento, una cosa
rara, ma Luna ricordava che un ragazzo l’aveva chiesto a Kayra.
Il
cielo era davvero nero, sembrava senza speranza, come quello che stava per
accadere con Itachi.
(Itachi)
Forse,
era meglio se andava via. Forse era meglio che lasciava il villaggio.
Era
decisamente meglio. La guardo un altro secondo, e chiudo gli occhi.
“Due
fotografie è tutto ciò che mi rimane,
sul mio letto il vento le fa volare,
la distanza che ci divide fa male anche a me.”
Si,
gli avrebbe fatto male, andarsene per sempre, c’era stato male per un mese,
figuriamoci una vita intera o per lo meno quel che gli restava da vivere.
Perché
lui non l’avrebbe mai scordata, non ci riusciva in nessun modo, e lui c’aveva
provato, davvero.
Si
voltò. Doveva andare. Per lei.
“Se non
vai via, l'amore è qui.”
Perché
lui in qualche modo, l’amava, e perciò doveva andare via.
-Itachiii!!!!-
“Sei un
viaggio che non ha ne’ meta ne’ destinazione”
Itachi
si sentì chiamare il suo nome, e si sentì afferrare da dietro, e due braccia
sottili gli avvolsero il petto.
“Sei la terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore”.
-Itachi!!!!-
Sentì
la testa della ragazza appoggiarsi sulla schiena, ei singhiozzi del pianto.
Non
poteva restare.
“Così sono solo anch’io, come vivi tu…”
-NON
TE NE ANDARE!!!-
“ cerco
come te... L'amore.”
-L-Lu-na…-
“Quel
che so di te è soltanto il tuo nome,”
-Mi
dispiace… Scusami! Ti prego non te ne andare via! Non te ne andare! Dimmi tutto
quello che vuoi ma non te ne andaree!-
Non
poteva darle ascolto, lei non sapeva nulla di lui! Avrebbe solo sofferto!
“la tua voce suona in questa canzone.
Musica e parole emozioni che scrivo di noi.”
Itachi
deglutì chiudendo gli occhi. Il cuore gli scoppiava nel petto.
-Luna…Io…Devo…-
-No…
non andartene…ti prego…Ora che ci siamo ritrovati… -
“Se non
vai via, il mondo è qui.”
-
… Io devo andare…-
-No!
Non è vero! Perché… Perché io… -
-No, no Luna! Non è
così! Non deve essere così! Tu sei….-
“Sei un
viaggio che non ha ne’ meta ne’ destinazione,
sei la
terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore”
-Non
voglio che te ne vada, mi sei mancato troppo! Lo so che sei arrabbiato con
me!!!!-
-No!
io non sono arrabbiato con te! Non potrei mai esserlo…-
-Davvero?
Non sei arrabbiato… perché io…-
-No…
Non sono arrabbiato con te…tu non hai nessuna colpa… sono io quello che ha
sbagliato!!!-Lei lo strinse di più.
“Così sono
solo anch’io, come vivi tu…”
-Non
è vero… è anche colpa mia! Itachi ho cercato di non pensare a te! Ci ho
provato! Lo so che sono una stupida a dirti queste cose! Ma io-!-I singhiozzi
le impedirono di proseguire, così quasi i istintivamente il moro prese le mani
della ragazza e sciolse piano l’abbraccio, per potersi voltare e guardarla, e incrociare
i suoi occhi arancioni colmi di lacrime.
Non
poteva vederla così.
“ cerco
come te... L'amore.”
-Itachi…-
-Shhh…
non dire più nulla… lo so… lo so…Mi dispiace Luna…-Lentamente la prese per le
mani e la tirò a se per abbracciarla, e lei si lasciò stringere da quelle
braccia forti e si appoggiò sulla spalla di Itachi stringendolo forte.
-Voglio
solo che tu non mi lasci…-Itachi chiuse gli occhi sentendo il piccolo corpo
della ragazza appoggiato al suo, stretto finalmente fra le sue braccia, adesso,
dopo tanti anni, non si sentiva così solo, e lui non era poi così sicuro di
voler tornare a vivere da solo.
E
lei si sentiva finalmente al sicuro fra le braccia di Itachi, e se avesse
potuto l’avrebbe incatenato a se per sempre, non voleva che andasse via. Non
voleva restare di nuovo sola.
Un
tuono risuonò, e le prime gocce d’acqua cominciarono a cadere copiose.
“Cambia
il cielo i tuoi occhi no,
come vetro è l'amore che sei”.
Itachi
staccò la ragazza dall’abbraccio mentre lei cercava di asciugarsi le lacrime
con lo sguardo basso.
-Sta
piovendo…-Sussurrò lui con l’acqua che ormai gli gocciolava dai capelli.
-S-si…-Rispose
lei avvolgendosi le braccia sulle spalle. L’acqua l’aveva completamente
bagnata, inoltre indossava soltanto un top e una culotta, di certo stava
morendo di freddo, si disse Itachi.
-Andiamo
via, o ti verrà un malanno!-Lei lo guardò un attimo, come se volesse scoppiare
a piangere.
-Luna…-Lei
chiuse gli occhi.
“Sei un
viaggio che non ha ne’ meta ne’ destinazione,
sei la
terra di mezzo dove ho lasciato il mio cuore”
-Ti
prego… Ti prego non farmi questo…Lo so che tu vuoi andartene! M-Ma s-se… tu vai
via io…mi sentirò di nuovo sola! Quando ti ho ritrovato ero così felice… m-ma
non capivo perché! Ora lo so il perché!-
“Così sono
solo anch’io, come vivi tu…”
Anche
lui lo sapeva cosa lei volesse dire, era stato felice altrettanto di averla
ritrovato, qualcosa in lui era cambiato. Non voleva perderla di nuovo.
Non
voleva andare via. Lui voleva stare con lei. Nient’altro.
“ cerco
come te... L'amore.”
-Non
me ne andrò…Te lo prometto…-Lo sguardo della ragazza si fece più tremante e
colmo di lacrime, e scoppiando a piangere l’abbracciò.
-Itachiiiii!-Urlò
stringendolo mentre anche lui gli poggiava una mano dietro le spalle e l’altra
dietro la nuca, e le carezzava i capelli bagnati dall’acqua.
Rimasero
attaccati qualche secondo.
-Vieni,
ti porto a casa tua, stai congelando!-Lei annuì tirando su col naso, e
lasciandosi prendere per mano da lui corsero via.
Luna
lanciò un occhiata al locale non molto distante.
Ma
adesso la cosa più importante di tutte era davanti a lei, e la teneva per mano,
non le importava di essere mezza nuda per strada, non le importava di essere
mezza nuda sotto la pioggia, forse l’unica cosa che le importa un po’ di più
era quella di essere stata mezza nuda davanti a lui, ma non voleva pensarci,
non adesso che lui era con lei.
E
le stringeva la mano.
La
cosa più bella del mondo, il calore della mano di Itachi che stringeva la sua.
Non
aveva mai provato nulla di tanto stupendo.
Fino
a quel momento, ovviamente.
Fine
XIII Capitolo.
Ecco
terminato un altro capitolo!
Le
cose cominciano ad andare avanti, nonostante i dubbi del povero Itachi sempre
più confuso! Sempre pronto ad inseguirla, poi a scappare e tornare da lei!
Comunque
non perdetevi il prossimo capitolo! ^_-
Il
momento tanto atteso da Luna sta per arrivare? Accadrà qualcosa?
Tutto
nel prossimo Capitlo!
Recensite
mi raccomando!!!
Baci
Serenity ^_-