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Autore: Thiliol    04/12/2009    2 recensioni
[missing moment "Rimani con me"] Come si sono conosciuti Aeglos e Legolas? L'inverno è alle porte e un elfo girovago trova finalmente un amico
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Narn o Alatariel ar Aeglos'
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Disclaimer:  i  personaggi e i luoghi sono frutto esclusivo della mente geniale del Professore e non mi appartengono, tranne Aeglos e Alatariel che invece sono di mia invenzione. Non ci ricavo nulla ne non sano divertimento




Saesa omentien lle*



Thranduil mi guardava con curiosità, squadrandomi da capo a piedi, gli occhi leggermente sbarrati.
Era emozionato, potevo sentirlo nonostante mi trovassi a una certa distanza dal suo trono ligneo. Io mi sentivo perplesso e una strana sensazione di deja-vù mi riportava alla mente una scena simile, molti anni prima: anche Thingol mi aveva osservato con la stessa curiosità, ma il suo sguardo era più penetrante. Non vi era emozione sul volto del Re del Doriath, mi investiva con la luce insita nei suoi occhi e nel suo intero essere.
< Così tu vieni da Valinor? > chiese per la terza volta Thranduil, come se solo sentirlo uscire dalle mie labbra glie lo facesse risultare vero.
< Non ha più importanza ormai, sire, da dove io provenga > risposi < ti chiedo solo ospitalità, che io possa dimorare nel tuo reame per qualche tempo e trovare pace >.
< Cosa puoi offrire in cambio? > il volto del re degli elfi silvani mi scrutò ancora più intensamente.
< Non possiedo ricchezze, ma posso offrire i miei servigi di cantore >
Thranduil rimase silenzioso per alcuni istanti, poi si alzò. La sua veste di un intenso color verde scuro ondeggiò appena. Si sistemò la corona sul capo, quella strana corona fatta di foglie, fiori e frutti che gli regalava una insolita maestà.
< Chi sei, Aeglos? Vuoi offrirmi servigi come cantastorie, eppure sento in te l'odore del mare > si interruppe e chiuse gli occhi, inspirando una immaginaria brezza marina < vedo in te un marinaio, ma tu non mi parli altro che del bisogno di pace che attanaglia il tuo cuore... chi sei in realtà, Aeglos? >
Si era fatto vicino e ora mi stava di fronte, alto quanto me, i capelli dorati che si confondevano con i miei. Nei suoi occhi verdi riuscivo a distinguere la mia immagine riflessa: un elfo antico  e pieno di rimpianti, con rughe di preoccupazione e dolore sulla fronte ampia.
< Sono solo un vagabondo della Terra di Mezzo, qualcuno che non si sente a casa in nessun luogo perchè la sua casa gli è preclusa... ed io non vi tornerò solo...e perirò in queste terre d'esilio perchè non riesco a tornare dal luogo d'onde provengo... > il mio mormorio si spense nel nulla e il silenzio era rotto solo dal nostro respiro.
< Resta pure nel mio regno, Aeglos. Puoi dimorare nel mio palazzo e andare dove più ti aggrada >.
Mi inchinai leggermente e, voltatomi, uscii a passo svelto.

Il Bosco Atro poteva apparire silenzioso alle orecchie degli Uomini, ma per me era pieno di suoni. Non appena uscii alla luce del sole riuscii ad udire le innumerevoli voci del bosco sotto le fronde dei faggi e delle betulle.
Mi avviai per il sentiero che partiva dal palazzo dei re e che si inoltrava verso nord, camminando assorto.
L'aria era dolce e profumava di resina, mentre l'inverno iniziava già a fare capolino, insinuandosi nei colori dell'autunno con il suo vento gelido, un vento che trasportava le foglie rosse per il sentiero e fra le mie gambe.
La sensazione di vuoto si acuì e il pensiero tornò a lei...mi chiedevo dove potesse essere, se vagasse da sola o se si fosse rifugiata dai suoi parenti in qualche rifugio elfico. Avrei potuto cercarla, ma non ne avevo la forza. Non volevo andare da lei, nella mia disperazione desideravo che fosse lei a cercarmi, che fosse lei a venire da me...il pensiero che ciò sarebbe avvenuto, prima o poi, era l'unica cosa che mi rendeva sopportabile tutta quella solitudine.
Mi fermai sotto un grande faggio, dal tronco nero e dalle foglie brillanti. Mi sedetti ai suoi piedi, appoggiando la sciena al suo tronco e chiudendo gli occhi con un sospiro.
La voce mi uscì dalle labbra come se non fossi io a cantare, ma un altro. Il mio canto era triste, ancora una volta. Quasi non ricordavo quando le mie canzoni raccontava della gioia del mare e di lei...

The worst is over now, and we can breathe again
I wanna hold you high, and steal my pain away
There is so much left to learn, and no one left to fight
I wanna hold you high, and steal your pain.

mi sembrava di galleggiare in un mare di ricordi in cui non vedevo altro che il suo viso e sentivo la sua risata cristallina mischiata alla mia...la sua dolce voce che che pronunciava il mio nome in un sussurro roco...sentivo ancora il suo sapore sulle labbra e il suo corpo caldo contro il mio.

'Coz I'm broken, when I'm lonesome
And I don't feel right when you're gone away.

Improvvisamente un rumore mi interruppe e io aprii gli occhi di scatto. Un giovane elfo mi stava di fronte, seduto a gambe incrociate sulle foglie secche. Mi guardava serio, scrutandomi talmente a fondo che non ci misi molto a intuire chi fosse...suo padre mi aveva scrutato così poco prima.
Ma se suo padre aveva degli occhi più verdi di un prato in primavera, i suoi erano di un azzurro così intenso da sembrare nero.
< Ti chiami Aeglos, vero? > la sua voce non aveva ancora la profondità  dell'età adulta, ma sentivo già in lui la maturità di chi ha molti più anni di ciò che dimostra...eppure era giovane e mi guardava con la curiosità dei giovani di fronte a chi è immensamente più anziano.
< Si, sono io >.
< Lei è molto cattiva... >
Quasi sussultai. Sentirlo dire così, da quel giovane elfo, quasi un bambino, mi sembrò una condanna peggiore di quella che già gravava su di lei. Il mio viso si indurrì, ma una lacrima solitaria sfuggì al mio controllo.
< Mi dispiace, mi dispiace, non piangere! > esclamò il ragazzo piegandosi in avanti < non volevo offenderti >.
Scossi la testa con convinzione: < No, non mi hai offeso. Non temere, non è colpa tua >.
< Allora è colpa sua? è per lei che piangi, per la donna cattiva? >
< Si, per lei >
< Non dovresti piangere per lei > disse pensoso < per qualcuno che non ti vuole... >
< Le cose sono molto più complicate di così...noi ci amiamo, ma il giuramento di Feanor ci divide > dissi e improvvisamente iniziai a raccontargli di lei, della mia Alatariel e dei giorni che  avevano trascorso insieme; gli parlò del fratricidio e della ferita che gli aveva provocato il vederla affondare la lama nel corpo dei suoi fratelli e amici.
< A volte penso che lei non sopporti la mia presenza perchè sa che non sono riuscito a perdonarla per questo. Ma credo che faccia parte del mio sangue...così come la brama del Gioiello la divora, il dolore per il fratricidio fa parte di me e della mia gente...nessuno dei Teleri potrà mai perdonare. >
Il figlio di Thranduil mi ascoltava in silenzio, intervenendo solo raramente per esprimere un commento.
Non so perchè mi aprii così, ma era così tanto tempo che non avevo un amico, da quando avevo lasciato Alqualonde, che il parlare con lui mi sembrò terribilmente liberatorio. Eppure, pensai, lui era poco più che un bambino, un adolescente dagli occhi lucenti e la voce squillante ed io non sapevo nemmeno il suo nome.
< Mi chiamo Legolas > disse come se mi avesse letto nel pensiero, e la sua espressione era talmente ferma che mi fece sospettare che davvero i miei pensieri fossero arrivati alle sue orecchie.
< Sono felice di averti conosciuto Legolas > dissi, ed entrambi sorridemmo.
< Anche io sono felice di averti conosciuto, Aeglos >.






* piacere di conoscerti






Salve a tutti! Questa one-shot si inserisce nel ciclo dedicato ai miei personaggi Alatariel e Aeglos di cui, ormai lo sapete, sono incondizionatamente innamorata! Il primo incontro si sa è importante e l'incontro fra Aeglos e Legolas è forse l'incontro più importante di tutti pechè, come chi ha letto Gocce di Luce certo ricorderà, Alatariel instaura col nostro principe un rapporto particolare proprio in virtù del fatto che Legolas la conosce solo attraverso le parole del suo amato Aeglos. Spero di esser riuscita a dare l'idea di un tredicenne elfico (un tredicenne di tipo già 30 anni! Gli elfi raggiungono la maturità fisica a 50 anni!) senza andare OOC e senza far torto al professore.
La canzone che Aeglos canta è "Broken" di Amy Lee e Seether che personalmente adoro. Ho inserito solo la seconda strofa e parte del ritornello, va mi vonsiglio di ascoltarla tutta!
A presto e ovviamente aspetto recensioni!

P.S. ne approfitto per ringraziare Alaide e Luthien per le recensioni a Far Away!

   
 
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