L’occhio del lupo
Bianco.
Tutto bianco.
Non capisco perchè. Forse sono diventato cieco, penso, o
forse sono morto.
Non capisco dove mi
trovo.
Provo a muovere le
dita, anche se non sono sicuro di averle ancora, perchè
non le sento più.
Finalmente, in tutto
quel bianco, riesco a distinguere la mia mano, sepolta sotto un leggero strato
di neve. Le punte delle dita sono viola, adesso.
Da quanto
tempo sono qui?
Penso che dovrei
alzarmi. Eppure non ce la faccio. I muscoli non rispondono ai comandi del
cervello.
Rammolito, mi ripeto, sforzandomi al massimo per
sollevarmi sui palmi delle mani, che affondano nella neve fresca.
Sento una fitta
lancinante all'altezza del fianco destro. Cado di nuovo, con un gemito di
dolore.
Mordendomi il
labbro inferiore, tanto da sentire il sapore ferroso e salato del sangue, mi
alzo in piedi, trattenendo a stento i gemiti.
Di fronte a me si
staglia un edificio imponente, dall'aria austera, apparentemente molto antico.
Il monastero.
Raggiungo,
barcollando, l'immenso portone di legno consumato. Mi aggrappo, stremato.
Comincio a calciare e picchiare, nella speranza che qualcuno mi senta, e mi
faccia entrare.
Inutile. Mi lascio
scivolare, la schiena contro la porta.
Avvicino le
ginocchia al petto, stringendole a me con le braccia, e scoppio a piangere.
Piango per il
dolore delle ferite, che continuano a bruciare.
Piango per il
freddo che mi pizzica la pelle e mi fa tremare violentemente.
Piango per tutte le
volte che sono stato picchiato ingiustamente.
Piango perche mi
sento solo.
Piango perchè non ricordo più il volto di mia
padre, e perchè sono felice di non ricordare
quello di mio padre.
Piango per tutte le
volte che ho dovuto ricacciare indietro le lacrime, per tutte le volte che
hanno minacciato di scendere, copiose e umide.
Come non facevo da
anni. perchè avevo paura. Perchè non ricordavo più come fosse. Piangere.
E il tempo
passa. Lento. Non c'è nessuno in questo giardino coperto di bianco. Solo un
bambino solo e bagnato. Che piange.
E due paia di
occhi verdi e preoccupati, oltre le sbarre arruginite
del monastero.
Due occhi
verdi che mi guardano.
E anche io
guardo loro. Mi fermo e ricambio lo sguardo con la stessa intensità.
Come in una sorta
di sfida.
Non è la prima
volta che dei bambini si fermano fuori dal cancello per guardare.
Spesso erano in
gruppi di tre o quattro.
Ci guardavano e
ridevano. Ridevano della nostra condizione.
Spesso vedevo gli
altri bambini del monastero urlargli insulti poco adatti a ragazzini della
nostra età.
Alcuni scagliavano
i loro beyblade contro di loro, tanto che i burloni
erano costretti a scappare, frignando, dai genitori, i quali borbottavano
qualcosa sulla "cattiva educazione dei ragazzini del monastero" e ci
guardavano storto.
Così non andavamo
d’accordo. Molti si fermavano solo per tirarci dei sassi.
Così non posso mostrarmi debole
con quella bambina dagli occhi così chiari.
E continuiamo a
guardarci negli occhi, senza mai abbassare lo sguardo.
Accidenti,
credevo che dopo un po' si sarebbe stancata!
E invece il
tempo passa, e le palpebre cominciano a farsi sempre più pesanti ...
Il mio occhio
sinistro si è gonfiato in modo spaventoso, per colpa delle botte.
Mai disubbidire
agli ordini delle guardie di Vorkov.
Mi alzo lentamente,
tentando di non scivolare. Non davanti a lei.
E comincio a
camminare.
L'occhio è talmente
gonfio da permettermi una visuale ristretta. In più ha cominciato a lacrimare
per cui vedo tutto appannato.
Questo non mi
piace, perchè così lei è avvantaggiata.
So che è stupido,
ma mi da ... fastidio.
Ora riesco a vedere
meglio la bambina, con l'occhio sano.
è più piccola di me di due anni, credo.
Ne avrà quattro. è piccolina.
Ha i capelli corti e castani e la pelle chiara.
Le manine stringono
le sbarre di ferro, troppo grandi per loro.
E non ride.
Certo, è troppo
concentrata nella sfida.
Non ha battuto
ciglio da quando l'ho notata per la prima volta.
E poi no ci
sono i genitori ad accompagnarla.
è la prima volta che vedo una bambina sola a Sanpietroburgo in pieno inverno.
Nessun genitore
lascerebbe la propria figlia da sola in una giornata
come questa.
... forse i suoi
genitori sono come i miei?
Sono più vicino,
adesso. Solo cinque metri o poco più ci dividono.
E lei è sempre più
piccola.
Quattro metri.
Eppure non batte
ciglio.
Tre.
è facile, così. Nessuno l'ha mai costretta ad
abbassare lo sguardo a suon di frustate.
Dopo un po’ viene
quasi automatico.
"non dovete
permettervi di guardare qualcuno negli occhi" dicevano "la feccia
non guarda negli occhi le persone"
Due.
Mi fermo.
Ho male
dappertutto.
Sento il sangue
pulsare nelle tempie. Come un tamburo.
Sempre più forte.
E fa male.
Però non posso cedere.
è una sfida, e al monastero ti insegnano a
non cedere mai in una sfida. Anche a costo della vita.
Tanto, la vita,
prima o poi la perdi comunque, lì dentro.
Sempre ammesso che
la si possa chiamare vita.
Ora che siamo così
vicini mi sento a disagio.
Lei ha due occhi.
Io ne ho solo uno.
non esiste animale
più cattivo, al mondo,
di
un lupo ferito
...
Poi lei fa un gesto
strano.
Un gesto che
nessuno degli altri bambini -del monastero e non- aveva mai fatto.
E sarebbe mai
stato in grado di fare.
La manina bianca,
ormai arrossata dal freddo, si stacca dal ferro e si posa sul suo visetto
tondo.
Proprio all'altezza
dell'occhio destro.
E così continuiamo
a guardarci, vedo l'azzurro riflesso nelle sue iridi di giada.
Vedo i due colori
fondersi in uno solo. Sempre più sfocato. E so che sto piangendo di nuovo.
Ma non è per il
dolore della ferite, adesso.
Io piango e lei
sorride. e mi chiedo se sia un angelo.
Perchè lei è buona. e
non esistono persone buone.
Almeno, io non ne ho mai conosciute.
Solo Boris, Ivan e Sergej sono stati buoni, con me.
Ma se è un angelo ...
... perchè
non entra?
Perchè non attraversa il cancello e mi porta via,
e ci salva tutti?
"EHI,
TU!" gridano.
Non li ascolto sto
stringendo la mano della bambina. La mano che non copre l'occhio.
Siamo faccia a
faccia, anche se io sono più alto.
L'altra mia mano
stringe il ferro gelido come ha fatto lei.
"EHI TU,
ragazzino!!" urlano ancora. "torna indietro,
non cercare di fare il furbo!!"
Sono costretto a
girarmi, e vedo la guardia di Vorkov venire verso di
me a passi pesanti.
Mi rigiro verso la
ragazzina, ma ...
"cosa credevi
di fare, eh?? Volevi scappare?!
Aspetta che lo sappia Vorkov!"
... è scomparsa.
"Ricorda"
mi dice, trascinandomi a forza dentro il monastero. "Nessuno è mai
scappato da qui, piccolo diavolo, nessuno!"
Poi sento il
pesante portone di legno sbattere con forza.
"non dovevi,
Boris" dico, guardando il mio amico.
è pieno di lividi in tutto il corpo, eppure
mi sorride. " ti hanno lasciato fuori al freddo tutta la notte, dovevo
cercare di aiutarti"
"ma guarda
come ti hanno ridotto!"
"non
importa" dice lui e mi abbraccia.
Boris è una persona
buona.
Mentre mi abbraccia
penso ancora a quella bambina.
Aveva gli stessi
occhi di Boris. Gli occhi di una persona buona.
Sono convinto che
fosse un angelo.
Eppure non è
entrata nel monastero, non ha salvato nessuno di noi ...
Mi vergogno di me
stesso.
Io l'ho odiata perchè io non potevo vedere e lei si.
Invece lei si è
abbassata al mio livello. E mi ha sorriso.
Forse è proprio
per questo che non è antrata nel monastero, penso.
Io non sono buono.
Io posso entrare qui...
... ma gli angeli non possono
oltrepassare i confini dell'Inferno.
Eccomi,
qui, alla fine di quest'altra storia ^^. mi sono
ispirata al libro "l'occhio del lupo" un libriccino affittato in
biblioteca quando non avevo nulla da leggere. sembra
una favola, ma è molto carino, soprattutto perchè
mentre lo leggevo pensavo a Yurij <3.
la
storia parla in breve di un lupo rinchiuso in uno zoo. gli
manca un occhio perchè l'ha perso quando lo hanno
catturato, mentre cercava di proteggere sua sorella paillette, una bella lupa
dal pelo dorato e brillante. viene rinchiuso in una
gabbia con un'altra lupa. e si affeziona a lei. la lupa conosceva paillette. gli
racconta che dopo la sua cattura peillette non rideva
più, e paillette rideva sempre :’D. poi compare questo bambino che rimane
giorni davanti alla sua gabbia e inizia una sorta di sfida … fino a quando il
bimbo non chiude un occhio –letteralmente-.
…è
dolcissimo !! <3 <3 =^^=
Mi
raccomando COMMENTATE IN TANTI e soprattutto, questa storia è nata come one shot … ma stavo pensando di
aggiungere un altro capitoletto extra .. ovviamente se
vi piace!!! Rispondete e ditemi cosa ne pensate!!!
Kussen a tutti =^^= <3 <3 ….
Arisu kon –Alexjs-