Autore:
Nana° (nanaosaki93 su efp)
Titolo: Who is Naruto? Sasuke Version.
Avvertimenti:
Pairing: SasuNaru.
Parole/espressioni/frasi
scelte: Puzza di
ramen, Pidocchio, Hokage.
Raiting: Giallo
Introduzione:
01.
Mi
avvicino lentamente a lui e poso una mano sulla spalla. È
così che fanno gli
amici, no? –Sai Version.
02.
Io che ho avuto la possibilità di ravvedermi su di lui molto
prima e che ho
imparato a conoscerlo so che dentro ha ancora milioni di cicatrici che
fanno
male e che vorrebbe guarire. –Sakura Version.
03. Forse
non sono io la persona che lo conosce meglio. –Sasuke
Version.
I tre diversi punti di
vista del Team
Sette su di Naruto. Chi lo conosce meglio di tutti? Sai, Sakura e
Sasuke a
confronto.
Note
dell’autore: Questo capitolo, che
termina la trilogia, è quello che mi ha fatto dannare
più di tutti, lo ammetto.
Stranamente Sasuke non mi stava obbedendo. Solitamente non mi esce
difficile
scrivere di lui come narratore, invece stavolta è stato
terribile. Spero di non
essere caduta troppo nell’OOC.
Comunque, buona lettura
^_^’
Who
is Naruto?
-Sasuke
Version-
Naruto
è un dobe appiccicoso e sognatore. E ha ancora addosso
quella maledetta puzza
di ramen.
Sulla parete
l’antico orologio fa scorrere
le sue lancette.
La più lunga
e sottile, quella dei
secondi, gira lentamente fino a posarsi sulle dodici. Sono le nove
spaccate.
Guardo fuori dalla
finestra, la strada è
ancora desolata.
- Ma dove si
sarà cacciato quel dobe.
Sbuffo
impercettibilmente sistemando per
l’ennesima volta il cuscino del divano quando la porta si
spalanca facendo
apparire quell’idiota di Naruto. Sul volto un sorriso sereno
e i capelli più
scompigliati del solito.
Sembra non accorgersi di
me, tutto
impegnato a sorridere a destra e a sinistra, mentre
s’incammina verso la
cucina.
Cerco di rimanere calmo,
seduto al mio
posto, a osservare l’orologio che continua ad andare avanti
più lentamente del
solito.
Dopo tre minuti
interminabili il dobe
ritorna all’ingresso, dove sembra finalmente accorgersi della
mia presenza.
- Ohi, teme. Sei qui?
Reprimo un ringhio in
fondo alla gola e
assottiglio lo sguardo cercando di guardarlo nel peggior modo possibile.
Lui si passa una mano
dietro la nuca
sorridendo e dà un morso al panino che si è
preparato.
- Dove sei stato tutto
oggi?
- Nella mattinata sono
passato da Sai, poi
ho continuato un po’ a sfuggire da Sakura fino a quando non
mi ha beccato
all’Ichiraku e costretto a parlare.
Alzo un sopracciglio e
lo guardo di
traverso, mentre addenta ancora una volta il pezzo di pane.
Quello che ho davanti
è davvero il pidocchio
che ha passato gli ultimi tredici giorni a giocare a nascondino con la
Kunoichi
rosa? Proprio lui, con quel sorriso snervante, mi dice con tutta questa
naturalezza
che è stato costretto a parlare?
- Oh, Sas’ke!
È andata benissimo... Se
avessi saputo che finiva così non avrei aspettato
così a lungo per dirglielo.
Mi ha detto che è felice per noi.
Parla sputacchiando
pezzi di mollica
ovunque, quasi corre per avvicinarsi a me e sedersi per terra, proprio
davanti alle
mie gambe, guardarmi troppo dolcemente e sorridermi, abbandonando il
panino tra
i miei piedi.
Prende le mie mani
fredde che tenevo
posate in grembo vi stampa un bacio.
Prima che continui me ne
riapproprio
riportandole dove erano state durante quell’attesa snervante,
irrigidendo le
spalle e cercando di allontanarlo da me.
Mi alzo dal piccolo
divano rovinato e
faccio qualche passo dandogli le spalle.
- Naruto... Pensavo
avessimo chiarito
questo punto.
- Di cosa stai parlando?
- Io non voglio. Non
voglio che si sappia
di noi due. Tu non lo afferri, ma se fossi più intelligente
capiresti che lo
faccio per il tuo bene.
Se chiudo gli occhi e
ascolto attentamente
riesco a sentire un altro pezzo pungente del cuore di Naruto che si
stacca e
gli entra nelle vene, ferendolo a ogni respiro, a ogni battito.
Mi giro verso di lui e
davanti mi ritrovo
la solita scena.
Evita il mio sguardo
perché sa che ho
ragione, sa che ho sempre ragione ma non vuole ammetterlo.
Nonostante il tempo
passato lontani ormai
posso affermare con sicurezza di essere la persona che lo conosce
meglio.
A lungo l’ho
negato anche a me stesso, ma
una volta tornato a Konoha ho voluto ricredermi su alcune cose e questa
è una
delle principali. Io conosco Naruto e sarei capace di prevedere ogni
sua mossa,
di intuire ogni suo più silenzioso
pensiero.
Non ha segreti per me e
questo, purtroppo,
mi fa intuire anche quanto grande sia il suo dolore ogni volta che
affrontiamo
questo argomento.
So che probabilmente tra
poco ricomincerà
ad urlarmi contro. Che vorrà trovare nuove scuse, anche se
poi sono sempre le
stesse, che proverà a dirmi che tutto questo allora non ha
senso e che vuole
lasciarmi, che vuole andare via.
Ma un Uchiha non si
lascia. O almeno non è
facile come crede possa esserlo lui, ogni volta.
- Io non voglio il mio
bene. Non lo hai
ancora capito vero? Non m’interessa del mio bene se tu non mi
sei accanto... Ho
passato tutto il pomeriggio con Sakura. È stato divertente e
chi ci vedeva ci
sorrideva gentile, è una bella
sensazione sai? Una signora anziana si è
avvicinata dicendo che eravamo proprio una bella coppia. Stare con lei
sarebbe
facile...
Parla tutto
d’un fiato, muovendosi e
camminando per tutta la sala.
Impassibile io cerco di
ascoltarlo,
nonostante tutto questo stia lentamente sgretolando ogni mia certezza.
Questa
non è la reazione che aspettavo e soprattutto queste non
sono parole del dobe.
Nascondo ogni
tentennamento e cerco una
risposta che mi faccia rialzare un poco.
- Se sarebbe facile,
allora perché non
stai con lei?
- No! Non stai capendo
quello che voglio
dire, teme che non sei altro! Sarebbe facile ma io non sono un tipo che
segue
la strada più facile. E tu dovresti saperlo meglio di
chiunque altro. Sarebbe
stato facile lasciarti andare. Sarebbe stato
facile arrendermi ad ogni
difficoltà. Ma io non sono così... Io voglio te e
voglio diventare Hokage.
E se la strada più semplice è quella di trovarmi
una bella mogliettina e
mettere su famiglia non vuole dire che sarebbe quella
più giusta, non vuol dire
che la sia per me...
Forse non sono io la
persona che lo
conosce meglio.
Continua a guardarmi
negli occhi e il
silenzio avvolge i nostri sguardi.
Solo il ticchettare del
passare del tempo,
segnato dalla piccola e bastarda lancetta di quell’orologio,
rimbomba per tutta
la casa.
Non è facile
stupire un Uchiha.
Eppure lui, sempre e
solo lui, riesce a
farmi ricredere di poco ogni volta. È così
odiosamente lineare quel
ragionamento che non posso fare altro che tenere alto il mio orgoglio e
reggere
il suo sguardo serio.
Non abbasserò
gli occhi prima di lui, ma
questo non vuole dire che non sarà mia la prima mossa.
Sono sempre stato
più veloce di lui.
Mi avvicino e premo
violentemente le
labbra sulle sue.
Era sempre stato lui a
seguire la strada
più difficile, la più tortuosa ma che alla fine
aveva dato i risultati
migliori.
Io che mi sono sempre
reputato migliore di
lui, ho scelto ogni volta la via più spianata.
Il crogiolarsi nel
dolore invece che
affrontare ogni paura.
Il potere subdolo e
sbagliato invece
dell’impegno sano.
La vendetta invece del
perdono. Ogni
volta.
Avevo sbagliato ogni
volta?
Le sue labbra premono
più forti sulle mie
e un solo sospiro basta a mischiare i nostri respiri e intrecciare le
lingue che
impazienti s’incontrano ancora una volta.
Basta un attimo.
Le mani frenetiche sui
reciprochi corpi
vagano, strappano vestiti e cercando di fondersi con la pelle
dell’altro.
È
l’impazienza, il desiderio più nascosto
e violento che ci travolge ogni volta che i nostri corpi si sfiorano,
che rende
tutto questo così speciale.
È il non
bastarci mai.
- Grazie teme, non lo
ammetterai mai, ma
so che hai capito quello che volevo dire e che finalmente mi lascerai
essere
veramente felice.
- Tsz.
- Ti amo, teme.
Lo bacio ancora una
volta, zittendolo.
Respirando quell’odore che me lo farebbe riconoscere tra
mille.
Anche oggi deve aver
mangiato ramen.
Ma
lo amo.
Fine.
E così sono
arrivata alla fine della mia
prima raccolta, yeah.
Questo ultimo capitolo,
alla fine, mi è
piaciuto molto. Rileggerlo mi piace sempre e credo che in generale io
abbia
amato questa raccolta come nessun’altra.
Sono contenta che sia
piaciuta anche a voi
lettori.
Ancora
un bacio,
un saluto e un ringraziamento particolare alla mia amica Sacchan.
Mi
hai detto mille
volte di smetterla, ma io non ti ascolto u_u
Bacioni
a tutti, Nacchan.