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Autore: marty_chan    22/06/2005    9 recensioni
durante una devastante guerra che dura da 100 anni fra nord e sud una principessa prescelta dal fato e un principe solitario potranno mai amarsi??scusate ma l'avevo postata male. leggete
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO NONO:LUI, NARAKU
Eccomi qua!!! Anche se da me c’è un caldo che si muore aggiorno lo stesso, per la gioia di tutti. Ehm, tanto lo so cosa state pensando: "chi ti voleva!!!" Però ignorando tutto vi posto il capitolo nove, che spero vi piaccia!!!

Prima di iniziare devo ringraziare chi commenta sempre senza tralasciare un capitolo!!!smack!!!ma tanto questi ringraziamenti li faccio sempre e ormai devono avervi annoiato!!! -_-‘ quindi meglio che vi lasci al capitolo va!!!

 

L’alba. Un nuovo giorno stava sorgendo in giappone. Un altro giorno che si sovrapponeva agli altri.

Nel cielo il sole faticosamente cercava di alzarsi, stanco e addormentato, consapevole di dover illuminare una nuova giornata. Mattutino come sempre svegliava le persone dalla lunga notte appena trascorsa, ma tra loro questa notte qualcuno non aveva dormito. Qualcuno si era alzato prima del sole. E adesso lo stava fissando.

Inuyasha era fermo a fissare l’orizzonte che lentamente si illuminava. Era stato tutta la notte a guardare il paesaggio dal suo terrazzo. Almeno da quando era andato in camera dopo quel gesto tanto stupido.

Sì, stupido era la parola giusta. Lui non aveva pensato a ciò che faceva, l’istinto gli aveva fatto muovere il braccio andando a sfiorare la guancia di kagome. E sempre l’istinto gli aveva fatto pronunciare quelle parole. Mai dalla sua bocca erano uscite parole tanto dolci per un misero umano. Cosa gli stava succedendo??

Per tutta la notte aveva pensato alla scorsa sera…a lei. La sua immagine sotto la luna non voleva sparire, e nemmeno i suoi bellissimi occhi rotti dalle lacrime. Persino la scoperta della sfera dei quattro spiriti non lo aveva interessato. Da anni la cercava ma adesso non gli importava niente, ne di diventare demone ne di possederla. Adesso pensava solo a lei.

Durante la notte aveva cercato delle possibili risposte a quel gesto e fino ad ora l’unica abbastanza giustificabile era stata quella di un breve momento di debolezza.

Sicuramente le lacrime di kagome gli avevano fatto ricordare sua madre, ecco il perché del suo comportamento. Soltanto non era riuscito a dirglielo. Dopo quelle parole aveva lasciato il suo polso e dopo essere tornato "normale" l’aveva accompagnata fino in camera, tornando ad essere il freddo hanyou di tutti questi anni.

Non una parola gli aveva rivolto. Gli doveva delle spiegazioni, il suo gesto poteva essere facilmente confondibile, ma nemmeno lui adesso le aveva.

A forza di pensare non aveva notato il sole ormai alto nel cielo. Avrebbe dovuto scendere per la colazione, anche se ciò voleva dire rivederla.

Dei passi lo fecero alzare dal pavimento in legno del terrazzo. E poco dopo nella stanza entrò un giovane monaco, miroku.

Miroku: "’giorno inuyasha!!! ma come, già in piedi?"

Inuyasha: "tsè, certo!! Io non sto mica tutta la mattina a dormire, come invece fa un bonzo di mia conoscenza!!!"

Miroku: "da quanto puoi vedere oggi mi sono alzato presto, quindi non hai niente da ridire!!! Piuttosto dimmi, stanotte hai dormito?"

Inuyasha indietreggio sorpreso. Sapeva fin troppo bene quanto fosse perspicace miroku, ma non credeva fino a questo punto.

Inuyasha: "c-che dici!!! certo che ho dormito!!!"

Miroku: "eh inuyasha. a dire bugie non sei mai stato bravo!! Hai l’aria completamente stanca e il letto non mi sembra poi tanto disfatto!!!"

Il letto, si era dimenticato del letto. Certo che oltre ad essere un gran pervertito miroku era anche un ottimo osservatore. Non per niente suo padre lo aveva scelto come consigliere.

Inuyasha: "se anche non avessi dormito non sono cose che ti riguardano!"

Miroku scosse il capo rassegnato. Inuyasha era sempre di cattivo umore, anche soltanto cercare di parlare normalmente era una impresa impossibile. Però tutti questi anni che aveva trascorso insieme a lui ormai gli avevano insegnato come comportarsi e spesso come comprendere i pensieri del’ hanyou.

E stamattina inuyasha gli sembrava pensieroso. Mai lo era stato, di solito pensare non rientrava nel suo vocabolario.(eh sì, si era capito tutti!!!n.d.a)

Quel fatto fece subito comprendere tutto al giovane monaco.

Miroku: "ci sono!!! ti sei innamorato della divina kagome!!"

Ad Inuyasha prese un colpo. Le parole di miroku, rivolte con tanta semplicità, fecero meravigliare l’hanyou. E un lieve rossore gli imporporò le guance.

Quel senso di imbarazzo sembrò non importare molto ad inuyasha ma il rossore non sfuggì all’occhio attento di miroku.

Miroku: " visto, avevo ragione!! Sei addirittura arrossito, allora significa che è una cosa seria!!! E dimmi, com’è la divina kagome senza vesti??"

Inuyasha si innervosì molto. Ma che razza di domanda era?? Sapeva fin troppo bene il vizio del monaco ma paragonarlo a lui!!! era troppo!!

Inuyasha: "CHE DIAVOLO DICI??!!! Dannato pervertito, io non l’ho mai vista nuda!!!! E poi chre razza di discorsi fai??!!!"

Miroku: "avanti inuyasha, guarda che non c’è niente di male ad aver passato una notte con la tua fidanzata!! Prima o poi doveva succedere. Nemmeno io avrei resistito fino al giorno delle nozze, la divina kagome è talmente bella!!!"

Miroku aveva capito…aveva capito che lui e kagome avevano fatto…

Questa volta l’imbarazzo nel mezzodemone fu più che evidente, facendo crollare la maschera di indifferenza che sempre indossava.

In questo momento l’unica cosa che voleva era uccidere l’amico e fargliela pagare cara di aver tratto quelle stupide conclusioni. E dire che lui, per un istante, aveva persino creduto che miroku avesse capito tutto!!

Inuyasha: "MA SEI IMPAZZITO??!!! È MEGLIO CHE INIZI A CORRERE perché QUESTA ME LA PAGHI!!! DANNATO PERVERTITO!!!"

Miroku non perse tempo. Uscì immediatamente fuori dalla stanza, comprendendo bene di aver scatenato l’ira del principe. Nonostante tutto, un sorriso comparve sul suo volto. Questo era l’inuyasha che voleva.

Nel palazzo le urla dei due ragazzi spezzarono la calma del mattino. E per la prima volta in quella casa il silenzio cedette.(allora interrompo per dire di sopportare questo mio vizio. Io metto sempre anche solo un accenno del silenzio. Secondo me si addice al carattere della famiglia di inu. Basti vedere sesshomaru. E quindi il palazzo è assolutamente privo di rumori. So che sono pazza ma il silenzio per me è d’obbligo. N.d.a)

Per i corridoi le donne erano intente a pulire le innumerevoli stanze, quando l’arrivo dei due che ancora correvano fece cadere completamente i secchi pieni d’acqua.

Il palazzo era come sconvolto da tanta confusione.

Le urla arrivarono anche alle finissimi orecchie di sesshomaru, intento a leggere nella biblioteca.

Gli stupidi comportamenti del fratello più di una volta l’avevano infastidito, spesso si comportava da bambino viziato. Persino il suo vizio di avere tutte quelle concubine era solo uno stupido capriccio. A volte quando si ricordava di essere suo fratello il disgusto ritornava. Lui il più grande e potente demone, dopo suo padre, fratello di un mezzosangue. L’umiliazione era tanta, da quando suo padre si era sposato con una umana. Il perché non lo comprese mai. Forse per quello stupido sentimento che gli umani chiamano "amore". Un sentimento che fa soffrire. Lui mai in vita sua l’avrebbe provato, questo è certo.(sì, sì…come no!!!n.d.a)

Miroku, nonostante l’amico avesse dalla sua parte la velocità di un demone, gli teneva testa magnificamente. Avevano fatto completamente il giro del palazzo quando inuyasha si scontrò contro qualcosa, o meglio qualcuno.

Kagome era da poco uscita dalla sua stanza per recarsi nella sala da pranzo. Gli avvenimenti della notte scorsa ancora gli occupavano la mente, forse proprio per questo non si era accorta del baccano che c’era.

Fatto sta che adesso inuyasha si trovava completamente sdraiato a terra, sopra kagome.

Il volto ad un centimetro dal suo e il suo odore così forte. Lei l’oggetto dei suoi pensieri e delle sue domande. kagome.

Miroku osservava intanto la scena con un sorrisetto. Entrambi erano arrossiti dalla loro incredibile vicinanza. Ciò gli fece continuare le sue supposizioni, da bravo pervertito qual’era.

Miroku: "visto inuyasha, i vostri corpi sono attratti l’uno con l’altro. Non potete stare distanti!!! sicuro che adesso smentisci ancora quello che tu e la divina kagome avete fatto ieri notte??!!"

Kagome non comprese bene le parole di quel monaco che ancora lei non conosceva. Però la brusca reazione del mezzodemone, cioè un bel cazzotto un testa, la fece sorridere.

Inuyasha: "un’altra parola e sei morto!!!"

Miroku: "ehm, ma che scortese, divina kagome non mi sono ancora presentato!! Io sono miroku, e voi… volete fare un figlio con me??"

Kagome: "EH?????"

Ma che tipo era mai quello?? Di certo un monaco così, kagome non l’aveva mai visto.

Una mano si posò velocemente sul sedere della ragazza, che arrossendo gli diede un poderoso schiaffo.(quanto è brava la nostra kagome a tirare gli schiaffi!!! n.d.a)

Kagome: "MA SIETE IMPAZZITO?!"

Inuyasha infastidito gli diede per la seconda volta un bel cazzotto in testa. E il povero miroku ormai si ritrovava con due bei bernoccoli e una mano stampata in faccia.

Miroku: "povero me…incompreso da tutti. Certo che non capisco perché la reazione sia sempre la stessa, eh…un povero monaco come me deve essere rispettato, per non parlare della mia professione di consigliere, senza di me…"

Miroku si guardò intorno. I due se ne erano andati.

Miroku: "ehi!!! ma nessuno mi sta ascoltando??!! Divina kagome??!!"

Inuyasha e kagome stavano ormai scendendo le scale per andare a fare colazione. L’imbarazzo per l’accaduto di prima era ben evidente. Per non parlare della scorsa notte e di ciò che era successo.

Per spezzare la tensione kagome parlò, di sicuro l’ultima cosa che voleva era rimanere in silenzio.

Kagome: "ehm…e così quello era miroku!! È un umano, mi sembra."

Inuyasha: "tsè, quello è un pervertito!!! Oltre che a fare il monaco è il consigliere del regno. Ogni tanto la sua mente si libera di pensieri sconci e riesce a svolgere bene il suo ruolo."

Kagome: "capisco…è da tanto qui??"

Inuyasha: "da otto anni. Mio padre lo portò a palazzo quando ancora aveva nove anni, il perché non lo so neanch’ora."

Kagome: "e la sua famiglia??"

Inuyasha: "morta!! Mi disse che suo padre morì risucchiato da uno strano vortice. Lo stesso che ora lui porta nella mano destra. Una specie di maledizione inflitta da un demone allo stesso padre. E da allora si tramanda di padre in figlio."

Kagome rimase in silenzio. Otto anni fa. Quando sua madre venne uccisa da quello strano essere. Quel demone dalla pelliccia di babbuino. Ancora oggi la sua immagine è ben viva nella mente della ragazza.

Nonostante lei non l’aveva visto prima d’allora qualcosa in lui gli ricordava una persona. La sua aura malvagia gli ricordava qualcuno.

Un occhio.

Kagome si fermò sulle scale di legno. Quella visione, quell’occhio. L’unica cosa visibile in quel corpo.

Prese a tremare. Inuyasha la fissava, meravigliato da quel comportamento improvviso. L’espressione della ragazza era impaurita, mai lui l’aveva vista così.

Poi kagome parlò, una voce tremante come spaventata da qualcosa.

Kagome: "i-il nome del demone…m-miroku te l’ha mai detto??"

Inuyasha ci pensò un attimo poi rispose.

Inuyasha: "credo si chiamasse naraku."

Naraku. Non l’aveva sentito prima d’ora ma non riusciva a togliersi dalla mente quell’occhio freddo, bramoso di qualcosa, di qualcuno.

Non ricordava altro. Sapeva però che lui la voleva. Sì, prima o poi lui l’avrebbe presa. Quella volta, otto anni fa, non era morto. Lei non l’aveva ucciso. Lui sarebbe tornato per prenderla, la sua vita e la sua sfera.

In qualche modo la storia di naraku con miroku era legata a quella di sua madre. Aveva uno strano presentimento...

Le parole di inuyasha la riportarono alla realtà. Facendogli dimenticare tutto.

Inuyasha: "che hai??

Kagome: "n-niente. Allora andiamo a fare colazione??"

Il sorriso che gli rivolse fece rassicurare l’hanyou. E insieme ripresero a camminare.

La sala da pranzo era vuota. Solo il re si trovava seduto, vicino alla tavola ricca di cibarie. Aveva uno sguardo serio, attento, rivolto ad uno strano pezzo di carta che teneva serrato in mano.

Nemmeno l’entrata di inuyasha e kagome gli fecero alzare gli occhi dal foglio.

Inuyasha si accorse del comportamento del padre. Di solito in presenza di ospiti si comportava cortesemente, ma adesso sembrava…preoccupato.

Inuyasha: "che bella accoglienza padre. Buon giorno anche a te!!"

Dopo le parole del figlio inutaisho alzò lo sguardo mostrando effettivamente la sua preoccupazione.

Soltanto adesso kagome poté notare il sigillo posto sopra il foglio. Lo stemma degli inuyoukai, un cane bianco. Tante volte lo aveva visto nelle lettere che arrivavano, tempo fa, al padre. Quelle lettere erano tutte lettere di guerra. Informazioni, notizie sugli attacchi e le sorti degli ultimi scontri. Fogli carichi di sventura.

Inutaisho: "buon giorno. Stamani è arrivata una nuova lettera, della battaglia svolta a okinawa. A quanto sembra si è risolto tutto in un pareggio. Nessun vivo è ancora tornato."

Kagome sbarrò gli occhi. Altri morti. Da troppo tempo questa storia andava avanti. Uno stupido conflitto di potere ecco cos’era. Tutte le guerre lo erano.

Queste cose invece non sembrarono importare molto all’hanyou. A lui della guerra era sempre importato poco o nulla. Era della convinzione di eliminare la razza avversaria, ma si era dimostrata più forte del previsto. Gli umani usavano l’ingegno non la forza. E i demoni erano troppo sicuri di se. Di questo passo entrambi sarebbero risultati perdenti.

Inuyasha: "tsè, a parer mio non dovremo limitarci ad attaccare gli uomini. Dovremo attaccare i villaggi, da li i bambini poi crescono e diventono soldati! Eliminarli da piccoli per evitare che poi diventino grandi!!"

Kagome: "ma che dici!!!! Ti ricordo che il motivo per cui io sono stata costretta a sposarti è per finire questa questione!!!! Un accordo!!!! chiaro??!!"

Inuyasha: "fa come ti pare!!!! Ho soltanto dato un consiglio!!!"

Inuyasha ,scocciato, si sedette nel cuscino in terra e prese a mangiare la ciotola di riso.

Anche kagome lo imitò, infastidita dalle parole del ragazzo.

Dopo un po’ inutaisho si alzò di scatto. Il foglio stretto nel pugno della mano. In volto la preoccupazione aveva lasciato il posto alla rabbia. A quanto pareva la lettera conteneva ben altro.

Inutaisho: "dannazione!!! È vicino!!"

Inuyasha lo fissava incuriosito. Stamani suo padre era incredibilmente strano.

Inuyasha: "che c’è adesso?? Chi sarebbe vicino??"

Inutaisho: "un demone sta distruggendo i villaggi vicini, sia quelli umani che di demoni. Sembra cercare qualcosa. È da tempo che le sue stragi non giungevano a palazzo. Credevo avesse smesso di uccidere."

Inuyasha: "e chi sarebbe?? Non ditemi che non sapete il nome di questo essere??"

Inutaisho: "naraku."

Un ricordo. Un’occhio. Il solito occhio, che bramava qualcuno. La grotta, un corpo, odio, malvagità.

La sfera brillò, come aver capito i pensieri della sua custode.

Kagome era confusa.

Prima di svenire poté notare due occhi ambrati fissarla.

Poi il buio…

 

Allora il capitolo è abbastanza lunghetto. E dire che siamo ancora all’inizio della storia!!! Ho annunciato l’entrata di un personaggio abbastanza di rilievo nella storia. "il cattivo" ecco!! Che nella ff è ancora + cattivo!! prima di salutarvi alla prossima vi supplico di commentare!!!

Ciao raga!!!

  
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