19 – La caccia è aperta

Sarebbe rimasto a guardare la sua Emma per tutta la sera senza stancarsi mai di farlo: come aveva fattosenza di lei fino a quel momento? Forse perché fisicamente lei c’era sempre stata, ma solo in quei giorni stava realizzando quanto importante fosse la presenza della ragazza al suo fianco.

Storie serie non ne aveva mai avute e volute in vita sua: non aveva mai voluto impegnarsi perché non credeva esistessero altri sentimenti oltre l’amicizia ed il rispetto. Considerava le ragazze come amiche con cui chiacchierare, scambiare qualche opinione, uscire qualche volta… ma ogni volta che si arrivava alla domanda critica, batteva sempre in ritirata.

Con Emma non c’era riuscito. Gli era entrata nel cuore piano. piano; anno dopo anno era fiorita sotto i suoi occhi diventando quella splendida creatura che ora stava fissando imbambolato.

Una gomitata alle costole lo fece risvegliare dal trance.

“Ehi Romeo! Così la consumi…” rise Rupert.

“Senti chi parla!”  ribattè l’attore ridendo sotto i baffi.

“Io non fisso Emma!” si difese il rosso, incrociano le braccia offeso.

“Oh ma io non sto affatto parlando di Emma…” disse Daniel con gesto eloquente, facendo cenno con il capo in direzione di Laura, mostrando un sorriso a trentadue denti.

Il viso di Rupert prese a colorirsi di un rosso tenue.

“C’è Jessie in giro devo stare attento a non perdere la mia bodyguard…” farfugliò Rupert imbarazzato.

“La tua bodyguard certo..”

“Smettila”

“Di fare che cosa?” chiese con tono angelico Daniel.

“Lo sai”

“Oh andiamo, tanto prima o poi se ne accorgerà anche lei che ti piac..” non fece in tempo a terminare la frase che il rosso gli aveva prontamente messo la mano sulla bocca per non farlo parlare. “Devi proprio farlo sapere a mezzo mondo?” lo rimproverò Rupert, lasciando la presa

“Solo perché tu ora stai con Emma non vuol dire che anch’io voglia stare con qualcuno quindi per favore cuciti la bocca, chiaro?” Daniel annuì, sorpreso del comportamento dell’amico.

“Ehi scherzavo non c’è bisogno di reagire così...”

“Dai tutto apposto ma non farlo più intesi?” sorrise il rosso.

All’improvviso due pesi piombarono sulle spalle dei ragazzi.

“Buon compleanno Harry” dissero le due voci in coro.

Il coretto attirò l’attenzione anche delle ragazze che si avvicinarono.

“James! Oliver! Grazie ragazzi” sorrise Daniel.

“Allora festeggiato” disse James appollaiato sulle sue spalle “Come va la serata?”

“Si, hai già adocchiato qualche donzella interessante?” chiese il fratello.

Rupert soffocò la risata simulando un attacco di tosse, mentre Laura se la rideva sotto i baffi vedendo l’amica arrossire vistosamente, imbarazzata.

Daniel guardò Emma e sorridendo rispose “Non ancora il radar non è ancora entrato in attività”

“Peccato! Beh ti rifarai più tardi” disse Oliver, battendogli un colpo sulla spalla.

“Piuttosto!” disse concentrando l’attenzione sulle due ragazze “Tu sei…” disse rivolto a Laura “Non sei dello staff, vero?”

“Oh, no. Io sono un’amica di Emma. Mi chiamo Laura, piacere di conoscervi” sorrise stringendo la mano ad entrambi.

“Hai ufficialmente conosciuto i gemelli Weasley cara” sussurrò Emma prendendola a braccetto

“Me n’ero accorta sai?” ribatté la mora, mettendo una mano sul braccio dell’amica, sorridendo.

“Allora signorina Laura, sei sola o ti ha accompagnata qualcuno?” chiese James.

“Oh no non sono sola mi ha accompagnata Rupert” rispose.

“Ma chi questa sottospecie di impiastro che non sa muovere due passi in pista?” rise Oliver.

“Su smettetela ragazzi, non è vero che non sa ballare, era in pista anche poco fa. Vero Rup?” lo difese Emma. Il rosso annuì senza spiccicar parola.

“Un evento da segnare sul calendario allora!” rise James.

“Certo non ti dispiacerà vero se invito la tua dama ad un ballo vero fratellino?” disse Oliver, porgendo una mano a Laura.

“Ti ringrazio per la tua gentilezza ma mi vedo costretta a declinare l’offerta” rispose la ragazza sorridendo pacatamente “Ho già un cavaliere per la serata e non intendo in alcun modo essere scortese, spero capirai”

Il ragazzo ritirò la mano, con un cenno di delusione dipinto sul volto.

“Ma certo ci mancherebbe!” disse sorridendo come se niente fosse stato, non capendo cos’aveva appena provocato quel rifiuto.

Oliver era noto nell’ambiente come un ragazzo molto simpatico con il quale ci si poteva divertire. Come Daniel, nemmeno lui aveva mai auto una storia seria, perché amante della ‘caccia’.

Non era un cattivo ragazzo, ma aveva l’hobby di passare da una ragazza all’altra con la facilità con cui ci si cambia di maglia. Ed il rifiuto di Laura, aveva appena risvegliato il suo istinto di cacciatore.

James, che aveva notato quel lampo negli occhi del fratello capì immediatamente la situazione:

“Che intenzioni hai, fratello?” chiese bisbigliando ed avvicinandosi all'orecchio del gemello.

“Di che parli?” fece l'altro innocente.

“Non fare il pollo con me, ti conosco”

“Niente di losco te lo assicuro”sorrise sornione Oliver.

“Meglio per te, non vorrei finisse come l'ultima..”

“Di che stai parlando?” rispose con non-chalance il ragazzo.

“Quando avete finito di complottare ci raggiungete ai tavoli di sopra voi due?” li interruppe Daniel.

“Arriviamo!” rispose James per entambi, seguendo il gruppetto.