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Autore: dublino    10/12/2009    7 recensioni
Questa è la mia prima Draco/Hermione. La trama mi è venuta in mente da un po' di tempo ed ora ho deciso di scriverla! Spero che vi piaccia e che commenterete!
"Non poteva crederci, era impossibile, lei Hermione Jeane Granger discendente dell’antica famiglia Granger avrebbe dovuto sposare Malfoy.
Continuava a ripeterselo come se facendolo avesse potuto accettarlo.
Tutti quegli anni non avevano fatto altro che odiarsi e ora avrebbero dovuto mettere tutto da parte e accettarsi reciprocamente. Tutto era cominciato una limpida giornata di 17 anni fa."
- POSTATO L'EPILOGO -
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Famiglia Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Un amico fidato

 


Appena tornata a casa Hermione decise di prepararsi per l'arrivo dei suoi amici. Sentiva addosso una strana eccitazione, eppure erano solo quattro giorni che non si vedevano. Si svestì mettendo da parte la gonnellina scozzese che indossava e indossò un pantalone di jeans e un maglioncino nero con lo scollo a v. Infilò il bracciale, l'anello di Ron e la collanina di Ginny e scese giù proprio quando suonarono al campanello.

"Vado io!"gridò Hermione scendendo le scale e affrettantosi verso la porta e aprendola.

"Herm!"urlò Ginny, in preda ad un attacco d'amore nei confronti della sua migliore amica. Quando riuscì a liberarsi dall'abbraccio della rossa Hermione si voltò verso i ragazzi e rimase senza parole. Ron Weasley faceva paura. Era pallido, sembrava malato.

"Herm"disse Ron abbracciando la ragazza tanto forte da toglierle il fiato. "Herm "ripetè il ragazzo. Hermione si lasciò abbracciare evitando di fargli notare che stava soffocando. Il ragazzo non accennava a lasciarla andare. Hermione si sporse dalla spalla destra del ragazzo e incontrò lo sguardo preoccupato di Harry e Ginny.

"Hermione, buon natale"disse Harry abbracciandola delicatamente e regalandole un sorriso rassicurante.
"Buon Natale Harry" rispose la riccia guardandolo riconoscente.

I quattro si sedettero nel salotto e cominciarono a chiacchierare.

"Herm io ho bisogno di andare in bagno" disse Ginny

"Gin va pure nel bagno della mia camera"

"Grazie Hermione "disse la ragazza lanciandole un occhiata.

Non passarono neanche due minuti che Harry si alzò e disse che anche lui aveva bisogno del bagno per poi allontanarsi in fretta.

"Hermione non sai quanto mi manchi..."disse Ron triste sedendosi accanto alla ragazza e prendendole la mano.

"Ron anche tu mi manchi"disse Hermione. La mano di Ron era calda e teneva quella della ragazza forte.
Hermione provò una strana sensazione di fastidio, ma la scacciò subito.

"Io speravo che ci saremmo potuti vedere più spesso Herm.."
"Si, anche io, Ron "disse Hermione docile lasciando che il rosso l'abbracciasse. Ron le accarezzò i capelli e cominciò ad avvicinarsi in modo lento ma inesorabile alle labbra della ragazza.
Hermione era come stordita e non si mosse ma quando chiuse gli occhi vide un'altro volto e si scostò spaventata dal portiere.

"No, Ron è sbagliato... lo sai che non possiamo."disse la ragzza allontanandosi. Ron la guardò mortificato.

"Scusami" mormorò quasi sussurrando.

"Non fa niente Ron"disse la ragazza accarezzandogli la mano.

"Senti, che ne dici se domani pomeriggio andiamo tutti insieme al lago?! Ti è sempre piaciuto"chiese Ron quasi rincuorato.

"Ron mi dispiace, ma domani pomeriggio devo andare da Blaise Zabini" disse Hermione quasi colpevole.
"Da Zabini?!"chiese Ron irritato "E che cosa vuole da te quel serpente?!"

"Mi ha invitato a prendere il te" spiegò la ragazza toccandosi le mani.

"E tu ci vai? da sola?!"chiese Ron isterico
"Si perchè?"

"Perchè Hermione lui è una serpe e il miglior amico di Malfoy non ti dice niente questo?"

"Ronald! Blaise è un bravo ragazzo, simpatico,e vuole essermi amico!" disse la ragazza.

"Si come no! Non pensavo fossi così ingenua Hermione"

"Ronald!non credi di esagerare?" chiese Hermione che non riuscì a scacciare una sensazione di malessera difronte alla reazione dell'amico

"No!!"esclamò il ragazzo fuori di se.

Hermione incrociò le braccia e distolse lo sguardo dal rosso fissandolo sul divano di fronte.

"Ron se vuoi possiamo andare al lago dopodomani..." propose la ragazza speranzosa.

"Beh se non hai qualche altro impegno con le serpi..."

"Ron credevo che potessi essere più comprensivo, sto attraversando un periodo difficile... mi aspettavo da te un comportamento migliore! Da amico"

"Già, ma io non volevo essere solo tuo amico Hermione.." disse Ron fissandosi i piedi.

"Lo so Ron, era lo stesso per me, ma dovresti conoscermi ormai... non vorrei mai costruire un rapporto sull'ambiguità"

"Scusami Hermione, cercherò di esserti amico..."disse Ron con tono risentito, poi senza aggiungere altro si andò a sedere sull'altro divano non alzando più lo sguardo.

In quel momento Ginevra scese le scale e con una sola occhiata ad Hermione e al fratello capì che le spiegazioni fra i due non avevano portato a nulla di buono. Harry arrivò pochi attimi dopo e andò a sedersi accanto all'amico senza dire nulla. Quando si salutarono un paio di ore più tardi Hermione sussurrò a Ginny che le avrebbe raccontato tutto per lettera.
Appena ebbe chiuso la porta alle sue spalle Hermione fece un profondo respiro che si trasformò in un singhiozzo strozzato.

 

 

 

Il mattino dopo Draco Malfoy si svegliò di cattivo umore.
Tutti i 26 di dicembre della sua vita li aveva passati nella tenuta scozzese di suo nonno Abraxas.
Oltre alla metà delle vacanze estive.
Non che il posto gli dispiacesse. Quella tenuta era splendida, non aveva niente a che fare con Malfoy manor. Era luminosa, le stanze erano più piccole e di numero inferiore rispetto al manor.
I giardini erano pieni di splendidi fiori di ogni genere e il più lontano possibile dalla tenuta c'era un grande albero, su cui era stata costruito una casetta interamente in legno. Ogni volta che Draco andava in Scozia saliva su quell'albero e restava nella casetta per ore.
Essendo magica era molto più grande di come sembrava. C'era un letto, piccolo ma carino verniciato in verde e argento. La casetta all'interno era verde argento, ma i colori non stancavano l'occhio perchè erano applicati nelle loro sfumature più chiare. Al lato del letto c'era una piccola libreria con cassetti dove il ragazzo teneva le sua cose.
Di fronte al letto la finestrella ampia dava sul parco. Era il suo rifugio. C'era andato quando da bambino non voleva stare in compagnia dei suoi genitori; quando giocava con Blaise la casetta era diventata quartier generale dei loro piani; ci andava quando era profondamente infelice e quando era forte dei suoi successi; quando aveva cominciato a lasciarsi influenzare dagli sbagli di suo padre e ne era stato esaltato; quando aveva compreso appieno la perversione del signore oscuro che altro no era che uno sporco mezzosangue come le persone che voleva sterminre; infine c'era andato quando
tutto era cambiato e lui e la sua famiglia avevano ricominciato.

Si smaterializzarono alla tenuta.

Abraxas Malfoy li aspettava in casa nel salone. Era stato un'uomo stimato e temuto da tutti. Un padre autoritario e tirannico, un marito freddo e infedele. Un nonno desideroso di fare per il nipote quello che non aveva fatto per il figlio.
Alla veneranda età di ottantanove anni Abraxas Malfoy era più elegante che mai. Fumava piano la pipa sorseggiando vino elfico invecchiato di cento anni. Era stato un uomo molto affascinante. I capelli un tempo biondi e lunghi gli ricadevano sulle spalle, bianchi e ben pettinati. Gli occhi azzurri non avevano perso la luce di un tempo. Il portamento regale gli conferiva una grazia scevra di calcolata compostezza. La sua innata eleganza era la testimonianza dei geni nobili dei Malfoy che si trasmettevano da generazione in generazione.

All'entrata del figlio, della nuora e di Draco alzò lo sguardo e lasciò che loro si avvicinassero per rendere i dovuti saluti alla sua persona.

"Padre, è un piacere trovarvi in buona salute. Ne sono molto compiaciuto" disse Lucius, avvicinandosi al padre.
"Come stai Lucius..? Narcissa cara, è un piacere vederti" disse Abraxas Malfoy rivolgendosi alla sua splendida nuora

"Mio caro suocero, è un piacere tutto mio" disse Narcissa.

"Nonno " disse semplicemente Draco chinando un attimo il capo in segno di rispettoso saluto
"Mio caro nipote" rispose Abraxas osservando il suo unico nipote.

Fra Abraxas Malfoy e suo nipote c'era un tacito accordo: fingere con disinvoltura di ignorarsi rispettosamente per poi conversare appena i loro parenti erano lontani.
Era così da anni e loro ne erano completamente soddisfatti.

"A quanto le nozze?" chiese Abraxas guardando il parco di fronte a lui.
"Ci sposeremo alla fine della scuola"rispose Draco.
"Tuo padre è molto compiaciuto. Tu lo sei?"chiese il nonno fissando il ragazzo.
"Dovrei esserlo?"
"Nei limiti del decoro"
Il nonno ghignò leggermente guardando il nipote. Somigliava sempre di più a lui quando era giovane. C'era un'unica differenza: il ragazzo aveva gli occhi grigi.

"Tua madre è entusiasta di Hermione, mi ha raccontato che è molto attraente e intelligente"

"Si, lo è"rispose Draco pensoso "Dovreste conoscerla" aggiunse poi ghignando un poco.

"Al ballo di capodanno ci presenterai tu stesso Draco"
"Di sicuro"ghignò il ragazzo

"Credo sia ora di pranzo andiamo dentro" disse Abraxas alzandosi e appoggiandosi al bastone nero.
Draco lo seguì tranquillo, sorridendo, pensare ad Hermione era come approdare in un luogo felice.

La giornata passò velocemente. Draco pensava spesso all'incontro di Blaise ed Hermione.
Avrebbe voluto andare anche lui ma non poteva. Avrebbe scritto all'amico quanto prima per delle notizie. Cercò di rilassarsi avviandosi verso la sua casetta verde-argento.

 

 

 

 

 

CASA DI BLAISE

Blaise ed Hermione erano seduti nella veranda, parlavano allegramente prendendo il te.

"Ah aha aha non credevo che tu ti fossi mai ubbriacata Hermione" diceva Blaise ridendo come un matto.

"Non si divertono solo le serpi mio caro Zabini ma anche i grifoni" disse Hermione con finto tono risentito.

"Si, ma non avrei mai immaginato che la tua prima sbronza fosse stata così!"

"Beh in effetti..."disse Hermione ricordando di come si era ubbriacta di wisky incendiario alla sua prima festa al terzo anno finendo poi per vomitare su Ron.

"Wow è stato proprio uno spasso questo racconto" disse Blaise asciugandosi addirittura una lacrima.

"Quello che mi hai raccontato tu invece credo che mi farà venire gli incubi "disse Hermione.

"Eddai, fra serpi funziona così. Con tanto di cerimonia di iniziazione."

"Cavolo non deve essere stato facile..."

"Infatti non tutti lo superano anzi sono molto pochi quelli che riescono" aggiunse il moro ostentando serietà.

"Ma di preciso cosa c'era scritto sulla lista?"chiese la grifoncina curiosa.

"Erano dieci punti da portare a termine nella stessa giornata, il primo era fumare erba magica nella sala comune, il secondo uscire di nascosto dalla sala comune dopo mezzanotte, senza farsi beccare è ovvio."

"Con Gazza che faceva le ronde... era l'anno in cui Sirius Black era scappato e l'attenzione era triplicata" disse Hermione

"Si infatti... poi c'era andare con una ragazza, scelta dagli altri naturalmente; baciare una bella del settimo.."

"Addirittura"

"Si è per un ragazzino del terzo baciare una del settimo non era facile..."aggiunse Blaise

"Ubriacarsi; dare fuoco ad un'aula in disuso; fingere un malore e andare in infermeria durante una lezione; prendere in giro un professore a tua scelta; rissa con la persona che odiavi; in ultimo il pezzo forte andare nell'ufficio di Silente e fargli una scenata!"

"Cose folli!"disse Hermione scoppiando a ridere.

"Già." disse il ragazzo sorridendo.

"E del nostro anno chi è riuscito a passare?!"chiese curiosa Hermione.

"Beh solo Draco, Nott e io"disse orgoglioso Blaise.

"Naturalmente..."disse la ragazza pensando al biondo che ghignava dopo la vittoria.
Mentre la ragazza era ancora immersa nella sua visione bionda una lettera venne lanciata nella mano di Blaise da un gufo di nostra conoscenza.

"Ehi, una lettera di Malfoy." disse Blaise sorpreso aprendola.

"Vorrà assicurarsi che io non ti stia irretendo con le mie strambe idee grifondoo"disse Hermione ridendo insieme al ragazzo bruno.

La lettera diceva:

"Blaise, la Granger è da te? Fammi sapere cosa combinate. Subito."

 

"Draco vuole sapere cosa combiniamo!"disse Blaise divertito

"Cosa gli interessa? Noi mica lo scocciamo !"Esclamò seccata Hermione.

"Vero, allora non rispondiamo."propose Blaise ridacchiando sadico.

"No, probabilmente gli verrebbe un attacco isterico da restarci secco!"disse Hermione.

"Hai ragione tu... allora gli scrivo semplicemente che stiamo rievocando felici trascorsi prendendo il te."disse Blaise.

"Proprio con queste parole però. Si sentirà preso in giro probabilmente ma ben gli stà"

Blaise spedì la risposta all'amico non smettendo un attimo di sorridere, si stava divertendo davvero in compagnia della grifoncina.

"Ma è sempre così?" chiese la ragazza.

"Così come, attento a ciò che gli appartiene?"chiese Blaise.

"Io non gli appartengo Blaise."disse Hermione fredda.

"Scusa. Tu sei la sua fidanzata ed è normale che sia attento a te" disse Blaise serio guardandola più dolcemente.

"Blaise, non è normale io non sto con lui..."

"Si ma per Draco è un po' diverso" "Hermione che hai?"chiese poi il ragazzo vedendo la giovane abbassare lo sguardo.

"Ieri ho litigato con Ron, sai io e lui prima della novità stavamo per metterci insieme e ora nonostante io gli abbia spiegato tutto continua a insistere. Si comporta come se la colpa fosse mia."disse Hermione frustrata, guardando Blaise.

"Hermione da quello che ho potuto capire di Weasley so che è immaturo. Magari i suoi sentimenti per te sono sinceri e la delusione è cocente!"disse Blaise prendole improvvisamente la mano.

"Si, ed è per questo che mi sono trattenuta un pò, anzi un bel pò ..."

"E come è andata a finire?"

"Io gli ho detto che da lui mi aspettavo un'altro comportamento e lui mi ha risposto che mi sarà amico ma il tono era deluso"
"Hermione dai, sono sicuro che gli passerà.Capira che sei troppo preziosa per lui come amica si farà una ragione del tuo fidanzamento"

"Vorrei che fosse vero Blaise, ma grazie" disse Hermione con un sorriso.

"E'stato un piacere, baby." disse Blaise accarezzandole la mano.

I due ragazzi sorrisero e alzarono il capo quando una nuova lettera del biondo cadde fra le belle mani di Blaise.

"Blaise, sono sicuro che dietro questa frase ci sia la Granger. Domani torno. Saluti."

"E' sicuro che dietro la frase ci sia tu..."disse Blaise divertito.

"Che intuito!" esclamò la ragazza ironica pensando al viso del giovane.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Piccolo spazio per me:

Ciao a tutti! Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie.

 

anna96: Ciao tesoro! Grazie, sono contenta che il regalo di Draco ti sia piaciuto. Purtoppo Ronald non può competere...
Spero che anche questo capitolo ti sia piaciuto.


barbarak: Ciao, grazie per l'apprezzamento. I ragazzi hanno i loro tempi...

araia: Ciao cara, grazie tante... Hai visto che bello? Anche io ho sempre sognato di ricevere un cavallo in dono!
Per Blaise presto qualcosa (o qualcuno) sconvolgerà la sua quiete e poi vedrai. Sono misteriosa ma è giusto così.


Fandracofiction: Ciao Pans, grazie! In questo capitolo come hai potuto leggere c'è sia il te da Blaise che la giornata di Draco dal nonno. Per il te da Narcissa devi aspettare qualche capitolo ancora ma intanto ci saranno delle sorprese, la storia si evolverà!

 

 

 

 

Baci.

dublino

 

 

 

   
 
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