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Autore: alix03    11/12/2009    2 recensioni
”Maggie il dottore ti sta aspettando per la cura io comincio ad andare, arrivederci!”. “Cura?” mi disse lui “Avevi detto che eri fuori città … Meg mi stai nascondendo qualche cosa?”. “La verità è che ho una malattia molto grave, in uno stadio molto avanzato … “.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hi, everyone!

Questa storia l’ho scritta insieme a una mia amica per un compito d’ italiano.

Volevamo sapere cosa ne pensate.

E’ molto triste, però speriamo vi piaccia lo stesso!!

Hope you like it!

 

 

 

Sbuffai per l’ennesima volta, io odiavo gli ospedali, ma ero costretto ad andarci.

Ormai erano cinque anni che attraversavo lo stesso corridoio  quattro volte al mese.

Storsi  il naso, c’era puzza in quel luogo ed era tutto troppo squallido, poi si chiedevano perché le persone stanno male… in questo posto è impossibile vivere è deprimente.

Sbuffai di nuovo mentre mi guardavo intorno… tutto uguale, i medici e le infermiere che facevano avanti e indietro, persone che piangevano e altre che stavano per morire….

Io potevo essere tra quelle, se non mi fossi accorto di stare male quando avevo dodici anni.

Bevevo molto ed ero debole, così mi accorsi di essere malato di diabete.

Diabete di tipo uno… e ormai mi trovavo costretto a controllarmi dodici volte al giorno il valore degli zuccheri nel sangue,   a portare un apparecchio che pompa l’insulina nel mio corpo , a mangiare cibi senza zuccheri  e soprattutto ascoltare persone che mi dicono sempre la stessa cosa “ Perché io?”…. Io la vedo in un modo diverso “Perché non io?”.                   

Guardai mia madre parlare con il signor Smith, il mio medico da quando ero piccolo.

Sempre la solita storia, mi fecero entrare per fare degli esami e poi mentre mia madre parlava con il medico andavo a fare un “giro”.

Però questa volta decisi di cambiare piano, presi l’ascensore e poco dopo mi ritrovai due piani più in su.

Mi guardai intorno, non c’era nessuno nel corridoio neanche un medico.                                                                                  

C’era solo una ragazza seduta su una sedia, indossava un pigiama bianco e sopra una vestaglia dello stesso colore.     In testa aveva una bandana, dalla quale non usciva neanche una ciocca di capelli.

Pensai subito che li avesse corti.

Continuai a guardarla, era molto bella… aveva dei lineamenti perfetti, una pelle bianchissima, un naso all’ insù e una bocca rosea.

Alzò lo sguardo quando si accorse di me, notai i suoi occhi, erano azzurrissimi, ma non come quelli che avevano le altre persone, i suoi erano particolari, avevano delle sfumature grigie che li rendevano unici.

Rimasi incantato dalla bellezza di quella ragazza tanto da non notare che stava piangendo.

Mi avvicinai, sempre guardandola negli occhi,ero insicuro su cosa dovevo fare così mi presi coraggio e la salutai.

“Ciao” dissi timidamente,ero ancora sconvolto.

Mi rispose allo stesso modo abbozzando un mezzo sorriso.

“Io sono Nicholas, però tutti mi chiamano Nick” Continuai  porgendole la mano.

Lei la strinse, un brivido mi attraversò la schiena quando toccai la sua, era freddissima e pallida, più del viso.

“Piacere Nick, io sono Maggie, che ci fai qua?” Mi chiese insicura…

In quel momento l’unica domanda che mi passava per la testa era – perché piangi? Cosa ti è successo di tanto brutto?- L’unica risposta che mi sapevo dare era che aveva perso qualcuno di caro.

Scossi la testa per liberarmi di quelle domande, mi sedetti accanto a lei e le risposi.

“ Ero qua con mia mamma e mentre lei parla col medico io ho fatto un giro, mi annoiavo” Le dissi tranquillamente aspettando qualche minuto prima di sentire di nuovo la sua flebile voce.

“Che fortuna, almeno tu non sei costretto a stare qua ventiquattro ore su ventiquattro senza fare niente.”

Era triste, lo sentivo dalla voce, glielo leggevo negli occhi e chiunque lo avrebbe capito.

“Per quanto devi rimanere qua?” le chiesi curioso.

“ Speriamo per poco, mi hanno detto che domani posso uscire, ma non ne sono tanto sicura, i medici cambiano sempre idea.”

Volevo sapere che cosa aveva, perché dovevano tenere una ragazza in questo posto bruttissimo, ma mi trattenni, non mi sembrava il momento adatto, magari un’altra volta avrei trovato delle risposte alle mie domande.

In quell’istante squillò il  mio cellulare, era mia mamma, chiusi la chiamata e continuai a parlare con la ragazza.

“Scusa Maggie devo andare, sono contento di averti conosciuta. Magari ci possiamo rivedere… che ne dici?”.

“Molto volentieri. Questo è il mio numero, quando vuoi chiama!” Mi disse mentre scriveva il suo numero sul mio cellulare.

“Lo farò sicuramente. Ci vediamo” Dissi dandole un bacio sulla guancia per poi correre via e sentire solo uno “ciao” in risposta.

 

  
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