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Autore: Piera    11/12/2009    1 recensioni
L'omone ci fece strada fino a portarci in un lungo corridoio dove arrivammo davanti ad una porta con scritto "Tokio Hotel". Io nemmeno li conoscevo,non sapevo nemmeno com’erano fatti!Scoppiai a ridere. "Che ti ridi??" Mi diede un pizzicotto sul braccio. "Ahiii Claryyy!" Gli sussurrai cercando di non farci riconoscere anche lì. La porta si aprì ed entrammo trovando dentro 4 ragazzi. Iniziai a scrutarli uno ad uno. Sorrisi.In fondo in fondo non sembravano male! Clary mi trascinava a sinistra e a destra.Le lasciai la mano. Si girò guardandomi scioccata. "Alloraaa??Chi ti piace?" Mi sussurrò in un orecchio. "E che ne so!Adesso siamo entrate." *Per il resto scopritelo voi U.U
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao ragazze!Sono tornata con un altra mia fan fiction.Spero che almeno questa vi piaccia e spero di trovare più commenti delle altre. Questa è una storia un pò "sporca" dice un pò di zozzerie xD Ma insomma per le poche persone che mi conoscono qui sanno che tipo sono e sanno che amo fare storie su questo genere. Il titolo è stato preso dalla canzone stupenda di Dj Matrix-Io con te,tu con me. L'inizio non c entra molto con questa canzone ma poi più in là c entrerà eccome. Insomma.Basta con le mie lagne xD Buona lettura!*-*

CAPITOLO 1

Ormai era notte fonda e non riuscivo a prendere sonno. Ero con la lampadina del comò accesa a fissare il soffitto.Avevo troppi pensieri che vagavano nella mia mente e poi ero nervosa,ero ansiosa ma non sapevo nemmeno io per quale motivo.Forse non ero felice,forse era per il mio ragazzo Chris.Stavo iniziando a non fidarmi più di lui,stavo iniziando ad allontanarmi da lui.Non provavo più niente per lui.Non era come i vecchi tempi. Prima amavo stare con lui,amavo trascorrere ogni singolo minuto della mia vita accanto a lui.Adesso odio stare con lui.Odio tutto quello che riguarda lui. Era da settimane che volevo dirgli tutto questo,da settimane che volevo dirgli che stava cambiando,che ci stavamo allontanando,che con me stava diventando aggressivo e violento. Volevo ma non ci riuscivo.Ogni volta che volevo aprire bocca non ci riuscivo che venivo interrotta dalla paura. Però ero sciocca.Dovevo fare qualcosa non potevo stare con lui se nemmeno lo amavo!No,per nessuna ragione al mondo. Sospirai e spensi la luce. Chiusi gli occhi e finalmente riuscì ad addomentarmi. Al mattino come sempre venni svegliata dai primi raggi del sole. "Oh che palle un 'altra mattinata di lavoro!Pff solita routine!" Quello era il mio solito pensiero appena aprivo occhio. Lavoravo nel bar più famoso di Amburgo. Era un locale molto carino e il proprietario era molto simpatico.Era un signore sulla sessantina di età ed era molto comprensivo su qualsiasi cosa. Da tanto tempo che vivevo da sola,e da due anni che lavoravo lì. Da piccola sognavo di andarmene di casa.Non sopportavo la mia famiglia. Una mamma appiccicosa,un papà severo e appiccicoso anch esso. Non mi piacevano i miei genitori.Nonchè li odiassi ma non mi piacevano. Ogni cosa era un "no". Tutti potevano fare qualsiasi cosa io sempre in casa a parlare con la depressione. La mia adolescenza non è stata molto bella.L'infanzia meglio.Ma l'adolescenza proprio no.Quando si doveva parlare di quell’ argomento cambiavo sempre discorso. E come dicevo sognavo di uscire da quella casa.Finalmente sono sola e così sono felice.

Lentamente mi alzai dal letto e mi stiracchiai sbadigliando ad alta voce. Presi i jeans,una maglietta a maniche corte rossa e infine le adidas nere. Aprì la doccia e mentre aspettavo che si scaldasse l'acqua il mio cellulare squillò. Sbarrai gli occhi. "Chi cazzo è a quest ora?" Come sempre ero fine e dolce. Sbuffai e andai a prenderlo verso il mobiletto bianco. "Eeeh??Pronto?" Dissi con aria piuttosto scocciata. "Hey Kim!Vieni al lavoro sì??" Clarisse.La mia collega di lavoro,ma anche migliore amica. Appena sentì la sua voce sorrisi. Quella ragazza mi trasmetteva una felicità unica. "Tesoro!Certo.E' successo qualcosa?Mi chiami a quest ora..." Sentì una piccola risata dall altra parte del telefono. "Ehm...sì.Appunto chiedevo se venivi al lavoro.Devo chiederti un enorme favore!Fa presto a venire!!!" Senza darmi il tempo di risponderle sentì il "bip bip bip". Sbuffai e buttai il cellulare facendolo ribalzare sul mobiletto. "Che palle.Chissà che altre strane idee avrà." La mia migliore amica quando le venivano in mente delle idee metteva sempre di mezzo me. Mi buttai sotto il getto d acqua molto calda e mi rilassai. Un'altra giornata stava per arrivare...

M incamminai per i vicoli stretti di Amburgo con quell aria gelida che c era. Nonostante era giugno si gelava.Ad Amburgo era sempre freddo,anche se era agosto si gelava lo stesso. Il bar era a pochi passi da casa mia e infatti senza accorgermene mi ritrovai lì davanti. Aprì lentamente la porta ed entrai. "Buongiorno Craig!" Quella mattina il signor Craig vidi che era con un umore strano. Mi avvicinai ad esso e gli poggiai una mano sulla spalla. "Tutto bene?" Sospirò per poi abbracciarmi. Aggrottai la fronte cercando di capire cosa fosse successo e gli accarezzai la schiena dolcemente. Si staccò dall abbraccio e lo vidi con le lacrime agli occhi. Spalancai la bocca e gli accarezzai di nuovo la schiena cercando di farlo calmare. "Craig...mi stai facendo preoccupare...dimmi cos hai..." Io e lui andavamo molto d'accordo.Per me era come un padre.Visto che con il mio non ci legavo più di tanto. "Mia..."Disse tra i vari singhiozzi."Mia moglie ha un tumore..." Mi misi le mani davanti la bocca e non feci altro che abbracciarlo. Non dissi niente. Rimasi muta e lo feci sfogare. Ma venimmo interrotti dal campanellino della porta. Era Clarisse. "Presto va da lei. Non voglio che lo sappia. Lo sai solo tu." Parlò a bassa voce in modo da non farsi sentire.

Lo guardai con aria triste. "Sì...però...ricorda che se vuoi parlare io sto qua. E...mi dispiace...Non sai quanto!" Mi riabbracciò e questa volta si staccò subito. Con un mezzo sorriso raggiunsi Clarisse che vidi stava saltellando. Appena mi vide mi venne addosso per poco non cascò. "Clarisse...ti calmi?" Rideva a crepapelle e ululava con suoni strani facendomi venire il nervoso. "Ma come faccioooo??" Sbuffai e la spinsi spostandola da me. Mi misi le mani sui fianchi alzando il sopracciglio. "Ohhhh ti pregooooo!!Non fare cosìììì!!!!Mi ricordi luiiii!!!" Alzai ancora di più il sopracciglio facendo un gemito strano. "Lui chi??" Fece due piroette sul posto e riprese a ridere. Mah. Poi lentamente con sguardo da omicida si avvicinò a me. "Io te lo dico.Ma non puoi dire che non puoi o che non vuoi venire perchè verrai lo stesso quindi evita di dire cose simili!" Dio che parlata lunga che aveva!Non capivo come faceva. "Va bene...Sbrigati prima che arrivino i clienti!" Sorrise poi iniziò a strattonarmi le spalle. "TU VERRAI CON ME A VEDERE I TOKIO HOTEL!" Chi?I tokio hotel?Ma chi li conosce!Rimasi con lo sguardo perso nel vuoto. "Vedo che sei muta!Allora...sei contenta???" Alzai lo sguardo guardandola snervata.

"Chi cazzo sono?" Scoppiò in una fragorosa risata. Strinsi i pugni facendo allo stesso tempo uno sguardo arrabbiato e stufato. "Non sai chi sono?Sono il gruppo più famoso di tutto il mondo!E sono anche di qui!Come fai a non conoscerli???" Sbuffai rispostandomi di nuovo da lei. "Clary non ascolto molto la musica.Ho 20 anni non l ascolto più come prima." Alzò gli occhi al cielo emettendo un gemito snervata. "E che c entra?Anch io ho 19 anni!La musica non ha età..." "Va bene va bene!Verrò.Ricorda che vengo solo per te eh.Non so manco chi sono." Rise di nuovo e la vidi allontanarsi verso il bancone.Da lì ebbe inizio quella giornata piena di notizie sconvolgenti...

Alla sera ero sempre stanca morta.Non volevo sentire nessuno.Volevo solo il letto. Ma quella sera non fù così. Il mio cellulare squillò:era un messaggio. "Piccola vengo a prenderti ok?" Sgranai gli occhi. "No,no,no!Che palleee!" Era Chris.Non avevo voglia di uscire soprattutto non con lui. Così ne inventai una delle mie. "Sono stanca.Non passare tanto non ti apro." Poggiai il cellulare e dopo nemmeno un secondo rispose. "Ok." Mh,strano solo un ok! Ma che me ne importava.Prima o poi l avrei lasciato. Sospirai buttandomi sul letto. Chiusi gli occhi ma il cellulare squillò di nuovo. Quella sera un pò di tregua per niente! "Pronto..." "Ooooh!!!Ma ti muovi??Sono sotto casa che ti aspetto da ore!!!" Cosa?Oh mio dio non dirmi che...Oh no. "Clary?ma che stai dicendo?" Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla tenda scostandola. La vidi lì che predicava e scalciava i piedi per terra. "Ma come che sto dicendo?Il concerto!!!" Mi diedi una pacca sulla fronte.Lo sapevo! "Ma tu non mi dici niente eh?Mica me l hai detto che c era questa sera..."

"Cazzo.Lo so me ne ero scordata!" Sbuffai. "Vabbè ora ti faccio salire." Riattaccai e le andai ad aprire. Aveva un aria snervata. "Lo so, è colpa mia!Ma che vuoi.L'emozione eh!" Mi piaceva quando faceva la nervosa.Era buffa! "A che ora inizia?" Dissi mentre salivo le scale con lei dietro. "Alle 22:30" "Eee capirai!Sono ancora le 21:00!" Nessuna risposta. "Tanto c è uno che conosco che mi fa stare davanti quindi." "Appunto,quindi aspetti me che mi preparo!" Sbuffò sedendosi sul mio letto. "Vestiti sexy." Mi girai sconvolta guardandola da capo a piedi. Oddio non me n ero accorta degli abiti che portava. Un vestito attillato e dei tacchi di 12 cm. "E tu dove pensi di andare conciata così?" "Io sono una groupie!" Ma aveva bevuto quel giorno? "Clary...cosa stai dicendo?Groupie?" Si diede un piccolo schiaffo sulla guancia. "Certo!Ti vesti così...e poi seduci un membro della band...e poi te lo porti al letto.Io voglio farmi quel figo del bassista..." Lanciai un piccolo urletto. "Oddio ma tu sei completamente pazza!Che schifo!" "Ma se non sai nemmeno chi è!" "Sì..ma dico..che schifo che fai sesso senza sentimento." Sbuffò e venne verso di me iniziando a togliere vari vestiti dall armadio. "Ma cosa fai?" Mi guardò ma non rispose. Cacciò un vestito nero di Dior che avevo comprato con lei quando eravamo andate a Nizza. Era un vestito che non mettevo quasi mai era molto corto. "Tu pensi che io venga con quel vestito ad un concerto?" Con un sorrisino malizioso mi fece cenno di sì con la testa. Oh mio dio.Che serata che mi sarebbe aspettata...

  
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