Secondo i miei calcoli la ff non sarà
di 10 capitoli, come avevo precedentemente detto, ma sarà di 11. adesso vi
lascio a questo capitolo. Un avvertenza: non uccidetemi!
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9°capitolo-
My dark life
Il nuovo giorno è sta ormai per
iniziare. Timidi raggi di sole entrano dalla finestra e mi colpiscono in pieno
viso. Mi raggomitolo ancora un po’ nelle coperte come se tra quelle lenzuola
potessi stare al sicuro. Apro la finestra e una ventata di fresca rugiada mi
invade. in qualsiasi altra mattina.Comincio ad osservare i primi mattinieri che
corrono o passeggiano per la strada. Li invidio. Invidio tutto a tutti. Mi
domando cosa abbia fatto per meritarmi tale sofferenza. Ma l’idea che la mia
sofferenza potrà dare felicità alla persona che amo, mi tiene in vita. Mi da
la forza di sopportare questo grave macigno. Richiudo la finestra. Il mio
sguardo ,come tutte le mattine, si va a posare sul calendario appeso sulla
parete. Mancano cinque giorni alla partenza di Ryan e non li ho ancora dato la
mia risposta.
Non so dove trovai il coraggio, ma mi
vestii e con passo deciso mi stavo dirigendo verso l’hotel di Richard. Ero
consapevole che quello che stavo facendo era subdolo e meschino, ma lo facevo
per lui.
Appena arrivata chiesi di Richard al
portinaio ma lui mi rispose che aveva lasciato la stanza un ora fa.
Sconsolata e depressa ancora di più mi
diressi verso la spiaggia poco distante dall’edificio da cui ero appena
uscita. Arrivai e la mia speranza di poter restare sola fu subito cancellata
alla vista di una sagoma seduta poco più avanti sul bagnasciuga.
Avevo il sole contro e perciò, sino al
momento in cui non la ebbi di fonte, non riuscii a capire chi potesse essere
l’individuo che aveva rovinato i miei piani.
Quando lo scorsi, ebbi un tuffo al
cuore. Era Ryan. Mi parve di vedere i suoi capelli dorati scompigliati dal vento
marino. Mi avvicinai e lo abbracciai. Sussurrando il suo nome…
Ri: mi sarebbe piaciuto essere lui. ma
non lo sono.
All’udire quella voce mi scostai
subito dal petto di colui che stavo abbracciando, come se stesse ardendo.
Ero imbarazzata. Ma almeno lo avevo
trovato, anche se non nel modo in cui speravo…
S: scusami!
Ma capiti proprio a fagiolo. Ero venuta a cercare proprio te.
Ri: e perché?
Mi accorsi che il tono beffardo che
l’aveva caratterizzato da quando l’avevo conosciuto era scomparso. Adesso
era il tono di un uomo vissuto, pieno di saggezza, di colui che ha delle
cicatrici profonde nell’animo…ma ritornai a ciò che avrei dovuto
chiederli…
S: è difficile dirlo, ma, dovrei
chiederti un favore.
Ri: sarò felice di aiutarti. È il
minimo che possa fare dopo tutto il fastidio che ti ho arrecato.
S: bada bene che sarà difficile. Ti
capirò se deciderai di non aiutarmi.
Ri: deve preoccuparti molto. Ci stai
girando intorno da quando ai iniziato a parlarne.
S: in effetti…comunque ho bisogno di
te per farmi lasciare da Ryan…
Ri: e perché mai?
Li spiegai tutto con tutta la chiarezza
che avevo a disposizione. Mi stupii il fatto che lui non batté ciglio sul fatto
di fare del male a suo fratello. Li chiesi
il motivo,ma lui mi disse solo che avevano litigato, nulla di più…
Come previsto la sera, poco prima che
Ryan ritornasse da lavoro, ci mettemmo mezzi nudi sotto le coperte che coprivano
il mio letto, in attesa che, come tute le sere, Ryan passasse a darmi la buona
notte…
Come tutte le sere, dopo esser uscito da
lavoro, ero passato da casa di Stawberry. Bussai ma nessuno rispose, tuttavia
notai che la luce della sua stanza era accesa quindi era in casa. Pensai che
probabilmente stava facendo la doccia e non aveva sentito il campanello. Mi
ricordai che avevo le chiavi. Le presi e le inserii nella toppa della porta di
ingresso.
Salii di sopra. Arrivai di fonte alla
sua camera. La porta era socchiusa e, con una leggera spinta la aprii.
La testa mi cominciò a girare. Avrei
vomitato se solo ne avessi avuto qualcosa da vomitare. Non potevo credere ai
miei stesi occhi. Strawberry, la mia Stawberry con mio fratello!!?? Doveva
essere un incubo. Se era così, volevo svegliarmi, al più presto!
Non parlai. Il mio viso rimase
impassibile. Volevo prenderlo di nuovo a pugni, ma non lo feci. Volevo prendere
Strawberry e abbracciarla, perché il mio cuore rifiutava quella triste realtà,
ma non lo feci.
Mi limitai a guardarli con lo sguardo più
disgustato che possedevo e me ne andai…non sapevo dove sarei andato, ma una
cosa era sicura, non volevo rivedere mai più nessuno dei due.
Vederlo così mi dilaniò l’anima. Non
lo sopportai. Mi stavo per alzare e correrli dietro e baciarlo, ma Richard mi
fermò ricordandomi i motivi della mia scelta. Rimasi lì a vederlo uscire dalla
mia vita, per sempre.
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preferisco non commentare. Ringrazio
tutti quelli che mi recensiscono ma anche quelli che, anche senza recensire,
leggono e apprezzano la mia storia.
P.S. cercasi amica a cui piace l’anime
Orphen. Se qualcuno è interessato mi mandi un e-mail a: ilarialopez@libero.it