STORIA DI UN ASSASSINO
Teztu stava camminando per le vie del villaggio del
riso, pensando alla creatura che aveva lasciato nella camera d’albergo.
Gli era capitato di sentire quel calore solo con
Hinata e si ritrovò a sorridere, soprattutto pensando all’accaduto. Tante
immagini si fecero nitide nella sua mente.
Shizune stanca dal viaggio che gli chiede di
fermarsi e lui acconsente; quando arrivarono nel hotel vengono scambiati per
una coppia di sposini e gli viene assegnata una camera matrimoniale senza che
potessero dare spiegazioni. Entrati in camera, lui si va a fare la doccia e
quando esce la vede lì: stesa che guarda il soffitto. Un breve dialogo e piano
piano le bocca si avvicinano finché non si baciano finemente.
Non si accontentano di semplici baci e le mani
incominciano a cercare posti più intimi e per tutta la sera fanno l’amore,
illuminati dalla luce della luna.
Si ritrovò davanti al palazzo del capo villaggio e
si diede una botta in testa dicendosi di smetterla di pensare a Shizune. Vi
entrò sentendo odore di Sakè.
Conosceva bene quel vecchiaccio del capo villaggio:
il suo villaggio chiedeva rifornimenti a quello del riso e non per questo era
uno dei più ricchi villaggi delle 5 terre Ninja.
Sapeva a memoria dove dirigersi, prima doveva girare
a destra e poi a sinistra: in quel villaggio c’era stato con Hinata pochi mesi
fa.
Arrivò alla porta di quel vecchio pazzo ma con il
naso fine per gli affari e l’alcool. Bussò tre volte senza essere ricevuto,
sapeva perfettamente che quel vecchio non voleva guardie del corpo anche perché
si diceva che fosse un Ninja tra i più forti delle 5 terre. Non ci aveva mai
creduto anche se il suo nome compariva in tantissimi libri di storia.
“Avantiii…” disse una voce leggiadra e vecchia.
“Vedo che non sei cambiato Mex…”. Il vecchio che
possedeva un codino dietro alla nuca e un naso alla Dante Alighieri si alzò lo
sguardo facendogli un sorriso macabro mostrando il suo dente d’oro “Teztu!
Sempre simpatico qual buon vento ti porta fino a me? Ancora del Sakè?”-“No Mex
tranquillo voglio delle informazioni..”-“Informazioni?” fece il vecchio
interessato “Su chi e su che cosa?”, Teztu lo guardò per un attimo dicendo “Non
mi fa nemmeno sedere?” lui lo guardò con superiorità dicendo “O fai come vuoi
non l’hai sempre fatto? Sei andato anche contro i capi del tuo villaggio pur di
avere quella ragazza che ti accompagnava pochi mesi fa..Non so chi sia e non mi
interessa ma deve essere una poco di buono!” Teztu si sedette di fronte a lui
dicendo “Una poco di buono? Tu non l’hai conosciuta e non sai chi è..”-“E che
ti piaceva? Però ti hanno visto con la segretaria di Tsunade…bel bocconcino…”
disse guardando quello che si diceva lo specchio della verità.
Il villaggio del riso non era un potenza militare,
ben si commerciale. Aveva pochissimi Ninja che prevedevano a proteggere i suoi
abitanti e si diceva che possedevano uno specchio regalato da uno dei grandi
Ninja leggendari.
“Allora?” chiese Mex. Teztu non sopportava quel
vecchio cianotico e pazzo era semplicemente odioso e lo guardò con disprezzo “Voglio
sapere chi è Mortis” vide il terrore passare negli occhi di Mex che li sgranò
dicendo “Mortis l’assassino della Gilda? Non è possibile lui è..”-“Non è morto se
è quello che pensi ma ha attaccato il villaggio della foglia e ora vuole
uccidere quella poco di buono che dicevi tu..”-“Lo ha sfidato?”-“Lo ha
sfigurato..”.
Mex divenne serio e lo guardò dicendo “Sei sicuro
che vuoi sapere su Mortis?” lui lo guardò con sufficienza e disse “Si… pur di
aiutarli e di salvare il mio ninja sono disposta a farlo..”. Lui lo fisso
dicendo “Bene ma sappi che sarà un racconto lungo…”.
Il silenziò regnò per molto tempo finché Mex
incominciò a parlare “Come tu ben sai un tempo esistevano umani e demoni che
guerreggiavano tra di loro per avere le terre Ninja e la guerra durò per
tantissimo tempo e come sai gli umani vinsero esiliando i demoni nelle fauci
della terra..” Teztu annuì ma non capiva cosa voleva dire e Mex continuò “Ebbene
due di loro riuscirono a scappare, uno creerà il Clan Uchiha e uno invece girò
per queste terre studiando quella che poteva essere il metodo per uccidere
definitivamente gli umani..” ci fu un momento in cui sentì Mex sospirare “Non
sapeva che avrebbe incontrato un umana, una semplice contadinella che lo
avrebbe amato e che lui stesso potesse conoscere quello che può considerarsi
amore…non la amò come noi sappiamo ma lo fece come gli avevano insegnato i suoi
simili”. Teztu si stava innamorando sempre di più di quella storia doveva
capire, doveva trovare un nesso in quella storia un piccolo particolare per
capire perché c’e l’aveva con Hinata.
“Quella ragazza si chiamava Taniha ed era quella che
si può considerare la dolcezza in persona amante di quello che sarebbe stato il
padre di suo figlio…un mostro…timida, bella, forte e insicura, si dice che la
gravidanza non fu facile e la povera ragazza fu rinnegata dalla famiglia, perché
era rimasta incinta di uno sconosciuto..”-“Per questo lei e Oito decisero di
scappare insieme…il fine di quel demone non stava più nel uccidere ma nel
crescere suo figlio e amare quella donna.”-“Non si seppe mai dove si
stabilirono ma si sa per certo che il viaggio per trovare un posto dove vivere
fu lungo e faticoso…”. Teztu non capiva perché uccidere Hinata dopo quell’affronto?
E cosa centrava tutto ciò con la storia della vita di quell’uomo? E lo chiese “Allora
non mi importa l’infanzia io voglio sapere i suoi punti deboli io…” fu fermato
da Mex che lo zittì “Ti interesserà…” proseguì “Il 25 gennaio in pieno inverno
nacque un bambino che si chiamava…Ichiriky..”-“Bontà?” fece scandalizzato Teztu
“Si…ma la madre morì il viaggio era stato duro e non sopravvisse ma fece in
tempo a dare il nome al suo figlio..Oito soffrì questa perdita e quell’amore
che provava per Taniha si trasformò in odio…decise così di educare il figlio
come avevano fatto con lui: Uccidendo, Massacrando le genti pur di trovare pace
con se stessi…”-“Ma perché quel mostro ha il sangue bianco?” chiese Teztu non
capendoci più niente “Perché l’amore che era nato tra quei due esseri era puro
e così il sangue della loro creature era bianco..Il bambino crebbe nel odio
cieco e incontaminato e non si accontentò di uccidere nei suoi sogni o sapere
come si faceva e incominciò a uccidere animali…e poi le persone arrivando a
uccidere il suo stesso padre che si era accorto troppo tardi come aveva cresciuto
il figlio…”-“Suo padre?” disse scandalizzato Teztu con gli occhi sgranati “Si e
uccise tante vite finché non entrò in una setta dimenticata nel tempo forse perché
l’associazione Alba diventò famosa, ma che fece tremare il mondo con la sua
forza…uccidevano tutti coloro che volevano professando il culto dell’omicidio e
del sangue…io stesso ne feci parte per poi pentirmi ma non significa che non
porti il segno..” disse con un velo di tristezza.
Teztu lo guardò scandalizzato dicendo “Tu un…”-“Non
pensare che uccidessi ragazzo io dovevo solo contare i fondi ed allora ero un
giovanissimo ladruncolo.. Continuiamo la nostra storia..”.Teztu si allontano da
quell’uomo e si mise un mano in tasca dove custodiva il suo bastone.
“Diventò piano piano il migliore e diventò uno dei
capi e cambiò il suo nome in Mortis il portatore della morte…facendosi fare
quello che sarebbe stato il suo marchio…”-“E come tutte le cose che hanno un
inizio hanno una fine…anche la Gilda finì e tutti i suoi collaboratori furono presi
e uccisi e io testimonia contro di loro..” Teztu lo guardò meravigliato non ci
credeva.
“Pensavo che fosse morte e invece e ritornato e vuole
uccidere eccome se lo vuole fare e inizierà da colei che lo ha sfidato..ecco la
storia di quel pazzo…”.
Eppure qualcosa non quadrava perché proprio Hinata?
E come mai una così voglia matta di ucciderla? “Non c’e altro?” chiese Teztu
giocherellando con le mani “Mm adesso che me lo dici una volta parlai con
quello psicopatico e mi disse che quando una ninja gli avesse fatto del male lo
avrebbe ucciso capendo che era il corpo della madre…”.
Teztu si scandalizzò e urlò “DAMMI UN FOGLIO!”. Il
vecchio Mex lo accontentò spaventato dal comportamento del ragazzo e lo vide
tracciare il nome della madre di Mortis e lo vide fermarsi quando tracciò un
nome per lui insignificante ma che al giovane lo fece tremare di paura sul quel
pezzo di carta c’era scritto “Hinata” e provò “Ma cosa…”.
Teztu scappò di corsa sbattendo la porta chiedendosi
cosa avesse fatto. Pensò che i giovani di adesso erano tutti matti.
Corse verso Shizune dovevano ritornare al villaggio
Hinata era in pericolo.
In quel momento un uomo dagli occhi folli lo guardò
ritornando nel suo bosco capendo che lo avevano scoperto, doveva agire subito.
SCUSATEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE sono in ritardassimo ma
non ho avuto tempo allora ecco qua il mio psicopatico cioè lui fa parte di uno
dei miei tanti personaggi inventati e guardo troppi film thriller…comunque
spero che vi piaccia anche questo capitolo fatemi sapere!!!! Kiss Hina93